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TRIZ e AI: una nuova frontiera per l’innovazione

09 Ott 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Un approccio sistematico e scientifico alla soluzione di problemi e la capacità di analizzare enormi volumi di dati costituiscono un’accoppiata vincente

 

Durante la più recente Pillola di Sapere di Obiettivo 50 Marco Tatti, Technical Innovation Manager e imprenditore, ha illustrato come la combinazione tra la Teoria della Risoluzione Inventiva dei Problemi (TRIZ) e l’Intelligenza Artificiale (AI) possa costituire un approccio strategico nell’affrontare le sfide della trasformazione digitale e dell’innovazione. Tatti ha sottolineato che, per rimanere competitive, le aziende devono adottare sistemi capaci di generare, analizzare e implementare soluzioni efficaci, anziché fare affidamento esclusivo sull’intuizione creativa.

 

Che cos’è TRIZ?
Sviluppata dal ricercatore sovietico Genrich Altshuller, TRIZ è una metodologia basata sull’analisi di milioni di brevetti per individuare schemi ricorrenti nella risoluzione di problemi complessi. Utilizzando i 40 Principi Inventivi e l’Analisi delle Contraddizioni, permette di identificare soluzioni innovative che possono essere adattate e replicate in diversi contesti aziendali.
Non è semplicemente uno strumento per risolvere problemi, ma un vero approccio scientifico, che sfrutta soluzioni già testate e validate, applicandole a settori diversi, dall’industria aerospaziale all’elettronica di consumo, fino alla produzione e ai servizi. Questo metodo migliora significativamente i processi decisionali e la produttività. Il punto di forza di TRIZ risiede nella sua adattabilità. Questa caratteristica rende TRIZ un sistema prezioso per le aziende che vogliono innovare in modo sistematico e non solo creativo.
Parallelamente, l’AI ha fatto enormi progressi, passando da modelli procedurali e soluzioni come le reti neurali, a sistemi strutturati e complessi come l’Intelligenza Artificiale Generativa. Con un mercato globale stimato in 6 trilioni di dollari nel 2028, essa sta diventando un fattore imprescindibile per qualsiasi azienda che voglia mantenere la competitività. L’integrazione dell’AI nei processi aziendali consente di analizzare grandi volumi di dati, individuando schemi che migliorano l’efficienza operativa.
 

Come l’AI supporta TRIZ
L’integrazione dell’AI nel processo TRIZ rende quest’ultimo ancora più efficiente, riducendo i tempi di azione e quindi velocizzando la generazione e la valutazione di idee innovative. Grazie alla capacità di elaborare grandi quantità di dati, l’AI può analizzare brevetti rilevanti e suggerire soluzioni con maggiore precisione. Attraverso tecniche come il Natural Language Processing (NLP) , l’AI può anche trasformare problemi complessi in modelli standardizzabili, facilitandone la risoluzione.
Questa sinergia permette alle aziende di accedere a un vasto patrimonio di conoscenze e accelerare lo sviluppo di soluzioni innovative, aumentando la produttività e affrontando in modo più efficace le sfide aziendali.
 

Caso pratico: ottimizzazione di una caffetteria con TRIZ e AI
Durante il suo intervento, Marco Tatti ha illustrato un caso pratico di applicazione di TRIZ e AI in una caffetteria che affronta problemi legati alla gestione del flusso di clienti. Le lunghe attese durante le ore di punta e il calo di clientela dopo le 14:00 rappresentavano problemi significativi per il business.
Grazie all’applicazione di TRIZ + AI sono state elencate in pochi istanti soluzioni come il sistema self-service, la creazione di spazi flessibili e velocemente riorganizzabili, e un sistema di prenotazione online che possa organizzare al meglio il flusso dei clienti. Il sistema ha anche permesso di analizzare i dati comportamentali dei clienti, proponendo quindi strategie come la prenotazione anticipata (incentivata con un piccolo sconto per servizi offerti fuori dalle ore di punta), e iniziative mirate di marketing verticale tese ad aumentare la redditività del locale nelle ore oggi poco frequentate.
Questo semplice esempio evidenzia come TRIZ e AI possano essere strumenti efficaci soprattutto per le PMI, e in contesti pratici e quotidiani.
 

Il valore di TRIZ e AI per le PMI
Le PMI, che costituiscono la maggior parte delle aziende europee, possono trarre significativi benefici dall’integrazione fra TRIZ e AI. Tuttavia, molte imprese non sfruttano appieno il potenziale di questi strumenti che invece consentono di ridurre i costi, accelerare i tempi di sviluppo e migliorare l’esperienza dei clienti, ottimizzando al contempo la gestione delle risorse interne. TRIZ fornisce da quasi un secolo un approccio collaudato per affrontare problemi complessi; l’AI aggiunge un ulteriore livello di efficienza grazie alla sua capacità di elaborare grandi quantità di dati e identificare soluzioni innovative in brevissimo tempo. Insieme, TRIZ e AI offrono un quadro completo per l’innovazione, aiutando le aziende a prepararsi per le sfide future con un approccio più strategico e basato su dati scientifici.
 

Conclusioni
Durante il dibattito finale è emerso che la combinazione di TRIZ e AI rappresenta una potente risorsa per l’innovazione aziendale. Tuttavia, è altrettanto chiaro che per trarre pieno vantaggio da questi strumenti, le aziende devono investire in una formazione adeguata, specialmente per i manager e i tecnici che ne guideranno l’implementazione. L’adozione di strumenti come TRIZ e AI non riguarda solo l’efficienza tecnologica, ma la capacità di risolvere problemi complessi in modo più sistematico. Le aziende che vogliono innovare devono puntare non solo sulla tecnologia, ma anche sulle competenze necessarie per utilizzarla in modo efficace e strategico.

 

Assemblea Generale Annuale di Obiettivo 50

28 Giu 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Un ricco consuntivo di attività nel 1° semestre e tante iniziative già in cantiere per il resto dell’anno – Approvato il bilancio 2023

Lo scorso 12 giugno si è tenuta L’Assemblea Generale Annuale di Obiettivo 50, un momento chiave per fare il punto sulle attività del primo semestre 2024 e pianificare le prossime iniziative.

Attività del Primo Semestre 2024

Le aree principali:

  • Bacheca: Sono state pubblicate numerose nuove inserzioni ed avviate ricerche di opportunità professionali. Inoltre, sono stati organizzati corsi di formazione professionale. Attraverso la bacheca si è ulteriormente sviluppata l’attività di networking tra i soci
  • Collaborazioni: Sono proseguiti gli incontri di networking e i webinar formativi in collaborazione con AICIM, AISOM e AIMBA. Rilevanti sono state fra l’altro le partecipazioni ai lunch di networking di AISOM e alla Reunion di AIMBA.
  • Academy O50: Le “Pillole di Sapere”, arricchite dal know-how dei nostri soci e da relatori d’eccezione, hanno coperto una vasta gamma di argomenti, dal check up aziendale alla blockchain, dall’intelligenza artificiale alle neuroscienze. Approfondisci questi temi nella sezione dedicata del nostro Blog/News.



Seconda Parte del 2024: Nuove Iniziative

La seconda parte dell’anno si preannuncia altrettanto dinamica, con appuntamenti già programmati soprattutto nell’area formazione e networking:

  • Settembre: Evento su “TRIZ e AI: un viaggio insieme nell’Innovazione” con Marco Tatti
  • Ottobre: Seminario “AI come supporto all’Export Manager” con Gaetano Bonfissuto.
  • Novembre: Aggiornamento su “Sostenibilità ed Economia Circolare” con testimonianze di esperti di settore.
  • Dicembre: Celebrazione dei vent’anni di Obiettivo 50, un evento che culminerà con un pranzo per tutti i soci e amici dell’Associazione.

Per ulteriori dettagli sulle attività del primo semestre e per restare aggiornati su tutte le novità e gli eventi in programma, vi invitiamo a informarvi sul nostro sito (in particolare la sezione Blog/News) e sui canali social.

Saranno ulteriormente sviluppati i rapporti con le associazioni sopra ricordate con l’obiettivo di ampliare le opportunità di networking e formazione per i soci.



Approvazione del Bilancio

Nel corso dell’incontro l’assemblea ha anche approvato il bilancio 2023 e ha fatto il punto sui vari progetti in corso e sulle nuove iniziative necessarie per il futuro dell’Associazione, sottolineando come sempre l’importanza di un coinvolgimento attivo dei soci.



Un finale “leggero” solo all’apparenza

A conclusione della giornata Giuliano Ceradelli, appassionato di musica jazz e collega di ALDAI, ha offerto una prospettiva singolare e originale illustrando un sorprendente parallelo tra il jazz e l’organizzazione aziendale. L’improvvisazione nel jazz – è stato detto in sostanza – può ispirare un approccio dinamico e creativo essenziale nel mondo del business.

Il jazz, come metafora dell’arte del cambiamento, invita ad abbandonare la routine e ad abbracciare l’improvvisazione armonica e inventiva come risposta positiva al caos e all’incertezza: una filosofia che favorisce la creatività e la flessibilità necessarie per affrontare le sfide di oggi.

All’interno delle organizzazioni vanno promosse la diversità e la collaborazione, ispirandosi alla sinergia tra i musicisti jazz. Questo approccio stimola l’innovazione e crea un ambiente di lavoro vivace e produttivo.

L’AI non entra anche qui? Sì, ha ammesso Ceradelli, precisando però che l’intervento umano rimane cruciale per infondere emozioni autentiche. Senza tale apporto, sia l’espressione artistica sia i risultati aziendali rischiano di perdere profondità e genuinità.

L’assemblea si è conclusa con un aperitivo di networking, in attesa di ritrovarci a settembre per le nuove iniziative.


La Blockchain: non solo criptovalute, ma un motore di crescita e innovazione per le PMI. Però occorre pensarci bene…

11 Giu 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Il 22 maggio durante l’ultima Pillola di Sapere è stato esplorato il concetto di blockchain e delle sue applicazioni. Relatori: Nicola Gatti, studente in ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano e fondatore di Yoba (Your Online Business Agency – www.yoba.it), e Tommaso Galantini, studente in ingegneria informatica presso l’Università di Bologna e sviluppatore blockchain. Essi hanno illustrato il potenziale della blockchain per le piccole e medie imprese (PMI) , delineando le opportunità e i rischi associati a questa tecnologia emergente.

Che Cos’è la Blockchain?
La blockchain, o catena di blocchi, è un grande database decentralizzato e immutabile che registra transazioni in modo sicuro e trasparente. Questa tecnologia permette di archiviare dati in un registro distribuito, privo di un gestore/autorità centrale, rendendo il sistema resiliente e sicuro. La decentralizzazione è una caratteristica chiave della blockchain: non esiste un singolo punto di controllo, ma la rete è mantenuta dai suoi utilizzatori. Ogni blocco di dati è collegato al precedente, formando una catena di informazioni che non può essere modificata retroattivamente. Questo garantisce l’immutabilità e la trasparenza del sistema.
Le transazioni vengono validate da nodi della rete tramite meccanismi di consenso come il Proof of Work e il Proof of Stake , che assicurano l’integrità delle informazioni.

Vantaggi della Blockchain per le Aziende

Trasparenza e Tracciabilità
Le aziende possono sfruttare la blockchain per migliorare la trasparenza e la tracciabilità delle loro operazioni. Ogni passaggio della filiera produttiva può essere registrato in modo immutabile, aumentando la fiducia dei consumatori nel prodotto e combattendo la contraffazione. Due esempi, relativi a grandi gruppi ma che possono trovare corrispondenza anche in un’attività PMI, sono: Walmart, che utilizza la Blockchain per monitorare la sicurezza dei fornitori, e Alfa Romeo che garantisce la provenienza delle componenti delle proprie auto grazie a un “passaporto digitale”.

Sicurezza dei Dati
La sicurezza è uno dei principali vantaggi della blockchain. I dati distribuiti su più nodi rendono il sistema meno vulnerabile agli attacchi informatici. Anche in caso di compromissione di un nodo, i dati restano intatti e sicuri grazie alla struttura decentralizzata. Questo è particolarmente importante per le PMI che non possono permettersi costose soluzioni di sicurezza informatica.

Finanza Decentralizzata (DeFi)
Le imprese possono accedere a servizi finanziari senza intermediari, riducendo i costi e i tempi di transazione. Con i portafogli digitali, si possono effettuare transazioni direttamente, evitando le commissioni bancarie. Questo è particolarmente vantaggioso per le PMI che operano a livello internazionale e devono affrontare la conversione valutaria e le commissioni bancarie.

Smart Contracts
Gli smart contracts sono contratti auto-eseguibili con i termini dell’accordo scritti nel codice. Essi garantiscono il rispetto delle condizioni contrattuali senza intermediari, riducendo i costi e accelerando i processi burocratici. Un contratto intelligente può, ad esempio, assicurare che un pagamento venga effettuato solo al ricevimento e verifica di un prodotto.

Rischi della Blockchain per le PMI

Costi di Implementazione
L’implementazione della blockchain può essere costosa. Le tecnologie blockchain pubbliche e consolidate richiedono significativi investimenti iniziali in infrastrutture e formazione. Le PMI devono valutare attentamente se i benefici superano i costi iniziali.

Regolamentazione e Conformità
La regolamentazione della blockchain è in continua evoluzione. Le PMI devono rimanere aggiornate sulle leggi locali e internazionali per evitare sanzioni. Ad esempio, i trasferimenti di criptovalute possono essere soggetti a normative antiriciclaggio e know-your-customer, procedura richiesta per l’acquisizione di dati certi sull’identità dei clienti/utenti.

Rischi di Sicurezza
Sebbene la blockchain offra un alto livello di sicurezza, non è immune ai rischi. Gli attacchi ai portafogli digitali e agli smart contracts possono causare perdite significative. È essenziale implementare pratiche di sicurezza robuste e rimanere aggiornati sulle minacce emergenti.

Consumo Energetico
Il processo di mining, cioè di validazione e aggiunta di blocchi alla blockchain, richiede una quantità significativa di potenza computazionale, e quindi di energia. In particolare, le blockchain che utilizzano il meccanismo di consenso Proof of Work, come quella di Bitcoin, richiedono la soluzione di complessi problemi matematici per validare le transazioni. Questo elevato consumo energetico può avere un impatto ambientale notevole e comportare alti costi operativi.
Diversamente, il Proof of Stake seleziona i validatori in base alla quantità di criptovaluta posseduta e messa in gioco, risultando più efficiente dal punto di vista energetico.

Conclusioni: Opportunità e Rischi della Blockchain per le PMI
La blockchain offre un vasto potenziale per le PMI, anche se bisogna essere consapevoli dei rischi associati, come i costi di implementazione, le sfide regolamentari, i rischi di sicurezza e i costi operativi di esercizio. Tuttavia, con un approccio strategico e informato e attente valutazioni, le PMI possono, attraverso la blockchain, migliorare la loro competitività sul mercato e garantire una maggiore fiducia e soddisfazione dei clienti. La blockchain è una tecnologia emergente che può rappresenta un potente strumento per innovare e crescere in un’economia sempre più digitale e interconnessa.
 
 
 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: COMPUTER VISION E PROMPT ENGINEERING

07 Mag 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Sistemi IA nella manutenzione di infrastrutture. Tecniche di “interrogazione” per far funzionare al meglio i modelli di IA generativi

Durante la Pillola di Sapere di Obiettivo 50 del 22 aprile abbiamo affrontato, guidati da due soci di Obiettivo50, Marco Rimondi e Magdi El Sawi, il tema dell’Intelligenza Artificiale (IA) come potente strumento capace di aprire molteplici opportunità per le imprese, anche quelle di minori dimensioni, migliorando la loro efficienza, produttività e competitività.
Nel primo intervento, Marco Rimondi, co-fondatore di Inspectiondrone srl, ha illustrato l’impatto dell’Intelligenza Artificiale nel riconoscimento e comprensione delle immagini (Computer Vision) , con applicazioni operative in diversi settori tra cui:
Industria alimentare: utilizzo di droni per la cernita e il controllo qualità di prodotti come mele, pane e pomodori.
Automotive: sistemi come Adaptive Cruise Control (ACC), Forward Collision Warning (FCW), Intelligent Speed Assistance (ISA) e altri.
Settore medico: utilizzo di tomografia computerizzata multistrato (MSCT) per lo studio delle arterie in 3D.
Controllo di apparecchiature e strutture: ispezione di circuiti stampati e di strutture in acciaio o legno
Inspectiondrone utilizza l’intelligenza artificiale per il monitoraggio delle infrastrutture (ponti, viadotti, strade,…) e la precoce identificazione degli ammaloramenti per una più efficiente pianificazione della manutenzione, migliorando al tempo stesso la sicurezza degli operatori. L’obiettivo è rendere le ispezioni più veloci, sicure e precise, riducendo i costi.
L’obiettivo finale di questo processo di digitalizzazione è la possibilità di prevedere gli ammaloramenti futuri per implementare processi ed azioni di manutenzione predittiva con cui pianificare interventi preventivi per evitare danni ulteriori e più gravi.
Il processo parte dalla digitalizzazione dell’infrastruttura per crearne un gemello digitale; poi si passa alla classificazione dei difetti in base al rischio; si utilizza infine un sistema specializzato per la gestione dei dati e delle strategie di intervento (nel caso di ponti e viadotti il Bridge Management System- BMS). La piattaforma offre funzionalità come mappatura, analisi dati, gestione ispezioni e analisi video per individuare difetti e prendere provvedimenti tempestivi.
Inspectiondrone collabora con enti nazionali e internazionali per ottimizzare la manutenzione delle infrastrutture, mirando a integrare l’intelligenza artificiale con il ruolo tecnico senza sostituirlo, ma semplificando il processo di controllo.
Nel secondo intervento, Magdi El Sawi, Consulente e Temporary Manager (Team Export), ha esplorato un concetto centrale nell’ambito dell’intelligenza artificiale: il Prompt Engineering. una tecnica per fornire istruzioni chiare e dettagliate ad un sistema IA per farlo funzionare al meglio secondo le proprie necessità.
Ha analizzato i Modelli di Linguaggio, programmi di IA che hanno imparato il modo in cui le persone usano il linguaggio. Essi sono importanti nella comprensione del linguaggio umano da parte dell’IA, ma hanno i loro limiti, come la mancanza di creatività intrinseca e la comprensione limitata di concetti complessi.
Per il modello GPT di IA il linguaggio si configura come un intricato puzzle, di cui ogni parola e frase rappresentano un pezzo. Addestrato su vasti corpus testuali, il modello utilizza questa conoscenza per generare output coerenti.
Il Prompt Engineering rappresenta una tecnica essenziale di elaborazione volta a formulare input specifici per guidare i modelli generativi. Un approccio che, per ottimizzare le risposte del modello e adattarsi alle esigenze dell’utente, richiede istruzioni dettagliate.
Il ruolo chiave del Prompt Engineering è emerso in diversi ambiti: dalla guida della produzione di output coerenti e pertinenti al controllo del tono e dello stile delle risposte, passando per la mitigazione dei bias socio-culturali e il miglioramento complessivo della precisione. Inoltre, la flessibilità di questa tecnica consente di adattare le risposte dei modelli alle esigenze del settore (p.es. in termini di vocabolario tecnico), stimolando o limitando la creatività del modello (se non sai, non inventare).
Durante la sessione sono state fornite 10 regole d’oro per un prompt efficace (es. definire e controllare la lunghezza, includere esempi concreti o parole chiave), insieme a suggerimenti pratici per sfruttare appieno il potenziale del Prompt Engineering (es. confronto di prodotti e servizi, emulazione del tono e dello stile di un articolo ben fatto, ecc.).
In conclusione, El Sawi ha sottolineato che il Prompt Engineering rappresenta una tecnica di relazione con l’IA che permette di fornire al sistema le istruzioni migliori per ottenere risultati efficaci e utili ai propri scopi. Esso richiede a questo proposito la reiterazione del processo e adattamenti costanti di fine tuning per ottimizzare l’uso dei modelli di IA.
  
  

Fare il punto su un’azienda? Ci vuole un check-up col Business Development Systems. Una bussola per imprenditori e manager

12 Apr 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Il 27 marzo, nell’ambito del programma Pillole di Sapere di Obiettivo 50 Academy, il socio Giuseppe Gatti, consulente direzionale e Temporary Manager, ha presentato il Business Development System (BDS) by AICIM*, uno strumento cruciale per valutare e migliorare l’organizzazione aziendale. Il BDS è particolarmente utile al manager consulente che ha l’opportunità di offrire un servizio a valore aggiunto alle aziende clienti.

Perché il BDS è Cruciale?
Gatti ha sottolineato l’importanza vitale, per imprenditori e manager, di comprendere appieno lo stato attuale della propria azienda. Questa consapevolezza consente di prevenire problemi, intervenire rapidamente ed efficacemente, ottimizzare le risorse e basare le decisioni su dati concreti.

Cos’è Esattamente il BDS?
Il BDS, più precisamente il BDS Check, è un efficace strumento diagnostico composto da 40 domande suddivise in 9 ambiti d’indagine. Attraverso un esame delle risposte, ad ognuna delle quali viene attribuito un peso secondo l’ambito di indagine, esso fornisce un report immediato e chiaro, delineando punti di forza e debolezza, per consentire interventi mirati e miglioramenti effettivi.

I 9 Ambiti di Indagine:
1. Organizzazione e Strategia: Esamina gli obiettivi aziendali e la loro congruenza con la strategia complessiva.
2. Portafoglio Prodotti: Valuta la competitività dei prodotti sul mercato e l’efficacia delle strategie di lancio.
3. Mercati e Vendite: Analizza la capacità dell’azienda di identificare e soddisfare le esigenze del mercato e dei clienti.
4. Approvvigionamenti: Esamina la gestione dei fornitori e le possibili alternative per ottimizzare i costi e garantire la qualità.
5. Operazioni: Valuta l’efficienza nella gestione della produzione, il sistema logistico e la gestione delle manutenzioni.
6. Amministrazione e Controllo: Esamina il processo di budgeting e il confronto con i dati di mercato.
7. Gestione delle Persone e Motivazione: Valuta gli strumenti utilizzati per selezionare e motivare i dipendenti e gestire il turnover.
8. Gestione delle Competenze: Analizza la corrispondenza tra le competenze disponibili e le esigenze aziendali.
9. Digitalizzazione e Sistemi Informativi: Valuta l’adeguatezza dei sistemi digitali e l’integrazione tra i vari software.

Il Report Finale:
Il BDS fornisce un diagramma che evidenzia punti di forza e di debolezza, il grado di adeguatezza organizzativa e il gap assessment per ogni area.

Conclusione:
In conclusione, Giuseppe Gatti evidenzia che il BDS va oltre la mera gestione delle crisi, rappresentando piuttosto un’opportunità proattiva per il progresso continuo dell’azienda. In questa prospettiva, promuovere una solida cultura aziendale risulta fondamentale per affrontare e prevenire eventuali criticità, consentendo di anticipare con efficacia le sfide future.

(*) AICIM-ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA CULTURA D’IMPRESA E DI MANAGEMENT
www.aicim.it

Crescita e Resilienza: un obiettivo raggiungibile anche per le PMI

29 Feb 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Il Contributo essenziale dei Temporary Manager

l Manager con lunga e consolidata esperienza maturata in Aziende Grandi e Multinazionali possiedono una metodologia di lavoro e un bagaglio di conoscenze e competenze spesso non presenti nelle micro, piccole e medie imprese (PMI). Tali competenze possono costituire una risorsa determinante per le PMI che desiderano acquisire un vantaggio competitivo e incrementare volume d’affari e redditività. Questi manager possono infatti fornire un contributo alla gestione, all’organizzazione e allo sviluppo, oltre che operare come consulenti per l’accesso alle risorse finanziarie messe a disposizione dalle strutture pubbliche (leggi p.es. il PNRR).
Il ruolo dei Manager come consulenti PMI è frequentemente espresso nella forma del Temporary Manager. Ma ora si parla anche di Fractional Manager, che opera in part-time e nello stesso periodo di tempo su più clienti.

Di questi temi si è discusso nel workshop del 12 febbraio, progettato e coordinato da Gianfranco Antonioli, Manager Associato di Obiettivo 50, con l’intento di trasmettere l’esperienza ventennale di Obiettivo 50 riguardo alla promozione e valorizzazione del Manager “di lungo corso” presso le PMI. L’evento è stato ospitato da Federmanager ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) nel quadro delle iniziative a sostegno del Voucher Regione Lombardia per Dirigenti in cerca di occupazione.

Sono state analizzate le differenze tra Grandi Imprese e PMI, offrendo suggerimenti pratici per stabilire una proficua collaborazione con queste ultime. È fondamentale che il Manager abbia anche una mentalità adatta a comprendere appieno le esigenze di aziende di dimensioni ridotte rispetto a quelle a cui è abituato, e ad instaurare con tali aziende un dialogo efficace.
Sono state esplorate dai relatori quattro aree tematiche fondamentali:
1) Scenario e Analisi Aziendale: Giuseppe Gatti, Consulente di Direzione, ha sottolineato come le PMI abbiano spesso grande eccellenza artigianale, flessibilità, passione ed esperienza trasmessa da generazioni, ma al contempo scarsa managerialità, volumi di produzione limitati, scarsa attitudine alla vendita e all’espansione in nuovi mercati. Questo si traduce in una bassa riconoscibilità del brand (se non a livello locale) e in un basso potenziale di crescita. Per intervenire in questo contesto è utile fare un Check up aziendale che tenga in considerazione non solo il bilancio ma l’aspetto umano, l’organizzazione, il clima e la cultura aziendale. Strumenti utili per il Manager sono: la Swot Analysis, in grado di evidenziare i punti di forza e di debolezza dell’azienda e il BDS Check che attraverso 40 indicatori restituisce un report sullo stato di salute complessivo, con le priorità di intervento per migliorare l’organizzazione.

2) Comunicazione Strategica: Luisa Giolito, Corporate Communication Manager, ha discusso del cambiamento nella comunicazione aziendale dovuto alla trasformazione digitale, evidenziando la necessità per le PMI di adattarsi a nuove forme e canali di comunicazione. In questo quadro è necessario che il consulente-comunicatore si ponga come guida comprendendo le esigenze specifiche e traducendole in una strategia operativa che aiuti l’impresa a raggiungere obiettivi concreti. Il consulente sarà il coordinatore di un team multidisciplinare con diverse competenze (web designer, social media manager, ecc.). Si deve partire da una fotografia dell’azienda e dei suoi stakeholder principali per sviluppare una comunicazione integrata e articolata sui canali giusti, con un piano editoriale definito e KPI specifici da misurare periodicamente. Le opportunità di miglioramento sono molteplici (dall’ottimizzazione SEO, alle grafiche e alla User Experience). Fondamentale saper spiegare efficacemente al Manager, risultati alla mano, i grandi vantaggi di una strategia mirata.

3) Ricerca Clienti potenziali da parte del Manager: Come individuare possibili clienti? Laura Vescovo, Marketing and Sales Consultant, ha spiegato che il target PMI è difficilmente raggiungibile in modo sistematico: si possono individuare «possibili intermediari» mediante i quali convogliare l’offerta di managerialità oppure organizzare ricerche sistematiche su Directories, Linkedin, Liste espositori Fiere, e Database vari. Per il contatto esistono due tipologie di approccio: massivo (invio generico a mailing list numerose, con redemption del 1-3 %) o personalizzato, che consiste nel contatto diretto con figure chiave attraverso mail e nel follow up telefonico. Il secondo tipo di approccio, sebbene time consuming, consente di veicolare il messaggio in modo completo, portare a una maggiore conversione e creare relazioni durature nel tempo.

4) Opportunità di Finanziamento per le PMI: Gaetano Bonfissuto, Export Manager, ha rilevato che l’80% delle PMI non ha pianificato di utilizzare le risorse del PNRR, nonostante esigenze pressanti come la digitalizzazione e l’internazionalizzazione. Inoltre molte PMI non sono a conoscenza delle opportunità di finanziamento agevolato offerte da istituzioni come le Camere di Commercio e le Regioni. A questo riguardo, è importante rilevare che I contributi ottenibili dai bandi servono anche a pagare le prestazioni del Temporary Manager, che altrimenti una PMI non potrebbe permettersi. Il principale ostacolo nel ricorrere ai finanziamenti agevolati risiede nella complessità dei bandi pubblici, spesso formulati in un linguaggio tecnico. Il consulente dovrà farsi carico di decodificare tale linguaggio e “tradurlo” in termini più comprensibili.

Conclusioni:
Il workshop, come ha sottolineato Gianfranco Antonioli in chiusura, ha messo in evidenza il ruolo cruciale dei Temporary Manager, anche nella formula del Fractional Manager, nel supportare la crescita e la evoluzione delle PMI. Queste, per sostenere lo sviluppo e la resilienza nel lungo termine, possono beneficiare grandemente della consulenza manageriale specializzata sia per i problemi di gestione aziendale, sia per l’accesso a risorse finanziarie.

Le Neuroscienze per Ottimizzare le Relazioni Commerciali

09 Feb 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

La Chiave del Successo nell’Interazione con i Clienti? Capirne la Psicologia

Nel corso dell’ultima Pillola di Sapere di Obiettivo 50 abbiamo assistito a un interessante intervento di Gianfranco Lanfredini, Sales temporary manager ed esperto in neuroscienze applicate all’area commerciale.

Attraverso dieci insight o fattori chiave da considerare (chiamati dallo stesso Lanfredini “pillole”), il relatore ha spiegato come la comprensione profonda dei meccanismi neurologici possa essere la chiave per sbloccare il potenziale nelle relazioni commerciali e portare a vantaggi significativi in termini di margini economici. Semplificando potremmo dire che nella relazione commerciale si vendono prodotti e servizi, ma anche – soprattutto, secondo Lanfredini – emozioni, e quindi conoscere i meccanismi psicologici dell’interlocutore/cliente è fondamentale per ottimizzare il rapporto sforzo/risultati del processo di vendita.

Il cambiamento – ha sottolineato Lanfredini – rappresenta un’opportunità di evoluzione: da qui l’importanza di abbandonare la logica del “si è sempre fatto così” e adottare nuove prospettive.

In sintesi sono stati toccati i seguenti temi:
I Tre Cervelli e la Gestione Emotiva: il cervello è diviso in tre sistemi principali: rettiliano (reattivo a stimoli primordiali), limbico (custode di memoria, reazioni emotive e sociali) e neocorteccia, responsabile di emozioni coscienti e pensiero. Una maggiore consapevolezza e capacità di gestire questi meccanismi sono alla base di un processo di vendita efficace.
Oltre L’Utilità Pratica: Lanfredini ha evidenziato come ancora oggi la vendita tradizionale si concentri sull’utilità pratica del prodotto, ignorando altre due modalità di percepire il valore: la Funzionalità (soluzione di un problema riconosciuto) e l’Ego-emotività, ossia la soddisfazione di Ego-emozioni. Queste ultime giocano un ruolo cruciale nel convincimento e nel conseguente comportamento dei clienti.

Fedeltà e Valore Percepito: è stata esaminata la relazione tra fedeltà del cliente e la relativa predisposizione ad accettare un prezzo: più la fedeltà è elevata, più elevata sarà la propensione ad investire.
Il Confronto Empatico: Carl G. Jung ci ricorda che, in ogni relazione, incontriamo due “soggetti molto diversi” tra loro: prima l’OMINO-Inconscio, poi il Razionale. Entrambi reagiscono a propri stimoli emotivi, purtroppo diversi, che NON conosciamo bene. Pertanto, per costruire le nostre relazioni “proficue”, dobbiamo imparare a conoscere gli “stimoli emotivi” di ognuno e scegliere la modalità di empatia più adeguata per ognuno.
Mappatura dei valori: il valore percepito varia anche in base al livello di fatturato del cliente ed ai suoi margini commerciali. Conoscere il posizionamento del cliente aiuta a valutare i miglioramenti possibili (ad es. capire se puntare sulla profittabilità o sul consolidamento della fedeltà).

Tipologia di Servizi: vanno distinti gli indispensabili e i differenzianti: se nel primo caso l’argomentazione ruoterà intorno al prezzo, nel secondo una trattativa vincente dovrà far emergere il valore aggiunto, tramite una comunicazione efficace e/o adeguati strumenti di marketing.

Competenze e Benefici: In chiusura, Lanfredini ha messo in risalto come essere effervescenti nella comunicazione possa stimolare emozioni che guidano all’acquisto (es. condivisione di valori, sensazione di fare del bene). Le competenze necessarie per una relazione proficua sono tecniche, relazionali e gestionali. Queste ultime consentono di alzare il livello della “qualità percepita” di prodotti/servizi grazie all’interpretazione attenta dei clienti e all’adozione del giusto approccio negoziale.

In conclusione, l’incontro ci ha fornito una prospettiva unica sulla connessione tra una maggiore consapevolezza dei processi neurologici ed i vantaggi distintivi che essa può comportare. Riflessioni che costituiscono uno strumento prezioso per chiunque voglia aprire percorsi innovativi e trasformare le relazioni commerciali in esperienze di successo duraturo.

AI e ChatGPT: quali applicazioni per le imprese?

30 Dic 2023 Posted by Anna Lavatelli in News, News

I nostri soci raccontano la loro esperienza di utilizzo in diversi ambiti e settori

L’intelligenza artificiale sta emergendo come strumento fondamentale per agevolare il lavoro in molteplici settori e mansioni. Per qualsiasi attività professionale si rende sempre più necessario esplorare uno strumento che si prevede sarà molto presente, per comprenderne a fondo le potenzialità, ma anche i limiti.

Durante un incontro a margine dell’ultima assemblea di Obiettivo 50, tre Soci imprenditori e/o consulenti aziendali hanno condiviso la loro esperienza di utilizzo di “software intelligenti” come ChatGPT4, Image creator, Bard e come li hanno impiegati nelle loro attività professionali: Startup Fashion, Consulenza alle imprese e Servizi di Ispezione infrastrutturale.

Gabriella Grazianetti, fondatrice del marchio di moda modulare United Separable, inizia con l’illustrarci come ChatGPT4 la stia agevolando nella stesura di testi: “da una parte utilizzo il software per creare contenuti tecnici e multilingua per campagne di email marketing mirate, dall’altra per comporre bozze di progetti e proposte di collaborazione e partnership relative a nuove iniziative, specialmente in ambito consulenziale.”

La nostra socia imprenditrice sottolinea come si possa procedere nell’uso del sistema secondo due modalità:
Richieste specifiche: ottimali per ottenere risposte esatte, perfezionare e condensare i testi
Domande aperte: per ispirazione e/o brainstorming, con procedimento a passi, iterativo

Magdi El Sawi, consulente per la digitalizzazione e l’export, ha invece sperimentato gli applicativi ChatGPTgpt, Image creator e Bard per proporre alle PMI degli strumenti studiati sulla base delle loro esigenze.

Magdi conferma l’abilità e la velocità del software nell’analisi testuale, nella generazione di testi con stile e tone of voice ad hoc e la velocità nella generazione di immagini che possono essere realizzate in linea con l’identità visiva delle aziende.

“Le analisi accurate e minuziose condotte dal software sono spendibili non solo per la produzione e verifica di testi propri ma anche per quelli di terze parti; con l’aiuto dell’AI posso verificare informazioni all’interno di bandi o relative ai competitor dei clienti, con efficacia e rapidità.”

L’ultima testimonianza è quella di Marco Rimondi, socio, innovation manager certificato ed imprenditore nel settore delle tecnologie e applicazioni dell’Intelligenza Artificiale. Marco ci parla delle imprese innovative Immodrone e Inspectiondrone, dedicate una, alla promozione turistico immobiliare (proptech), l’altra a servizi di monitoraggio dello stato di salute di infrastrutture strategiche come immobili, pale eoliche, reti elettriche(infratech) mediante l’impiego di intelligenza artificiale e la collaborazione di un network di oltre 1500 piloti di droni.

Il monitoraggio digitale dell’infrastruttura permette un servizio più flessibile, veloce, sicuro, estremamente preciso e fino a 6 volte più economico delle tecnologie tradizionali.

Il drone è equipaggiato con un payload (camera fotografica o termica, LiDAR o laser scanner) che raccoglie dati utili all’intelligenza artificiale per identificare ammaloramenti, quali corrosioni, distaccamenti, fessurazioni e dispersioni termiche. L’AI, oltre all’individuazione dell’ammaloramento, è stata ‘allenata’ per classificarne la gravità, così da stabilire l’eventuale priorità dell’ intervento di manutenzione.

Secondo l’esperienza dei nostri soci i principali vantaggi dell’AI risiedono nell’accelerare e ottimizzare le attività. I limiti derivano principalmente dalla natura imitativa dei pattern linguistici e dall’output basato su modelli probabilistici, che richiedono una costante supervisione e guida umana.

Rinnovate le Cariche Sociali del Consiglio Direttivo

15 Dic 2023 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Siamo orgogliosi di presentarvi i membri del Consiglio Direttivo di Obiettivo50 per il biennio 2023-2024 eletti nel corso dell’Assemblea che si è svolta il 12 dicembre 2023:

Alberto Accolla, Gianfranco Antonioli, Gaetano Bonfissuto, Magdi El Sawi, Giuseppe Gatti, Gabriella Grazianetti, Claudio Gregorio, Patrizia Oliveri del Castillo, Marina Pittini, Marco Rimondi

Come sapete le attuali cariche sociali operavano in regime di proroga.
Lo Statuto prevede che il Presidente e il Vice Presidente siano successivamente eletti dal Consiglio Direttivo tra i suoi nuovi componenti.

In attesa delle sfide e delle opportunità che l’anno nuovo porterà, ringraziamo tutti i partecipanti per aver preso parte questo incontro e per l’importante contributo nella raccolta di spunti e riflessioni.

L’augurio è di un 2024 migliore, ricco di nuove idee e preziose connessioni!

ECOMMERCE O PIATTAFORMA MARKETPLACE?

03 Dic 2023 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Il dilemma per una PMI che voglia accrescere il giro d’affari con le vendite online

La Pillola di sapere di Obiettivo50 Academy tenuta il 15 novembre ha affrontato un tema centrale per professionisti e PMI: la vendita online.

Il workshop si è aperto con una domanda di Matteo Balzarini, Founder dell’agenzia digital Scalarly:
Vendere online è davvero necessario?

La risposta è Sì, il mercato online è in crescita, trainato da USA e Cina, e anche in Italia sempre più utenti si stanno aprendo all’ecommerce.

Ma quali motivi spingono le aziende a fare questo passaggio?

Internazionalizzazione: il consumatore valuta opzioni multi paese e l’online aiuta i brand a espandere i propri confini
Tracciamento: grazie all’ecommerce si ha la possibilità di tracciare più facilmente l’esperienza di acquisto del cliente e ri-orientare la strategia sulla base di dati concreti
Visibilità: tramite contenuti web strategici e indicizzati si può dare una grossa spinta al proprio business
Omnicanalità: con una comunicazione integrata e veicolata tramite vari strumenti (online e offline) si crea un effetto sinergico e potenziato

Da dove iniziamo: Market Place o Negozio Online?

In fase iniziale, ci spiega Matteo, è importante considerare il Market Place, poiché ci permette di farci notare subito, con costi più ridotti. I vantaggi di queste piattaforme sono molteplici:

1) Visibilità da milioni di utenti senza bisogno di investimenti in comunicazione, SEO e web design
2) Velocità di guadagno: si inizia a vendere rapidamente
3) Fiducia: nomi come, per dire, Amazon o Zalando tranquillizzano subito l’utente
4) Costi quantificabili: si sa fin da subito quanto si spende

Gli svantaggi da considerare sono però altrettanti:

1) Percentuali fisse alla piattaforma ospitante
2) Nessun contatto diretto col cliente né la possibilità di fare lead generation o email marketing
3) Spersonalizzazione: si passa da brand con una propria individualità a semplici fornitori del marketplace
4) Scarsa flessibilità sulle policy (es. obbligo accettazione resi)

Fondamentale è avere chiara la strategia, ci spiega Lodovico Marenco, Advisor e Temporary Manager; il marketplace non può senz’altro essere l’unica soluzione.

È importante creare parallelamente il proprio negozio online: una nostra proprietà che possiamo controllare in tutto e per tutto per dialogare con i clienti, gestirli tramite un database CRM e creare un funnel di vendita.

Nella vendita online, continua Marenco, esistono due tipi di approccio: Il branding, che consente di far emergere ciò che rende unica una realtà e di farla conoscere ancora prima del prodotto, e la vendita pura, indirizzata alla massimizzazione del profitto.

Per applicare il primo approccio, sottolinea la consulente di Marketing Anna Lavatelli, è necessario condividere la vision e i valori del proprio brand in modo da instaurare un legame più empatico e profondo con la community.

Al giorno d’oggi si parla di co-creazione, il processo per cui prodotti e servizi vengono progettati e prodotti non per, ma insieme con, il consumatore; più che di consumatori, si parla di consum-attori consapevoli e sempre più attivi nel processo di creazione del prodotto/servizio. A questa evoluzione bisogna far corrispondere un’attenzione mirata al proprio pubblico target, che consenta di anticipare e rispondere adeguatamente alle sue esigenze (es. web e social listening), ai competitor e agli stakeholder di settore.

Il business di Dagmar Spork, CEO e Founder della multinazionale Salessupply4Italy, si fonda proprio sulla costruzione di una perfetta esperienza del cliente per rivenditori online e marchi di successo. Spork punta l’accento sulla centralità del processo di post vendita di un ecommerce: “Su un totale di migliaia di ordini giornalieri, c’è sempre un’alta percentuale di problemi di consegna; fondamentale garantire un passaggio di informazioni accurate, possibilmente in lingua, e una logistica il più possibile rapida ed efficiente (Same Day Fulfilment).”

Ma non solo, le aree da non trascurare all’interno di un sito ecommerce sono diverse:

Usabilità e Web Design: un sito chiaro e facile da utilizzare aiuta l’utente a compiere azioni decisive (es. fase di check out); necessario partire dal principio Mobile First e pensare prima di tutto ai dispositivi mobile.
Indicizzazione: per assicurarsi la visibilità su Google è necessario che un sito sia SEO Friendly e quindi ben strutturato, veloce, con parole chiave efficaci, URL parlanti etc.
Magazzino e Inventario: non dimenticarsi di aggiornare il proprio inventario, controllando la disponibilità stock
Pagamenti: modalità di pagamento chiare e sicure infondono fiducia e fanno la differenza
Policy: deve essere definita e coerente, specialmente sulla gestione di resi e rimborsi
B2B – B2C: se si opera in entrambi i business, un unico ecommerce facilita l’operatività ma bisogna considerare modalità di comunicazione e logistica diverse

Abbiamo chiesto a Maria Vittoria Favini, CEO di Cicieffe, azienda che produce e confeziona per conto terzi generi alimentari ed integratori ad uso veterinario, di raccontarci la sua recente esperienza come seller di Amazon:

“Al momento più che positiva: in 3 mesi di Amazon ho venduto più che negli ultimi 7 anni con l’e-commerce privato! Ora vorremmo implementare la presenza su Amazon e farlo in modo più scientifico. La piattaforma è complessa, selettiva e rigorosa, ed è facile esserne esclusi, ma se i numeri continueranno ad aumentare, valuteremo, nonostante il prevedibile aumento delle provvigioni, di passare ad Amazon anche la logistica.

La nostra produzione è nata come business B2B per grossisti e supermercati, in modalità private label. L’aver creato anche una linea nostra da vendere online e su marketplace ci obbliga ora a diversificare i prodotti per canale, in modo da evitare sovrapposizioni con i clienti.

Sul market place è difficile avere contatto con le persone ma non rinunciamo ad inserire bigliettini e flyers nei nostri pacchetti.”

Anche questo workshop ci ha insegnato quanto sia importante il continuo aggiornamento (di offerta, contenuti, competenze digital e non solo) e quanto sia determinante l’essere pronti a cogliere nuove opportunità, perché il successo arriva da dove meno te lo aspetti!
Abbiamo imparato fra l’altro che, oltre alla creazione di un sito online e all’attivazione di un profilo su Marketplace, è importante presidiare i tutti i principali canali di comunicazione e analizzare i Big Data, senza i quali manca una bussola nella strategia.

Abbiamo inoltre constatato l’importanza dei clienti e dei nostri stessi competitor come fonte di feedback e di ispirazione.

Un business sostenibile e digitalizzato – come si fa?

23 Ott 2023 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Digitalizzazione e sostenibilità possono marciare insieme? Sì, anzi devono. Ce ne ha parlato, nella Pillola di sapere dell’11 ottobre scorso, Andrea Cabiati, AD di Tech Style, società dedicata a servizi digitali a 360°, dallo sviluppo web e Ecommerce alla SEO e alla Marketing automation.

La società ha maturato negli anni una forte sensibilità verso l’impatto ambientale e ha deciso di puntare sulla rilevante correlazione tra la sostenibilità e la propria expertise digital; quest’ultima permette infatti di sfruttare la tecnologia come strumento di sviluppo sostenibile.

Il contributo che propone Tech Style in questo contesto è concreto e già attivo: si chiama partnertribe ed è una piattaforma online dedicata al supporto di PMI e professionisti nella comunicazione, gestione clienti e vendita, con il forte ausilio digital.

“Quando fai un’offerta commerciale, il tuo cliente è veramente colpito?”, ci chiede Cabiati, “Hai la possibilità di correggere un errore senza rimandare l’offerta al cliente? O di conoscere facilmente il nome dell’azienda che ha visitato il tuo sito? “

Queste sono alcune delle funzionalità della piattaforma, che aiuta i business a digitalizzarsi, diminuendo drasticamente l’uso della carta stampata e favorendo una nuova modalità di realizzazione e gestione di documenti (e rapporti commerciali):

Creazione di documenti aziendali: presentazioni professionali e offerte commerciali online
CRM e vendite: gestione di tutte le relazioni e transazioni con i clienti in modo centralizzato
Statistiche di lettura dei documenti inviati: tracciamento preciso dell’attività del cliente e del suo focus di lettura
Web Lead: creazione di form in html da inserire nelle landing page, e di un sistema innovativo, detto Quality Lead, in grado di rilevare non solo le statistiche quantitative sull’andamento del sito ma anche quelle qualitative (es. ragione sociale, fatturato, settore della società che visita il sito)
Firme da remoto: possibilità di far firmare documenti ufficiali a distanza
Gestione degli allegati: possibilità di allegare file ai documenti creati online

Facilmente accessibile da ogni device e disponibile in quattro lingue, partnertribe, ci spiega l’AD, presenta un vantaggio fondamentale per l’utilizzatore: avere un unico spazio di lavoro che permette di risparmiare tempo e migliorare la relazione con i propri clienti, che saranno piacevolmente sorpresi dalla personalizzazione e dalla cura di tutto il processo.

Il CRM consente infatti al professionista di tenere monitorato ogni step del percorso di vendita e ogni dato inserito in fase commerciale tramite un’unica dashboard. Ad esempio, conoscere quanto tempo dedica il cliente al controllo del prezzo o a servizi particolari consente di mandare proposte mirate e aumentare le possibilità di successo.

Inoltre, il sistema dà la possibilità di creare offerte commerciali dal layout moderno ed elegante: un biglietto da visita importante per aziende o professionisti.

Il nostro manager associato Marco Rimondi ha sperimentato per noi le funzionalità e potenzialità della piattaforma, mettendosi nei panni di un temporary export manager d’azienda.

Marco ha ipotizzato un processo suddiviso in 3 fasi di utilizzo:
1) Bando (Identificazione dell’Azienda Cliente, Partecipazione e Assegnazione del Voucher)
2) Progetto (Attivazione, Svolgimento attività, Dashboard per Monitoraggio progressi (KPI)
3) Handover (Conclusione del Progetto, KPI finali, Capitale ‘informativo’)

Nel caso ipotizzato, Marco immaginava di partecipare a una fiera e di raccogliere nuovi contatti (leads) da poter registrare e gestire tramite la piattaforma, con un ricontatto al termine dell’evento e una proposta commerciale.

In questo frangente, ci spiega Marco, partnertribe consente di tracciare tutte le opportunità in ogni fase del processo, registrando l’iter che può portare al successo (opportunità vinta) o aiutando a comprendere eventuali errori che possono portare a perdere un’opportunità.

Marco segnala l’ottima User Experience: dalla facilità di caricamento dei nuovi leads in fase iniziale alla successiva agilità nella lettura dei KPI di progetto e durante il monitoraggio delle attività.

Anche nella creazione di un’offerta commerciale di valore si può tener conto, oltre che dei propri obiettivi, delle esigenze riscontrate da parte dei clienti e della customizzazione.

Da chi può essere utilizzato? Da tutti i professionisti per rendere più agevole e digitalizzata, e dunque più efficace, la gestione della propria customer base.

Per i Soci di Obiettivo50 una speciale promozione a loro dedicata: scoprila nella sezione riservata del sito!

INNOVARE GUARDANDO AVANTI. I principi dell’innovazione strategica

02 Ott 2023 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Che cosa significa “innovare strategicamente”? Ce lo ha raccontato Gianluca Vaglio, consulente tecnologico e Innovation Manager specializzato nell’innovazione e digitalizzazione di piccole e medie imprese e professionisti, nella Pillola di Sapere dello scorso 19 settembre.  In questo evento Obiettivo50 ha voluto dare ai suoi Manager degli strumenti per approfondire la metodologia.

 

CONTESTO
Le imprese di oggi operano in un mondo sempre più competitivo, le cui difficoltà sono state accentuate dalla pandemia; in tale contesto uno degli elementi che aiuta ad evolversi e distinguersi, senza intervenire sulle marginalità, è l’innovazione.
Il mondo del business, che negli anni ‘80 veniva descritto con l’acronimo VUCA (volatile, uncertain, complex, ambiguous ossia volatile, incerto, complesso e ambiguo), risponde oggi all’acronimo BANI (brittle, anxious, non-linear, incomprehensible, ossia fragile, ansiogeno, non lineare e incomprensibile).
I numeri dicono che l’81% delle aziende italiane non è pronta ad affrontare eventi imprevisti e solo il 16% è rimasto rimane immune dai recenti più significativi eventi come la pandemia e la crisi energetica. La maggior parte non appare inoltre incline alla novità: quasi il 50% della pianificazione aziendale utilizza il foglio di calcolo, strumento anni ’80.

 

APPROCCIO
L’approccio delle aziende, secondo l’Innovation Manager, dev’essere non più reattivo ma anticipatorio: esse devono imparare a comprendere gli impatti a lungo termine dei fenomeni odierni e immaginare scenari futuri che le rendano pronte ad affrontarli.
Come si immagina il futuro? Per essere veramente innovativi, spiega Vaglio, è necessario guardare molto avanti, senza considerare solo cambiamenti come sembrerebbero prospettati dalla logica e dal senso comune.
Il future thinking è ciò che consente di pensare al futuro in maniera strutturata, utilizzando approcci, metodi e tecniche che generano valore attraverso l’esplorazione di futuri alternativi.
Molti sono i vantaggi del future thinking: superare gli schemi abituali, comprendere meglio il contesto, anticipare il cambiamento e cogliere nuove opportunità di business. Ma da soli non bastano. L’approccio vincente consiste nell’unire la strategia anticipatoria all’innovazione così da definire innovazioni chiare e perseguibili mantenendo flessibilità nella strategia.
Tale combinazione viene chiamata Innovazione strategica e comprende alcuni passaggi:
– Anticipazione di ciò che il futuro riserva
– Innovazione basata sulle informazioni derivanti dall’analisi anticipatoria
– Costruzione di un sistema di governance per l’innovazione

 

METODOLOGIA
Il Future Strategic Foresight è un metodo che consente alle imprese di costruire scenari dei futuri mondi alternativi e collegarli alla propria realtà aziendale. Il FSF è a sua volta incentrato sul Lean futures Creation Toolkit, una raccolta di scenari (canvas) che dividono questioni complesse, riguardanti la lungimiranza, in pezzi più piccoli e accessibili. Tale strumento è in grado di guidare le aziende a porsi le domande giuste e rispondervi in modo strutturato, creando una roadmap attuabile e basata su futuri alternativi.
È composto da 4 moduli così suddivisi:

1) Scoping & horizon Scanning: pianificazione della ricerca e analisi dei cambiamenti nel contest (es. Analisi di Mega trend, drivers del cambiamento)
2) Scenario Building: selezione degli argomenti chiave e ricerca di scenari futuri alternativi
3) Exploration Provotyping: creazione di domande “what if” critiche per il business e modi sperimentali per rispondervi
4) Evaluation & Roadmap: analisi dei risultati e relative implicazioni per l’attività e la pianificazione anticipata
Vaglio ha trasformato questo toolkit in un flusso che poggia su tre elementi:
1) Innovation Map: Mappa che aiuta a percepire i vantaggi e le corrispondenti riduzioni di difficoltà, introducendo l’elemento innovatore per ogni area del business (vendita, marketing, produzione, hr, amministrazione)
2) Innovation Funnel: Classico imbuto alla cui sommità c’è l’identificazione delle idee innovative, al centro la mappatura del valore e alla base la realizzazione effettiva dell’innovazione
3) Balanced Scorecard for innovation: Strumento che permette di tradurre la missione e la strategia dell’impresa in un insieme coerente di azioni, obiettivi e performance, al fine di facilitarne la comprensione e la misurazione
Il lavoro che Vaglio svolge presso le imprese di cui si occupa si traduce in un temporary management che prevede la formazione delle persone sugli argomenti sopracitati ed attività di mentoring per spiegarne l’applicazione.
Alla domanda “quali aziende possono attivare questo tipo di innovazione” risponde: tutte, chiunque voglia cambiare l’attuale e predominante mentalità a breve termine per aumentare le proprie capacità di resilienza e prepararsi alle sfide future, dalla PMI al libero professionista.
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Il relatore Gianluca Vaglio offre ai Manager Associati di O50, nonché ai Manager iscritti alle Associazioni collegate ad O50, una promozione consistente nel 10% di sconto sui suoi Corsi di Formazione. Prendete contatto direttamente con lui.

 

 

I MANAGER SI RACCONTANO. La svolta professionale di Antonella Di Nicolò

04 Ago 2023 Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News, News

La nostra socia Antonella, dopo una lunga carriera all’interno di multinazionali straniere, si è trovata ad affrontare una impegnativa fase di cambiamento dell’ambiente lavorativo nella sede milanese dell’azienda: nuova organizzazione del lavoro, nuove procedure, nuovi capi, nuovi colleghi. Una situazione nella quale non si trovava a proprio agio. Che fare allora? Provare a riorientare la propria vita professionale, aggiornando le sue competenze, ampliando il suo network di contatti e mettendo a prova le sue capacità di reazione.

Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.

“È successo tutto tre anni fa”, esordisce Antonella, “quando mi sono trovata, quasi alla fine della mia carriera lavorativa, a dover ricominciare in un ambiente totalmente diverso, con persone nuove e con esigenze molto differenti.
Ho sentito il bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad assumere competenze più trasversali, che mi permettessero di affacciarmi nuovamente al mondo del lavoro, magari cimentandomi, perché no?, in una veste, quella di consulente.
In questa fase ho cercato dei contatti, qualcuno che potesse guidarmi ed ascoltarmi; ho così conosciuto Obiettivo 50, un’associazione che mi ha offerto possibilità di collaborazione, ma soprattutto un ambiente positivo che potrei riassumere con lo slogan «Non combattenti e reduci; piuttosto, reduci ma combattenti».”

Qual è stato il supporto più significativo che Obiettivo50 ti ha fornito?
“Uscire da una struttura gerarchica come quella di una multinazionale è stato complesso. Per riorientare la mia vita professionale, necessitavo non solo di dialogo ma di un confronto concreto con altri manager, che Obiettivo 50 ha saputo darmi. Ho avuto la possibilità di accedere a seminari (le “Pillole di sapere” organizzate da Obiettivo50 Academy), ma ho soprattutto apprezzato l’accoglienza e la componente di solidarietà che mi accompagnano ormai da tre anni. Mi sono sentita parte di una rete di colleghi coraggiosi, intraprendenti, mai stanchi di imparare e di trasmettere conoscenza, sempre pronti allo scambio di esperienze.
Lo spirito dell’associazione mi ha aiutato a rimettermi in gioco e mi ha insegnato a fare rete, la cosa più importante e utile. Ho imparato a non perdermi d’animo grazie alla disponibilità e all’incoraggiamento di tante persone. Inoltre, ho potuto contare su punti di vista differenti e interessanti, che mi hanno dato una mano a ritrovare la motivazione giusta”.

Come si è evoluta poi la tua carriera lavorativa?
“L’occasione giusta è arrivata quando mi è stata segnalata la possibilità di partecipare a un bando della pubblica amministrazione, che non avrei mai pensato di affrontare senza il bagaglio di esperienze e la rinnovata fiducia in me stessa che avevo acquisito attraverso Obiettivo50.
Ho cercato opportunità in linea con la mia esperienza (ambito amministrativo – finanziario) e ho trovato quello che faceva per me all’Università Statale di Milano. Il bando era per 6 posizioni di Project Controller di progetti finanziati dal PNRR. Mi sono preparata integrando le mie competenze maturate in trent’anni di carriera con un aggiornamento su temi legati alla PA e ai programmi del PNRR. Ho sostenuto esami e sono stata assunta come funzionario della Direzione Innovazione e Valorizzazione delle Conoscenze”.

In cosa consiste il tuo ruolo?
“Finora il mio ruolo consiste nel coordinamento della Direzione, composta da 8 uffici, in materia amministrativa e finanziaria e nella pianificazione e controllo del budget assegnato. Mi sono stati affidati adempimenti amministrativi che riguardano il personale interno e gli acquisti di forniture e prestazioni per i progetti in corso. Mi auguro tuttavia di poter essere trasferita in futuro su un progetto finanziato vero e proprio.
Non posso comunque che dirmi soddisfatta: ho trovato un ambiente costruttivo, laborioso e senza competizione negativa. Il gruppo con il quale lavoro è giovane ed entusiasta; questo mi rende sempre più convinta che, come ho sperimentato in Obiettivo50, l’unione e la rete facciano la forza e siano sempre arricchenti e foriere di nuove idee”.

I MANAGER SI RACCONTANO. L’esperienza di Laura Vescovo alla Fondazione Prandoni

11 Lug 2023 Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News

Nel 2021 abbiamo raccolto l’esperienza di una delle nostre socie, Laura Vescovo, relativamente alla nomina a consigliera presso la Fondazione Prandoni, Organizzazione senza fini di lucro, operante nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria e assistenziale a persone anziane, nel contesto territoriale di Como, Lecco, Milano e Varese.  

Laura, dopo aver risposto nuovamente al bando del comune di Milano è stata rieletta consigliera per i prossimi 3 anni (maggio 2023 – maggio 2026).

Le abbiamo chiesto di raccontarci com’è andata e che cosa l’ha spinta a ricandidarsi.

  • “Innanzitutto, il primo periodo del mio insediamento, che è corrisposto all’inizio del Covid, è stato molto sofferto e faticoso. L’epidemia non ha infatti risparmiato nessuno: dai degenti a gran parte del personale, al Presidente e al Direttore Generale. Il consiglio ha dovuto far fronte a un periodo molto complicato, che ha però accelerato il mio inserimento e creato un clima di grande collaborazione, partecipazione e stima all’interno del Consiglio.

Dopo 3 anni nel ruolo di consigliera posso dire che si tratta di un’esperienza molto soddisfacente e arricchente dal punto di vista umano e professionale, ma anche di grande responsabilità da non sottovalutare.

La cornice è inoltre molto piacevole, in quanto la fondazione si trova a Torno, in quella che era la villa di vacanza della famiglia Prandoni, affacciata sul Lago di Como, con un bellissimo parco secolare”.

Quali sono state le iniziative e le attività degne di nota durante il suo primo mandato?

  • “In questi anni sono state promosse molte iniziative sul fronte immobiliare, cosa che ha permesso la costruzione di una nuova importante ala della struttura, con 20 camere accessoriate, palestra e terrazza vista lago. I letti disponibili nella struttura sono così passati da 70 a 90.

Per quanto riguarda l’assetto organizzativo, il consiglio ha poi nominato a sua tutela, benché non fosse obbligatorio, un Organo di Vigilanza, che potesse sovraintendere alle scelte e ai comportamenti della struttura, garantendo al contempo il rispetto delle norme.

Una scelta rivelatasi di successo, che ha consentito alla fondazione di superare brillantemente i controlli (audit) da parte di ATS e ROS, che si sono svolti durante e dopo la pandemia Covid.

Da sottolineare poi l’attenzione posta dal consiglio alle tematiche di benessere di tutti gli stakeholder della Fondazione a partire dagli ospiti e dal personale, dei quali si monitora periodicamente la soddisfazione che raggiunge livelli sempre molto positivi anche in confronto ai benchmark certificati dalla LIUC, l’Università di Castellanza.

Infine i consiglieri sono chiamati ad esprimere opinioni, ad indirizzare comportamenti a definire strategie a tutti i livelli, dai piccoli problemi quotidiani alle scelte di campo. È qui che si esercita la managerialità e l’umanità del consiglio, con grande impegno ma anche grandi soddisfazioni di chi ne fa parte”.

SEMINARIO – SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE

13 Giu 2023 Posted by Anna Lavatelli in Approfondimenti, Blog, Formazione

Sostenibilità ed economia circolare continuano ad essere temi strettamente collegati e imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. In particolare, l’economia circolare è uno degli elementi chiave dell’innovazione industriale degli ultimi anni. Spesso confusa con la riduzione dell’impatto ambientale, essa in realtà costituisce uno degli strumenti principali per trasformare le catene del valore contribuendo alla sostenibilità economica, oltre che ambientale.

Esperti di settore e imprenditori sono intervenuti portando testimonianze e suggerimenti, confermando che sostenibilità ed economia circolare possono essere impiegate con successo anche dalle Piccole Imprese e che esistono opportunità concrete per Consulenti di Piccole Imprese e Temporary Manager che vogliano cimentarsi in questi ambiti e possiedano il giusto atteggiamento, oltre che conoscenze e competenze appropriate.

Ecco i punti salienti della giornata:
Giacomo Andriola, Innovation Manager e Founder di Studio Itaca ha spiegato come l’economia circolare sia un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e contribuire a ridurre i rifiuti al minimo.
Troppo spesso i consumatori gettano prematuramente articoli che potrebbero essere usati più a lungo, con conseguente aumento di rifiuti, emissioni di gas e crescita della domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni.
Questa situazione mette sempre più in allerta l’UE. Il PNRR per l’economia circolare conta l’investimento di svariati miliardi di euro impiegati a tutto campo: agricoltura, edilizia, energie rinnovabili, ecc.
Si impongono nuovi requisiti per rendere i prodotti più “circolari”, durevoli e affidabili. Tutto il processo produttivo va riconvertito, a partire dalla progettazione, per ridurre al minimo gli sprechi.
Utili in questo caso progetti di simbiosi industriale tra le aziende, grazie ai quali i rifiuti di una di esse vengono utilizzati come materie prime dall’altra. Necessarie infine nuove competenze e figure professionali specifiche poiché il cambiamento comporta un parallelo mutamento di processo, organizzazione e metodologie: dagli Eco-designer agli Energy manager, agli Eco-coolhunter, esploratori di tendenze «verdi», ecc.

Giovanna Menzaghi, Presidente Associazione Smart Cities Italy e Stefano Vergani, CEO Gruppo Converg hanno spiegato che Smart Cities Italy nasce da un gruppo di Enti, Aziende e Professionisti sensibili allo sviluppo sostenibile (uno di questi è Converg), che si sono aggregati per affrontare una serie di sfide, tra cui l’attivazione di un percorso di studi specializzati e la selezione delle migliori eccellenze, che possano mettere a disposizione la loro professionalità e competenza nei settori dell’economia reale.
Obiettivo dell’Associazione: la promozione e il coordinamento di attività di ricerca fondamentale ed applicata, con progetti strategici di Interesse nazionale, come quello legato al Decreto del Ministero della Transizione Ecologica per la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità delle persone, mirati a ridurre l’uso del veicolo privato negli spostamenti casa-lavoro favorendo il decongestionamento del traffico.
Da questo decreto nasce la figura di Mobility Manager, specializzata nel governo della domanda di mobilità, nella promozione di soluzioni ottimali per la mobilità sostenibile del personale dipendente e nello sviluppo del piano degli spostamenti casa lavoro (PSCL) . Le imprese e le pubbliche amministrazioni oltre una certa dimensione sono tenute ad adottare un PSCL e nominare un Mobility Manager con funzione di supporto professionale continuativo.
Tra le attività di questa nuova figura: la promozione di interventi sul territorio per favorire l’intermodalità, lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali, la cura dell’efficienza e dell’efficacia dei servizi di trasporto pubblico, la realizzazione di servizi di mobilità condivisa e di infomobilità.

Alessandra Gruppi, Servitisation Manager CEPAS (Istituto di Certificazione delle Competenze e della Formazione) spiega che la “servitizzazione” è la produzione di un valore che non è strettamente legato alla produzione fisica. Si tratta di passare dall’economia del possesso all’economia dell’uso: #payperuse, cioè paghi solo quando lo usi. Non ti vendo la caldaia ma mi paghi l’acqua calda. Non ti vendo una bici ma il tempo che la usi (es. bike sharing). Invece di venderti un nuovo macchinario ti rimetto a posto quello attuale – refitting, refurnishing -, in modo che possa funzionare ancora molti anni.
La figura deputata, il Digital Servitization Manager ha il compito di rendere disponibili strategie e servizi utili per questo cambio di paradigma.
I benefici sono triplici:
per l’azienda: presidio del cliente, opportunità di vendita di servizi a valore aggiunto; ricavi ricorrenti e maggior valore del business (se ne servono da tempo Netflix, BMW, IBM…)
per i clienti: focus sul proprio core business, da capexcapital expenditure a opexoperational expenditure – e minor rischio
per il pianeta: maggior utilizzo del prodotto nel tempo, nessuna obsolescenza programmata e sostenibilità già nel design degli articoli
Servono Strategia ed Execution, innovazione organizzativa e finanziaria, compiti appunto del servitization manager, per il quale sono disponibili (e necessari) corsi di formazione.

Emilio Conti, Senior Consultant in Amapola, società specializzata in comunicazione, osserva preliminarmente che globalizzazione, crisi climatica, crisi internazionali e costi energetici e delle materie prime determinano un’attenzione crescente alla sostenibilità da parte dei consumatori, ma una parallela crisi di fiducia verso l’industria, i decisori pubblici e d’impresa.
La comunicazione ambientale – ha proseguito – è caratterizzata da tre “C”:
• Complessità: a quella dei temi ambientali troppo spesso si somma un approccio che non tiene in considerazione la difficoltà dei nostri interlocutori a decodificare messaggi e concetti associati a stati emotivi di timore o di urgenza: occorre anticipare tutti i possibili interrogativi prima di comunicare.
• Contraddizioni tra indicazioni, credenze ed esigenze personali: un esempio sono gli Italiani in apprensione per l’ambiente ma poi contrari al blocco dei diesel.
• Conflitto che nasce dall’assenza di certezza nelle regole e fragilità politica: “Ok purché non sia nel mio giardino” (sindrome Nimby) oppure “Ok ma non nel mio mandato elettorale” (Nimto).
Nel caso delle imprese si verifica purtroppo spesso il cosiddetto Greenwashing: l’ingiustificata appropriazione di virtù ambientali per creare un’immagine positiva e distogliere l’attenzione dalle proprie responsabilità. Un esempio è la sponsorizzazione del Festival di Sanremo fatta da Eni Plenitude: una promozione dell’uso sostenibile dell’energia fatta da un’azienda il cui business verte al 90% su oil and gas.
Un esempio virtuoso è “La Filippa” discarica sostenibile per rifiuti industriali, nata dall’idea di riprogrammare uno dei luoghi più contestati e renderlo non solo non inquinante, ma dotato di un valore ambientale, economico e sociale per il territorio.
Sara Santori, CEO della Conceria Nuvolari società benefit, sottolinea che la sua è tra le prime aziende del settore a sperimentare un metodo di concia con un livello basso di metalli pesanti, biodegradabile e compostabile carbon neutral (linea di prodotti Nature-l). La sostenibilità è concepita anche come lunga durata del prodotto (linea Graphene leather altamente resistente ed antibatterica) ed in senso più ampio come benessere della persona (linea di prodotti Skingoat iper-traspiranti).
La pelle conciata è un prodotto biobased derivante dal recupero degli scarti di produzione del settore alimentare; Conceria Nuvolari attraverso gli innovativi processi di trattamento (know-how o brevetto proprietario) e amplifica l’aspetto sostenibile da più punti di vista. Il passaggio dal fare al rendicontare l’ha portata alla redazione del Bilancio di sostenibilità volontario (2023 seconda edizione); vanta collaborazioni con diverse università per mantenersi aggiornata su innovazione e sostenibilità, nel 2021 diviene società Benefit.
Gianmaria Cuniberti Mighetti, CEO della Inclean – Soluzioni ecosostenibili per la pulizia professionale, nata 27 anni fa come produttrice di attrezzature per la pulizia professionale, ne ha nel tempo ridefinito la mission aziendale: non solo pulizia ma benessere, valore sociale, e risposte complete alle esigenze dei clienti.
Si vuole dunque non solo offrire un prodotto economico ma anche il più adeguato, efficace e sostenibile. Ad esempio grande attenzione è rivolta agli additivi chimici e ai meccanismi di recupero delle acque.
Il vantaggio competitivo nel proprio settore – è stato osservato in conclusione – si concretizza se lavori bene e lo sai comunicare correttamente. Se il valore aggiunto viene percepito il successo è assicurato.

Gabriella Grazianetti, imprenditrice settore fashion, Founder e CEO della Minimal Path, il cui modello di business, nella consapevolezza che l’industria della moda è una delle più inquinanti, si basa interamente sull’efficientamento delle risorse e sulla circolarità.
Il marchio della società, United Separable, propone un sistema di capi di moda donna, applicando i concetti della modularità: “La nostra vision” ha commentato Grazianetti “vede una stretta correlazione tra sostenibilità e progettazione, in un percorso che porta l’attenzione ai temi ambientali, sociali ed etici; il prodotto finale è un divisible dress composto due parti che possono essere unite, separate e intercambiabili in taglia, grazie a una soluzione brevettata”.
Il tutto è creato con tessuti monofibra sostenibili, facilmente riciclabili e provenienti da una filiera controllata e qualitativa, che valorizza il territorio: previsto infatti anche l’utilizzo di vecchi tessuti tramite recupero da una sartoria sociale
Il processo, che prevede un minor consumo di tessuto, emissioni di CO2 e additivi chimici, è stato valutato positivamente da un Assessment di Assolombarda sulla circolarità ed ha preso in considerazione tutte le fasi di progettazione.

Antonella Mazzoccato, Fondatrice della CRM tools, azienda a conduzione familiare operante nella produzione di utensili industriali, ha evidenziato l’impegno nella sostenibilità socio-ambientale. Un impegno che l’ha portata a conquistare un master su ESGenvironment, social, governance – per acquisire competenze specifiche sulla gestione sostenibile della filiera metalmeccanica e che si è poi articolato in interventi a tutto campo per evitare la fuga di risorse verso la vicina Svizzera (l’impresa ha sede nel Comasco): welfare, formazione, flessibilità, cura del comfort nell’ambiente di lavoro.
I risultati:
• stipendi superiori alla media;
• 6 tipologie di orari per i dipendenti a seconda delle esigenze;
• il riciclo di materiale di scarto, imballaggi riciclati e utilizzo di casse ignifughe;
• Impianto fotovoltaico e differenziazione dei rifiuti;
• un bilancio di sostenibilità;
• passi significativi verso la parità di genere.

Cristian Rocca, Environment Manager e Francesco Vuolo, Researcher della Sacco System, gruppo di imprese attive nella produzione di ingredienti alimentari, agroalimentari e farmaceutici.
La Sacco impresa, virtuosa dal punto di vista sociale ed economico può contare sulla fiducia del mondo esterno, alimentata da un forte impegno nella sostenibilità:
● recupero e riciclo di scarti di produzione e rifiuti
● contratti a tempo indeterminato, con valorizzazione delle donne STEM
● Certificazioni di qualità
● Rendicontazione delle performance in sostenibilità
● Comunicazione proattiva e trasparente
● Rapporto con i fornitori, pratiche di auditing e di anticorruzione.
Importante il recupero dell’acqua che, distillata e fermentata, viene riutilizzata come concime organico: Il 30% delle componenti chimiche è sostituito da brodi esausti con un ulteriore miglioramento di produzione, che porta l’azienda a costituire un ottimo esempio di economia circolare sostenibile e vantaggiosa a livello di produzione.

Seminario Sostenibilità ed Economia Circolare. TAVOLA ROTONDA – 24 maggio 2023

13 Giu 2023 Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

A chiusura del Seminario è stata organizzata una Tavola Rotonda, condotta dalla nostra Socia Laura Vescovo, e alimentata da alcuni dei Relatori della giornata. Lo scopo era quello di fornire alcuni suggerimenti ai manager di Obiettivo 50 che vogliano diventare consulenti nel settore sostenibilità, individuando approcci, opportunità e attività da seguire per iniziare questo nuovo percorso.

I temi trattati:
– Preparazione, formazione e certificazioni necessarie per diventare consulenti di sostenibilità;
– Difficoltà e resistenze che il consulente si deve preparare ad affrontare;
– Attività prioritarie da svolgere presso le PMI: bilancio di sostenibilità, formazione, certificazione;
– Tipologia di clienti da cercare e motivazioni sulle quali fare leva
– Ruolo, approccio e stile del consulente di sostenibilità per le PMI

Anzi tutto, quali sono le prime cose che deve fare un consulente per avvicinarsi al tema della sostenibilità e dell’economia circolare?
GIACOMO ANDRIOLA, responsabile di Studio Itaca, ha sottolineato che il consulente deve essere molto informato su certificazioni, standard e su tutte le novità in ambito normativo. Allo stesso tempo deve conoscere come funziona il mercato e quali sono i suoi trend. Bisogna apportare alle imprese una nuova consapevolezza supportata da analisi e dati concreti inerenti al settore di riferimento.

La successiva domanda è stata posta a GIOVANNA MENZAGHI, Presidente di Smart Cities Italy: Quello della sostenibilità e in particolare della Mobility, sono settori in grande espansione ma ancora molto acerbi. Quali sono i freni e le difficoltà, all’interno della società e delle aziende, che ne impediscono la diffusione?
La transizione ecologica – è stato affermato – è possibile solo con una parallela transizione culturale. Spesso gli imprenditori rispondono unicamente nel momento in cui si toccano temi economici. Oltre a un’adeguata formazione manca il corretto mindset e la giusta apertura verso il dialogo e il confronto. Ulteriori difficoltà possono essere date dalla tipologia di business, che, se quasi interamente incentrato su fattori non sostenibili, potrebbe dover cambiare completamente con conseguenze spesso inaccettabili per l’imprenditore. Anche la sostenibilità deve essere sostenibile!

Quali sono le attività prioritarie che un consulente dovrebbe proporre ad una PMI per iniziare una consulenza in ambito sostenibilità?
Secondo ANDRIOLA, intanto, il bilancio di sostenibilità, il cui obbligo di legge riguarda per ora solo le grandi aziende, ma si estenderà progressivamente fino alle PMI e alle microimprese, diventando sempre più un prerequisito per lavorare con le grosse aziende e partecipare ai bandi gara, nonché elemento di giudizio da parte delle banche.
Le imprese hanno bisogno inoltre di aiuto a livello di comunicazione e di un supporto operativo consulenziale anche nella gestione di relazioni con gli enti certificatori (es. B corp).

Alla domanda “Qual è l’imprenditore tipo a cui proporre un percorso di sostenibilità e quali motivazioni suggerire per convincere un’azienda a diventare Benefit certificata B.corp? ” ha dato risposta GIANMARIA CUNIBERTI MIGHETTI: L’imprenditore tipo presenta già il mindset corretto.
Si tratta di una persona umile, disponibile a una formazione continua e con un allineamento valoriale.
La figura vincente ha un rapporto dare-avere con il collaboratore, con il quale sa relazionarsi con empatia, mettendosi sullo stesso livello e lavorando con lui.
Bisogna inoltre tenere conto che i tempi sono cambiati e i dipendenti sono attenti al worklife balance ancor più che alla retribuzione.
In alcuni casi è stata già inserita nell’organico la figura specifica di Sustainability Manager.

In quest’ottica, chiediamo all’imprenditrice ANTONELLA MAZZOCCATO Quale dovrebbe essere l’identikit e il ruolo del consulente ideale per le tematiche di sostenibilità?
Attento – è la risposta – lungimirante e con una visione globale, che tenga conto anche della situazione di partenza di un’azienda. È necessario che mantenga la mente ben aperta, e sia predisposto a una formazione continua sul campo (learning by doing), per sviluppare competenze mirate e specifiche da unire alle soft skills.


Tecniche di Digital Marketing per la costruzione di un database di contatti utili – Training on the job

08 Mag 2023 Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

Un’attività di consulente o di temporary manager? Ok, idea interessante e stimolante, ma come mi procuro in modo sistematico e organizzato i contatti giusti: potenziali clienti, partner, enti di riferimento, ecc. (al di là dei nominativi di cui già dispongo)? Come entro in relazione con loro e come coltivo la relazione? A queste domande ha risposto, almeno in prima battuta, il Workshop Tecniche di Digital Marketing per la costruzione di un database di contatti utili, svoltosi lo scorso 19 aprile.

PREMESSA

Viviamo un’epoca digitalizzata nella quale le mutate modalità di gestione del business rendono fondamentale un continuo aggiornamento sugli strumenti utili ad agevolare il lavoro. Altro aspetto da sempre basilare per un’attività di successo sono le relazioni, da costruire non solo con i clienti ma anche con colleghi, collaboratori e tutto l’ecosistema di riferimento del proprio settore. Tali rapporti sono stati ulteriormente amplificati dai social media, che possono essere sfruttati per un’organizzazione efficiente e proficua dei contatti

OBIETTIVI

Finalità del worskshop: creazione di un database digitale per costruirsi la propria rete professionale, sviluppare opportunità di business, condividere e diffondere novità e aggiornamenti, il tutto col corredo di esempi concreti.

I relatori Gianfranco Antonioli e Laura Vescovo hanno inoltre mostrato i vari step di utilizzo degli strumenti: il social media professionale Linkedin e la piattaforma di email marketing Mail Chimp.

STEP OPERATIVI

  1. 1) Identificazione dell’Esigenza: ad es. sono un consulente e voglio propormi alle imprese con un’expertise specifica, o sono un professionista di settore e cerco collaboratori o fornitori.
  2. 2) Ricerca e utilizzo di portali: una volta chiara la mia esigenza passo alla ricerca di profili utili al mio scopo. Nel caso del consulente potrei rivolgermi ad associazioni a sostegno delle PMI, nel secondo potrei partire consultando la lista espositori di una fiera di settore per procedere allo screening dell’elenco di aziende partecipanti, filtrare caratteristiche di interesse come tipologia di prodotti, lingua preferita, etc.
    In alternativa posso individuare contatti di persone o di aziende, direttamente da Linkedin tramite l’utilizzo di filtri:
    – Parole chiave (ruolo, esperienza e competenza ricoperte, settore merceologico di appartenenza)
    – Località di riferimento, Università frequentata (o con cui si è collegati), azienda attuale o precedente.
  3. 3) Approccio: Individuati i profili di interesse procedo all’invio di messaggi e, ponendo molta attenzione alla qualità degli stessi, presenterò la mia azienda o servizio, e la mia offerta, e richiederò un incontro.

CASE STUDY

La nostra socia Gabriella Grazianetti, founder della start up di abiti modulari sostenibili United Separable, ha condiviso la sua esperienza nella ricerca di aziende produttrici di tessuti sostenibili e innovativi nell’area Lombardia e Piemonte. L’aggancio è stata la partecipazione alla Fiera di moda e design circolare – Milano Circolare che le ha permesso di vedere in anteprima il database di partecipanti ed essere a sua volta vista.
La ricerca è stata effettuata in modalità diretta tramite Linkedin e Google Search, selezionando persone operanti nell’ambito della sostenibilità, e indiretta, sfruttando le parole chiave inserite nei profili individuati.
Alla ricerca attiva è stata inoltre affiancata la pubblicazione di un post Linkedin sull’evento.
Risultati: 50 nominativi raccolti, 20 risposte con dimostrazione di interesse, 2 visite all’evento e una call accompagnata da un incontro in azienda. Gabriella ha sottolineato l’importanza di una personalizzazione approfondita nell’invio delle richieste, cercando di entrare in connessione ed empatia con i contatti.

EMAIL MARKETING & AUTOMATION

Una volta raccolti i contatti e verificato il consenso a ricevere comunicazioni possono essere sfruttate piattaforme di Email marketing come Mail Chimp, che permettono l’invio massivo di email e l’automazione delle comunicazioni attraverso i cosiddetti workflow.
Perché una campagna mail sia efficace è importante porre attenzione all’oggetto, utilizzare una grafica accattivante (immagini, impaginazione, font ecc.), inserire una Call to action e una “ricompensa” che spingano l’utente al rilascio di dati.
La piattaforma consente inoltre di visualizzare le statistiche dei miei invii, verificando la percentuale di aperture e di click con dettagli sugli utenti.

EQUITY CROWDFUNDING: che cos’è?

30 Mar 2023 Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

Una nuova formula per il finanziamento di startup innovative e PMI al centro di una “Pillola di Sapere” della Obiettivo50 Academy
Startup innovative o PMI alla ricerca di finanziatori per sviluppare progetti imprenditoriali? Non ci sono solo banche (spesso “avare”), o fondi di venture capital. Oggi c’è anche una formula nuova, l’equity crowdfunding.

Lo scorso 16 marzo si è tenuto un incontro “Pillola di Sapere” della nostra Academy su questo tema attualissimo e in continua evoluzione; un processo attraverso il quale più persone, tramite apposite piattaforme online, investono somme anche relativamente modeste in startup innovative o PMI, acquisendone una quota di partecipazione e contribuendo quindi a finanziarne i progetti imprenditoriali e a sostenerne lo sviluppo.

Relatori Marco Rizzelli – General Manager di Seed Money, il primo progetto italiano di crowd seed funding “equity-based”, Riccardo Caliari – Chairman del Birrificio 620Passi, e Antonio Piva– Mentore e Business Angel di Seed Money, che hanno raccontato il funzionamento del veicolo di investimento Seed Money, riconosciuto come business ad alto valore sociale, illustrando un esempio concreto.

Il contesto
Il contesto in cui si muovono oggi le start up richiede per la loro sopravvivenza mezzi, collaborazioni e un network di riferimento.

La logica delle start up, diversamente dalle PMI, è quella della crescita esponenziale in tempi brevi e dell’Exit Strategy. Con questa uscita (mediamente dopo 7 anni) proprietari e founder massimizzano l’investimento effettuato ottenendo i fondi per dedicarsi a una nuova fase di sviluppo mentre gli investitori ottengono il ritorno del capitale versato con un surplus, impiegabile in altre attività.

Si tratta di un settore innovativo che cresce sulla base degli investimenti. Il mercato italiano, che conta circa 2,34 miliardi di investimenti in capitale di rischio, è in crescita. I grossi progressi in questo ambito sono dovuti all’intervento di Cassa Depositi e Prestiti ma sono altresì agevolati da quote associative accessibili a tutti, a partire da 200 €, detrazioni Irpef e plus valenze esentasse: vantaggi di cui possono usufruire investitori e soci.

La piattaforma
Seed Money è un acceleratore a proprietà diffusa che conta ad oggi 508 soci storici, 26 startup e 100 soci investitori seriali con 10 investimenti all’attivo ciascuno, e che può vantare risultati come il 94 % tasso di successo delle campagne crowdfunding promosse e il 265% di overfunding medio.

“La nostra piattaforma di equity crowfunding implica la partecipazione attiva in società e trattamenti vantaggiosi, senza imporre iter prestabiliti; si può investire in borsa, ci si può sganciare dai progetti secondo le proprie necessità o vendere le proprie quote ad altri soci (exit 1to1)”, hanno sottolineato Piva e Rizzelli. E ancora: “Siamo la prima ruota dell’ingranaggio delle start up. Il nostro obiettivo è massimizzare il potenziale di progetti accuratamente selezionati, nei quali crediamo: valutiamo la proposta, la tipologia di mercato e le persone che ci lavorano. Allochiamo prestiti non garantiti ma gestiti con trasparenza e senso critico: la nostra piattaforma obbliga le start up a inviare report trimestrali, che diventano pubblici e spesso oggetto della nostra newsletter settimanale inviata ai soci, con statistiche e novità di settore”.

Success case
Uno dei casi di successo del progetto è il Birrificio diffuso 620 passi, nato in Friuli nella laguna di Marano.

Con i 100.000 € iniziali stanziati, la start up, che ha oggi all’attivo collaborazioni con Banco fresco e l’ex start up Cortilia, quest’anno prevede un fatturato di 1.400.000: numeri di assoluto rilievo in un segmento di mercato “lento” come quello artigianale.

“Il nostro percorso è iniziato nel 2018. In breve tempo ci siamo trasformati da piccolo birrificio artigianale a una realtà che coinvolge già oltre 200 soci e che vogliamo continuare ad ampliare grazie al supporto di amici, amanti della birra e investitori” spiega uno dei fondatori e chairman, Riccardo Caliari, ingegnere gestionale e produttore di vino, che ha unito la sua passione per il buon bere e le sue competenze in ambito ambientale ed economico, dando vita a un business sostenibile e di successo.

“Il vero valore del nostro progetto è costituito dalla nostra community di persone, coloro che condividono con noi una passione, un sogno che sono entusiasti di raccontare; sono loro i nostri principali brand ambassador!

Soci potenziali o imprese hanno la possibilità di associarsi tramite round periodici di crowdfunding.

Un modello di business da sfruttare anche per altri settori. Come recita lo slogan del birrificio: “Un progetto è migliore, se costruito insieme”.

Il progetto di Obiettivo50 per l’innovazione a StoryTime di Radio Canale Italia

10 Mar 2023 Posted by Anna Lavatelli in Blog, Eventi, News, News

Il 20 febbraio scorso, il nostro vicepresidente, l’ing. Claudio Gregorio, ha presentato il progetto Obiettivo 50 presso StoryTime – Radio Canale Italia, una radio che racconta “il Capitale Umano” del mondo del lavoro attraverso la voce diretta dei protagonisti.

Ecco una sintesi del suo intervento:

StoryTime: Claudio innanzitutto cos’è Obiettivo 50?  

Claudio: La nostra è un’Associazione di Manager di alto profilo professionale, senza scopo di lucro e accomunati da un profondo senso etico, che si propone di supportare le imprese nella realizzazione dei loro obiettivi e di offrire opportunità professionali ai nostri associati. Il nostro payoff è: Manager per la realtà di impresa. Siamo un centinaio di associati sparsi per l’Italia, per lo più in Lombardia ed in Piemonte, che vantano esperienze ultraventennali in situazioni complesse e ruoli di responsabilità.

StoryTime: Com’è nato questo progetto?

Claudio:Il progetto è nato da un’intuizione e da un’esigenza. Nel 2004, alcuni dirigenti che avevano lasciato la realtà aziendale si sono uniti per creare nuove opportunità di lavoro in un’organizzazione più orizzontale. Nel 2008, la nostra organizzazione è stata riconosciuta come APS, ossia un’Associazione di Promozione Sociale di interesse generale per i suoi iscritti e la comunità, grazie al volontariato dei nostri associati.

StoryTime: Qual è la vostra Mission principale?

Claudio: L’obiettivo è mettere a disposizione di società e aziende il nostro network di competenze con servizi di consulenza o di temporary management, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi aziendali e forniscano al tempo stesso opportunità professionali ai nostri associati. Insieme alla classica consulenza offriamo consulenze temporanee o fractional management a tempo e che possono essere suddivisi in più aziende. I nostri servizi sono focalizzati principalmente sulle PMI (piccole e medie imprese), in cui i manager solitamente coincidono con i proprietari. Obiettivo 50 entra in relazione diretta con la dirigenza, che spesso ha bisogno di integrare risorse, competenze o gruppi di competenze.

StoryTime: Quali sono i vostri gruppi di competenze?

Claudio:L’avanzamento tecnologico ha ridefinito gli scenari produttivi e sta spingendo le PMI a ricercare risorse umane in grado di gestire la trasformazione tecnologica e possedere competenze trasversali in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato. Abbiamo pertanto individuato questi quattro gruppi di competenze che, secondo noi, colmano il mismatch tra domanda e offerta sul fronte delle competenze tecnico-digitali:

  1. 1) Internazionalizzazione: esperienza in mercati internazionali B2B e B2C in Europa e Far East in materia di export “tradizionale” off-line e competenze di export digitale acquisite sul campo. Definiamo piani di sviluppo, controlliamo e monitoriamo la loro implementazione, fornendo suggerimenti operativi.

  2. 2) Marketing e Digital marketing: esperienza manageriale nell’innovazione digitale, marketing, comunicazione, vendite, che proponiamo in sinergia a servizi di digital marketing. Valorizziamo la presenza delle aziende sul web e sui social per rafforzarne l’immagine e la credibilità, consolidando la base clienti e ricercandone di nuovi.

  3. 3) Economia circolare e sostenibilità: Ci occupiamo di Economia Circolare – re-design del prodotto, tecnologie sostenibili, finanza sostenibile, catene di approvvigionamento sostenibili, aspetti ESG che contribuiscono a trasformare il modo in cui le aziende operano e crescono. In aggiunta poniamo attenzione alle tematiche di marketing e di comunicazione mirate alla divulgazione dei valori di Sostenibilità che l’azienda vuole far percepire ai mercati sia B2B sia B2C, nazionali ed internazionali.

  4. 4) Digital Manufacturing 4.0: Abbiamo Soci con esperienze manageriali ed operative nel manufacturing e nell’innovazione tecnologica e di mercato.
    Con l’implementazione di un’organizzazione Lean ed efficace in termini di processi e risorse, utilizziamo la leva strategica del processo di digitalizzazione per reagire alle crisi ed accelerare la crescita competitiva delle PMI.

StoryTime: Qual è il vostro valore aggiunto?

Claudio: Siamo convinti che la scelta di “fare rete”, di collaborare tra di noi, condividendo idee, stimoli ed opportunità e valorizzando le diverse esperienze e background, sia fondamentale per il successo dell’Associazione. Crediamo che il valore principale dell’Associazione sia rappresentato dalle competenze dei singoli manager. Inoltre, abbiamo creato un’Accademy interna con “pillole di sapere”, workshop e corsi di formazione gratuiti per i soci, ma aperta a chiunque sia interessato a migliorare le proprie conoscenze.




L’intervista di Claudio Gregorio, che ha presentato il progetto Obiettivo 50, si inserisce in un quadro in cui il mercato del lavoro è in sostanziale tenuta, con una domanda di professionisti qualificati che supera l’offerta, come rivelato da recenti survey di importanti società di recruitment.

La transizione digitale, che coinvolge ormai tutte le aziende – dalle multinazionali alle PMI, dai Family Business alle Start Up – l’allargamento dei mercati e lo sviluppo di nuovi business, continuano a trainare la domanda di nuovi professionisti.

In questo contesto l’ingaggio di un’associazione come Obiettivo 50 risulta importante e significativo poiché mette a disposizione delle PMI un network di competenze ampio e distintivo, essenziale per affrontare le esigenze di complessità e la trasformazione dei settori economici e industriali attuali.

Report dal corso “Il Manager della Sostenibilità”, Milano, 5 e 6 aprile 2022

22 Apr 2022 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, News

Il corso “Il Manager della Sostenibilità e le nuove professioni per l’Economia Circolare” si è tenuto il 5 e 6 aprile a Milano e ha segnato il ritorno, molto atteso, dei corsi in aula dell’Academy O50. La collaborazione di esperti, professionisti, imprenditori, start-up e istituzioni, una bella e vivace partecipazione di soci,una location importante ospitati da SEA Milan Airports a Linate: questi gli ingredienti del percorso formativo sui temi della sostenibilità e dell’ economia circolare. Temi di grande attualità che hanno riscosso un eccellente riscontro nell’indice di gradimento dei partecipanti.

Come accennato nei suoi saluti introduttivi da Marina Pittini, Presidente di Obiettivo50, l’obiettivo del corso di informare e formare, esplorando il tema della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente – ormai imprescindibili, è connesso anche all’esigenza di  nuove professionalità e nuove competenze, che possono rappresentare delle preziose opportunità professionali per i nostri soci.

Il tema della sostenibilità è trattato in senso ampio (ambientale, sociale, economico), nella prospettiva di un sistema di sviluppo sostenibile, anche sul versante aziende. Una strategia di sviluppo sostenibile da parte delle aziende, di qualsiasi dimensione, vuol dire creare nuove fonti di valore partendo da un migliore utilizzo delle risorse naturali. E sappiamo bene come in questo momento sia estremamente critico migliorare l’utilizzo delle risorse naturali.

Abbiamo visto che ciò è possibile, integrando gli obiettivi di qualità della vita, giustizia sociale, il mantenimento della capacità della terra  (ESG, Environmental, Social, Governance), fino ad arrivare ai modelli di Economia Circolare che ridisegnano i processi produttivi da lineari a circolari. Ciò può avvenire cambiando i modelli di business, integrando la sostenibilità nella Governance, reinvestendo nel capitale umano.

È qui che si inseriscono le  nuove professioni, che vedono crescere le opportunità per chi possiede le competenze, debitamente aggiornate, sia in campi tecnici, che strategici e finanziari.

Il programma delle due giornate ha coperto tutti questi aspetti, con l’intento di esporre i tratti salienti delle tematiche, dare delle cognizione di background e suscitare interesse e stimolo all’approfondimento.

Eccovi dunque qui a seguire un rapido excursus  degli interventi delle due giornate.

Giornata 1 –  martedì 5 aprile (presso Spazio Pin)

Silvia Pettinicchio, Presidente Consiglio di Municipio Comune Milano, ha introdotto l’argomento ponendo alla platea il quesito: “Green è moda o consapevolezza?”. Ha passato in rassegna i megatrends mondiali e le forze primarie che li determinano. Ha inquadrato le 4 dimensioni della Sostenibilità. Ha fornito statistiche e spunti per riflettere su quanto i consumatori siano maturi per l’acquisto di prodotti ecosostenibili, e come le aziende e i loro manager possano e debbano integrare i molteplici aspetti sociali e ambientali nelle loro strategie. 

Gianluca Maestrello, Sustainability & Circular Economy Lab, ha presentato le ricadute positive per le PMI. La sostenibilità e l’economia circolare non sono prerogativa delle grandi aziende, e sempre più PMI si avvicinano a questo tema. Alcune non sanno che presto saranno costrette ad adeguarsi per sopravvivere. A Consulenti e Manager Temporanei esperti spetta la responsabilità di sensibilizzare e guidare le imprese.

Sara Santori, Owner e CEO Conceria Nuvolari, ha raccontato il case study di come la sua PMI si impegna a contribuire al rispetto dell’ambiente, mettendo al centro della strategia aziendale la sostenibilità ambientale, e ci ha reso partecipi di come ha gestito la transizione da economia lineare a circolare.

Gaetano Bonfissuto, Owner Socialsurf, ha introdotto i finanziamenti a sostegno del cambiamento delle PMI, con i Fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Gianluca Randazzo, Head of Sustainability Banca Mediolanum, ha presentato la sostenibilità vista da Banca Mediolanum: organizzazione per il presidio e lo sviluppo della sostenibilità di impresa, l’impegno nei confronti del territorio.

Federico Longo, Associate presso Legance Avvocati Associati, ha trattato l’evoluzione della normativa e l’integrazione dei profili ESG (Environmental, Social and Governance) nella strategia d’impresa.

Anna Iantosca, Evolution Guide – Nativa Lab, ha presentato la certificazione B Corp. Si tratta di uno standard riconosciuto da una terza parte, che richiede alle aziende di rispettare elevate performance di sostenibilità sociale e ambientale, e di rendere trasparente pubblicamente il punteggio ottenuto attraverso il protocollo B Impact Assessment.

Giornata 2 – mercoledì 6 aprile (presso il Linate Center)

Sebastiano Renna, Head of Corporate Sustainability SEA Milan Airport, ha curato due interventi. Prima ha introdotto il Bilancio della Sostenibilità (cosa è, quali documenti bisogna presentare, quali vantaggi apporta al business, quando è obbligatorio). Ha poi presentato un case study sul Gruppo SEA e la sostenibilità ambientale, su come il bilancio della sostenibilità faccia aumentare il valore dell’azienda.

Mauro Pallini, Scuola Etica Leonardo, ha parlato della certificazione accreditata della sostenibilità. Vantaggi e opportunità, case study di  SEA Impianti srl, le figure professionali che possono contribuire all’accreditamento.

Emilio Sassone Corsi, Amm.re Delegato Glass to Power,  ha presentato il case study di  Glass to Power, start up del vetro fotovoltaico. Fondata nel 2016 come spin off dell’Università Bicocca, è passata in 5 anni dalla sua costituzione alla quotazione in borsa. Rappresenta un ottimo esempio di edilizia innovativa e sostenibile.

Anna Tiberi, Sustainability & Innovation Manager, in qualità di Manager della Sostenibilità certificato, ha raccontato quali sono ruolo, competenze e soft skill richieste e quanto la Certificazione possa fare la differenza.

Giacomo Andriola, Owner Studio Itaca, ideatore del concorso IDEA 2021, promosso dall’Ordine degli Ingegneri, di cui Obiettivo50 è stata partner, ha presentato l’iniziativa dedicata alle Start-up per la sostenibilità. Ha inoltre presentato gli highlights della 4a Conferenza Nazionale sull’economia circolare appena conclusa.

Anna Ponticiello, Consulente Marketing & Innovazione, ha trattato le nuove professioni richieste dall’economia circolare.

Il manager della sostenibilità e le nuove professioni per l’Economia Circolare, percorso formativo di cultura manageriale, Milano, 5 e 6/04/2022

26 Mar 2022 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, News

Contesto di riferimento

Arriva il Manager della Sostenibilità!

Dopo essersi occupata di Manager di Rete, Temporary Export Manager, Mentor di Startup, Innovation Manager, la Academy di Obiettivo50 torna ad occuparsi di professioni innovative e al momento ancora poco conosciute, di cui però le Piccole e Medie Imprese presto non potranno più fare a meno.

Infatti, sostenibilità ambientale ed economia circolare sono diventati elementi imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. Un’indagine ad hoc conferma che il 55% delle Piccole e Medie Aziende ha in programma di estendere la sostenibilità nella propria strategia d’impresa e il 17% lo sta già facendo (fonte: Forum per la Finanza sostenibile).

Le aziende e le organizzazioni politiche di tutto il mondo stanno comprendendo l’importanza crescente di queste tematiche, che per essere tradotte nella pratica necessitano di figure professionali altamente qualificate.

Oltre al Manager della Sostenibilità, stanno quindi nascendo nuove professioni, quali ad esempio: Circular Economy Network Manager, Eco-design Manager, Reverse Logistic Manager, Circular Economy Auditor, Circular Economy Finance Manager, Esperto di blockchain per la sostenibilità, solo per citarne alcune, che fanno si che il settore professionale di sostenibilità ed economia circolare garantisca interessanti prospettive lavorative.

Si prevede che, insieme con la digitalizzazione, l’ambiente sarà uno dei due driver di sviluppo decisivi nei prossimi 10 anni.

I contenuti del percorso formativo

Oltre a soffermarsi su ruolo, competenze e soft skills richieste ad un Manager della Sostenibilità, il programma del percorso formativo prevede una serie di interventi per fare chiarezza sui temi “green”, e condividere spunti per valutare sfide e opportunità di business offerte dall’ambiente.

Il corso è rivolto a Manager, che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità (Presidenti, Amministratori Delegati, Direttori Generali, Direttori di Funzione), Consulenti di Direzione, Consulenti ESG (Environmental, Social and Governance) che desiderino fare chiarezza sui temi ambientali e approfondire le opportunità offerte dalle professioni emergenti.

Il Corso è organizzato da Obiettivo50, associazione senza fini di lucro che riunisce Manager di elevata esperienza,professionalità e competenza. L’iniziativa fa parte della “Obiettivo50 Academy”, che rappresenta uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi professionali dei Soci, in piena coerenza con la Missione dell’Associazione. Obiettivo50 Academy si occupa di cultura manageriale, più esattamente si propone di: sensibilizzare, informare, formare.

Il corso è affidato a professionisti del settore e ospita testimonianze dirette di operatori del mercato.

È strutturato in 2 moduli, per complessive 14 ore, verrà rilasciato un attestato a chi avrà frequentato entrambe le giornate.

Date, orari, sede:

05/04/2022 – 9:30 – 17:30 – Milano – SpazioPin – Viale Sondrio 5 – Sala Cronos

(metro linea gialla – stazione Sondrio)

06/04/2022 – 9:30 – 17:30 – Milano – Linate Center – presso aerostazione di Linate

2°piano – partenze (linea urbana autobus 73 da Piazza Duomo)

Il corso è gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa. Aperto a non soci.

Il programma del corso:

  • -Cosa si intende per sostenibilità ambientale ed economia circolare
  • -Il punto della situazione: Mondo, Europa, Italia, PMI italiane
  • -Le ricadute positive per le aziende
  • -Case Story: una PMI italiana racconta come ha gestito la transizione da economia lineare a circolare
  • -I finanziamenti a sostegno del cambiamento delle PMI
  • -La certificazione B Corp
  • -Le Società Benefit
  • -Il Manager della Sostenibilità: ruolo, competenze e soft skill
  • -Il Bilancio della Sostenibilità
  • -Case story: Il Gruppo SEA e la sostenibilità ambientale: come il bilancio della sostenibilità fa aumentare il valore dell’azienda
  • -Le nuove professioni legate all’ambiente

Per iscrizioni e ulteriori informazioni: info@obiettivo50.it.


In allegato:

Programma_Corso Manager Sostenibilità

Termine ultimo iscrizione corso: 31 marzo 2022

2021, un anno di Obiettivo50

30 Dic 2021 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News

Anche questo 2021 che si sta per concludere non è stato un anno facile, ma, nonostante tutto, in Obiettivo50 non ci siamo mai fermati.

Abbiamo ricominciato a organizzare attività e iniziative in presenza, pur mantenendo anche la modalità webinar, con il consueto ricco programma formativo dell’Academy. Abbiamo partecipato a diversi eventi e fiere, e concretizzato alcune iniziative di sicuro interesse per i soci.

Ci auguriamo che il tradizionale networking e l’incontro di fine anno per lo scambio degli auguri, che abbiamo tenuto in presenza a Milano, sia di buon auspicio per le iniziative che abbiamo in cantiere per il prossimo anno.

Qui vi proponiamo un riepilogo di quanto abbiamo fatto nel 2021, e vi invitiamo a continuare a seguirci per rimanere aggiornati sulle prossime novità.

Attività istituzionali

Nel corso dell’Assemblea Generale Ordinaria di questo anno si è anche proceduto al rinnovo delle cariche sociali. Il Consiglio Direttivo, che resterà in carica per 2 anni, composto da dieci membri eletti dall’Assemblea dei soci, ha individuato tra i suoi componenti il Presidente e il Vice Presidente, e ha poi designato il Tesoriere. https://www.obiettivo50.it/struttura/

Attività dell’Academy O50

Molto nutrito e di grande interesse il programma delle Pillole di Sapere dell’AcademyO50, format di un paio d’ore con specialisti di settore, svoltosi sia in modalità mista (webinar e in presenza) che in formula solo webinar via Zoom.

Si è partiti a gennaio con un incontro sul tema “La (in)sicurezza informatica oggi”, seguito a febbraio da quello sui Voucher per l’export, mentre a marzo si è parlato di Certificazioni digital. Ad aprile il tema dell’incontro è stato “L’innovation manager 4 anni dopo: è ancora una professione innovativa?”, seguito a maggio da una Pillola sul Bilancio delle Competenze, in collaborazione con Ambire, e a giugno da un incontro su “Misure per gestire con successo le risorse umane, durante e dopo la pandemia Covid”. Ottobre ha visto un networking in presenza, insieme alla pillola dedicata a “Il Temporary Operations Manager un modello di Innovazione replicabile”, mentre a novembre si è concluso l’anno con una pillola su “Come nasce un’idea di Business”.

Partecipazione a fiere ed eventi

Il 13 e 14 luglio 2021 abbiamo partecipato alla sesta edizione del Salone delle Micro e Piccole Imprese, posticipata per due volte nel 2020, tenutasi all’Hotel BHR a Quinto di Treviso. È stata una due giorni di incontri tra Micro e Piccole Imprese, Imprenditori e Manager, cui ha presenziato una delegazione di soci. Durante l’evento abbiamo presentato le nostre attività con uno speech dal titolo “Obiettivo50: un Acceleratore dello sviluppo”. Nel complesso, un bilancio positivo, anche per il segnale forte di aver ricominciato a organizzare eventi in presenza. A questo link un report dell’iniziativa.

Anche quest’anno siamo stati partner di Idea: Innovation Dream Engineering Award, concorso promosso dalla Commissione Startup e Settori Innovativi dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. L’evento finale del 30 settembre ha premiato i migliori progetti imprenditoriali innovativi, con focus su economia circolare e sostenibilità.

Infine, il 30 novembre abbiamo organizzato per i soci una visita guidata al Competence Center del MADE di Milano, la fabbrica digitale e sostenibile che supporta le imprese manifatturiere nel percorso di trasformazione digitale verso l’Industria 4.0.

Gruppi di competenza

Dopo la parte preliminare conclusa nel 2020, è ora operativo il Progetto Competenze, che valorizza le aggregazioni organizzate di soci con competenze simili o complementari su specifici temi. Essi danno vita a dei Gruppi di Lavoro, per definire pacchetti di servizi di consulenza e di formazione destinati alle PMI. Gli stessi Gruppi si propongono anche di essere un punto di riferimento per attività formative rivolte ai soci.

Questi sono i gruppi di lavoro fino ad ora costituiti: Digital Manufacturing, Digital Marketing, Internazionalizzazione, Economia Circolare e Sostenibilità.

Tutti i dettagli: https://www.obiettivo50.it/gruppi-di-competenza/

Attività associative

La Bacheca ha proposto anche quest’anno numerose segnalazioni di varie iniziative, ricerca per posizioni lavorative, bandi pubblici, convegni di possibile interesse, programmi di formazione, ecc.

È stata attivata a favore di tutti gli associati una convenzione con Ambire Srl SB per il servizio di Linkedin Positioning/Personal Branding.

Infine, è ora compiutamente operativo il progetto Biglietti da visita, che nasce per dare visibilità ai soci e permettere ai visitatori esterni di visualizzare rapidamente i loro profili suddivisi per Aree di Competenza.

A questo link i profili di alcuni dei nostri manager associati.

Obiettivo50 al 6° Salone delle Micro e Piccole Imprese di Treviso

31 Lug 2021 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Eventi, News, News

È positivo il bilancio dalla nostra partecipazione all’evento di Treviso che, dopo esser stato posticipato per ben due volte causa Covid, si è tenuto all’Hotel BHR a Quinto di Treviso il 13 e 14 luglio 2021.

La due giorni di incontri tra Micro e Piccole Imprese, imprenditori e manager si presentava fin dallo scorso anno, quando era stata inserita nei nostri piani di promozione, come una interessante opportunità per ampliare geograficamente la platea dei soci e far conoscere i nostri servizi alle PMI del Triveneto.

Durante il Salone abbiamo presentato le nostre attività con un intervento (trasmesso anche in streaming) dal titolo: Obiettivo50: un Acceleratore dello sviluppo.
La presentazione ha inteso evidenziare come nel corso di questi anni i servizi di consulenza, erogati dai manager di O50 per supportare ripartenza e crescita delle PMI, sono stati coperti a costo zero per le aziende. Ciò grazie a fondi e finanziamenti procurati, secondo i casi, dalla collaborazione con Regione Lombardia, MISE, Camere di Commercio, Confindustria, Confapi, Federmanager o tramite la Formazione Finanziata, fondi regionali, incubatori d’impresa.

Presente all’evento un significativo gruppo di soci (il presidente Antonioli e la vicepresidente Pittini, i consiglieri Bonfissuto e Pozzoli e i soci Rimondi e Siena), mentre altri hanno seguito il nostro speech in modalità streaming.

Il nostro spazio nell’area espositiva ci ha fornito l’occasione per avviare contatti con i visitatori e gli operatori presenti.

Tra questi, segnaliamo i contatti avviati con alcune associazioni che hanno obiettivi e finalità simili ai nostri, pur se con riferimenti settoriali e geografici diversi. Dopo la pausa estiva riprenderemo le fila di questi contatti per valutare l’avvio di accordi di collaborazione per attività condivise.

Interessanti anche i contatti con aziende di servizi e con i responsabili di Fondi Paritetici professionali. Qui di rilievo è il “Fondo Nuove Competenze”, in corso di riattivazione nel DL sostegni –bis, un’agevolazione che consiste in un credito di imposta per i costi aziendali dei dipendenti nei periodi formazione. Questa è una modalità interessante per i nostri soci che si occupano di formazione in azienda.

Infine, va purtroppo evidenziato come la scelta della data (periodo pre-ferie e immediatamente a ridosso della prima parziale ripresa post-Covid) ha in parte condizionato l’affluenza, relativamente ridotta rispetto alle attese degli organizzatori.

Come dicevamo all’inizio, il nostro bilancio è comunque positivo, anche per il segnale forte di aver ricominciato a organizzare eventi in presenza.

Preludio, ci auspichiamo, di altri segnali incoraggianti che arriveranno con la prossima ripresa autunnale.

“Il Benvenuto ai Nuovi Soci”, il programma di accoglienza di Obiettivo50

22 Giu 2021 Posted by Gabriella Valeri in Blog

Il networking di Obiettivo50

Il network e l’opportunità di far nascere in modo facile e immediato conoscenze e interazioni è uno dei punti di forza che Obiettivo50 ha voluto assicurare agli associati fin dall’inizio, e che tuttora muove iniziative e collaborazioni diversificate.

L’aspetto più dinamico, e in verità piacevole, dell’alimentare il networking attraverso incontri a tema, ma con formato aperto a spunti estemporanei generati dall’essere insieme in presenza, è stato in questo ultimo anno costretto ad esprimersi in modo più strutturato dovendo i dialoghi adeguarsi alle regol,e per certi versi limitanti, della modalità online. Abbiamo tutti lodato e ampiamente utilizzato le piattaforme digitali, che nei mesi hanno fatto a gara a offrire strumenti e funzioni sempre più user-friendly e performanti, certo questo sì, ma non neghiamoci che gli stimoli al confronto e la facilità della relazione restano un vantaggio unico che solo la condivisione di uno spazio fisico con un obiettivo di dialogo può assicurare.

Il Benvenuto ai Nuovi Soci, un momento di accoglienza

Per i nuovi associati che sono entrati nel network a partire da inizio 2020 l’opportunità di avviare un’ interazione diretta con i colleghi è stata meno immediata per le esigenze di distanziamento che l’ inizio della pandemia ha imposto. Si è quindi pensato ad una nuova iniziativa, che abbiamo chiamato Benvenuto Nuovi Soci, che si propone di avviare, attraverso un primo dialogo a due tra il nuovo socio e uno dei membri del Direttivo, una conoscenza più approfondita delle attività e delle  dinamiche di comunicazione e interazione di O50. A questo primo colloquio può seguire, a discrezione del socio, una sessione di coaching individuale offerta da una socia certificata ICF. Viene proposto come momento di ulteriore condivisione, da parte del nuovo socio, di aspetti specifici della propria esperienza e posizione professionale, al quale può seguire eventuale percorso personalizzato da fruire in forma di consulenza.

Dialogare a due consente di raccontarsi in modo più  immediato e sicuramente più ampio, scambiando punti di vista e aspettative, del socio nei confronti dell’associazione ma anche viceversa. Il contributo di osservazioni e idee che un nuovo socio può apportare è un modo molto concreto di mantenere attiva l’attenzione alle esigenze che il manager sente più forti nella sua realtà professionale. Da qui possono nascere spunti per incontri a tema e/o collaborazioni tra associati che condividano competenze e interessi. Iniziative dirette a alimentare con strumenti sempre più attuali l’immagine associativa, in ultima analisi prende forma lo spirito del network visto e vissuto come un ambito di persone e non soli nomi, aperto ma non casuale: insomma, più un team che un social.

Una opportunità alla quale si è anche pensato nello sviluppare l’idea del Benvenuto è la proposta di intraprendere un percorso finalizzato al Bilancio delle Competenze, che rappresenta uno strumento determinante per mettersi a fuoco in relazione ad un  contesto in continua evoluzione come quello in cui ci troviamo ad operare. Si tratta di un servizio di valutazione e coaching individuale, per il quale O50 ha concordato con Ambire Srl, società leader nel settore,  una modalità di accesso agevolato per tutti i propri associati.

Inoltre, per tutti i soci interessati, Obiettivo50 propone la possibilità, per il manager che abbia completato il percorso Bilancio delle Competenze, di essere inserito nel database del dipartimento Executive Search e Head Hunting di Ambire con un profilo professionale che potremmo dire “ad alta definizione”.

Non ci resta che concludere con l’auspicio che il programma di accoglienza dei nuovi soci e le attività e le iniziative di networking di Obiettivo possano riprendere quanto prima nella collaudata e molto apprezzata formula in presenza.
(testo di Antonella Segù)

“L’(in)sicurezza informatica, oggi”, webinar 28-01-2021

11 Feb 2021 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione

L’Academy di Obiettivo50 propone anche nel 2021 le “Pillole di Sapere” via webinar, dopo il successo ottenuto da questa formula lo scorso anno, come vi abbiamo raccontato qui.

La prima “Pillola di Sapere”, il format di formazione breve dell’Academy su temi di economia e marketing, si è tenuta il 28-01 sul tema sempre molto attuale della cybersecurity.

Relatore Claudio Panerai, chief portfolio officer di Achab, società specializzata nella distribuzione sul mercato italiano di soluzioni per gli operatori di servizi informatici, che durante il webinar ha ripercorso gli elementi chiave della cyber sicurezza, che vi riassumiamo in questo articolo.

L’attività illecita col maggior giro d’affari a livello mondiale è il crimine informatico: 1,5 trilioni di dollari l’anno. E l’Italia è tra i Paesi più esposti, con l’88% degli attacchi che avvengono via mail e il 12% via web. Le statistiche la mettono giù dura col fenomeno.

C’erano una volta gli hacker, una specie di eroi “romantici”, che compivano le loro incursioni a scopo prevalentemente dimostrativo, su grandi aziende, enti, banche.

Oggi gli hacker sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, che prendono “scientificamente” di mira le imprese e specialmente le PMI, bersaglio generalmente più facile.

Un tipo molto diffuso di attacchi è il BEC (business Email Compromise). I criminali intercettano la posta elettronica di un’azienda e fanno in modo che i pagamenti finiscano sui loro conti correnti. Si simula di essere un mittente sicuro (il capo, l’avvocato, il commercialista, un amico fidato, un partner aziendale ecc.) e con una mail si chiede di fare un bonifico, cambiare l’IBAN di un pagamento, fornire le credenziali di Internet Banking, e simili. Il BEC colpisce soprattutto aziende che fanno import/export, in quanto il conto su cui viene dirottato il pagamento si trova all’estero.

Perché è facile cascarci? Perché vogliamo evadere la richiesta,vuoi per scrupolosità, vuoi per desiderio di compiacere.E insieme perché nonstiamo attenti ai dettagli che celano l’inganno, come il dominio simile o il nome simile ma p.es. con una letteradiversa.Per numero di attacchi BEC l’Italia è seconda al mondo dopo gli USA.

Un’altra forma di attacco molto diffusa è il Phishing. Si invia una mail con il logo contraffatto di una banca o di una società, in cui si invita il destinatario a fornire dati riservati (numero di carta di credito, password di accesso al servizio di home banking, ecc.), motivando tale richiesta con ragioni di ordine tecnico.

Perché non ce ne accorgiamo? Perché queste mail, specialmente quando sono rivolte ai singoli, fanno leva sulle nostre debolezze: soldi facili, sconti, curiosità, desiderio di emergere; e perché simulano, spesso alla perfezione, l’accesso a sistemi noti: banche, sistemi di posta elettronica, negozi online.

Per difendersi: adottare sistemi antispam, anche per la posta interna; gestire rigorosamente le password; definire rigide procedure di verifica. E investire in formazione per sviluppare la consapevolezza del pericolo “attacco informatico”, meno diffusa di quanto si potrebbe pensare.

Secondo alcuni studi il 76% degli utenti usa la stessa password per accedere a siti diversi, il51% usa le stesse password per siti professionali e personali, il 67% non usa autenticazione a due fattori (cioè con doppi controlli sulle modalità di accesso) e il 69% «condivide»  la password con i colleghi. Numeri sconfortanti.

Gli attacchi informatici, poi, sono di difficile individuazione. Oggi infatti il 98% delle infezioni raggiunge un singolo specifico pc e il 92% dei siti di phishing vive per poche ore.

Le truffe informatiche si espandono facilmente. Basti pensare che si può entrare nei sistemi di un’azienda A con phishing e da qui poi è facile passare a infettare un’azienda B che sia collegata da un rapporto come cliente/fornitore/partner ecc.

Come difendersi da chi opera attraverso questi sistemi? Con servizi di monitoraggio, sistemi di sicurezza “a strati”, cioè a livelli successivi di protezione, gestione rigorosa delle password, autenticazione a due fattori. E sempre, comunque, formazione e consapevolezza.

Una parola infine sul Dark Web. Alcuni esperti dicono che il web«conosciuto» (surface web, quello normalmente indirizzabile dai motori di ricerca)rappresenta il 4% deicontenutirealmente disponibili. Il 96% si troverebbein un dark web, non raggiungibile dai normali motori di ricerca, in cui prosperano attività come p.es. compravendita di documenti falsi,armi e droghe,soldi falsi, credenziali di accessoa sistemi, numero di carte credito.

Insomma, quella della sicurezza informatica è una faccenda difficile.

(testo di Ugo Panerai)

I manager si raccontano – Laura Vescovo

04 Feb 2021 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Con Obiettivo50 si può anche entrare nel CDA di una Onlus: il racconto di un percorso manageriale alternativo, nel volontariato, nominata dal Comune di Milano consigliera in un ente partecipato.

Il Comune di Milano, come ogni comune di certe dimensioni, possiede partecipazioni in alcuni enti, su cui esercita una forma di controllo inserendo  suoi rappresentanti negli organi di governo degli enti stessi, nominandoli attraverso bandi rivolti alla società civile.

Gli enti partecipati sono i più vari: le aziende municipalizzate, certo, ma anche, ad esempio, la Scala, il Policlinico, il Pio Albergo Trivulzio, la SEA, le scuole civiche ed altri ancora. Per concorrere alla selezione dei rappresentanti del Comune non è possibile autocandidarsi ma occorre, ad esempio, far parte di una associazione di volontariato o assimilata, come Obiettivo50.

E così, all’inizio del 2020, a Gianfranco Antonioli, Presidente di Obiettivo50, viene in mente di candidarmi come consigliera presso la Fondazione Casa di Riposo Prandoni di Torno (CO). Ciò in considerazione anche del mio ruolo di consigliera della Fondazione Biffi RSA di Milano, di cui Antonioli stesso è presidente, e della mia decennale militanza come volontaria e presidente dell’AVO Milano (Associazione Volontari Ospedalieri). A fine luglio mi telefona la responsabile dell’Ufficio Nomine del Gabinetto del Sindaco: ero stata nominata!

Inizia così un’esperienza nuova e interessantissima. Lontana dal mondo del business e delle imprese con cui ho familiarità (una vita con responsabilità manageriali nei settori marketing commerciale, dapprima di un grande gruppo informatico e poi di un grande gruppo bancario); ma un’esperienza nella quale riversare comunque le mie competenze manageriali ricevendone in cambio un arricchimento professionale e personale di grande valore.

Mi avvicino al mondo delle Fondazioni e studio la vita e le opere della fondatrice Pia Prandoni che nel 1954 lascia tutti i suoi beni alla Fondazione con lo scopo di assistere e ospitare, presso la villa di famiglia sul lago di Como, le signorine over55 che sono state impiegate bancarie (attività della famiglia), preferibilmente originarie dei comuni di Torno, di Milano, residenza dei Prandoni, e di Luino, città natale del padre Cesare. Col tempo l’iniziativa ha allargato i suoi orizzonti e oggi la casa di riposo ospita anche uomini senza limiti né di territorio né di attività.

Ma che cosa c’entra il Comune di Milano? Pia Prandoni aveva scritto nello statuto della Fondazione che uno dei cinque consiglieri doveva essere nominato dal sindaco di Milano. Ed eccomi qua.

I miei obblighi verso il Comune (l’incarico è pro bono) sono la comunicazione di eventi rilevanti che riguardino la vita della Fondazione e le relazioni periodiche sulla sua attività. Ho l’impegno di vigilare sulla realizzazione degli obiettivi e degli ideali della fondatrice, in modo che la casa di riposo sia un luogo di benessere fisico e psicologico per gli ospiti ma anche per tutti coloro che interagiscono con essa e lavorano sul suo territorio.

(testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

2020, un anno di Obiettivo50 tra webinar e nuovi progetti (nonostante il lockdown)

31 Dic 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News

Come tutte le iniziative del 2020, anche i tradizionali saluti e auguri di fine anno si sono tenuti via Zoom: pur non potendoci incontrare di persona, ci fa piacere mantenere la tradizione e vederci comunque, per dare innanzitutto a noi stessi un segnale di resilienza, di fiducia e di voglia di riprenderci.

Il presidente Antonioli ha quindi aperto l’incontro ripercorrendo le attività di Obiettivo50 nell’annus horribils 2020.

2020: un anno di attività

Il 2020 si caratterizza senza dubbio come l’anno dei webinar: nell’impossibilità di incontrarci di persona, a partire da aprile sulla piattaforma Zoom sono stati organizzati gli incontri dell’Academy, i seminari sulle nuove funzionalità di aggiornamento dei profili dei soci sul sito, le riunioni di consiglio direttivo e anche l’assemblea annuale. Quando le regole del DPCM in vigore lo hanno consentito, in contemporanea al webinar si è tenuto anche l’incontro in presenza a Milano.

L’AcademyO50 ha così continuato a offrire un nutrito programma di in/formazione con le “Pillole di Sapere”, format di un paio d’ore con specialisti di settore, che, dopo un primo incontro in presenza nel mese di gennaio, sono proseguite nella formula webinar su Zoom. In questo articolo un dettagliato elenco dei webinar su temi molto attuali: economia circolare, minibond e crowd-investing, da manager a imprenditore, il Digital Export Manager, Industriz, il passaggio generazionale e il Progetto Competenze.

Si sottolinea il successo della formula webinar, che ha raccolto una folta partecipazione di soci, e che si intende mantenere, possibilmente nella modalità mista webinar e in presenza, anche per il futuro.

Le opportunità professionali veicolate in bacheca sono state per il 60 % di ricerca di profili professionali, seguite da segnalazioni di bandi pubblici e ricerca di finanziatori/work for equity in start-up.

Il Networking, in un anno in cui gli incontri in presenza sono stati praticamente azzerati, ha potuto contare su annunci e news apparsi in bacheca, dove, oltre alle ricerche di professionalità, sono stati pubblicate anche segnalazioni di opportunità, di proposte e iniziative di collaborazione rivolte ai soci.

Nel 2020 si è conclusa la parte preliminare del Progetto Competenze ideato nel 2019, durante la quale è stata aggiornata la griglia di professionalità, competenze ed esperienze dei soci presente sul sito, per renderla più aderente agli attuali scenari ed esigenze delle aziende. In seguito è stata organizzata una serie di 4 webinar tra aprile e maggio, dedicati a gruppi ristretti di soci, per presentare nel dettaglio l’iniziative e supportare i soci nell’aggiornamento dei loro profili.

Dopo un breve passaggio del tesoriere Bruno Lodi sui dati economico-patrimoniali, che prefigurano una situazione sostanzialmente tranquilla per l’associazione, la vice presidente Marina Pittini ha presentato i progetti 2021.

2021: che anno sarà?

Non siamo certo in grado di fare previsioni, ma questi sono i progetti che intendiamo comunque sviluppare nel 2021.

Progetto Competenze

In stretto collegamento con l’aggiornamento dei profili e delle skill dei soci sul sito, parte la seconda fase del Progetto Competenze, oggetto di uno specifico webinar nello scorso novembre, e che intende riunire soci con skill simili o complementari attorno a temi di punta al fine di promuovere opportunità professionali. Ad ora sono attivi 5 Gruppi, di cui sono stati presentati obiettivi e strategie. Questi i temi con i rispettivi Group Leader: TEM e Internazionalizzazione (Magdi El Sawi), Digital Marketing (Gabriella Valeri), Organizzazione aziendale e trasformazione digitale (Walter Nardini), Il mondo delle Start up e delle PMI innovative (Gaetano Bonfissuto/ Marina Pittini), M&A, Restructuring e Turnaround -in costituzione- (Marco Balzarini).

Azioni di aggiornamento sul sito obiettivo50.it

In coerenza con la valorizzazione delle skill dei soci, si prevede di inserire sul sito uno spazio dedicato all’elenco degli gli associati e una pagina relativa al Progetto Competenze. Si intende inoltre riservare un aggiornamento puntuale delle attività dei Gruppi Competenze nell’attuale sezione Blog/News.

Più in generale, è in previsione una riorganizzazione e aggiornamento/revisione delle altre sezioni del sito.

Azioni di marketing e comunicazione

Anche nel 2021 proseguirà la pubblicazione di articoli nell’area Blog/News del sito con informazioni, news, temi di interesse. Si continuerà inoltre a condividere tutte le comunicazioni pubblicate sul sito anche sulla pagina Linkedin e sul Gruppo LInkedin di O50, dove tutti i soci sono invitati a partecipare attivamente (in particolare sul Gruppo, dove tutti possono pubblicare).

Sono inoltre in previsione azioni di mailing a aziende, istituzioni, società di outplacement su specifiche iniziative

Incontri di accoglienza nuovi soci

Si proporranno incontri di confronto e di collaborazione realizzati attraverso alcuni soci, esperti in coaching e preparati ad affrontare le relative tematiche, per essere vicini ai soci che necessitano di nuovi stimoli per avere una partecipazione più attiva e conoscere meglio le opportunità che l’Associazione offre. (Group leader Antonella Segù; partecipanti Paola Serri, Patrizia Oliveri).

In conclusione, non ci resta che rinnovare l’invito ad avere fiducia e voglia di ripartire: e se siamo tutti insieme l’impresa sarà più facile!

Auguri per un 2021 di…rinascita!

Un anno di webinar di Obiettivo50

30 Nov 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2, Progetti

A voler essere ottimisti e vedere il bicchiere mezzo pieno, una delle poche ricadute positive di questo anno di pandemia e lockdown è stata l’accelerazione nell’uso della tecnologia.

Ed è stato così che anche in Obiettivo50, dove se ne parlava da tempo ma senza esiti concreti, abbiamo cominciato a utilizzare i webinar come strumento di comunicazione, condivisione e formazione. Nell’impossibilità di vederci di persona, le riunioni, il networking e la formazione sono stati trasferiti sulla piattaforma Zoom.

La formula ha avuto successo: oltre alle riunioni di consiglio direttivo e all’assemblea, anche le “Pillole di Sapere”, il format breve dell’AcademyO50 su temi di economia e marketing, sono state quest’anno erogate via Zoom. Si è registrata una consistente partecipazione di soci, che hanno dichiarato un elevato livello di soddisfazione per i contenuti e la modalità di fruizione.

Qui vi presentiamo una breve panoramica sui temi trattati nei webinar, e vi diamo fin da ora appuntamento al 2021, quando manterremo la formula webinar, se possibile mista con la presenza di persona, per le iniziative dell’Academy.

Webinar sulle nuove modalità di aggiornamento dei profili dei soci

Serie di 4 webinar tra aprile e maggio, dedicati a gruppi ristretti di soci (vi hanno partecipato oltre il 75% dei soci). L’obiettivo era di presentare nel dettaglio le nuove modalità di aggiornamento dei propri profili professionali sul sito Obiettivo50 e supportare i soci nell’aggiornamento dei loro profili. Una adeguata mappatura delle competenze degli associati è fondamentale per presentarci in modo efficace ai nostri interlocutori, ed è preliminare all’avvio del Progetto Competenze, iniziativa destinata a valorizzare le competenze dei soci in gruppi di lavoro tematici finalizzati alla ricerca di nuove opportunità.

Webinar Economia Circolare, 28 maggio

Abbiamo inaugurato il nostra programma di “Pillole di sapere” via webinar parlando di sviluppo sostenibile come leva strategica per la ripartenza dopo la crisi Covid19. La relatrice Anna Pasotti, CSR Specialist, consulente per lo sviluppo sostenibile, ha presentato principi, benefici e le ragioni dell’approccio dell’economia circolare. Speciale focus sul bilancio di sostenibilità, il più importante strumento, anche per le PMI, per misurare le proprie performance di sostenibilità.

Webinar Minibond e Crowd-investing, 10 giugno

Minibond e crowd-investing come innovative forme di accesso alla finanza a debito e/o in equità per finanziare e sostenere nel tempo il piano di risanamento e/o sviluppo elaborato per la PMI. Relatore il nostro socio Luca Canepa, Temp. Executive, Advisor, Mentor, Mini-Bond Arranger & Advisor, che ha presentato i benefici di questi strumenti per le imprese (diversificare le fonti di finanziamento, aprirsi al mercato) e per gli investitori (strumenti da indirizzare al mercato reale, agevolazioni fiscali e garanzie a supporto della ripartenza post Covid).

Webinar Da Manager a Imprenditore, Consulente, Temporary Manager, 25 giugno

Per questo webinar abbiamo invitato tre professionisti di successo per farci raccontare in che modo hanno fatto leva sulle loro competenze e conoscenze manageriali per dedicarsi alla consulenza, ad un’impresa, o al temporary management. I relatori, Emilio Sassone Corsi, già socio O50,e i nostri soci Paolo Engheben e Alberto Scanziani, hanno elencato i punti salienti delle loro articolate esperienze professionali e condiviso momenti di riflessione sulle reali necessità di un imprenditore e sul suo approccio decisionale, utili a chi si occupa di consulenza alle PMI.

Webinar Il digital export manager, 3 settembre

Con questo incontro, tenutosi in modalità mista, sia via webinar che in presenza presso lo Spazio Pin a Milano, abbiamo ripreso le attività dopo la pausa estiva.
Fino a pochi mesi fa, trovare sbocchi commerciali in nuovi mercati significava necessariamente muoversi, viaggiare, partecipare fisicamente a fiere internazionali. Ora, la nuova normalità ha cambiato il processo decisionale dei buyer e l’approccio delle PMI ai potenziali clienti: serve una strategia digitale per un presidio professionale sui vari canali. Relatore il nostro socio e consigliere Gaetano Bonfissuto, titolare di Socialsurf Srl, TEM, esperto dei bandi MISE, docente ICE, che ci ha illustrato come guidare le PMI verso l’export digitale.

Webinar Indus Triz, 14 ottobre

Trovare possibili soluzioni innovative per superare le discontinuità nelle dinamiche competitive e riposizionarsi per il futuro: Indus Triz è un acceleratore di sviluppo strategico. I relatori, Marco Tatti, Fondatore e CEO di MaGyc, e il socio Alberto Accolla, manager orientato all’innovazione con esperienza internazionale, ci hanno presentato Indus Triz, un nuovo servizio di consulting per l’innovazione. Con Indus Triz si ottengono soluzioni alternative e si riducono tempi e investimenti, grazie all’unione di analisi standard e il metodo Triz, cosa particolarmente utile in fase di riposizionamento post Covid. Anche questo incontro si è tenuto in modalità mista, sia via webinar che in presenza presso lo Spazio Pin a Milano.

Webinar Successione e passaggio generazionale nelle PMI, 26 Ottobre

Le imprese di famiglia sono l’ossatura portante di un’economia ma sono aziende speciali. Oltre alle sfide tipiche di un’impresa, presentano elementi peculiari derivanti dall’intreccio di tre dimensioni -famiglia, impresa e proprietà- che le rendono diverse dalle altre aziende. La relatrice Clara Canzi, già socia O50, che dal 2016 si occupa di PMI di famiglia dopo una trentennale esperienza in multinazionali, ha illustrato il tema chiave: la continuità, il passare da una generazione all’altra. Per il professionista che opera con queste imprese è perciò fondamentale comprenderne caratteristiche, funzionamento e sfide da affrontare.

Webinar Progetto Competenze, 26 novembre
Il webinar conclusivo dell’anno si collega idealmente ai primi webinar tenutisi in primavera: dopo la fase di censimento e aggiornamento sul sito delle competenze di soci, siamo infatti pronti a partire con il Progetto Competenze. Sono stati identificati i temi, e i rispettivi Group Leader, attorno ai quali riunire soci con skill simili o complementari al fine di costruire e ricercare opportunità professionali. Durante il webinar i Group Leader hanno presentato il perimetro delle rispettive value proposition e delle attività che si intendono intraprendere, per raccogliere le adesioni dei soci ai vari team in base alle proprie competenze o alle tematiche da approfondire. Ecco l’elenco dei gruppi e dei temi:

W. Nardini, “Dalla fabbrica lean alla fabbrica intelligente

G. Valeri, G. Antonioli : “Digital Marketing

M. El Sawi : “TEM – Internazionalizzazione”

G. Bonfissuto, M. Faita, M. Pittini : “Progetto Start up

M. Balzarini : “M&A, Restructuring & Turnaround aziendali – Procedure concorsuali

Le aziende raccontano – Martella Srl, dall’elettronica industriale al CoviTag, il “distanziatore sociale” a infrarossi

30 Ott 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Martella, una PMI di Legnano, brevetta un prodotto di elettronica avanzata per il tempo del Covid

L’hanno battezzato COVITAG e l’hanno brevettato. E il marchio reca, al posto della “O”, l’inconfondibile immagine del Coronavirus, resa ormai familiare (purtroppo) da web, TV e stampa.

È il distanziatore  a tecnologia infrarossi, indossabile, ideato e prodotto da una agguerrita PMI di Legnano (MI), la Martella s.r.l., specializzata in elettronica industriale: uno strumento essenziale per garantire in tempi di Covid il corretto distanziamento sociale tra persone munite del dispositivo. E – affermano i suoi progettisti – unico nel suo genere sul mercato, grazie alla tecnologia impiegata.

Tra i protagonisti di questa avventura c’è il nostro socio Marco Faita, il quale ha sviluppato numerose esperienze di successo nel guidare le PMI sul cammino verso l’innovazione, uno dei pochi porti, se non l’unico, cui approdare se si vuole continuare a competere vittoriosamente anche in tempi di post-Covid. Il suo supporto non riguarda solo gli aspetti tecnologici, ma anche e soprattutto il cambiamento di atteggiamento che l’impresa deve avere verso il nuovo. E così è stato anche nel caso Martella. 

CoviTag, come funziona

Tornando al CoviTag, il segreto del prodotto è nell’architettura sistemistica basata su una piattaforma tecnologica del tutto innovativa, che consente di realizzare prodotti decisamente avanzati rispetto ad altre soluzioni sul mercato, basate su tecnologie Bluetooth o Banda Ultralarga, le quali sono soggette a instabilità e forniscono quindi rilevazioni non sempre affidabili.

CoviTag informa l’utente attraverso un segnale (suono, luce o vibrazione, a scelta) in caso di superamento della soglia di sicurezza, programmabile entro 1 o 3 metri, rispetto ad altri dispositivi CoviTag. Questi dialogano fra loro costantemente con un protocollo proprietario tramite il segnale infrarosso che crea intorno alla persona una vera e propria bolla sensibile al segnale degli altri CoviTag.

Non servono app e non servono infrastrutture esterne. Il rischio di rilevazioni scorrette, il fenomeno dei cosiddetti falsi positivi, con CoviTag è annullato. I tecnici spiegano infatti che l’infrarosso, quando trova un ostacolo, ad esempio pareti divisorie negli ambienti di lavoro o scaffalature di supermercati e magazzini, si arresta senza oltrepassarlo, proprio come fa il virus, al contrario di sistemi basati su altre tecnologie che possono generare così risultati ingannevoli.

Infine CoviTag non interferisce con altri sistemi presenti negli ambienti interessati e non è basato su radiofrequenze: quindi è particolarmente indicato, oltre che per strutture industriali e uffici, anche per ambienti come ospedali, RSA, scuole, laboratori, dove spesso altre tecnologie danno dei problemi.

Le applicazioni vanno al di là del distanziamento per Covid per abbracciare ogni situazione – tipicamente in ambiente industriale e di laboratorio, ma non solo – in cui vi sia necessità di mantenere la distanza fra persone, fra oggetti, fra oggetti e persone ecc.

Realizzato con materiali anallergici e impermeabili, è maneggevole (20x60x33 mm, 20 grammi); può essere indossato al polso come un orologio, oppure infilato con una clip in tasca o attaccato a un cordino come un badge, ed è disponibile in diversi colori. La batteria ricaricabile dura fino a 4 giorni. Il prezzo? Per lotti di alcune migliaia di pezzi si parla di qualche decina di euro l’uno.

In un solo mese dal lancio Covitag ha avviato trattative avanzate per decine di migliaia di pezzi in Italia, ma notevole è l’interesse suscitato anche sui mercati esteri per i quali l’azienda si sta organizzando.

Alla guida di Martella s.r.l. sono Simona ed Elena Martella, che vent’anni fa, giovanissime,  hanno rilevato la ditta individuale del padre, Cesare, appassionato titolare fin dagli anni 70 di un laboratorio elettromeccanico nella zona nord di Milano.

Le due sorelle hanno progressivamente ampliato l’attività dell’impresa dalla produzione di cablaggi industriali per conto terzi alla progettazione e realizzazione di sistemi elettronici complessi per alcune delle maggiori aziende italiane.

“L’innovazione non si improvvisa” precisano le sorelle Martella. “Occorre avere le idee, ma disegnare anche un percorso di trasformazione dell’approccio all’impresa. In questo ci ha molto aiutato una competenza esterna accuratamente selezionata, l’Ing. Marco Faita, manager associato al gruppo Obiettivo50, che ci ha costantemente seguito e indirizzato, proponendoci sempre nuovi spunti, in particolare quello che ha dato poi vita al nostro ultimo nato,  CoviTag , ‘un nuovo modo di essere vicini’, come noi amiamo definirlo ”. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

Assemblea 2020 di Obiettivo50

30 Set 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, News, News

L’Assemblea annuale della nostra Associazione si è tenuta il 17 settembre, e come impongono i tempi segnati dell’emergenza sanitaria, si è svolta in modalità mista, con parte dei soci presenti di persona in una sala di Milano e la restante parte collegati da remoto via Zoom, la piattaforma di meeting online che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere.

Le attività del 2019

Il Presidente Antonioli ha presentato la relazione annuale sulle attività svolte nel 2019 nelle principali aree di operatività dell’Associazione.

Sul versante delle opportunità professionali, è proseguita la proposta in bacheca di segnalazioni di opportunità, bandi e iniziative di interesse per i soci.

L’Academy ha offerto ai soci corsi, workshop e un fitto calendario di incontri (le “Pillole di Sapere”) di approfondimento su temi di economia, vendite, marketing.

Si è avviato il Progetto Competenze, importanteiniziativa che mira da un lato ad aggiornare e mettere in evidenza nel database dell’Associazione le competenze degli associati ,e dall’altro a creare gruppi multidisciplinari di soci per individuare nuovi progetti e nuove opportunità per proporsi sul mercato.

Nel 2019 è stato anche aggiornato lo Statuto di Obiettivo50, cosi come richiesto dagli aggiornamenti della normativa nazionale sugli Enti del Terzo Settore (ETS).

La Comunicazione si è concentrata sulla promozione del libro “Obiettivo50-Una formula vincente”, anche con diverse presentazioni a Milano, e sul costante aggiornamento del sito e dei social dell’Associazione; si segnalano inoltre alcune presenze sulla stampa nazionale ad opera di singoli soci.

Il Networking rimane cruciale per le occasioni di incontro e di scambio fra i soci, ed è stato rafforzato con lo sviluppo di una serie di contatti con altre Associazioni (ASDAI Liguria, API Milano, AIMBA, ecc) per lo scambio di inviti a convegni, eventi, formazione.

Annus horribilis 2020

Il Presidente ha poi proseguito il suo intervento evidenziando le difficoltà del 2020, con i vincoli imposti dalla pandemia Covid-19 che hanno comportato l’annullamento di iniziative già in cantiere e la riorganizzazione delle attività.

Sono comunque continuate le attività della bacheca e si è avviata una costante attività di erogazione delle “Pillole di Sapere” su temi di economia e marketing con formula webinar via Zoom.

Il Progetto Competenze è proseguito con l’aggiornamento del database sul sito e con l’organizzazione di una serie di webinar per informare i soci sulle modifiche al database e sulle procedure per un efficace inserimento delle loro competenze.

Bilancio 2019 e preconsuntivo 2020; budget 2021

Ha poi preso la parola il Tesoriere Bruno Lodi per illustrare la relazione di bilancio 2019; dopo aver risposto ad alcune domande e chiarimenti, ha messo ai voti il bilancio che è stato approvato dall’Assemblea all’unanimità, con l’astensione, come da Statuto, dei membri del Consiglio Direttivo presenti. Il Tesoriere è poi passato a illustrare il preconsuntivo 2020.

Si è proseguito con la presentazione del budget per il 2021;  anche in questo caso, dopo la fase di domande e risposte, il Tesoriere ha messo ai voti il budget, approvato all’unanimità dall’Assemblea (con l’astensione dei membri del Consiglio Direttivo).

Interventi finali: esperienze professionali di risposta alla pandemia

A conclusione dell’Assemblea abbiamo voluto presentare tre diverse esperienze professionali unite da un denominatore comune: la volontà di trasformare un problema in un’opportunità e saper vedere occasioni di crescita anche nelle difficoltà.

Il primo caso è quello della Martella Srl, azienda di Legnano specializzata in elettronica industriale, che ha sviluppato, con il supporto del nostro socio Marco Faita, il Covitag, un dispositivo ad infrarossi per gestire il distanziamento sociale, affidabile e maneggevole. L’intervento ha suscitato molto interesse, ed è la conferma che la predisposizione aziendale per l’innovazione è la chiave per trasformare la crisi in opportunità.

È stato poi il turno di Roberto Gagliardi, un socio neo-iscritto nel 2020, che ha raccontato la sua esperienza e le ragioni che lo hanno portato a credere nella ripartenza con l’unione delle forze in un’associazione come la nostra.

Infine, è stata presentata l’esperienza del socio Andrea De Paolis, che ha seguito lo sviluppo dell’e-commerce delle Cantine Botromagno, azienda vinicola pugliese che ha saputo cogliere con successo le opportunità dell’online in un momento di crisi dei tradizionali canali di vendita.

I manager si raccontano – Emilio Sassone Corsi

07 Lug 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Emilio Sassone Corsi

Obiettivo50: uno stimolo ad andare avanti con successo per nuove strade

Napoletano, classe 1955, laurea in Fisica; dopo una trentennale carriera manageriale, in Italia e all’estero,  nella gestione di sistemi informatici per grandi clienti, terminata nel 2008, mi sono trovato a decidere una svolta professionale, che ha determinato tutto il resto della mia carriera fino ad oggi: ho costituito  una società di consulenza di innovazione e di scouting di tecnologie innovative, la Management Innovation (MAIN – http://managementinnovation.it), cui poi si sono associati dal 2018 alcuni partner.
A ciò hanno contribuito sia la mia naturale curiosità nei confronti delle nuove tecnologie, sia l’attitudine alla sfida imprenditoriale.
Preziosi sono stati, anche nello svolgimento della nuova attività, gli stimoli emersi dal confronto con i tanti soci manager incontrati in Obiettivo50. L’esperienza in associazione mi è servita per crescere professionalmente in un settore dove non mi sentivo completamente attrezzato dal punto di vista culturale. Così pure, di grande aiuto sono state le attività di formazione organizzate da Obiettivo50 Academy, in particolare, per quanto mi riguarda, sul tema start-up.
Ho maturato così una nuova significativa esperienza cooperando con strutture di ricerca e università in Italia e in Europa e lavorando per diverse grandi aziende.

Dopo la svolta professionale… da cosa nasce cosa

Nel 2015 ho costituito la società Green Energy Storage , con sede in Trentino
(http://www.greenenergystorage.eu),a seguito dell’acquisizione per l’Europa di un brevetto Harvard University per la realizzazione di batterie organiche a flusso, un sistema di accumulo di grandi capacità di energia elettrica, usato principalmente in abbinamento con fonti rinnovabili come l’eolica e il solare, che garantisce una maggiore flessibilità e un migliore bilanciamento delle reti di distribuzione. Il relativo mercato si stima varrà globalmente circa 34 mld dollari entro il 2023.

La società ha acquisito due progetti di ricerca, uno con la Provincia di Trento e uno con la Commissione Europea, con i quali sta realizzando lo scale-up,cioè l’evoluzione verso una struttura industriale con un preciso business plan. Dopo una prima batteria sperimentale fornita ad una Utility svizzera,l’ingresso nel mercato è previsto a partire dal 2020. La società, di cui MAIN è socia al 5% (gli altri soci sono Family Offices e privati che hanno acquisito quote in crowdfunding), ha oggi un valore stimato in 18 mln euro.

Nel 2016 ho individuato nuove opportunità in un brevetto dell’Università di Milano Bicocca relativo a “Luminescent Solar Concentrator”, concretizzatosi poi in uno spin-off, e su questa base ho fondato Glass to Power (http://www.glasstopower.com), con sedi a Rovereto e Milano, di cui oggi posseggo il 5% e che è stata recentemente trasformata in SpA. Tra gli altri Soci fondatori figurano un’industria milanese dell’elettrochimica, una finanziaria romana e diversi soci personali. La società, valutata oggi 30 mln euro e in fase di aumento di capitale, è attiva nel settore dei BuildingIntegratedPhotovoltaics (BIPV), sistemi che integrano i moduli fotovoltaici nell’involucro dell’edificio, come ad esempio sui tetti,  sulle facciate o nelle finestre.  Obiettivo: edifici a consumo zero,cioè completamente autonomi da un punto di vista energetico, così come previsto dalle nuove Direttive europee.Si stima che il mercato globale BIPVraggiungerà  26mld nel 2022, con l’Europa che conterà per il 40%.

Le finestre fotovoltaiche di Glass to Powersi sono già aggiudicate numerosi premi e riconoscimenti internazionali.La società ha ottenuto un finanziamento dalla Provincia di Trento ed ha realizzato una NanoFarmper la produzione di massa di nanoparticellecome componenti delle finestre fotovoltaiche, e sta procedendo per la certificazione dei prodotti che saranno messi in commercio a partire dal 2021.

L’attività cresce e si diversifica

All’inizio del 2018 MAIN, con un aumento di capitale in crowdfunding, si è trasformata in una finanziaria dedita allo scouting di tecnologie innovative e agli investimenti in seed-capital nelle startup innovative create.

Sono così nate in tutta Italia partecipazioni in società, molte delle quali spin-off universitari, nei campi più svariati: sistemi IOT, algoritmi di encryption/decryption, tecnologie aerospazioali, strumentazione per prospezioni geologiche, produzione di bio-plastica attraverso processi organici, combinazione ottimizzata di pannelli fotovoltaici e sistemi di produzione di acqua calda sanitaria.

Ad Aprile del 2019 è anche stata fondata a Ginevra Management Innovation International, che, partendo da una solida relazione col CERN, si sta sviluppando nel mercato svizzero. MAIN sta dunque diventando una piccola holding di partecipazioni di minoranza in società molto innovative nelle quali io sono membro del CdA o Amministratore Delegato, favorendo così un accompagnamento verso lo sviluppo e trovando sbocchi sul mercato internazionale.

I professionisti nel post emergenza Covid-19

12 Mag 2020 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, News, News

Professionisti, consulenti, aziende e mondo produttivo in generale: cosa ci aspetta nel post emergenza Covid-19?

In uno scambio di opinioni tra colleghi di Obiettivo50 abbiamo condiviso articoli e approfondimenti sul tema, che, pur nell’incertezza che –ancora per un bel po’- dominerà gli scenari, costituiscono dei punti di riflessione che ci fa piacere estendere a tutti.

Il Business dopo il Covid-19

Si dovrà pensare a una sorta di checklist per le aziende, con suggerimenti per operare una Business Transformation, che non è la Digital Transformation ma va in un’altra direzione, più accessibile per le PMI in termini di flessibilità ma più complessa in termini culturali.

A questo link un articolo sull’argomento, che parte da un’analisi di contesto di ampio respiro con successivi paragrafi su singoli temi; vi consigliamo in particolare  di leggere dal punto “Salvare l’azienda, i punti di attenzione”.

https://www.digital4.biz/executive/business-dopo-coronavirus/

Sul versante comunicazione strategica e gestione risorse umane, il punto di vista di un sociologo porta l’attenzione su temi sempreverdi ma rivestiti oggi di una nuova attualità: importanza del gioco di squadra anche tra imprenditori, rimettersi in gioco, creare un nuovo modo di lavorare, attivare nuove prospettive nella selezione del personale e nell’approccio agli stakeholders.

Riferiti ai professionisti e ai manager/consulenti, i seguenti concetti si rivelano particolarmente utili:

  • -Rivedere in modo più coerente con le nuove realtà le competenze, anche sul profilo LinkedIN
  • -Trovare  nuovi alleati con cui fare team.
  • -Ottenere fidelizzazione generando fiducia nel valore del servizio che propongo
  • -La base della formazione è il Sapere, inteso come “sapere chi sono”
  • -Investire nella crescita personale per crescere professionalmente
  • -Fatte 100 le competenze, il 25% sono hard skills, il 75% soft skills, e sono queste ultime a fare la differenza
  • -Ascolto attivo: fondamento dato dal non giudicare gli interlocutori, comunicare la nostra attenzione; importante anche prestare attenzione alla comunicazione non verbale

Queste considerazioni sono state presentate nel corso di un webinar sulla Positività Strategica tenuto dal sociologo Salvatore Licata, per approfondire vi rimandiamo ad un articolo sul tema dello stesso autore.

http://www.totilicata.com/index.php/pubblicazioni/eventi/55-positivita-strategica

I professionisti: come si ricomincerà e si continuerà a lavorare

Per professionisti e studi professionali, pur nelle specificità dei singoli ambiti e settori, è la tecnologia la   direzione verso cui puntare: se da consulenti e temporary manager lo smartworking non è una novità, è certo videoconferenze e webinar continueranno ad essere la via per gestire le relazioni con clienti, colleghi e collaboratori.

Un uso più consapevole della tecnologia, l’abbandono di sistemi organizzativi tradizionali e ormai obsoleti, un ripensamento dell’attività professionale stessa: questi alcuni degli elementi di riflessione.

Si punta anche l’attenzione sull’aggregazione e sulla capacità di fare rete.

Qui un approfondimento sulle prospettive per il mondo dei professionisti.

https://www.ilsole24ore.com/art/professionisti-fase-2-vince-chi-e-grado-fare-rete-ADGhOSK

Manager e PMI nella fase 2

La fase 2 che stiamo vivendo si presenta molto complessa e particolarmente delicata: dalle gestione delle risorse umane all’organizzazione delle fasi produttive, sono numerosi e in stretta correlazione gli aspetti che le aziende, e in special modo le PMI, si trovano a trattare. Ecco perché è importante un supporto manageriale adeguato per tutto quanto riguarda salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per la tutela dell’occupazione in vista della ripresa produttiva.

https://www.industriaitaliana.it/federmanager-cuzzilla-pmi-fase-due/

Nello specifico della sicurezza sui luoghi di lavoro e delle aziende alla riapertura, al link sottostante il riferimento al protocollo di intesa tra le parti sociali con le misure di tutela della salute e delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute.

https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/covid-19-tutte-le-regole-che-le-aziende-aperte-devono-rispettare/

Obiettivo50 e la fase post emergenza Covid-19

Diversi dei temi emersi come rilevanti in questa fase post emergenza sonoda tempo al centro dell’attenzione dei corsi e workshop di Obiettivo50 Academy, come l’innovazione di prodotto e di processo, la Digital Transformation, i temi organizzativi, la riclassificazione delle competenze e così via; o addirittura sono parte integrante del DNA di Obiettivo50,come è il caso della capacità di fare squadra e del networking, che sono alla base della vita dell’Associazione.

Sul versante della formazione ai soci su questi temi oggi ancor più importanti per le PMI la nostra associazione sta rimodulando la propria offerta formativa tramite l’AcademyO50, con calendario e formule di erogazione su cui vi daremo informazione al più presto.

Sul versante della valorizzazione delle competenze dei soci abbiamo da poco completato la prima fase di un progetto che ci consentirà a breve di rafforzare il nostro concetto di fare squadra, creando i presupposti per fornire nuove opportunità ai soci e consulenze specialistiche alle PMI per la prossima ripartenza.

Continuate a seguirci per restare informati sulle prossime iniziative di supporto ai professionisti nostri soci nella fase 2 post Covid-19.

La Bacheca di Obiettivo50

30 Mar 2020 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog

Cos’è, come funziona, perché un socio dovrebbe utilizzarla

In questo momento di emergenza in cui tutte le attività di networking e formazione di Obiettivo50 sono rimandate, la comunicazione interna tramite email e annunci in bacheca è il modo per restare in contatto con gli associati, per condividere notizie e informazioni utili.

In quest’ottica acquista quindi ancor maggior valore la bacheca di Obiettivo50 intesa come canale privilegiato di dialogo diretto con i soci, oltre che strumento di networking e motore di molte iniziative della nostra associazione.

Che cos’è la bacheca di Obiettivo50

La bacheca è uno strumento talmente conosciuto da essere dato quasi per scontato, ma forse proprio per questo è importante trovare l’occasione per parlarne in modo un po’ più dettagliato.

Come dice il nome, la bacheca è innanzitutto un mezzo di comunicazione: è uno degli strumenti più potenti che l’associazione mette a disposizione dei suoi associati ed è riservata ai soli soci di Obiettivo50, che vi arrivano accedendo all’area soci, la parte riservata del sito, con inserimento di nome utente e password. Questa modalità di accesso con nome utente e password si rende innanzitutto necessaria ai fini del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR 2016/679) in quanto nell’area soci sono presenti dati personali e dati sensibili dei  soci. L’accesso con credenziali è inoltre richiesto in quanto le informazioni presenti nell’area soci (come ad es. i contenuti della bacheca e delle altre sezioni di quest’area del sito) sono riservate esclusivamente ai soci.

In bacheca vengono pubblicati annunci e news (circa un centinaio di pubblicazioni all’anno): ricerche di professionisti qualificati, offerte di collaborazione, opportunità di networking, segnalazioni di convegni e corsi, informazioni su bandi e progetti finanziati, oltre naturalmente alle notizie su progetti e attività dell’associazione.

Queste pubblicazioni si traducono, se opportunamente recepite dall’associato, in occasioni di networking, di nuove collaborazioni professionali, di partecipazione a progetti, oltre che in un puntuale aggiornamento, anche culturale, su temi di economia, management, geopolitica.

I soci non sono però solo fruitori degli annunci e delle news pubblicati in bacheca: i soci sono essi stessi il motore della bacheca, perché le news, le offerte di collaborazione, le segnalazioni di seminari e di opportunità di networking sono proposte per la pubblicazione dai soci stessi.

Ecco perché definiamo la bacheca un potente mezzo di networking: perché il singolo socio può con tutta comodità proporre il proprio messaggio ed entrare in contatto con tutti i soci interessati alla segnalazione, per sviluppare opportunità di business con reciproca soddisfazione e vantaggio.

Come funziona la bacheca

Quando viene pubblicato un annuncio in bacheca, il socio riceve una email, che riporta il numero progressivo e il titolo del messaggio, alcune righe di riassunto del contenuto, oltre al link al sito di Obiettivo50 da cui poi accedere all’area soci.

Nel caso in cui il socio voglia pubblicare una notizia, una segnalazione di opportunità, una richiesta di collaborazione, ecc, deve accedere all’area soci e seguire la procedura guidata molto semplice che gli richiede di compilare alcuni campi (titolo e breve riassunto) e di caricare un eventuale allegato in pdf. La proposta viene trasmessa alla presidenza, che procede al successivo inserimento in bacheca e all’invio ai tutti i soci della email di avvenuta pubblicazione.

Perché un socio dovrebbe utilizzarla

La bacheca è un esempio molto efficace del valore di quel “fare rete” che contraddistingue Obiettivo50: praticamente tutte le ricerche di collaborazioni che vi compaiono provengono da soci che intercettano opportunità professionali di valore, in genere rilevate nelle aziende con cui si sta collaborando, e le condividono con gli altri soci. Numerose sono le testimonianze di manager O50 che, grazie agli annunci in bacheca, hanno potuto avviare collaborazioni professionali, come potete leggere in molti degli articoli della sezione dei Casi di successo.

Non possiamo che concludere queste righe con un caldo invito a tutti i manager associati a contribuire attivamente alla bacheca con contributi e segnalazioni.

la bacheca di Obiettivo50

Lo Smart Working nello stile di Obiettivo50

18 Mar 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News

Il difficile momento che stiamo vivendo nell’emergenza della pandemia da coronavirus ci ha costretti a rivedere le nostre abitudini quotidiane, personali e professionali.

Anche Obiettivo50 ha sospeso tutte le attività esterne come la partecipazione a manifestazioni, i workshop, le riunioni di networking, le attività di Obiettivo50 Academy; è una battuta di arresto sulla cui durata non siamo in grado di fare previsioni. Per tutti i soci restano attivi i contatti via mail e le comunicazione sulla bacheca.

Questo momento per molti di noi ha anche significato un cambio di stile professionale: se tanti sono già abituati alla vita del consulente che non fa tutti i giorni vita d’azienda, per tutti questi sono i giorni dello smart working e di ritmi forzatamente rallentati.

Abbiamo dunque pensato di segnalarvi una serie di risorse gratuite in ambito professionale, ma non solo, per cogliere l’occasione di dedicarci alla formazione e all’approfondimento di competenze che ci serviranno quando, e speriamo sia presto, sarà il momento di ripartire passata la tempesta.

Non solo risorse in ambito professionale: vi segnaliamo anche link per tour virtuali nei musei, streaming di film e una vasta selezione di ebook, per nutrire la mente e tenere alto il morale in questi giorni difficili.

Fateci sapere se avete altre segnalazioni o se ci sono altri ambiti su cui vi piacerebbe ricevere informazioni e approfondimenti.

Digital & Business

Smauacademy è il portale di SMAU presenta numerose risorse per potenziare le vostre competenze digitali: digital marketing, lead generation, Linkedin, storytelling, Artificial Intelligence, Blockchain, Industria 4.0.

In formato webinar o podcast, li trovate qui: https://www.smauacademy.it/, con un menu sulla sinistra che offre la possibilità di selezionare l’area di interesse con “I Focus”.

Web Marketing Festival, iniziativa di Innovazione digitale e sociale, mette a disposizione gratuitamente le videoregistrazioni di oltre 500 interventi formativi dell’edizione 2019.

Qui il link al canale YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCxHLrhwIeg98rANbvAdMBoA

I MOOC, Massive Online Open Courses, corsi per formazione a distanza erogati tramite piattaforme dedicate dalle maggiori università internazionali (MIT, Stanford, Harvard, ecc) e italiane (Università di Bologna, la Bocconi, ecc), su una vasta gamma di discipline, molto spesso in inglese.

Qui alcuni link:

https://www.coursera.org/courses?query=free

https://www.coursera.org/bocconi 

https://book.unibo.it/

Per il lavoro da remoto: Sygma Connect, soluzione di controllo remoto per Windows, Linux e Mac OSX, la versione Trial da 2 canali ha una durata standard di 30 giorni estendibile per tutta la durata dell’emergenza coronavirus.

https://www.sygmaconnect.com/it/home/aziende.php

Cegos, azienda leader nella formazione aziendale, propone webinar gratuiti su diversi argomenti: Digital Learning, Smart Working, Remote Management, Crisis Communication e molto altro

Li trovate qui:

https://www.cegos.it/news-ed-eventi/lets-go-digital-cegos?utm_source=eventi&utm_medium=email&utm_campaign=LGD-webinarDigitalTot

Webinar gratuiti di Mario Lupiwww.digitalbreak.it

Venerdì 20 marzo ore 9.30
L’assessment delle competenze digitali in azienda: questo è il momento per farlo!
https://my.demio.com/ref/8p6GzuCnpomDfZH4

 

Solidarietà Digitale è un’iniziativa del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, per la quale imprese e associazioni hanno messo a disposizione servizi gratuiti. Da notare che l’iniziativa è partita prima che la cosiddetta zona rossa fosse estesa a tutta l’Italia, quindi verificate che il servizio che vi interessa sia ancora disponibile e/o a titolo gratuito.

https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/

 

Cultura

Musei: tour virtuali e collezioni online dai maggiori musei del mondo

https://www.greenme.it/vivere/arte-e-cultura/musei-tour-virtuale/  

http://www.indire.it/2020/03/13/il-patrimonio-culturale-internazionale-in-versione-virtuale-grazie-alla-solidarieta-digitale/

Film in streaming gratuito

https://www.mymovies.it/cinemanews/2020/167030/  

https://www.cinetecamilano.it/

Audiolibri ed ebook da scaricare gratuitamente

https://audiolibri.org/#page-content 

https://www.ilsaggiatore.com/solidarieta

https://www.mondadoristore.it/eBook-italiani-gratis/gr-3046

https://www.ibs.it/offerte-ebook/ebook-gratis-da-scaricare

smart working Obiettivo50

 

Obiettivo50 al Salone delle Micro e Piccole Imprese, Treviso 25 e 26 febbraio 2020

18 Feb 2020 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Progetti

A CAUSA DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS IL SALONE E’ STATO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

La nostra associazione partecipa quest’anno al Salone delle Micro e Piccole Imprese, una-due giorni dove le Micro e le Piccole Imprese incontrano imprenditori e manager per avviare nuovi business, ampliare il portafoglio clienti e l’offerta di prodotti e servizi in accordo con il mercato.

Salone delle Micro e Piccole Imprese Treviso 2020

La partecipazione di Obiettivo50

Obiettivo50 partecipa a questo significativo evento in Triveneto con l’intento di:

  • promuovere il nostro brand presso interlocutori istituzionali
  • espandere la platea dei soci
  • far conoscere i nostri servizi alle PMI locali
  • individuare partnership locali per sviluppare opportunità in linea con la mission O50

La due giorni è un momento di Business e Matching per tutti gli attori coinvolti che hanno modo di presentare le proprie realtà anche con momenti di confronto. Con alle spalle oltre 2600 partecipanti, 200 espositori e più di 120 relatori, la manifestazione giunge quest’anno alla sesta edizione.

Obiettivo50 si è iscritta al Salone come associazione indipendente senza scopo di lucro, formata da manager di alto profilo professionale attivi nel campo della consulenza e che promuove la disponibilità di un network di esperti con competenze ed esperienze manageriali elevate presso le PMI.

Saremo presenti con un nostro spazio nell’area espositiva e il 26febbraio alle 10.30 faremo una presentazione dal titolo “Obiettivo50: un Acceleratore del Miglioramento”.
L’intervento riguarderà la descrizione delle aree di consulenza coperte dai manager di O50 per supportare centinaia di PMI che “vogliono crescere”, in collaborazione con Regione Lombardia, MISE, Camere di Commercio, Confindustria, Confapi, Federmanager o tramite la Formazione Finanziata, fondi regionali, incubatori d’impresa.

Tutti i soci sono invitati a partecipare (per dettagli e organizzazione: contattare quanto prima marina.pittini@gmail.com).

Il Salone delle Micro e Piccole Imprese 2020: informazioni

Tutte le informazioni, il programma del Salone e la registrazione a questo link:

http://www.salonedimpresa.it/salone-delle-micro-piccole-imprese/

La partecipazione all’evento è gratuita, con iscrizione obbligatoria. Posti limitati – evento accreditato ai fini della Formazione Continua per Commercialisti ed Esperti Contabili.

L’evento si tiene presso il Best Western Premier BHR Treviso Hotel, via Castellana 2, 31055 Quinto di Treviso (TV).

Salone delle Micro e Piccole Imprese Treviso 2020-

Il 2019 di Obiettivo50: un anno di vita associativa tra networking, formazione, eventi

19 Dic 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, News

Avviandoci alla conclusione del 2019 non è solo tradizione ma anche un valore importante fare il punto su quanto realizzato nell’anno.

Ripercorriamo allora in questo articolo le iniziative che hanno caratterizzato la vita associativa, la formazione, il networking, la comunicazione e gli eventi del 2019 di Obiettivo50.

Vita associativa

Durante l’annuale assemblea generale tenutasi il 28 maggio si è svolta anche l’elezione per il rinnovo delle cariche sociali per il biennio 2019-2021, che ha eletto presidente, vicepresidente, tesoriere e consiglieri, come potete leggere qui.

Il 2019 si è caratterizzato per un notevole impegno nella revisione dello statuto di Obiettivo50, richiesta dalla legge di riforma del Terzo Settore e condotta con il supporto del CSV-Centro Servizi Volontariato. Il nuovo statuto è stato approvato dall’assemblea straordinaria del 24 settembre; andate a questo articolo per maggiori informazioni sul nuovo statuto.

Anche nel 2019 sono proseguite collaborazioni e contatti con altre associazioni: ASDAI Liguria-Ass. Dirigenti Liguria, API Milano-Ass. Piccole e Medie Industrie Milano, AIMBA- Ass. Italiana Master Direzione Aziendale.

La Bacheca rimane lo strumento principe per annunci e segnalazioni: sono stati pubblicati circa un centinaio di annunci, di cui una buona parte costituiti da ricerca di manager per svariate posizioni; vi sono poi segnalazioni di bandi ed eventi, annunci dell’AcademyO50, informative sulle riunioni del Consiglio Direttivo e comunicazioni di servizio.

Sono proseguite le presentazioni del nostro libro “Obiettivo50-Una formula vincente”, a febbraio presso ALDAI e a marzo alla libreria Hellis Book di Milano.

Formazione e networking

La Formazione curata dall’Academy di O50 continua a essere una punta di diamante delle attività dell’associazione.

Tra i momenti formativi importanti ricordiamo il workshop sullo Storytelling per vendere a marzo, le due edizioni del workshop sulla formazione finanziata (maggio a Milano, ottobre a Torino), mentre ricca e articolata è stata anche la programmazione delle Pillole di sapere durante gli incontri di networking. Si tratta di incontri brevi che si tengono durante le periodiche occasioni di networking dei soci e che hanno toccato argomenti come l’economia circolare, il mercato del lusso in Cina, la customer satisfaction, approccio al cliente. In questo articolo ne parliamo nel dettaglio.

Comunicazione ed eventi

Tramite il sito e la nostra presenza sui social network, su Linkedin in particolare, raccontiamo le attività e le finalità dell’associazione, condividiamo riflessioni e spunti utili. Segnaliamo ad esempio gli articoli con le storie di successo delle aziende che si sono avvalse della collaborazione dei nostri soci, che fanno seguito agli articoli degli anni precedenti sui casi di successo dei nostri soci, che trovate sul sito alla categoria Casi di successo.

Ma non solo digitale: quest’anno si è parlato di noi anche sulla carta stampata: oltre che con un articolo sulla rivista di ASDAI Ligura, abbiamo colto l’occasione di presentare Obiettivo50 e le sue finalità anche su “Io Donna” e “Trovolavoro” di Corriere della Sera, come abbiamo raccontato in questo articolo

Obiettivo50 è stata inoltre presente all’edizione 2019 della Milano Digital Week alla tavola rotonda ALDAI-Federmanager del 14 marzo sulla quarta rivoluzione industriale, di cui abbiamo parlato qui.

Appuntamento al 2020 con nuove iniziative già in cantiere!

Obiettivo50 Attività 2019

Aggiornamento e networking: le Pillole di sapere di Academy050

25 Nov 2019 Posted by Gabriella Valeri in Formazione, Formazione2, News

Come fare il commerciale di se stessi e proporsi efficacemente ai prospect? Come presentare un preventivo che il cliente non può rifiutare?

E ancora: come impostare la customer satisfaction per le PMI?  Quali opportunità per le imprese dall’economia circolare? Il mercato cinese dei prodotti luxury è ancora così in crescita?

Se sei un socio Obiettivo50 puoi avere le risposte a queste (e a molte  altre) domande in un formato agile, interattivo ed efficace: le Pillole di sapere di Obiettivo50.

PillolediSapereNovembre2019

Cosa sono le Pillole di sapere

Le Pillole di sapere sono una delle proposte dell’Academy Obiettivo50, che si caratterizzano per il formato agile di incontri di massimo 2 ore, dal taglio culturale e informativo ma al tempo stesso molto concreto, grazie a relatori che sono esperti di settore e profondi conoscitori del tema.

Gli incontri delle Pillole di sapere hanno luogo durante le periodiche occasioni di networking dei manager associati di Obiettivo50, appuntamenti durante i quali i soci approfondiscono la conoscenza reciproca e creano le basi per costruire nuove opportunità professionali.

L’Academy Obiettivo50 si occupa di cultura manageriale e si propone di sensibilizzare, informare e formare attraverso vari format, uno dei quali sono appunto le Pillole di sapere, e costituisce uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi professionali dei soci in coerenza con le finalità dell’Associazione.

Le Pillole di sapere Academy050 del 2019

Le Pillole di sapere che abbiamo presentato nel 2019 rappresentano un buon esempio dei temi di questi incontri. Vediamole in breve sintesi cronologica.

Come fare il commerciale di se stessi, 11 aprile 2019

Quali tecniche e strumenti utilizzare per creare in modo efficace una lista di contatti utili nell’attività di vendita propria o delle PMI nostre clienti?Come proporsi nel contatto diretto con i prospect?

Questi i contenuti di sicuro interesse per il professionista che opera come consulente e sempre alla ricerca di efficaci metodologie di contatto di nuovi clienti. Relatore il nostro socio Roberto Fortunato, un ingegnere meccanico con vasta esperienza di management in contesti nazionali e internazionali.

Vivace e partecipato, l’incontro è stato l’occasione per apprendere nuove tecniche e per uno stimolante scambio di opinioni con i colleghi soci.

La customer satisfaction per le PMI, 28 maggio 2019

Le imprese devono riuscire a comprendere a fondo cosa si aspetta la propria clientela, al fine di poter effettivamente offrire un prodotto o servizio giudicato dalla stessa di valore. Oltre a ciò, devono svolgere costantemente un monitoraggio sul grado di soddisfazione/insoddisfazione dei propri clienti.

La nostra socia Laura Vescovo ha condiviso con noi un assaggio della sua profonda esperienza nell’ambito delle ricerche di mercato e della customer satisfaction per spiegarci come tali azioni possano e debbano essere svolte anche da piccole e medie imprese, utilizzando metodologie semplici ma efficaci.

L’economia circolare, 18 giugno 2019

Dall’ecologia allo studio dell’impatto ambientale, dalla sostenibilità alle certificazioni energetiche: il modello ambientale del 21° secolo cambia e diventa un modello economico, l’economia circolare appunto.

Quali i principali parametri che l’economia circolare segue? E quali le conseguenze su prodotti, servizi, modelli di business e di sviluppo?

Tenuto da Lorena Valdicelli, dottore agronomo, specializzata in industrie agroalimentari e consulente, l’incontro ha toccato i tanti aspetti di un tema vasto e sfaccettato, di sicuro interesse per i nostri soci sul versante della competenza manageriale richiesta per intercettare e valorizzare le opportunità che dall’economia circolare possono nascere per le imprese.

Come trasformare l’appuntamento con un cliente in un preventivo che si può solo accettare, 24 ottobre 2019

“Si, lo voglio. Come trasformare l’appuntamento in un preventivo che si può solo accettare”: l’incontro è partito dalla tipica situazione post-incontro con un cliente per guidare il consulente nella fase del preventivo con un approccio che trasforma l’analisi dei bisogni in un preventivo “che si può solo accettare”, come hanno evidenziato i relatori, Christian Vianello e Mirco di Porzio dell’Accademia del Consulente.

Incontro molto partecipato dai nostri soci, che hanno interagito con domande e commenti su un tema molto sentito da chi opera come consulente.

Geoeconomy: il settore del lusso in Cina, 12 novembre 2019

Malgrado il contesto di volatilità macroeconomica e geopolitica, i consumi di alto livello non solo resistono, ma sembrano destinati a crescere ulteriormente. I trend del settore del lusso mostrano infatti negli ultimi quindici anni un aumento costante delle vendite, focalizzate soprattutto sulla clientela dell’Estremo Oriente. È significativo il fatto che circa il 35-40% del consumo mondiale del lusso è da parte di consumatori cinesi, con acquisti sia in Cina che all’estero.

Docente dell’incontro il nostro socio Paolo Targa, executive con esperienza internazionale in vendite e marketing strategici nei settori dei beni di lusso e di consumo.

Al termine di questa carrellata delle iniziative 2019 non ci resta che darvi appuntamento alle Pillole di sapere del 2020!

PillolediSapereOttobre2019 PillolediSapereNovembre2019-2

Approvato il nuovo Statuto di Obiettivo50

25 Ott 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News, News

La necessità di modificare lo Statuto di Obiettivo50 nasce dalla legge di riforma del Terzo Settore che impone di avere nello Statuto alcuni elementi obbligatori per poter rimanere ETS (Ente del Terzo Settore), ed in particolare APS (Associazione di Promozione Sociale), categoria a cui Obiettivo50 appartiene.

Obiettivo50 APS, Associazione di Promozione Sociale, intende essere inserita nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) e si è conseguentemente reso necessario un adeguamento dell’attuale Statuto.

La approvazione da parte dei Soci è avvenuta nell’Assemblea Straordinaria del 24 settembre 2019, dopo che a tutti i soci era stata anticipata copia del documento.

Il nuovo Statuto è stato elaborato con il supporto del CSV (Centro Servizi Volontariato) di Milano, e le variazioni introdotte sono in generale piccole e in gran parte formali.

Tra le variazioni degne di nota si evidenziano invece le seguenti:

  • –potranno essere soci anche altri enti del terzo settore non a scopo di lucro
  • –viene formalizzato il divieto di remunerazione dei Soci per eventuali attività da loro svolte a favore dell’Associazione, salvo la possibilità di riconoscere un rimborso spese
  • –viene definito che le attività di Obiettivo 50 sono, in sintesi: a)di formazione e b) di fornitura di servizi finalizzati all’inserimento o al reinserimento al mercato del lavoro (categoria P).

La governance dell’Associazione si semplifica: l’Assemblea eleggerà direttamente un Consiglio Direttivo composto da 5 a 10 Consiglieri, che poi al suo interno eleggerà Presidente e Vicepresidente, e nominerà il Tesoriere (che potrà anche essere esterno al Consiglio). Il Consiglio Direttivo, le cui riunioni sono aperte ai Soci, potrà poi nominare comitati esterni e gruppi di lavoro per lo sviluppo delle attività associative, sulla falsariga dell’attuale Comitato Esecutivo.

A seguito dei cambiamenti di governance previsti dal nuovo Statuto approvato, l’organo amministrativo (il Consiglio Direttivo) dovrebbe essere eletto ex-novo, di fatto annullando le elezioni che hanno avuto luogo nello scorso mese di Maggio. Per evitare questo passaggio è stato proposto all’Assemblea di deliberare che l’attuale organo amministrativo resti in carica in veste di Consiglio Direttivo fino alla sua scadenza naturale, a dicembre 2020, proposta che l’Assemblea ha approvato all’unanimità (con l’astensione di Presidente e Tesoriere).

Qui in allegato potete scaricare il nuovo Statuto di Obiettivo50: O50APS-Statuto2019

NuovoStatutoO50

 

Le aziende raccontano – Pappadà Gino, una azienda meccanica artigianale che vende con successo all’estero

15 Giu 2019 Posted by Gabriella Valeri in Casi di successo, News, News

Intuito, fantasia, coraggio e naturalmente qualità … e anche una fabbrica artigianale può sfondare all’estero

Pappadà Gino

Vi presentiamo con questo articolo un’altra testimonianza delle aziende che hanno collaborato con successo con i soci di Obiettivo50.

Oggi ascoltiamo la voce della ditta individuale Pappadà Gino, con sede in provincia di Parma, una impresa meccanica artigianale, che opera nel settore della termoidraulica e delle costruzioni meccaniche.

L’azienda ha vissuto in questi ultimi anni (e vive tuttora) un’esperienza di successo in tema di internazionalizzazione, grazie anche alla consulenza del socio di Obiettivo50 Leonardo Petrilli.

Se l’internazionalizzazione per una PMI è sempre una sfida, disegnare un percorso di sviluppo sui mercati esteri per una piccola impresa artigianale fortemente ancorata al territorio e al mercato domestico richiede intuito, fantasia e grande determinazione.

La Pappadà Gino ci è riuscita. Nata negli anni ’50, l’azienda produce macchine ed accessori per la prefabbricazione di manufatti in calcestruzzo, tra cui macchine posa trefoli per grandi travi, sponde magnetiche per lastre di cemento, magneti per fissaggio sponde di casseforme, oliatrici per la preparazione delle superfici al getto di calcestruzzo.

La collaborazione con Petrilli, che continua tuttora, è iniziata nel 2014 in occasione del Progetto ESP (Export Service Parma) VI Advanced gestito dalla ECIPAR, società del Gruppo CNA dedicata alla formazione e alla fornitura di servizi alle PMI, con sede a Parma. Il progetto si proponeva di sviluppare il processo di internazionalizzazione delle PMI dell’Emilia Romagna.

L’azienda ha piccole dimensioni (neanche una decina di addetti) ma sviluppa in proprio i disegni costruttivi dei manufatti e progetta, pure in  proprio, nuovi elementi. E’ dunque l’artigianalità il carattere distintivo della produzione: volumi relativamente bassi e qualità elevata.

“E qui sta il punto:” spiega il proprietario Massimo Pappadà “i competitor nel settore infatti hanno dimensioni e capacità commerciali molto robuste, anche perché generalmente appartengono a gruppi industriali con vasti interessi nel settore delle costruzioni in Italia e all’estero. Allora è proprio sulla dimensione artigianale dell’azienda che abbiamo fatto leva per espandere l’orizzonte della produzione aziendale”.

Questo è stato ottenuto sia siglando accordi con rappresentanti/agenti, come p.es. in Belgio e in Spagna, sia con importanti General Contractor italiani che hanno permesso l’esportazione dei prodotti Pappadà in Svezia, Russia e USA.

“L’unico problema” commenta Pappadà “è costituito dalla discontinuità della domanda per via della congiuntura internazionale. Ma questo non dipende da noi”.

La testimonianza della Pappadà Gino conferma che il Made in Italy, se opportunamente presentato e giocato come carta vincente, ha vinto anche in questo caso, grazie anche al supporto di un professionista di lunga esperienza come il nostro socio.

Quiqui e qui potete leggere altri casi di collaborazioni di successo tra nostri soci e e aziende clienti, che vi abbiamo presentato nei mesi scorsi.

Obiettivo50 alla Milano Digital Week 2019

29 Apr 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Eventi, Progetti

Milano Digital Week 2019Anche la nostra Associazione presente all’edizione 2019 della Milano Digital Week, nella persona del Presidente Antonioli che ha partecipato come speaker alla tavola rotonda ALDAI-Federmanager del 14 marzo 2019. L’evento è stata l’occasione per condividere proposte e considerazioni del mondo imprenditoriale, universitario e dei manager, per lavorare insieme e competere con successo nello scenario in rapido mutamento della quarta rivoluzione industriale.

Il contributo di Obiettivo50 sul trasferimento di competenze alle PMI, suffragato dalle centinaia di esperienze di consulenza a queste imprese erogate dai Soci, ha evidenziato come la PMI spessissimo non ha risorse, soprattutto umane, che se ne possano occupare.
L’intervento di Manager esterni è quindi fondamentale.

Oggi al Manager 4.0 non basta più essere tecnicamente competente, ma deve saper portare una visione strategica che guidi l’azienda nella gestione dei processi innovativi in un contesto di crescente complessità e competizione globale.

È proprio in ragione di questo scenario, che la Academy di Obiettivo50 ha organizzato eventi formativi sul tema dell’industria 4.0,  dell’innovazione e dell’innovation manager.  

Relatori della Tavola Rotonda, moderata da Franco Del Vecchio Segretario CIDA Lombardia:

  • Sergio Terzi – Professore del Politecnico di Milano – Best Practice Industria 4.0
  • Giuseppe Linati – Direttore Digital Innovation Hub Confindustria Lombardia – Le opportunità delle PMI
  • Francesca Boccia – Consigliere ALDAI-Federmanager – Competenze digitali per la crescita delle imprese
  • Gianfranco Antonioli – Presidente Obiettivo 50 – Il trasferimento di competenze alle PMI

Conclusioni di Gianluigi Viscardi – Presidente Cluster Fabbrica Intelligente e DIH Confindustria Lombardia e di Bruno Villani – Presidente ALDAI-Federmanager

A questo link il video integrale della tavola rotonda, al minuto 59.20 potete seguire l’intervento di Gianfranco Antonioli.

 

Le aziende raccontano – MaGyc S.r.l., quando tecnologia e innovazione approcciano i mercati internazionali

07 Apr 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo, News

Prosegue con questo articolo la serie di testimonianze delle aziende che hanno usufruito con successo della collaborazione dei soci di Obiettivo50.

L’ing Marco Tatti, responsabile di MaGyc, ci racconta della positiva esperienza nel processo di internazionalizzazione della sua azienda supportato da Gianfranco Antonioli, socio e presidente di Obiettivo50, entrato in contatto con Magyc a seguito di un bando di Regione Lombardia a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI lombarde.

Cominciare a collaborare con una PMI in occasione di un bando, regionale o nazionale, è la modalità con cui molto spesso i nostri soci entrano in relazione con le aziende. Ancor più degno di nota è il fatto che tale contatto non di rado si trasforma da temporaneo e occasionale in un’attività consulenziale, e non solo, di più lunga durata, come nel caso che qui ci presenta l’ing. Tatti.

MaGyc Srl

 

MaGyc nasce nel 2001, a partire da una lunga esperienza professionale dei suoi fondatori, ricercatori dagli anni ’90 presso il Centro Comune Europeo di Ricerca (JRC) e presso i dipartimenti di ricerca e sviluppo di rinomate aziende multinazionali.

Grazie a un significativo bagaglio di conoscenze tecnologiche, accresciuto in partnership con importanti istituti di ricerca europei e le più innovative industrie manifatturiere, MaGyc si propone come un vero “fornitore di soluzioni” per il controllo della qualità e/o per la applicazioni di processi produttivi che ne garantiscano il conseguimento.

Dopo un’attenta analisi dei problemi e studio di fattibilità, MaGyc propone soluzioni basate principalmente sull’applicazione innovativa di metodi, tecniche e tecnologie provenienti da settori tecnici molto diversi, per ogni tipo di problema tecnologico di R & D, produzione, controllo di processo e qualità del prodotto. Un invidiabile profilo tecnico, alla ricerca di suggerimenti e sperimentazioni sull’approccio al mercato internazionale.

Nel 2012, sfruttando un bando della Regione Lombardia (progetto SPRING) veniamo assistiti da un pacchetto molto interessante di approccio alla internazionalizzazione: un Manager esperto per aiutarci a intraprendere iniziative di proiezione sui mercati esteri ed uno Stagista che collabori per la realizzazione di questo.

La collaborazione con l’Ing. Gianfranco Antonioli (Manager) e la neo dottoressa Carmen Marino (Stagista), protrattasi poi oltre le caratteristiche del bando per ben 4 anni, ci ha portato a partecipare a convegni in cui abbiamo presentato le nostre professionalità, a partecipare come visitatori o, in certi casi, come espositori a fiere importanti dal punto di vista tecnologico.

I tangibili risultati sono stati di grande importanza per il nostro sviluppo e per una migliore definizione del nostro posizionamento ed approccio al mercato: possiamo affermare che oggi la nostra realtà è anche in buona parte figlia di questa esperienza.

Un sincero grazie quindi alla Regione Lombardia, all’Ing. Antonioli e alla Dr.ssa Marino: la nostra azienda deve molto a questa esperienza

 Qui e qui potete leggere gli altri casi di successo che vi abbiamo presentato.

 

MaGyc Srl-Robot

Si parla di noi su “Io Donna” e “Trovolavoro” del Corriere della Sera

29 Mar 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News, News

Nei giorni scorsi la nostra associazione ha trovato spazio su diverse testate nazionali, grazie all’impegno dei soci sempre attivi nel ricercare occasioni per far conoscere Obiettivo50.

O50 su IODONNA

Sabato 23 su Io Donna, il magazine femminile del Corriere della Sera in edicola il sabato, una lettera di Antonella Segù, socia e membro Comitato Esecutivo di O50 è stata pubblicata nella rubrica delle lettere alla Direttrice. La lettera di Antonella prendeva spunto da un precedente articolo di Io donna dedicato al tema del lavoro delle donne over 50. La bella lettera di Antonella ha saputo cogliere lo spirito che anima O50 per presentarlo con una particolare sensibilità e attenzione verso il pubblico femminile delle lettrici del magazine, molte delle qualisi saranno potute riconoscere nelle sue parole.

Ecco il testo della lettera.

Cara Direttrice,

ho letto con interesse, sentendomi coinvolta, l’articolo di Paola Centomo “Il piacere di lavorare dopo i 50 anni”, apparso sul n. 8 di IoDonna del 23 febbraio scorso.

Ho ritrovato e condiviso le esperienze e gli interrogativi cui una donna si trova a dover far fronte nel momento di transizione che inevitabilmente la maturità, fisica professionale e familiare, porta con sé. Rivedere le nostre motivazioni e rinnovare il nostro modo di guardare al futuro è una preziosa opportunità; difficile a volte trovare solo in noi stesse la forza e la determinazione per farlo. Vuol dire in qualche modo “reinventarsi” anche cogliendo stimoli nuovi e capitalizzando le nostre competenze. Sfide che nel mio caso ho potuto cogliere con fiducia entrando in contatto con l’associazione Obiettivo50 (www.obiettivo50.it).

O50 è un network di manager con alle spalle una lunga carriera professionale che grazie a questa rete associativa possono scambiarsi idee, conoscenze, esperienze, opportunità, oltre a fruire di interessanti possibilità di formazione e aggiornamento.  Non è una società di consulenza né si occupa di ricollocare managers ma la varietà delle competenze e naturalmente delle personalità è un riferimento straordinario per chi voglia confrontarsi col proprio futuro trovando un aiuto per valorizzare il potenziale che la nostra nuova maturità sicuramente custodisce. Io sono entrata nel network tre anni fa dopo una carriera aziendale in vari ruoli di responsabilità e mi rendo conto di aver appreso molto, dialogando e lavorando insieme in modi diversi, per “effetto rete”.

Qui il citato articolo di Paola Centomo sul lavoro over 50, che nasce dalla ricerca Talenti senza età di Valore D, associazione che supporta le aziende per fare della diversità un valore.

 

Immediatamente dopo, il lunedì 25 marzo, a pag. 40 del supplemento Trovolavoro del Corriere della Sera  è stata pubblicata una ampia citazione di Obiettivo50 con il titolo “Il ricollocamento passa dal network”, a firma di Diana Cavalcoli. Anche in questo caso, la citazione della nostra associazione è partita da una comunicazione inviata dal Presidente Antonioli, insieme a Ugo Panerai del CDA di O50, che si agganciava a un precedente articolo della giornalista sulla “riscoperta” dei cinquantenni nel mercato del lavoro. Nelle righe pubblicate, Antonioli rimarca il ruolo di un’associazione nata per “fare quadrato” tra professionisti di alto profilo, che fa rete per individuare opportunità di lavoro come consulente e temporary manager, ma che non è una società di consulenza.

Ad entrambe le giornaliste è stata recapitata copia del nostro libro.

In allegato le pubblicazioni integrali:  

Lettera IoDonna pubbl 23 mar 2019

Articolo Trovolavoro Corsera 25 Mar 2019

 

Da dirigente e manager a consulente: quali passi

17 Mar 2019 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Vita da consulente

Dopo aver analizzato in questo articolo il contesto e aver approfondito le opportunità di reinventarsi una nuova vita professionale, vediamo ora quali i possibili step da intraprendere in questo percorso.

 Le linee di azione

La domanda che lecitamente ci si pone è: come fare a rendere visibile ed a sfruttare questo vasto patrimonio professionale? A questa domanda l’associazione O50 si adopera da anni per dare risposta. Riuscendoci. Vediamo come.

Sostanzialmente si aprono due vie per promuovere le suddette professionalità: quella diretta, presso le stesse aziende, l’altra, attraverso degli intermediari presentatori che condividano la finalità.

L’interlocutore può essere l’imprenditore stesso?

E’ l’unico in grado di valutare i benefici di un’attività di supporto di alto livello e di decidere se accedervi o meno.
Dopo aver sperimentato alcune vie di contatto diretto, si arriva rapidamente alla conclusione che un approccio sistematico “porta a porta” è non solo non praticabile, ma impensabile, per una serie infinita di motivi: la vastità del mondo delle PMI (sia pure limitandolo ad una Provincia o Regione), la difficoltà oggettiva di ottenere ascolto presso l’imprenditore, la naturale e sana diffidenza dell’imprenditore nei confronti di persone non conosciute, considerate alla stregua di “questuanti”.

Meglio prendere in considerazione un nuovo fronte, individuando operatori che non solo condividano le finalità sociali dell’associazione di cui il manager fa parte, ma che abbiano un dichiarato interesse a portare benefici al mondo delle PMI, con le quali intrattengono rapporti istituzionali, siano essi di rappresentanza o di natura economica: Pubblica Amministrazione, Istituti di credito, Istituti accademici, Associazioni datoriali e di categoria.
Le associazioni imprenditoriali/datoriali sono alla continua ricerca di servizi innovativi da offrire alle aziende associate. Anche qui, pur in un ambito di non facile percorribilità, sono individuabili servizi professionali che coprano varie esigenze (check-up aziendale, internazionalizzazione, ecc.).

Le Autorità, locali (Comuni, Province, Regione), e centrali (Ministeri), nonché a livello di Unione Europea, emettono bandi per Progetti Finanziati attraverso i quali tali iniziative si esprimono.
Molti istituti accademici, soprattutto in ambito hi-tech, partoriscono ed allevano piccole start- up, costituite da ricercatori d’ingegno e di coraggio. Questi, per estrazione, dopo il momento dell’invenzione, hanno necessità di supporto gestionale e commerciale per garantire lo sviluppo della loro creatura
Inoltre, un supporto essenziale alle problematiche del rapporto con le Banche è la semplice presenza di un professionista, in grado di meglio presentare le prospettive di business dell’azienda.

E in tutto ciò, la consapevolezza che la stragrande maggioranza delle opportunità nasce dalla possibilità di offrirsi alle PMI grazie a Voucher o forme di finanziamento (p.es. la formazione finanziata dallo 0,3% versato all’INPS), che minimizzano, in certi casi annullano, il costo all’azienda della consulenza! (testo di Gianfranco Antonioli)

consulente d'azienda

Il percorso del cinquantenne da dirigente e manager a consulente

28 Feb 2019 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Vita da consulente

Come reinventarsi consulente, temporary manager o imprenditore

In Obiettivo50 questa è la storia di molti soci: un brillante background come dirigente che si mette al servizio di una nuova vita professionale, giocandosi in ruoli nuovi e impensabili fino a pochi anni prima.

In questo approfondimento in due parti vediamo, a partire dalla concreta esperienza di molti di noi, come approcciare questo percorso.

Nella prima parte analizziamo il contesto e le opportunità, nella seconda parte, nel prossimo articolo, approfondiremo alcune possibili linee operative, ovvero come muoversi nel concreto.

consulente d'azienda

Il punto di partenza 1: l’offerta

Ben difficilmente un cinquantenne si rialloca come dirigente dipendente all’interno di una grande struttura. Questa persona possiede però un tesoro, costruito con anni ed anni di lavoro sul campo: il bagaglio professionale, l’esperienza.
E questo è quello che deve mettere in gioco. Ma dove? E come?
Ecco che allora il manager fa di necessità virtù e si “reinventa” in un nuovo ruolo professionale: il consulente, il temporary manager, più raramente l’imprenditore, in alcuni casi nella combinazione dei tre.

Il punto di partenza 2: la domanda

Se da un lato, le grandi imprese sono in ritirata, dall’altro vi sono aziende che di questo bagaglio di esperienza e professionalità possono usufruire: le PMI, la struttura portante dell’economia italiana.

Un’attenta analisi conduce ad individuarne le aree meritevoli di attenzione e di possibile miglioramento, in particolare:

–      l’ internazionalizzazione: la necessità e la volontà di uscire dai confini domestici, ma all’estero non si va solo per vendere, spesso anche per produrre o per comprare

–      l’ innovazione: l’espansione è raggiungibile solo grazie al valore aggiunto che le aziende mettono nel prodotto e nei processi produttivi. E’ nei servizi, nella proposizione dell’offerta, nella cooperazione con portatori esterni di conoscenza, nella protezione della proprietà intellettuale che si possono trovare ulteriori elementi differenzianti competitivi

–      le start-up: l’ICT offre oggi innumerevoli possibilità di avviare nuove iniziative, valide sotto il profilo del valore aggiunto apportato, che necessitano della esperienza di manager qualificati per decollare in termini di sviluppo e ritorno dell’investimento

–    la transizione generazionale: il nostro tessuto economico è basato sull’azienda a conduzione famigliare, ma solo il 3 % delle imprese (in Europa) giunge alla terzagenerazione imprenditoriale. L’immissione di forze manageriali permanenti, che possano condurre l’azienda a superare l’indissolubile triangolo azienda – famiglia – proprietà è spesso di vitale importanza.

–      La cooperazione attraverso Reti di Impresa: la natura “egocentrica” dell’impresa famigliare è detta essere causa principale del “nanismo” del quale soffrono le PMI italiane. D’altro canto, è dimostrato che grandi opportunità di espansione, di riduzione dei costi e di sostenimento del capitale sono individuabili nell’attività congiunta con altri partner industriali e finanziari, potenzialmente complementari, purtroppo tradizionalmente visti dall’azienda come entità “non grate”.
E per giocare il tutto per tutto potrebbe essere opportuno un manager consulente.

Il punto d’incontro e le aree di intervento

Abbiamo quindi, da un lato, un manager che ha definito i contorni della sua più o meno nuova veste professionale e che mette a disposizione la propria esperienza, dall’altro, la PMI, che dovrebbe percorrere vie nuove, ma che non trova al suo interno le conoscenze necessarie.

Il manager è un professionista che si è reinventato la propria decennale esperienza nel mondo delle imprese, in genere multinazionali, in ruoli di responsabilità ed a contatto con il mondo al di fuori dell’Italia (“expatriates”, capi area, direttori export, capi consociata), e ricoprendo, nel complesso, tutte le funzioni aziendali (commerciale, produzione, amministrazione, supply chain, …)
Il manager O50 opera in autonomia sotto diverse forme contrattuali (partita IVA, collaboratore a progetto, ecc.), in uno o più dei seguenti ruoli: consulente aziendale (specialistico o generalista), temporary manager (l’unica grande differenza tra il consulente ed il manager sta nella delega), imprenditore.
Comune a tutte le varie forme ed i ruoli è la progettualità, ovvero la consuetudine ad operare per progetti.
È quindi ovvio che possa apportare competenze di ampio respiro laddove queste siano scarse o non esistenti, traslando su queste realtà esperienze maturate in ambiti più globali.             

Continuate a seguirci: nel prossimo articolo vi presenteremo alcune linee guida operative su come muoversi in questo percorso da dirigente a consulente.  (testo di Gianfranco Antonioli)

 

Le aziende raccontano – TRE ALTAMIRA S.r.l., da start-up a multinazionale del telerilevamento radar satellitare

21 Feb 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Un socio di Obiettivo50 a fianco di una start-up che da spin off universitario diventa multinazionale: la storia di un caso di successo vissuto “dal di dentro” fin dai suoi inizi.

Proseguiamo con questo articolo la serie di testimonianze delle aziende che hanno con successo collaborato con i nostri soci, qui potete leggere il caso di successo precedente.

TRE-ALTAMIRA

L’azienda di cui parliamo oggi è TRE ALTAMIRA, fondata nel 2000 come start up nell’ambito del Politecnico di Milano con il nome di TRE, Tele Rilevamento Europa s.r.l., leader mondiale nell’elaborazione dei dati radar forniti dai satelliti, utilizzati per misurare spostamenti anche millimetrici del suolo, con applicazioni nell’industria mineraria, petrolifera e delle costruzioni. Oggi è parte del Gruppo CLS, dopo che alla fine del 2015 il capitale è passato in mano alla società francese collegata all’Agenzia Spaziale Nazionale Francese: un investimento che mostra l’interesse per l’azienda e per i suoi prevedibili sviluppi. Dal 2016, TRE ha acquisito la responsabilità di una società spagnola (ALTAMIRA) operante nello stesso settore e a sua volta già rilevata qualche anno fa dall’azienda francese.

TRE ALTAMIRA opera in tutti i continenti (sedi in Italia, Spagna e Canada, uffici in Cile, Australia e Francia), fattura oltre 10 milioni di euro, investe il 15% in R&S, ha raggiunto i circa 80 dipendenti e ha sempre generato utili.

I fondatori dell’azienda sono entrati in contatto con il socio O50 Fabrizio Resta nel 2005, nel corso di un progetto di valutazione del Politecnico di Milano, realizzato proprio in collaborazione con un gruppo di soci di O50, e relativo alle possibilità di successo di alcune start-up nate come spin off del Politecnico. Superata positivamente la fase di valutazione, l’azienda ha poi preso contatto con Fabrizio Resta che da allora collabora ininterrottamente come consulente con TRE ALTAMIRA.

“La mia appartenenza a Obiettivo50”, pone l’accento Resta, “ha giocato un ruolo importante in questa decisione dell’azienda, perché ai loro occhi davo maggiori garanzie rispetto ad altri professionisti, potendo io contare sull’eventuale supporto di colleghi esperti in altri ambiti in cui TRE poteva necessitare di consulenza”.

Alessandro Ferretti, tra i fondatori di TRE ed attualmente CEO di TRE ALTAMIRA, giustifica così il successo della collaborazione: “Al di là della componente umana, sempre imprescindibile, e che ha permesso di instaurare rapporti schietti e diretti, abbiamo potuto beneficiare di una consulenza che definirei “flessibile” e “su misura”, difficilmente replicabile da altri operatori. Altro elemento fondamentale è stata la continuità: non si è verificato il triste susseguirsi di consulenti che entrano ed escono dalla vita aziendale come comete. Si è invece costruito un rapporto duraturo, risparmiando tempo e risorse.”

Fabrizio Resta, ingegnere, un’esperienza manageriale di oltre 30 anni in imprese medio-grandi e grandi, con frequenti e lunghi periodi all’estero, ha avviato nel 2004 con alcuni partner un’attività di consulenza rivolta alle PMI prevalentemente in tema di internazionalizzazione.

Per TRE ALTAMIRA, Resta si è occupato di definizione degli incentivi, valutazione delle risorse, partecipazione a bandi europei e regionali (di particolare interesse i bandi per l’internazionalizzazione), e sviluppo dell’attività commerciale all’estero, soprattutto in Francia.

La società in questi anni è definitivamente decollata: “una grande emozione per me che l’ho vista praticamente nascere” conclude Resta.

 

Obiettivo50 accetta la sfida della Blockchain e diventa partner del Blockchain Council

31 Gen 2019 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Progetti

Convegno Blockchain“Blockchain Challenge: accetta la sfida della blockchain”, questo il titolo dell’evento organizzato lo scorso novembre dall’Associazione Blockchain Council: un’intera giornata dedicata a far conoscere il tema blockchain e a presentare l’associazione  presso il Campus Reti di Busto Arsizio (VA).

E si può dire che Obiettivo50 ha già accettato la sfida della Blockchain: dallo scorso mese di ottobre è infatti tra i partner del Blockchain Council, dopo averne compreso le potenzialità e colto l’interesse da parte dei soci, come testimoniato dalla presenza dell’argomento in alcuni dei corsi di formazione del 2018.

A cura della socia Gabriella Grazianetti, presentiamo una sintesi degli scenari attuali e potenziali della tecnologia, indicata da molti osservatori come “il futuro del terzo millennio”, presentati nell’evento.
Gli interventi si sono focalizzati sullo stato dell’arte degli ambiti di utilizzo della blockchain, vista come tecnologia abilitante il paradigma dell’“Internet of Value”, una rete digitale di scambio di valori “certificati” attraverso algoritmi e sistemi crittografici, con modifiche basate sul consenso e trasferimenti trasparenti e tracciabili.

La grande novità della Blockchain sta nell’architettura decentralizzata e nell’assenza di intermediari. Una piattaforma che abilita nuove forme di scambio di pagamenti e di valuta, di beni, informazioni e contratti. Le tecnicalità di base, tipiche nei sistemi ICT (peer-to peer, crittografia, file sharing) sono utilizzate per creare catene di blocchi di dati incrementali autocertificati e non modificabili da un ente centrale.

Dal sistema finanziario attuale – inteso come modello “centralizzato” – l’utilizzo delle criptovalute, può trasformare la natura stessa del denaro definendo un nuovo modello “decentralizzato”, open source, trasparente ed universale nel modo in cui si trasferisce e riceve denaro su scala mondiale.  

La blockchain può rappresentare un forte elemento di innovazione nel settore alimentare riscrivendone la filiera. L’esperienza del progetto FoodChain, raccontata dal CTO (Fabio Fiori): trasparenza e univocità delle informazioni, unicità e inalterabilità del dato sono alcuni degli aspetti che possono essere tracciati e portati anche al consumatore finale grazie ai codici QR. Nella catena di approvvigionamento si possono includere dati legati alle condizioni di lavoro (contratti dei lavoratori), condizioni di produzione (utilizzo o meno di pesticidi, mangimi controllati, antibiotici, ..)., L’inalterabilità del dato, caratteristica chiave dell’architettura, garantisce il superamento dei problemi legati alle frodi alimentari.

Anche in ambito sanitario, la blockchain offre molteplici vantaggi sia lato paziente sia lato medico come la decentralizzazione del sistema, la tracciabilità della visite del paziente, la condivisone dei dati sanitari con i medici e le strutture ospedaliere mantenendo il controllo, la privacy, la sicurezza e l’attendibilità delle informazioni scambiate. Anche il settore “farma” può trarre vantaggio da questa tecnologia, considerando il parallelismo tra la catena del food e la catena del farmaco: sperimentazioni in USA portano ad una medicina personalizzata, grazie al presidio della cartella del paziente ed alla tracciabilità del suo percorso clinico e farmacologico.

Dal punto di vista delle PMI, il sondaggio presentato da Veneta Ricerche nel corso dell’evento rileva difficoltà a percepire i vantaggi nell’adozione di questa tecnologia, complessa per sua natura, e di conseguenza ad investire in questo settore. Elementi trainanti saranno la diffusione della digitalizzazione nel senso più esteso (aziende e sistema paese) e una promozione a livello governativo di strategie ed investimenti in innovazione ed I4.0.

Per quanto riguarda gli aspetti legislativi, le relazioni tra blockchain e GDPR sono state affrontata in relazione all’accessibilità ed immutabilità del dato (archiviazione a tempo indeterminato) ed a come questi principi base possano conciliarsi con le regole di protezione dei dati del decreto GDPR. Elementi di sinergia: individuare modalità di condivisione dei soli dati necessari (minimalizzazione) e disaccoppiamento dei dati dall’identità individuale.

Numerose le iniziative italiane che utilizzano la tecnologia blockchain in diversi settori: finanziario e crowdfunding, certificazione opere d’arte, filone agroalimentare e vino, servizi di anti-contraffazione per il mercato del lusso, protezione della proprietà intellettuale, per citarne alcuni.

In particolare, è stata presentata la realtà di ICO (offerta iniziale di valuta) di Parkingo, società di servizi di parcheggio: l’acquisto di token consente l’accesso a servizi “premium” immediatamente utilizzabili. Più in generale, le emissione di token (coin digitale) da parte delle aziende puntano all’utilizzo di servizi e anche a finalità legate a pagamento e sicurezza.

In conclusione: si delineano le potenzialità e si intravvedono gli effetti che la sua adozione può avere nel sistema economico e sociale nella sua globalità; ma ci si interroga anche su alcune criticità tecniche quali: consumo energetico, scalabilità, velocità, interoperabilità delle piattaforme e alcune problematiche giuridiche e legislative tuttora aperte. L’interesse verso questa tematica è dimostrato da numerosi convegni, articoli e workshop. L’Italia, a fine settembre di quest’anno, ha aderito all’alleanza europea per la blockchain, che ha l’obiettivo di promuovere fra i governi europei lo scambio di esperienze, competenze tecniche e soluzioni normative ed il MISE sta affrontando la tematica della Blockchain, unitamente a Intelligenza Artificiale (AI) ed Internet delle Cose (IoT), per portare queste tecnologie tra le imprese, all’interno della nostra economia.

2018, un anno di Obiettivo50 tra corsi, eventi e opportunità per i soci

19 Dic 2018 Posted by Gianfranco Antonioli in Blog, Eventi, News, News

Ripercorriamo in questo articolo le iniziative e le attività che hanno caratterizzato il 2018 di Obiettivo50.

Anche in questo anno tante sono state le esperienze che hanno portato i soci di Obiettivo50 a consolidare ed ampliare il loro network di conoscenze professionali e moltiplicare le loro opportunità di business.

Negli incontri di networking, ogni occasione si è trasformata in un momento per apprendere, con le Pillole di sapere e O50 Incontra della Academy:

– in gennaio: con Massimo Giordani abbiamo parlato di Blockchain e l’impatto sui Social Media

– in aprile: Antonella Segù ci ha svelato alcune curiosità sulla negoziazione

– in maggio: con Emanuela Garlaschelli abbiamo scoperto un elemento di grande attualità ed estremamente variegato quale il GDPR. L’evento è stato poi replicato a ottobre a Torino

– in luglio: con Silvia Stefini per parlare di Geoeconomy. Abbiamo visto come la politica di Trump, che sembra tanto lontana da noi, può invece influenzare anche la nostra vita. Evento replicato poi a novembre a Torino

– in settembre: con Marina Caselli per entrare nei “meandri” della nuova fatturazione elettronica

– a ottobre: per parlare di Organizzazione aziendale e impratichirsi nell’utilizzo del Business Model Canvas con Giulio Ferrari

Anche quest’anno non sono mancate le collaborazioni con enti e organizzazioni, sviluppate con l’intento di aumentare la visibilità della nostra Associazione, portare nuovi stimoli intellettuali e opportunità di business ai nostri Associati:

Reed Exhibitions, importante ente organizzatore di fiere, collaborazione culminata con la presenza con un nostro stand a marzo alla Mostra Convegno Expocomfort e con il supporto consulenziale alle PMI presenti in fiera da parte di alcuni soci sul tema internazionalizzazione

Blockchain Council, siamo soci della neonata Associazione; partecipazione alla conferenza di lancio del progetto tenutasi a novembre

AISOM – Associazione Nazionale Imprese, collaborazione collaudata ormai negli anni, e Gruppo Editoriale Morenews, presente con quotidiani online in Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Montecarlo e Costa Azzurra, con i quali abbiamo collaborato al riuscitissimo convegno di novembre a Torino per riflettere su come il clima geopolitico, dopo le elezioni di Mid-Term negli USA, possa influire sulle modalità di crescita delle PMI italiane

Ormai immancabili gli apprezzatissimi percorsi di cultura manageriale della Academy:

– non si erano ancora spenti gli echi del successo della replica del Corso Innovation Manager di gennaio a Torino, che a febbraio già ci occupavamo più da vicino di Marketing Digitale, che nessun Manager Innovativo di successo può ignorare

– a maggio abbiamo dedicato un workshop per approfondire come i Temporary Manager dell’Internazionalizzazione possano approfittare di tutte le opportunità che porta con sé il bando del MISE, disponibile nuovamente nel 2018 per sostenere le imprese italiane

– e per concludere in bellezza l’anno accademico, abbiamo parlato di Industria 4.0 con una “due-giorni” a novembre

Non dimentichiamo poi che a maggio, nell’ambito dell’Assemblea, sono stati aperti i festeggiamenti per i primi 15 anni di Obiettivo50 con la presentazione ufficiale del libro: “Obiettivo50-Una formula vincente”. Il libro è stato scritto a diverse mani da più di 40 tra soci e rappresentanti di istituzioni esterne che con l’associazione hanno collaborato nel corso degli anni.

2018 un anno di attività

Nuove tematiche e una effervescenza di nuove idee sono già nell’aria! Come sempre, saranno concretizzate con l’aiuto di tutti quei Manager Associati che vorranno rendersi disponibili con la loro fattiva collaborazione.

Buon 2019! E ricordatevi che il meglio … deve ancora venire!!!

Corso Industria 4.0 – la grande sfida per le PMI italiane, Milano 6 e 8 novembre 2018

10 Dic 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2

Industria 4-0 - ConvertiniIdeale conclusione di un 2018 che si è aperto con un corso sul Digital Marketing, e a completamento del corsi Innovation Manager per la PMI del 2017 e IoT50-Nuove opportunità di business per le PMI del 2016, si è tenuto nelle scorse settimane a Milano il corso Industria 4.0. Nel folto panorama di proposte informative e formative sull’argomento, le due giornate di incontri si sono contraddistinte per lo specifico focus sulle applicazioni di Industria 4.0 destinate alle PMI.

Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti (fonte: Wikipedia). E ancora: L’Industria 4.0 indica quel processo di digitalizzazione del settore manifatturiero che, rinnovando la catena del valore,cambia il modo di lavorare ma anche la natura delle organizzazioni (fonte: Internet4things).

È un argomento complesso, ricco di sfaccettature, che spazia dall’AI, Artificial Intelligence, alla Robotica, dai Big Data alla stampa3D, temi i cui sviluppi sono di prevalente interesse per le grandi aziende.

La sfida del corso è stata quella di declinare Industria 4.0 sull mondo delle PMI, con uno stato dell’arte sulla presenza di queste tecnologie nei processi aziendali, e una presa d’atto sui vincoli e opportunità per le nostre PMI.

Sfida lanciata e vinta: questo almeno stando a quanto dicono i numeri, che parlano di un livello di gradimento molto alto da parte dei circa 30 partecipanti, che ha toccato quota 96% per la giornata di apertura, dedicata proprio ai temi “caldi” di Industria 4.0.

Qui a seguire vi proponiamo un flash report degli interventi delle due giornate.

Martedì 6 novembre 2018

Il Presidente Gianfranco Antonioli apre la prima giornata con una breve introduzione che contestualizza il focus del corso sulle applicazioni di Industria 4.0 indirizzate al mondo delle PMI.

Si comincia con il primo intervento: Elisa Convertini, Ricercatrice Osservatorio Industria 4.0 Politecnico di Milano, che presenta lo stato dell’arte e lo scenario applicativo in Italia della quarta rivoluzione industriale. Un’introduzione che fissa i confini di un tema molto vasto e delinea il livello di adozione di Industria 4.0 nelle aziende italiane nel 2018, presentando scenari applicativi e i risultati delle ricerca.

Si prosegue con Massimo Giordani, Vice presidente The Blockchain Council, che presenta l’associazione no profit The Blockchain Council, cui Obiettivo 50 aderisce come socio, e prosegue evidenziando i punti di integrazione e contatto tra blockchain con Industry 4.0 e IoT. Tra i temi toccati: la filiera della tracciabilità nel settore alimentare.

Conclude la mattinata l’intervento di Giancarlo Magnaghi, Studio Magnaghi Cherry Consulting e di Valeria Tirelli, CEO Aidro Hydraulics. Magnaghi ha presentato l’ambito di applicazione della stampa 3D o manifattura additiva, destinata a produzioni personalizzabili e che costtuisce un ambito di grande interesse per le aziende. Valeria Tirelli ha raccontato il caso della sua azienda, specializzata in sistemi oleodinamici, che, a fianco della produzione tradizionale, ha introdotto con successo la stampa 3D destinata a pezzi con limitati lotti produttivi, con particolari complessità realizzative in cui i sistemi tradizionali non risultano efficienti, o in cui la riduzione di peso del manufatto è un fattore chiave. I risultati in azienda sono stati promettenti e il suo intervento è stato seguito con vivo interesse e partecipazione da parte dei presenti, in quanto ha rappresentato il concreto esempio di una PMI che ha applicato con successo le tecnologie di Industria 4.0.

Si riprende al pomeriggio con Paolo Calveri, co-founder Laboratorio Industry 4.0, con un intervento che ha esaminato gli aspetti di conformità dei progetti con specifiche di Industria 4.0 alle norme che regolano la sicurezza sui luoghi di lavoro, presentando anche delle case histories.

Si prosegue con Erika Vaniglia, Innovation manager Industry 4.0 di Gellify, che ha presentato soluzioni innovative dell’Industria 4.0 abilitate da robotica e sistemi capaci di apprendere, grazie all’Artificial Intelligence e al machine learning. È inoltre intervenuto, in collegamento Skype, Ernesto Mininno, CEO Cyberdyne, una start-up che utilizza con successo questi sistemi in progetti destinati anche alle PMI.

Ha concluso la prima giornata l’intervento di Enzo Tieghi, CEO ServiTecno.it, con un intervento tutto dedicato a Industrial Internet, IIoT, Cyber Security, Cloud e dispositivi mobili per sistemi di controllo e telecontrollo.

Giovedì 8 novembre 2018

La seconda giornata del corso è iniziata con Giovanni Anselmi, co-founder Laboratorio Industry 4.0, che ci ha parlato della situazione delle PMI lombarde. I problemi delle PMI italiane ad indirizzarsi verso Industria 4.0 vanno dalla formazione degli operatori alla propensione all’innovazione  degli imprenditori. Non si può prescindere dalla business intelligence nella realizzazione di una azienda Industria 4.0 che vuole generare non solo prodotti ma anche risultati di business.

Si prosegue con Antonio Cossu, XRM Unit Manager Cegeka Italia, con un intervento sulle opportunità a disposizione dell’impresa per migliorare i processi aziendali e il loro controllo grazie a Industria 4.0, che ha sottolineato il potenziale nascosto nei dati che l’azienda quotidianamente gestisce.

Claudio Sella, Consulente aziendale e docente LIUC Castellanza, ha parlato dell’importante impatto di Industria 4.0 sulla pianificazione della produzione, sistema che deve essere adeguato per sfruttare al meglio i punti di forza di Industry 4.0.

Il pomeriggio ha visto l’intervento di Gaetano Bonfissuto, managing Partner di SocialSurf srl e Consigliere O50, dedicato alle nuove risorse umane per l’Industria 4.0, per approcciare compiutamente la Digital Transformation.

Ha concluso la seconda e ultima giornata del corso Gianfranco Antonioli, PresidenteO50, con la presentazione del progetto europeo IoT4Industry Project-Industry 4.0 for SMEs, che ha l’obiettivo di migliorare produttività e profittabilità delle PMI abilitando il loro accesso alle tecnologie IoT.

Le aziende raccontano – Carbosint Spa, la Lean Organization in un’azienda metalmeccanica

23 Nov 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Un socio O50 partner in un interessante progetto di innovazione e riorganizzazione industriale.

Carbosint Spa

Iniziamo con questo articolo la serie di testimonianze di aziende che hanno collaborato con successo con i nostri soci in progetti in svariati ambiti operativi.

Cominciamo con Carbosint SPA, azienda con sede in provincia di Bergamo, che opera dal 1974 nel settore della produzione di componentistica meccanica di elevata precisione ed è fornitore qualificato di particolari metallici sinterizzati per l’industria Automotive, soprattutto in materia di parti di sicurezza. L’azienda impiega circa 80 persone e ha un fatturato in costante crescita, generato da una clientela proveniente per la maggior parte dall’estero (Europa, soprattutto Germania, e poi Cina e Messico). Gli investimenti in ricerca, digitalizzazione ed innovazione di prodotto e processo valgono il 10% del fatturato.

Nel 2012, quando sorse l’esigenza di affiancare al direttore di stabilimento una competenza manageriale esterna per collaborare alla riorganizzazione delle attività operative, tale risorsa fu individuata nella figura del socio Walter Nardini, dopo aver consultato la sezione del sito di Obiettivo50 dedicata alla ricerca di profili manageriali da parte delle aziende. Ingegnere di formazione, Nardini opera come consulente e Temporary Manager dopo una lunga carriera manageriale in azienda e con una competenza specifica in area Operations e Lean Organization.

Nella scelta della sua figura hanno fatto premio le sue esperienze diversificate maturate sul campo e la sua appartenenza a Obiettivo50. “L’opportunità di avere a disposizione un network di competenze certe, maturate sul campo” ha sottolineato l’ing. Ivo Bendotti, Plant Manager di Carbosint, “rappresenta per qualsiasi azienda un valore aggiunto da tenere in considerazione per dare impulso in tempi rapidi a progetti di miglioramento o cambiamento”.

Il progetto, concluso di recente con successo, mirava al miglioramento delle attività produttive mediante tecniche di Lean Organization per l’efficientamento dei processi e di TPM-Total Productive Maintenance (Manutenzione Produttiva); e poi applicazione della metodologia 5S di origine giapponese, formazione e coinvolgimento del personale, redazione di procedure gestionali ed operative e supporto all’applicazione del sistema qualità ISO/TS, cui è seguito il passaggio alla nuova normativa IATF specifica per il settore Automotive.

Durante la collaborazione con l’azienda, conclusasi solo pochi mesi fa, a Nardini è stato anche chiesto di implementare e/o supportare altri progetti specifici come il coaching di nuove figure professionali assunte in ambito produttivo e di presidiare posizioni organizzative strategiche in azienda temporaneamente vacanti nei settori Gestione della Produzione e Qualità.

In conclusione, nella collaborazione con il socio O50, l’azienda ha potuto senza dubbio beneficiare di una risorsa esterna temporanea, dotata di grande esperienza e capace di coordinare progetti che coinvolgono più processi, che hanno portato risultati immediati e tangibili all’operatività dell’azienda.

 

“Obiettivo50 – Una formula vincente”: come è nato il nostro libro

13 Nov 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Eventi, News

Presentato ufficialmente lo scorso maggio all’assemblea della nostra associazione, “Obiettivo50 – Una formula vincente. Manager in rete per affrontare il cambiamentoè il libro che racconta i nostri 15 anni di attività, che è stato progettato, realizzato e curato in tutti i suoi aspetti da un gruppo di soci.

Il libro intende raccontare il lavoro fatto e le opportunità generate per i soci, e vuole essere anche uno strumento di promozione delle potenzialità dell’associazione. In un’epoca sempre più votata digitale, abbiamo voluto un volume cartaceo proprio per sottolineare e rafforzare il messaggio del libro.

Obiettivo5O Una sfida vincente

Obiettivo5O Una formula vincente

 

La realizzazione del libro è stata anche un’ulteriore occasione per dimostrare lo spirito che contraddistingue Obiettivo50: si è formato un gruppo di lavoro ad hoc, che ha portato avanti il progetto con impegno e passione, che hanno superato tutte le inevitabili difficoltà e ostacoli di un tale ambizioso compito. Il progetto del libro è l’ulteriore dimostrazione che il lavoro di squadra paga, e che solo con l’impegno di tutti possiamo creare opportunità e valore aggiunto per tutti.

In questo articolo vi raccontiamo il “dietro le quinte” della realizzazione del libro, e per farlo diamo la parola ad Antonella Segù, che ne ha coordinato tutto il lavoro editoriale, e a Gaetano Bonfissuto, che ne è stato fin dall’inizio il promotore e il motore.

comitato di redazione al lavoro

Il comitato di redazione al lavoro

Antonella Segù, Il libro di Obiettivo50, ricordando quella esperienza….

L’idea di condividere attraverso un libro che ci raccontasse le esperienze acquisite e scambiate in 15 anni di vita associativa è subito piaciuta a noi tutti del CDA e dell’esecutivo, forse convinti o forse contagiati dallo slancio con cui il suo promotore Gaetano Bonfissuto, per tutti Bonfi, l’aveva lanciata. Magari per ognuno le ragioni di questo entusiasmo erano diverse ma il riconoscersi nell’identità che accomuna in Obiettivo50 tante professionalità e personalità diverse è stato il punto di partenza….chissà, abbiamo subito immaginato che il racconto non sarebbe stato tanto una rappresentazione statica di ciò che siamo ma uno strumento per condividere lo spirito e la voglia di futuro mettendo a fuoco il potenziale che il nostro cammino comune ci ha permesso di esprimere.

Non che fosse impresa facile, essendo chiaro da subito che dovevamo essere in tanti a contribuire il proprio vissuto, a volte anche rovistando attivamente nella memoria per apportare elementi significativi al racconto dell’esperienza. Quando fu chiesto a me, praticamente ancora “recluta” nel piccolo esercito di professionals di cui ero appena entrata a far parte, di occuparmi del coordinamento dell’attività editoriale, pensai con curiosità che potesse essere un’avventura nuova, l’opportunità di conoscere da vicino la storia del gruppo e dialogare intorno ad un obiettivo comune ma sfaccettato con tante persone pronte a mettere a disposizione la propria esperienza e la propria visione del futuro cui puntare insieme. E’ stato bellissimo….ho esplorato, ho ascoltato, ho imparato. Linguaggi diversi hanno permesso di conoscere competenze e formazioni appartenenti a mondi a me poco familiari per cultura, ma il desiderio di comprendere il diverso e far convergere tutto verso un quadro che ci somigliasse al meglio ha reso il percorso lieve, almeno è così che lo ricordo.

A partire dalla definizione dei contenuti, il mitico Indice, che in genere come lettore ti sembra una sezione quasi “dovuta” e spesso ermetica anche se suggestiva, il confronto interno al Comitato di redazione si è rivelato quanto meno vivace,  una prova generale del brainstorming che sarebbe poi seguito come pratica costante durante tutto il tempo della realizzazione del progetto.

Poi l’arruolamento dei vari autori, ad ognuno un tema su cui offrire una testimonianza fatta di fatti, ruoli svolti a favore di PMI, partecipazione a momenti di cambiamento che generano la crescita…difficoltà affrontate e superate, relazioni costruite spesso per durare, con imprese come con istituzioni.

La necessità di armonizzare gli stili individuali senza snaturare la personalità dei singoli racconti ha generato uno scambio di vedute cui tutti nel comitato di redazione hanno partecipato in modo colto e generoso, penso che già questa opportunità da sola sia valsa l’impegno di mesi di lavoro spesso intenso.

E poi ancora la collaborazione con l’editore, incuriosito dalla nostra realtà e dalla moltitudine di elementi che avevamo assemblato per costruire il nostro puzzle, una collaborazione che ho percepito come lo sforzo spontaneo di far emergere con verità e leggerezza la sostanza della nostra realtà, la nostra formula vincente.

E la copertina? Soprattutto i colori volevamo che fossero decisi e luminosi, senza eccessi ma scelti per comunicare energia, e su questo non c’è stato bisogno di dibattere, chi poteva non essere d’accordo?

Per la realizzazione del progetto ci eravamo dati tempi molto stretti, quasi senza molto credere che fossero plausibili, iniziando il lavoro durante le vacanze di Natale, del resto si può fare anche così… se fuori nevica tanto vale scrivere e cominciare dall’inizio!

Devo dire che ha funzionato, alla fine della primavera il libro era pronto per essere presentato alla nostra Assemblea annuale e iniziare a circolare portando il nostro messaggio.

Chissà se ci sarà un seguito, io credo di sì, ci sarà presto molto altro da raccontare…con altrettanto entusiasmo!

Gaetano presenta il libro all'assemblea

Gaetano presenta il libro all’assemblea

Gaetano Bonfissuto, l’idea del libro

Quando l’anno scorso ho proposto l’idea del libro al CDA dell’associazione, partivo dal presupposto che la nostra storia dovesse essere raccontata, potesse essere di esempio

Sono passati 15 anni, 13 per me che sono entrato nel settembre 2006; in tutti questi anni ho visto concretezza, capacità di risolvere problemi, trovare risorse, trovare opportunità per i nostri soci, dare formazione sempre aggiornata e con ottimi contenuti.

Insomma ho visto ed ho partecipato ad un momento molto alto di cittadinanza attiva; anche questo a suo modo è fare politica senza sbandierarlo ai quattro venti.

Ecco perché ho lanciato l’idea di racchiudere in un libro questa bellissima storia umana e manageriale.

 

Per i soci: chi non l’avesse ancora ricevuta, può avere la propria copia in occasione degli incontri dell’Associazione. 

Per tutti gli altri: il libro è in vendita su Amazon, lo trovate qui

Buona lettura!

 

Industria 4.0, percorso informativo di cultura manageriale, Milano 6 e 8/11/2018

20 Ott 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2, News

corso Industria40 Obiettivo50Il termine Industria 4.0 (o Industry 4.0) indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti (fonte: Wikipedia). E ancora: L’Industria 4.0 indica quel processo di digitalizzazione del settore manifatturiero che, rinnovando la catena del valore, cambia il modo di lavorare ma anche la natura delle organizzazioni. Il livello di innovazione è tale per cui oggi il sinonimo di Industria 4.0 è smart manufacturing, dove il suffisso “smart” diventa il denominatore comune di una gestione integrata delle informazioni, associata all’uso della tecnologia digitale (fonte: Internet4things).

In realtà l’argomento è ricco e sfaccettato, inserendosi nell’ambito dell’ampio tema dell’innovazione. Comprende, tra gli altri: Intelligenza artificiale, Big data, Stampa 3D, Robotica.

Si legge che l’innovazione sia ancora appannaggio delle aziende più grandi e strutturate.

Ma a che punto sono realmente le PMI italiane con l’adozione delle tecnologie produttive di cui sopra?

Corso Industria 4.0 – la grande sfida per le PMI italiane: i contenuti

Durante il percorso informativo faremo il punto sulla situazione e rifletteremo su vincoli ed opportunità per le piccole e medie aziende italiane.

Il corso fa parte del grande tema dell’Innovazione, affrontato più volte dalla Academy di O50. Intende quindi essere idealmente complementare ai percorsi culturali trattati in passato sui temi: Innovation Manager, IOT, Digital Marketing.

L’iniziativa fa parte della “Obiettivo50 Academy”, che rappresenta uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi professionali dei Soci, in piena coerenza con la Missione dell’Associazione. Obiettivo50 Academy si occupa di cultura manageriale, più esattamente si propone di: sensibilizzare, informare, formare.

Il corso è affidato a docenti che sono professionisti del settore e ospita testimonianze dirette di operatori del mercato. È strutturato in 2 moduli, per complessive 16 ore, con attestato di frequenza a chi avrà frequentato entrambe le giornate.

Si tiene a Milano, presso la sede di M&C Partners, in Via Borghetto 3 (MM1 Porta Venezia) nei giorni  06/11/2018 e  08/11/2018 , con orario 9:30 – 17:30

Il corso è gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa. Aperto a non soci.

Il programma del corso:

– Industry 4.0: Introduzione / scenario

– La Blockchain: integrazione con IoT e Industry 4.0

– La stampa 3D come fattore trainante – caso aziendale

– Le PMI lombarde e l’Industria 4.0: situazione, sentiment degli imprenditori

– Industrial Internet, IIoT, Cyber Security, Cloud e dispositivi mobili per sistemi di controllo e

  telecontrollo

– Le nuove risorse umane per l’Industria 4.0

– IoT4Industry project: Industry 4.0 for SMEs

– Dai dati alle decisioni

– Pianificazione della produzione in Industria 4.0

– L’Intelligenza Artificiale

Per iscrizioni e ulteriori informazioni: info@obiettivo50.it.

In allegato: SchedaCorsoIndustria 40

Termine ultimo iscrizione corso: 31 ottobre 2018

Casi di successo, le aziende raccontano – presentazione

10 Ott 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo, News

casi di successo aziende soci obiettivo50“Le Aziende raccontano…”

Inizia nelle prossime settimane la pubblicazione sul nostro sito di una  serie di testimonianze di Aziende, in particolare PMI, che, in alcuni momenti della loro storia, hanno fruito con successo della collaborazione di uno o più Soci di Obiettivo50.
Storie di successo di cui siamo orgogliosi: essendo la vocazione primaria di Obiettivo50 offrire alle PMI una esperienza manageriale che possa aiutarle a crescere, queste testimonianze confermano la validità sociale ed economica della nostra “mission”.

Che cosa hanno ricavato queste Aziende dalla collaborazione prestata dai nostri soci?
Un contributo di esperienze e competenze manageriali a tutto campo.
Gli ambiti operativi sono stati molteplici: sviluppo dell’internazionalizzazione, mentoring nella fase delicata di passaggio generazionale, approccio manageriale alla gestione di Reti di Imprese, assistenza nel percorso di evoluzione verso l’economia digitale, impulso alla innovazione di prodotti e processi, e altro ancora.
Le storie che leggeremo confermano che i nostri Soci sono Manager che sanno immedesimarsi nella realtà della PMI, pronti a collaborare fattivamente alla realizzazione dei suoi piani di sviluppo, e non sono dei consulenti di estrazione.

Che cosa ha ricavato l’Associazione dalle esperienze che queste Aziende raccontano?
Obiettivo50 si è affermata come interlocutore affidabile di enti, istituzioni, associazioni di categoria e singole aziende, per progetti di sviluppo delle PMI.
E questo costituisce quindi il “caso di successo” di Obiettivo50.

Iscriviti ora a Obiettivo50: per i nuovi soci la quota è valida fino a dicembre 2019

05 Ott 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News, News

Se sei un manager e sei interessato alle attività, al networking di Obiettivo50 e allo spirito associativo che contraddistingue la nostra associazione, non esitare oltre: questo è il momento giusto per associarti.

Infatti per chi, da settembre2018 in poi, si iscrive per la prima volta l’adesione è particolarmente vantaggiosa: la quota associativa Obiettivo50 di Euro 120 vale non solo per un anno ma per ben 16 mesi, fino a dicembre 2019.

Le ragioni per associarsi a Obiettivo50

Ti elenchiamo solo alcune tra le ragioni per entrare a far parte della nostra associazione:

-entrare in una community di manager molto attiva

-usufruire di numerose occasioni di networking qualificato

-partecipare a corsi di formazione e workshop sugli argomenti più attuali del panorama economico

-ricevere segnalazioni e opportunità di collaborazione pubblicate regolarmente nella nostra bacheca riservata in via esclusiva ai soci

-essere inserito nel nostro database di professionisti riservato alle aziende alla ricerca di profili professionali molto qualificati

Negli anni sono stati realizzati percorsi formativi, convegni e workshop su temi quali Reti di impresa, Startup e Internazionalizzazione, IoT-Internet of Things, L’innovation manager per le PMI, Digital Marketing per PMI, tutte attività inserite nella nostra O50 Academy.

Nell’immagine i partecipanti con l’attestato rilasciato alla fine del corso Digital Marketing per PMI di febbraio 2018.

Corso Digital marketing per PMI - Attestati

Alcuni esempi delle nostre iniziative 2018

Se vuoi un esempio pratico di come operiamo, ti citiamo solo alcune delle iniziative dell’anno in corso, tra queste la pubblicazione di “Obiettivo50 – Una formula vincente”, il libro sui 15 anni di Obiettivo e l’ottimo risultato conseguito dal gruppo dei nostri TEM (Temporary Export Manager) nelle graduatorie dei progetti del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) nel 2018.

Vediamoli insieme.

“Obiettivo50 – Una formula vincente”

Il libro nasce per segnare la milestone dei 15 anni dalla costituzione di Obiettivo 50, per raccontare il lavoro fatto e le opportunità generate, e per essere strumento di promozione dell’immagine e del potenziale dell’Associazione e dei singoli soci. I capitoli approfondiscono le diverse aree di attività dell’associazione, con particolare attenzione a progetti e iniziative che hanno generato collaborazioni e opportunità per i soci. Il libro è corredato dal fascicolo a se della Directory Soci, con il profilo sintetico dei soci che hanno aderito all’iniziativa, che sarà aggiornata nel tempo e sarà autonoma dal libro. Ha la finalità di evidenziare come la base associativa di Obiettivo 50 sia formata da un network di competenze eterogenee e fra loro complementari.

voucher MISEI nostri TEM nei progetti MISE 2018

Dal 2015 il MISE emana bandi a supporto dell’internazionalizzaizone delle PMI sotto forma di voucher, che richiedono l’intervento di una figura specializzata in qualità di TEM. Fin da quel primo bando i soci di O50 vi hanno partecipato, grazie all’accreditamento della società di un socio e alla collaborazione di un gruppo di associati con solida esperienza nell’internazionalizzazione. Ciò ha consentito ai nostri associati di creare e ampliare negli anni successivi le occasioni di collaborazione (anche in analoghi bandi emessi dalla Regione Lombardia come l’EBM Export Business Manager 2016), fino ad arrivare ai risultati di tutto rilievo in termini di progetti gestiti conseguiti quest’anno.

Vuoi saperne di più?

Se vuoi sentire direttamente dalle parole dei manager associati la loro esperienza, vai sul nostro sito e leggi le loro testimonianze raccolte nella sezione Casi di successo I manager si raccontano. Qui, in una serie di articoli che presentano le loro diverse esperienze, alcuni manager associati hanno raccontato che cosa ha rappresentato per la loro vita professionale l’adesione a Obiettivo50.

Le loro parole  sono la migliore dimostrazione del valore  della nostra associazione.

Perchè Obiettivo50

L’obiettivo della nostra attività è molto concreto: individuare opportunità professionali per i nostri soci, nelle aree della consulenza, temporary management o iniziative imprenditoriali.

Il nostro target di riferimento sono le PMI, che sono però difficili da raggiungere con un approccio diretto da parte dei singoli. Per il singolo invece, l’appartenenza a un network come il nostro offre  una chiave di ingresso nuova, grazie alle partnership fra i soci e alla possibilità  di offrire un ventaglio di competenze in tema di internazionalizzazione, passaggio generazionale, innovazione, Reti d’impresa, ecc.

Obiettivo50 non è un club, né un Head Hunter, né un’associazione di categoria di dirigenti né una cooperativa di consulenti: siamo un gruppo di manager  che vuole condividere e valorizzare le competenze ed esperienze dei soci per individuare opportunità professionali con uno spirito collaborativo e aperto alla partecipazione di tutti.

Se ti riconosci in questo modo di operare,  vai qui e avvia la procedura di iscrizione direttamente dalla home page.

Come fare per iscriversi

Dopo aver preso visione del nostro statuto, regolamento e codice etico, fornirai  i dati relativi alla tua esperienza professionale. Se il tuo profilo è in linea con lo spirito di Obiettivo50, un incaricato ti contatterà per un’intervista. Si tratta di un colloquio  informale per farti conoscere meglio Obiettivo 50 e rispondere alle tue domande. Il colloquio ha anche lo scopo approfondire la conoscenza delle tue caratteristiche personali e professionali e di delineare il contributo che a tua volta che potresti fornire all’associazione. Successivamente potrai perfezionare l’iscrizione ad Obiettivo50 con il versamento della quota.
Contattaci subito: se ti iscrivi ora per la prima volta a Obiettivo50, potrai usufruire di tutti i vantaggi e le opportunità associative fino a dicembre 2019.

Assemblea 2018 di Obiettivo 50

13 Giu 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Eventi, News

Si è tenuta martedì 29 maggio l’annuale assemblea generale della nostra Associazione, un momento per incontrarsi e fare il punto sui progetti e le attività, presentare e approvare bilancio e budget e, quest’anno, anche gradita occasione per presentare a tutti i soci “Obiettivo50 – Una formula vincente”, il libro sui 15 anni di Obiettivo50, fresco fresco di stampa.

Le attività del 2017

Dopo i saluti di rito, il presidente Antonioli ha presentato le attività svolte nel 2017, nelle aree di riferimento ormai consolidate dell’Associazione.

Tra i progetti a supporto di opportunità professionali dei soci, sono in evidenza l’internazionalizzazione, nuova imprenditorialità e start up, l’innovazione ed industria 4.0. Proseguono con successo le attività dell’Academy, con iniziative formative sviluppate in corsi d’aula, convegni, “pillole di sapere” e workshop. La comunicazione, al sostegno della promozione di O50, si articola sia con campagne stampa tradizionali che con una regolare presenza sul web, tramite il sito e i social, cui si è aggiunta nel 2017 una nuova presentazione istituzionale di Obiettivo50 a disposizione dei soci per lo sviluppo di potenziali contatti. Infine il Networking, cuore dell’associazione, con incontri volti a favorire il contatto diretto tra i soci per creare sinergie e con una Bacheca ricca di segnalazioni e informazioni condivise dai soci per i soci. Al termine della sua presentazione il Presidente ha sottolineato, come sempre, che l’Associazione è fatta dal lavoro di tutti i soci: attraverso l’impegno sinergico di tutti è possibile creare valore aggiunto per la nostra comunità.

Il saluto di Objectif50 France

Prima di passare al punto successivo, Il Presidente ha ceduto la parola a Jack Gaitelli, intervenuto in rappresentanza dell’Associazione francese consorella Objectif50, che ha letto una breve nota di saluto da parte della Presidente Carole Curie. Nella nota, oltre a felicitarsi con noi per i successi dell’Academy e per la recente iniziativa del libro, si auspica un maggior coordinamento tra le associazioni O50 di Francia e Spagna, pur entro differenti contesti socio-economici e legislativi, per continuare ad essere punto di riferimento per manager e dirigenti ad alta seniority per la ricerca e creazione di nuove opportunità professionali.

Bilancio 2017 e budget 2018

Il Tesoriere Bruno Lodi ha poi illustrato la Relazione di Bilancio 2017,. Dopo aver risposto ad alcune domande di chiarimento, ha messo ai voti il bilancio, che è stato approvato dall’Assemblea per alzata di mano. Il Tesoriere ha in seguito presentato il budget per il 2018 predisposto dal Consiglio di Amministrazione con il supporto del Comitato Esecutivo, illustrando nel dettaglio le singole voci. Dopo aver concluso il suo intervento rispondendo ad alcune domande, il Tesoriere ha messo ai voti il budget, approvato dall’Assemblea per alzata di mano.

Presentazione del Libro sul quindicesimo anno di O50 e Directory Soci

“Obiettivo50 – Una formula Vincente” è il libro che è stato progettato, realizzato e curato in tutti i suoi aspetti da un gruppo di lavoro formato da soci dell’Associazione, coordinato dalla socia Antonella Segù che in Assemblea ha presentato il libro e introdotto la Directory Soci ad esso associata. Ai Soci presenti è stata distribuita la copia cartacea del libro e della Directory.

Nella sua presentazione, Antonella Segù ha raccontato di come il libro nasca per segnare la milestone dei 15 anni dalla nascita di Obiettivo 50, con lo scopo di raccontare il lavoro fatto e le opportunità generate, e per essere strumento di promozione dell’immagine e del potenziale dell’Associazione e dei singoli soci. In un’epoca che sembra sempre più votata all’immaterialità del digitale, un volume di carta rende ancor più qualificato e significativo il valore del messaggio in esso contenuto.

Nel caso del nostro libro, esso è riassumibile in: affermazione dell’identità associativa, promozione della mission associativa, consolidamento del senso di appartenenza e ampliamento del network e della base associativa, obiettivi perseguiti attraverso i contenuti dei vari capitoli, scritti a più mani, da soci e non.

A partire da giugno saranno intraprese azioni di comunicazione, diffusione, presentazione e distribuzione del libro, con comunicati stampa, mentre da settembre partirà un roadshow ad hoc.

La Directory Soci, presentata da Patrizia Oliveri del Castillo, che ne ha curato la preparazione, contiene il profilo sintetico dei soci che hanno aderito all’iniziativa acconsentendo a pubblicare una loro breve scheda. La Directory è pensata come allegato del libro, ma nasce separata per consentirne l’aggiornamento, e può quindi seguire percorsi autonomi. Essa serve ad evidenziare come la base associativa di Obiettivo 50 sia formata da un network di competenze eterogenee e fra loro complementari.

Intervento del Socio Riccardo Carossia sul tema “L’importanza del fare squadra”

In chiusura di Assemblea il Socio Riccardo Carossia ha presentato un interessante intervento sul tema dell’importanza di fare squadra, sviluppato a partire dalle sue esperienze sia manageriali che sportive. “Fare squadra per ottenere risultati di successo”, questo il titolo dell’intervento, parte con una sintesi storica del concetto di fare squadra, nato all’inizio della storia umana per esigenze primarie di sopravvivenza e difesa e proseguito evolvendosi nell’arte della guerra, con principi passati poi all’ambito sportivo. Il fare squadra arriva infine anche nel management per essere applicato alla vita aziendale.

“Obiettivo50 – Una formula vincente”

Vi invitiamo a seguirci sul blog: a breve troverete un articolo che vi racconterà il dietro le quinte del progetto del libro, per condividere l’impegno, la passione e il tanto lavoro che ci abbiamo messo.

Perché questo progetto è stata l’ennesima dimostrazione che il lavoro di squadra paga, e che solo con l’impegno di tutti possiamo creare opportunità e valore aggiunto per tutti.

Qui una galleria di immagini dell’Assemblea.

Obiettivo50 a MCE Mostra Convegno EXPOCOMFORT 2018

20 Apr 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, News, Progetti

MCE Expocomfort 2018Il 13-16 Marzo scorso si è tenuta a Fiera Milano Rho la 41-esima MCE-Mostra Convegno EXPOCOMFORT, la vetrina più prestigiosa e la piattaforma mondiale di business per le aziende del settore HVAC+R (Heating, Ventilation, Air Conditioning e Refrigertion), e dell’efficienza energetica, con più di 2000 espositori, di cui più di 900 esteri, provenienti da 55 paesi.

In occasione di questo importante evento fieristico l’ente organizzatore Reed Exhibitions ha stipulato un interessante accordo con Obiettivo50, con l’intento di offrire alle PMI espositrici un momento di check-up della loro proiezione verso i mercati esteri.

Diversi manager di Obiettivo50, attivi nel campo della consulenza sui processi di internazionalizzazione, in occasione di MCE Expocomfort si sono dichiarati disponibili ad incontri a titolo gratuito di 2- 3 ore sul tema della –Internazionalizzazione, presso le PMI espositrici interessate. MCE Expocomfort 2018 stand

REED ha segnalato a Obiettivo50 l’interesse di ogni singola azienda, e la nostra associazione, tramite uno dei propri manager che si sono offerti, ha creato il matching più appropriato in termini di tempo e luogo dell’incontro.
In alcuni casi, gli incontri si sono addirittura svolti presso l’azienda stessa in tempo precedente la Mostra.

Più specificatamente, l’intervento verteva sui seguenti temi:

— Check up della realtà aziendale nei confronti dei mercati esteri (i prodotti e la concorrenza, la comunicazione e il marketing, l’attività commerciale export, la posizione competitiva)

— Valutazione dell’attuale progetto export (i prodotti da promuovere, i paesi su cui focalizzarsi,
il target clienti, gli interlocutori di reale interesse, eventi significativi (Fiere, Congressi, Missioni, ecc.)

A valle di alcuni degli incontri si sono ipotizzate forme concrete di collaborazione, attualmente in corso di finalizzazione.

I risultati dell’accordo Reed Exhibitions-Obiettivo50 sono stati valutati positivamente da entrambe le parti e, dopo quest’anno di sperimentazione, si pensa di replicarlo in futuro.

MCE2018 MCE – Mostra Convegno Expocomfort è una manifestazione fieristica di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più di 7 milioni di partecipanti nel 2017. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, leader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business.

 

 

Corso Digital Marketing per PMI, Milano 21-22 febbraio 2018

15 Mar 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2

Corso Digital marketing per PMI - Attestati

Il corso Digital Marketing per PMI dello scorso febbraio ha inaugurato le attività formative dell’anno 2018 della AcademyO50 nella sede di Milano. Il percorso ha registrato l’ormai consueto ottimo riscontro nell’indice di gradimento dei partecipanti, che hanno contribuito in modo molto costruttivo al buon esito della due giorni di formazione.

L’obiettivo del corso era di fornire una panoramica di riferimento dei principali temi di marketing e comunicazione digitale di interesse per le PMI: dall’ecommerce ai social media, passando per l’email marketing senza dimenticare il ruolo sempre centrale del sito internet, entro una ben chiara strategia di integrazione online-offline.

Nella redazione del programma e nell’identificare i relatori più qualificati per i vari argomenti è stato questo il nostro criterio-guida: fornire ai manager soci degli strumenti efficaci per affiancare i titolari delle  micro e piccole imprese, da loro seguite come consulenti o temporary manager, per usare al meglio delle loro potenzialità le leve del digital marketing per i piani di crescita del business aziendale.

Qui a seguire un rapido excursus  dei temi toccati nelle due giornate del corso.

Corso Digital Marketing per PMI: Giornata 1 – 21 febbraio 2018

Andrea Albanese, Social Media Marketing & Digital Communication Advisor, ha aperto la giornata con un vivace intervento sulla strategia di marketing digitale, da coordinare con il piano generale di marketing dell’azienda e con l’offline per massimizzarne l’efficacia. In particolare il relatore ha esaminato le piattaforme social in base al loro utilizzo e l’evoluzione del concetto di Branding.

Claudio Romeo, writer e content specialist, titolare di Studio Rosa Pristina, ha presentato alcune linee guida di riferimento per la costruzione di un sito web efficace, sia esso di tipo istituzionale, vetrina, ecommerce, per farne fonte di informazioni e di business per il mercato nazionale e internazionale.

Bianca Maria Carchidio, Consulente e formatrice, comunicazione digitale e Serena Martini, Web project manager di Agis Lab Srl, hanno affrontato il tema chiave dell’Email Marketing, che rimane tra i più importanti strumenti a disposizione delle aziende per un contatto diretto, anche nell’era dei social, per l’elevata redditività e possibilità di profilazione del target.

Dagmar Sporck, AD Salesupply Italia, ha presentato l’evoluzione dell’e-commerce nel mondo occidentale; anche in Italia cambiano le abitudini e l’acquisto sul web vale oltre 20 miliardi di euro nel 2017, con una crescita annua vicina al 20%, un’opportunità che le PMI non devono perdere. Interessante la disamina sulla centralità della logistica ed esempi di soluzioni di eCommerce italiane.

Emanuele Vitali, Co-founder East Media srl – Digital Marketing e comunicazione interculturale Cina,Russia, Corea, ha presentato gli scenari digital e social ed eCommerce in Cina, Russia e Sud Corea, con un particolare focus sui social in Cina e sulle enormi opportunità dell’eCommerce per il Made in Italy.

Fabio Orzieri, titolare della Emilio Scolari, azienda specializzata nella produzione di valigie campionario su misura e a catalogo, ha illustrato il case study del percorso verso la trasformazione digitale della sua PMI.

Corso Digital Marketing per PMI: Giornata 2 – 22 febbraio 2018

Massimo Giordani, Vice Presidente AISM, Innovation & marketing expert, ha approfondito le molteplici facce di Linkedin, dalla strategia alla pratica: il social non serve solo per trovare lavoro, ma è utile per di trovare collaborazioni, potenziali clienti, sostenere la pipeline di vendita con i giusti contatti e relazioni.

Raffaele Romeo Arena,Web & Social media strategist di Futuraform srl, ha parlato di come le PMI possono usare Facebook e Twitter per aumentare il business, con vantaggi, strumenti e casi reali. Facebook resta imprescindibile per fare marketing, Twitter si rivela molto utile per i servizi di customer care.

Fabio Betti, CEO Monkey Trip Communication srl,ha proseguito il tema social concentrandosi sui visual, come YouTube e Instagram. I contenuti visuali in una social media strategy hanno un grande potenziale anche per le PMI, e l’uso di Influencer, i famosi youtubers, può indirizzare concretamente le scelte dei consumatori e dei clienti in generale.

Vincenzo Renzi, Marketing Manager at SMPI Group srl, ha approfondito le strategie vincenti per il lancio di nuovi prodotti e come misurarle, presentando esempi di campagne di lancio di nuovi prodotti e misurazione dei risultati, partendo da strategie fondate sui Social e nuovi marketing mix.

Alessandro Zonin, Social – Digital Media Strategy Leader IBM Italia, ha concluso la giornata, e il corso, con uno speech sull’uso dell’analisi dei dati per migliorare il business on line, in particolare della Social Network Analysis (SNA). Si tratta di capire i collegamenti tra persone e come si propagano le informazioni nella rete di relazioni, per comprendere meglio il proprio pubblico e ottimizzare gli investimenti in marketing e comunicazione.

Corso “L’Innovation Manager per la PMI” 2a ed., Torino, 24-25/01/2018

08 Feb 2018 Posted by Gianfranco Antonioli in Blog, Formazione, Formazione2

Percorso di cultura manageriale “L’Innovation Manager per la PMI”,2a edizione – Torino

Due giorni ricchi di informazione, spunti e stimoli

INNO50_TO_Foto di gruppoDopo il notevole successo della prima edizione di Milano nel settembre scorso, si è svolto il 24 e 25 gennaio a Torino la seconda edizione il Percorso di cultura manageriale “L’Innovation Manager per la PMI”, organizzato da noi di Obiettivo50 e ospitato da Federmanager.

L’iniziativa, a cui hanno partecipato 40 Manager alla ricerca di spunti per rendere una PMI ricettiva all’innovazione, ha visto professionisti con esperienza nel settore come docenti e testimonial.

Giuliana Fresia di Federmanager Torino e Gianfranco Antonioli – presidente di Obiettivo50 – hanno dato il benvenuto ai partecipanti. Patrizia Oliveri del Castillo – Consigliere di Obiettivo50 e Direttore Academy – ha introdotto il tema e i relatori, oltre ad aver illustrato ruolo e competenze del Manager dell’Innovazione. Emilio Sassone Corsi – Docente di Innovation Management all’Università degli Studi Tor Vergata – ha spiegato cosa è l’innovazione, chi la può fare, come, quando, perché e ha illustrato la metodologia Nautilus©, efficace per innescare il cambiamento.

Sono seguite due testimonianze di chi già svolge la professione di Manager dell’Innovazione nelle PMI: Claudio Bergonni e Giovanni Alberti. Andrea Angordizza – CEO di Amet – una medio/piccola impresa di Torino – ha poi illustrato come si implementa l’innovazione nella sua azienda.

La creatività è frutto dell’applicazione di tecniche e metodologie: questo è ciò che ha argomentato in modo convincente Gianni Clocchiatti – Innovator Advisor e fondatore di Eticrea.

Per passare alla “execution” in modo sistematico, Marco Tatti – fondatore e CEO di MaGyc – ha presentato   TRIZ come un metodo sempre attuale per accrescere l’efficacia nel generare e valutare nuove idee, così come Roberto Cantoni – Consulente Senior – ha parlato di System Thinking e System Dynamics, strumenti tecnici per dialogare con l’imprenditore ed implementare le migliori soluzioni.

Il processo innovativo di una azienda parte dal modello di business. Roberto Grieco – Consulente di Direzione e Psicologo dell’Innovazione – ha insegnato come utilizzare il Business Model Canvas, strumento semplice e diretto, che non può mancare nella cassetta degli attrezzi dell’Innovation Manager di una PMI.

La seconda giornata ha posto l’interrogativo sul modo migliore per fare entrare l’innovazione in azienda: svilupparla internamente o acquisirla dall’esterno? Primo Bonacina – Managing Partner, PBS – ha prospettato anche una terza strada: la partnership; Manuel Silva – Open Innovation Project Manager di Electrolux – ha condiviso il modello di innovazione della sua azienda e come vengono raggiunti gli innovatori nascosti; Giacomo Andriola – Presidente Commissione Start up e Innovazione Ordine Ingegneri Milano – ha parlato dei vantaggi che comporta l’adozione di una Start up e ha consigliato una “Innovation Audit” per valutare la propensione interna ad innovare. Renzo Provedel – NineSigma – Business Development Italy e Strategy and Innovation Coach – ha svelato, tramite un caso concreto ed una esercitazione – come i solutori accedono al mercato dell’open innovation e come i committenti trattano le proposte che ricevono

Tema di vitale importanza per le PMI che desiderano concretizzare le idee innovative è quello della ricerca di  risorse economico-finanziarie. Claudia Criscione – Consulente di Direzione – ha edotto la platea sulle forme di finanziamento pubblico e lasciato un prezioso e dettagliato elenco dei link ai bandi più attuali a cui gli innovation manager possono attingere per indirizzare le PMI proprie clienti. Nicoletta Marchiandi Quatraro – Responsabile Settore Innovazione e Bandi della Camera di Commercio Torino – ha illustrato i servizi erogati dalla Camera di Commercio di Torino a supporto della gestione dell’innovazione delle PMI, enfatizzando in modo particolare le opportunità a livello europeo, sia per le imprese che per i manager che desiderino proporsi per il servizio di coaching.

Digital Marketing per PMI, percorso formativo di cultura manageriale, Milano 21-22/02/2018

31 Gen 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2, News

Digital Marketing O50 I percorsi formativi 2018 della Academy di Obiettivo50 si aprono con il corso Digital Marketing per PMI, che si terrà a Milano il 21 e 22 febbraio.

Il corso nasce sia per recepire l’interesse per l’argomento espresso dai nostri associati nelle survey di O50, che periodicamente indagano sui loro fabbisogni formativi, sia perché gli strumenti digital sono sempre pù imprescindibili per lo sviluppo del business delle aziende, in particolar modo delle PMI, per le quali è una scelta strategica da intraprendere con coraggio e decisione. Le PMI sono infatti ancora troppo prudenti nei confronti della comunicazione e del marketing digitale, pur se l’adozione di questi strumenti consentirebbe loro, a costi decisamente più contenuti rispetto alla pubblicità e ai media tradizionali, di fare grossi progressi nello sviluppo del business.

Per esempio, comunicazione e marketing digitali sono ottimi alleati per le PMI che intendono affacciarsi sui mercati internazionali. Attivare una piattaforma di e-commerce, fare promozione e garantire una buona reputazione online ai propri prodotti e servizi, sono tutti strumenti che possono portare ad un incremento nei volumi di vendita altrimenti difficilmente raggiungibile.

Intraprendere un corretto percorso di evoluzione digitale, partendo da un semplice sito vetrina, passando poi alla presenza social e alla digital promotion, fino ad arrivare al continuo monitoraggio della propria reputazione online, può assumere un valore strategico per la crescita – o anche solo per la sopravvivenza nel medio-lungo periodo – delle Piccole e Medie Imprese Italiane.

Recenti iniziative governative mirano a supportare la digitalizzazione delle PMI tramite l’emissione di un voucher per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici connessi alla digitalizzazione.

Il corso ha l’obiettivo di fornire gli strumenti per indirizzare e accompagnare la PMI affinché essa si doti di strutture digitali efficaci, benché relativamente semplici e a costi contenuti, e di persone in grado di farle funzionare. Si pone dunque come completamento ideale del nostro percorso “L’Innovation Manager per la PMI”. È destinato a Innovation Manager di PMI; Manager, Consulenti di Direzione, che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità, interessati ad approfondire le tematiche relative al digitale, e vede come docenti e testimonial professionisti e operatori del settore.

Il corso si tiene il 21 e 22 febbraio, dalle 9.00 alle 18.00 a Milano presso Fondazione Ambrosianeum.

Strutturato in 2 moduli per complessive 16 ore, rilascia attestato di frequenza.

 Costi: il corso è gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa.

 Termine ultimo iscrizione corso: 15 febbraio 2018

Per iscrizioni e ulteriori informazioni: info@obiettivo50.it

In allegato: Scheda Corso_DigitalMktg

Programma del corso:

 Il Digital Marketing

– Introduzione / scenario

– Strategia di marketing digitale integrata con quella tradizionale: un mix straordinariamente efficace

– L’importanza di un sito web ben fatto

– L’email Marketing

– L’evoluzione delle vendite on-line nel mondo occidentale

– Scenari Digital, Social ed eCommerce in Cina, Russia e Sud Corea

– Case Study

 I Social Media

– Le molteplici facce di Linkedin

– Come le PMI possono usare Facebook e Twitter per aumentare il business

– Visual Social networks: YouTube e Instagram

– Le strategie vincenti per il lancio di nuovi prodotti. Come misurarle

– Usare i Data Analytics per migliorare il business on line

 

Corso “L’Innovation Manager per la PMI” a Torino, 24-25/01/2018

15 Gen 2018 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, Formazione2, News

Innovation Manager per la PMICome in altre occasioni, dopo il successo dell’edizione milanese dello scorso settembre 2017 (che vi abbiamo presentato qui), si replica anche a Torino il corso “L’Innovation Manager per la PMI”-Percorso informativo di cultura manageriale, in 2 giornate, il 24 e 25 gennaio 2018, corso che inaugura i momenti formativi dell’anno 2018 della nostra Associazione.

In un mondo globalizzato, dinamico e competitivo il successo delle imprese si basa sempre più sull’innovazione, intesa come capacità di creare un contesto organizzativo che faciliti lo sviluppo di nuove idee e le trasformi in reale valore per l’impresa.

In Europa l’innovazione, soprattutto nei paesi anglosassoni e nelle aziende più grandi, è veicolata dall’Innovation Manager.

In Italia, invece, è una professione ancora quasi del tutto sconosciuta, complice anche la dimensione medio piccola del nostro tessuto industriale, che certo non aiuta. Infatti, gli imprenditori delle PMI sono coscienti di dover innovare, ma non sanno come fare, o come attingere alle risorse finanziarie.  Oppure – se il ruolo dell’innovatore esiste – è svolto in prima persona dal titolare dell’azienda, che rischia di essere travolto dalla quotidianità, da mille problemi, da mille scadenze.

Nelle PMI italiane si presentano quindi delle alternative ad una figura interna dedicata all’innovazione a tempo pieno (con le relative rigidità) con il ricorso al temporary management, che garantisce sia maggiore flessibilità che costi più legati ai risultati.

Il corso si propone di sviscerare il tema dell’innovazione, osservandolo da diverse angolazioni. Apprendendo come innovano le grandi aziende, si cercheranno degli spunti applicabili da un Manager che voglia rendere una PMI ricettiva all’innovazione, ed è destinato ai Manager soci che desiderano approfondire le tematiche relativeall’Innovation  Manager di PMI.

 Il Corso è organizzato dalla nostra Associazione tramite Obiettivo50 Academy, è strutturato in 2 moduli di giornate full time per un totale di 16 ore, vede tra i docenti professionisti del settore e ospita testimonianze dirette di operatori del mercato.

Programma del corso:

Creare Innovazione

– Introduzione / scenario

– Ruolo e competenze dell’Innovation Manager per la  PMI

– Le 5W dell’innovazione /  I “10 comandamenti” per una innovazione efficace

– Modificare l’atteggiamento del Manager per cambiare il mindset dell’Imprenditore e di tutta   

  l’organizzazione

– Testimonianze:

  • luci ed ombre del ruolo di Innovation Manager in una PMI
  • l’esperienza di un Imprenditore di una PMI innovativa

– TRIZ: un metodo “evergreen” per la ricerca di soluzioni inventive

– Strumenti tecnici per supportare il processo decisionale in un mondo complesso: System Thinking

  e System Dynamics

– L’innovazione del modello di business: il Business Model Canvas

 Acquistare Innovazione

– Il modello di Open Innovation in una grande Azienda (Electrolux)

– Innovazione in Azienda: “make, buy o partner”?

– Adottare una Start up: una “Innovation Audit” per valutare la propensione a innovare

– Metodi e strumenti per favorire la creatività

– Come una PMI può trovare supporti economico-finanziari per concretizzare i progetti di innovazione – Migliorare la gestione del processo del’innovazione: i servizi erogati dalla Camera di Commercio di

  Torino per aiutare le PMI a innovare

– I broker internazionali dell’innovazione – come opera Ninesigma

Verrà rilasciato un Attestato a chi avrà frequentato entrambe le giornate

Sede di Federmanager – Via San Francesco da Paola, 20  Torino.

Giorni e orari: il percorso d’aula si terrà il 24 e 25 gennaio 2018 con orario 9-18.

Costi: gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa.

Ulteriori informazioni nella Scheda Corso  allegata.

Per iscrizioni e ulteriori informazioni: info@obiettivo50.it.

Termine ultimo iscrizione corso: 20 gennaio 2018

2017, un anno di Obiettivo50

22 Dic 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Eventi, Eventi, News

Come da tradizione, anche quest’anno l’incontro di fine anno tra gli associati è stato l’occasione per ripercorrere 12 mesi di attività associativa e gettare le basi per il prossimo 2018.

Anzi, non un incontro ma più incontri dedicati al brindisi di fine anno si sono tenuti rispettivamente a Torino, il 1 dicembre, a Milano, il 14 dicembre e a Roma, il 15 dicembre, per avere l’opportunità di un contatto diretto con i soci nelle diverse zone d’Italia in cui l’associazione è maggiormente radicata.

In questo 2017 si segnala il rinnovo delle cariche sociali di consiglio d’amministrazione, comitato esecutivo e Tesoriere, l’avvio di nuove promettenti collaborazioni con Starboost, con SocialFare sul tema start-up innovative e con Eurosis Consulting per collaborazioni internazionali, il proseguimento di attività formative della Academy a Milano e Torino (corsi IOT50 – Internet of Things – e INNO50 – L’Innovation Manager per la PMI, workshop Business Game, incontri delle “Pillole di sapere”), i tradizionali momenti di networking, e infine il lancio di nuove iniziative quali una collaborazione con Reed Exhibitions per la manifestazione fieristica EXPO Comfort e BIE. Per la ricorrenza del quindicesimo anno dell’associazione nel 2018 è inoltre in programma un libro commemorativo.

Si chiude dunque un 2017 con un bilancio positivo e si aprono prospettive per un 2018 altrettanto se non di più ricco di opportunità. Vi diamo fin da ora appuntamento con la tradizionale survey che partirà a breve, aperta ai soci per scegliere i percorsi formativi 2018, che come di consueto rappresenta il lancio delle attività del nuovo anno  e con l’incontro di networking di gennaio che conterrà una “Pillola di sapere” da non mancare assolutamente!

Come contattare possibili clienti PMI: suggerimenti e argomenti per il consulente

30 Nov 2017 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog

Come contattare possibili clienti PMICome contattare possibili clienti PMI: per il consulente interessato a sviluppare contatti con le PMI, per stimolare le esigenze di consulenza sui classici temi dell’internazionalizzazione, della comunicazione digitale o dell’innovazione (o industria 4.0 che dir si voglia), il primo passo è innanzitutto crearsi dei buoni elenchi di società da contattare.
Questi provengono generalmente da liste espositori di Fiere specialistiche, da Directories tematiche disponibili su web, da specifiche liste di Associazioni, ecc.
Premesso questo, bisogna poi tener presente le oggettive difficoltà insite nel così definito “primo contatto a freddo”.

E’ quindi necessario avere alcuni elementi per rendere efficace la telefonata:

  1. Il nome della persona da contattare – o in alternativa una funzione aziendale precisa
  2. Un valido argomento da presentare (lo Speech)
  3. Il fattore FCC (Focus, Chiarezza, Concisione)

Vediamoli nel dettaglio.

Il primo punto sembra banale, ma spesso si perde tempo ad inseguire l’interno desiderato. Cosa che si può superare se si effettua una ricerca preliminare sui database online (Kompass, Guida Monaci, Europages, e altri, Associazioni, LinkedIn, ecc.) individuando la posizione chiave per l’argomento che si andrà a proporre (vedi punto 2): il responsabile tecnico, il direttore R&D, responsabile acquisti, ecc.

Il secondo punto è poi veramente importante per suscitare l’attenzione dell’interlocutore, e quindi aprire la strada alla discussione. Gli argomenti più validi sono quelli che riferiscono a possibilità di ottenere contributi a fondo perduto: esempi utili sono i bandi del Mise (ad es. per l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle PMI), i vari bandi regionali, i bandi INAIL, ecc. Altri argomenti interessanti sono i finanziamenti agevolati, che però, essendo materia dei commercialisti, potrebbe avere poco appeal se proposti da uno sconosciuto, ma non è mai detto!

Il terzo punto è altrettanto fondamentale.
Focus: saper andare subito al dunque.
Chiarezza: parole semplici e non le solite espressioni in inglese da consulenti.
Concisione: dopo 30 secondi l’attenzione dell’interlocutore già scade.
Se si giunge a poter fissare un incontro in azienda il gioco è fatto: nel corso dell’incontro si illustrerà l’argomento specifico, ma in genere si scoprono ulteriori  problemi e necessità (i bisogni latenti), che possono creare opportunità di collaborazione.

Come contattare possibili clienti PMI: in conclusione, ricordarsi che questo approccio non è un “gioco da ragazzi”, il tasso di redemption è basso, e ci vuole molta pazienza e determinazione.
BUON LAVORO!

 

Il percorso della cultura in Obiettivo50 – La Academy

21 Nov 2017 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Formazione2

Il percorso della cultura in Obiettivo50Obiettivo50 si è sempre occupata di cultura, fin dalla sua fondazione nel 2004, con lo scopo di sensibilizzare e informare i propri Manager associati.

Nel 2013 prende il via un nuovo ambito di attività: con il corso sul Manager di Reti di Imprese, nasce una vera e propria attività di formazione, con focus sulle professioni manageriali emergenti. Negli anni, ci occuperemo poi di Temporary Export Manager, Mentor di Start-up e Innovation Manager.

Nel 2016 la cultura diventa sistematica e organizzata, visto che Obiettivo50, attenta a tutti gli aspetti socio-economici che, salendo alla ribalta delle cronache, impongono al Manager di averne consapevolezza e conoscenza, indirizza risorse a questo tema e istituisce una struttura dedicata: viene formalizzata la Academy.

Ogni incontro di networking diventa un’occasione per affrontare un argomento culturale, e a seconda della lunghezza, del livello di approfondimento e di interattività richiesta ai partecipanti, l’Academy di Obiettivo50 propone: Pillole di sapere/O50 Incontra, Workshop, Convegni e Percorsi di cultura manageriale.

Le Pillole di sapere e O50 Incontra sono interventi concentrati in una/due ore, mirati su argomenti specifici, erogati durante gli incontri periodici di networking (ad es.: Partita IVA individuale: vecchie e nuove regole; Negoziazione: un metodo per risolvere efficacemente conflitti; ecc.).

Anche durante i Convegni annuali, quando possibile, si dedica uno spazio alla cultura (ad es.,: Il Pianeta Cina; La Digitalizzazione nelle PMI ecc.)

I workshop sono interventi basati su esercitazioni pratiche, che si svolgono in circa mezza giornata (ad es.: Linkedin per il professionista; Conoscere l’Azienda attraverso la lettura del Bilancio)

I Percorsi di cultura manageriale sono interventi su tematiche affrontate a 360°, trattati da esperti di settore, si svolgono su più giornate, uniscono aspetti culturali e pratici, mirano ad aprire l’orizzonte lavorativo dei soci. Alcuni più formativi, altri più informativi, consentono al manager di affrontare e gestire i percorsi delle aziende che a lui si rivolgono. Sono assolutamente gratuiti per i Soci di O50.

I nostri corsi sono ideati avendo in mente le PMI. Questo perché le aziende con meno di 250 dipendenti rappresentano il mercato di riferimento e i Clienti preferenziali per i manager associati di O50, in quanto costituiscono ben il 99,9% sul totale delle imprese italiane (fonte: European Commission). Inoltre, dalle PMI arriva una forte richiesta per le competenze possedute dagli associati di O50, che sono manager di lunga esperienza, con un elevato livello di professionalità e valori etici.

Nella Academy vengono trattate varie tematiche con un filo conduttore ben preciso: fornire al manager che offre consulenza alle PMI una chiave di lettura a 360 gradi, che gli consenta di affrontare e gestire i percorsi delle aziende che a lui si rivolgono.

I temi trattati sono sempre di attualità, scelti dai manager e selezionati in base al fatto che possano far scaturire concrete opportunità professionali.

Dal 2013, dai nostri Corsi sono passati 339 manager e 144 docenti, che hanno erogato 149 ore di cultura.

Circa la metà dei partecipanti hanno trovato sbocchi professionali attinenti ai corsi frequentati:

– dai Corsi MRI e TEMforITALY sono nate collaborazioni con vari aziende ed enti che hanno consentito a svariati manager di trovare sbocchi professionali come Manager di Rete, Temporary Export Manager, Consulenti in Internazionalizzazione, Docenti/Relatori a convegni e seminari in merito a Reti di Imprese e Internazionalizzazione (es.: Regione Lombardia, Provincia di Parma / Ecipar, MISE, Crossbridge, Federmanager/Assetmanagement, Manageritalia Roma, API, CDO)

– dai Corsi START-UP e IOT50 sono scaturite opportunità con Digital Magics e StarBoost come Mentor e Business Angel di Start up, nonché come Consulenti in progetti di Innovazione e Digital Transformation.

La Academy rappresenta uno strumento concreto per il raggiungimento degli obiettivi professionali dei soci, in piena coerenza con la Missione dell’Associazione che è, in buona sostanza, quella di creare opportunità, che si trasformano in rapporti di consulenza o temporary management per i propri manager associati ed in programmi di crescita e sviluppo per le aziende.

Questo è lo spirito che anima tutte le iniziative della Academy di Obiettivo50! (testo di Patrizia Oliveri del Castillo)

Nuova iniziativa voucher MISE per favorire l’approccio delle PMI ai mercati esteri.

18 Ott 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News, News, Progetti, Progetti

voucher MISELa nuova iniziativa voucher MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) concede contributi a fondo perduto alle PMI, in forma appunto di voucher, per avvalersi di uno o più TEM per sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso attività di analisi e ricerche di mercato, individuazione e acquisizione di nuovi clienti, assistenza legale, organizzativa, contrattuale e fiscale e di trasferimento di competenze specialistiche in materia di internazionalizzazione d’impresa.

L’iniziativa fa seguito al successo ottenuto col precedente bando (DM 15 maggio 2015), che ha visto assegnare un voucher a 17500 PMI, in base al quale numerosi manager di Obiettivo50 hanno operato come TEM in favore di una quarantina di PMI.

Questa seconda edizione prevede una proposizione più articolata: a seconda della propria situazione sul tema internazionalizzazione, la PMI potrà scegliere tra due opzioni:
Voucher “early stage”:  di importo pari a 10.000 €, a fronte di un contratto di servizio di durata minima 6 mesi con spesa pari almeno a 13.000 €;
Voucher “advanced stage”: di importo pari a 15.000 €, a fronte di un contratto di servizio di durata minima di 12 mesi, pari almeno a 25.000 €. In questo secondo caso è prevista la possibilità di ottenere un contributo aggiuntivo pari a ulteriori 15.000 €, a fronte del raggiungimento di concreti obiettivi in termini di volumi di vendita all’estero: incremento del volume d’affari da operazioni verso Paesi esteri almeno pari al 15% e incidenza percentuale del volume d’affari sul totale del volume d’affari almeno pari al 6%.

Ulteriori info qui sul sito del MISE.

Anche questa volta i Manager di Obiettivo50 si stanno prodigando, sia per sensibilizzare nuove aziende interessate, sia per valutare con le PMI del precedente bando (tutte più che soddisfatte dei risultati conseguiti grazie a quella esperienza) l’opportunità di partecipare anche a questa iniziativa.

 

Corso “L’Innovation Manager per la PMI”, Milano, 27-28/09/2017

12 Ott 2017 Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Formazione2, News, Progetti

Il percorso formativo di cultura manageriale “L’Innovation Manager per la PMI” si è tenuto a fine settembre a Milano e ha registrato l’eccellente riscontro del 100% di indice di gradimento da parte dei partecipanti. Segno che l’argomento, con i numerosi interventi che ne hanno toccato le varie sfaccettature, ha incontrato le esigenze di approfondimento dei manager presenti. Visto il successo di gradimento, si sta ora pensando ad una replica invernale del corso a Torino.

L’obiettivo del corso era proprio quello di fornire un approfondimento sul tema dell’innovazione, visto sotto diverse angolazioni, e, a partire da come innovano le grandi aziende, individuare degli spunti applicabili dal manager dell’innovazione che intende rendere anche una PMI ricettiva all’innovazione.

L’Innovation Manager è infatti una professione emergente in Italia, che offre agli oltre 6.000 manager senza lavoro e agli oltre 3 milioni di PMI italiane delle eccellenti e concrete opportunità di business.

Nelle due giornate, una dedicata al “creare innovazione”, e la seconda ad “acquistare innovazione”, si sono succeduti interventi di speaker, tutti di alto profilo, provenienti  dal mondo delle imprese e della ricerca e innovazione, che hanno presentato diversificate esperienze e interessanti spunti ai manager in sala. Era infatti folta la partecipazione di soci O50, per un totale di 46 iscritti e 40 qualificati che hanno frequentato l’intero percorso d’aula, a cui sono stati consegnati gli attestati di partecipazione.

Qui a seguire un breve flash report degli interventi delle 2 giornate

Creare Innovazione, Giornata 1 – mercoledì 27 settembre 2017

Saluto di Gianfranco Antonioli, Presidente di Obiettivo50

Introduzione di Patrizia Oliveri del Castillo, Direttore O50 Academy, su ruolo e competenze necessarie per il Manager dell’Innovazione di una PMI, programma e finalità del corso.

Emilio Sassone Corsi, Management Innovation, con un intervento sulle “5W dell’innovazione” e sui “10 comandamenti” per una innovazione efficace, per introdurre cosa deve fare un Innovation Manager in una PMI.

Alberto Biancalana, Consulente TLC/IT, sulla figura dell’Innovation Manager di PMI: luci ed ombre del ruolo in una testimonianza reale.

Gianni Clocchiatti, Innovation advisor, fondatore Eticrea, su metodi e strumenti per favorire la creatività: non è necessariamente un talento, anzi esistono le tecniche per svilupparla.

Gilberto Campos, MaGyc s.r.l. , su TRIZ, un metodo “evergreen” per la ricerca di soluzioni inventive, per accrescere l’efficacia nel generare e valutare nuove idee, permettendo alle imprese una gestione sistematica dell’innovazione.

Enrico Solazzi, Consulente di direzione, sull’innovazione sistematica: per un successo sostenibile, è necessario rendere la generazione di idee una pratica quotidiana.

Roberto Cantoni Consulente Senior, su System Thinking e System Dynamics: strumenti per  supportare il processo decisionale in un mondo complesso.

Daniele Radici, Innovation Specialist & LEGO SERIOUS PLAY Certified Facilitator, sul Business Model Canvas, strumento strategico per sviluppare modelli di business innovativi che non può mancare nella cassetta degli attrezzi dell’Innovation Manager di una PMI.

Primo Bonacina, Managing Partner, PBS Primo Bonacina Services sulle domande da farsi per l’innovazione in azienda: “Make, buy o partner?” e per far sì che in azienda sia sempre “tempo d’innovazione”.

Acquistare Innovazione: Giornata 2 – giovedì 28 settembre 2017

Beatrice Maestri, Open Innovation Project Managers Electrolux, che ha illustrato il modello di Open Innovation di Electrolux.

Daniele Pes, Head of Open Innovation Altromercato, Presidente Corner Stones, Board  Innovits, sulle imprese innovative e come creare filiere per lo sviluppo dell’innovazione in imprese consolidate:

Giacomo Andriola, Presidente della Commissione Start up e Innovazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, sull“Innovation Audit”, che ci permette di capire se l’azienda è pronta ad “adottare” una Start-up, valutandone la propensione ad innovare e a ricevere innovazione dall’esterno.

Adriano La Vopa, Innovation Strategist Innoventually, sull’innovation management “aperto”, ovvero come gestire l’innovazione in modo nuovo e collaborativo.

Federico Lanzani, Titolare Isanik, con la testimonianza di un imprenditore di PMI che, unendo competenze manageriali e imprenditoriali, ha creato una PMI “motore di innovazione” anche per altre imprese.

Renzo Provedel, NineSigma – Strategy and Innovation Coach – Business Development Italy, sui broker internazionali dell’innovazione e con un’esercitazione su un business case di “innovazione aperta”.

Mirella Mastretti, Talent4Rise, su come concretizzare le idee innovative attraverso il supporto delle risorse economico-finanziarie disponibili per le PMI tramite bandi UE e ministeriali.

Corso “ L’Innovation Manager per la PMI"

Piano Nazionale Industria 4.0: servono 3.000 manager dell’innovazione. O50 Academy contribuisce

08 Set 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, News, News
Piano Nazionale Industria 4.0

(tratto da www.sviluppoeconomico.gov.it)

Perché Obiettivo50 dedica un percorso formativo all’Innovation Manager per la PMI? Questo è infatti il tema del nostro prossimo percorso formativo, programmato per il 27-28-9, come da dettagli in questo articolo.

Innanzitutto, perché il tema è di estrema attualità anche istituzionale, come si comprende dal Piano Nazionale Industria 4.0 che prevede la formazione di 3.000 manager  capaci di gestire l’innovazione entro il 2020.

Perché è l’argomento di maggiore interesse da parte dei soci come da sondaggio effettuato tra i soci nel dicembre del 2016

Perché è una professione nuova e rappresenta una opportunità sempre più attuale e concreta per i soci di Obiettivo50 e per le PMI, clienti privilegiati dei  Manager di O50.

 Ecco perché l’Academy di Obiettivo50 è pronta a fare la sua parte e fa partire nelle prossime settimane questo corso dedicato all’Innovation Manager per la PMI

Infatti:

– Ci si rende conto che le piccole e medie imprese italiane sono un esercito di oltre 3 milioni di aziende, con un tasso di innovazione molto basso. I manager di alta professionalità senza lavoro sono un esercito di oltre 6 mila professionisti che rappresentano un patrimonio di competenze gestionali e organizzative da non disperdere (qui per approfondimenti).

– Federmanager ha inserito il profilo dell’Innovation Manager tra le 4 figure del proprio sistema di certificazione delle competenze manageriali (insieme a: temporary manager, export manager e manager per l’internazionalizzazione, manager di rete) e promette di certificare 300 manager dell’innovazione entro il 2018 (qui e qui per saperne di più).

– da parte del MISE è allo studio un incentivo specifico a sostegno dell’introduzione di manager dell’innovazione nelle PMI, replicando sulla digitalizzazione e sull’innovazione il successo dei voucher per l’internazionalizzazione (qui l’approfondimento).

 Il Manager dell’Innovazione è un profilo aziendale piuttosto consolidato nei paesi anglosassoni ed emergente nel contesto italiano ed europeo.

Si tratta di una figura complessa, con molte sfaccettature, in grado di governare e orientare lo sviluppo innovativo dell’azienda da tutti i punti di vista.

Deve possedere competenze e conoscenze ampie e diversificate, e, soprattutto, deve aver sviluppato un network di relazioni di tipo specialistico, manageriale e istituzionale. Tuttavia, prima ancora di designare questo nuovo ruolo è fondamentale che l’imprenditore  creda che l’innovazione sia la leva competitiva che può rendere distintiva la propria azienda (qui il report della ricerca)

Sono proprio questi ultimi due punti che danno al Manager di O50 un grande valore aggiunto e lo rendono assolutamente compatibile con il ruolo.

La profonda conoscenza delle necessità dell’Imprenditore, la disponibilità di un network professionale altamente qualificato e la frequentazione del corso faranno del Manager di O50 un Innovation Manager credibile e assolutamente in grado di cambiare il destino di molte imprese.

Questa proposta formativa è pienamente coerente con la storia di O50, che si occupa di cultura manageriale fin dalla sua costituzione nel 2004 e che ha intrapreso dal 2013 una specifica attività formativa con focus sulle professioni manageriali emergenti, formalizzata con l’istituzione ad hoc di Obiettivo50 Academy.

Dal Manager di rete al TEM Temporary Export Manager, ai piu recenti corsi sulle StartUp e sull’IOT, numerosi sono stati i percorsi formativi da cui sono successivamente scaturite opportunità per i manager associati.

A questo proposito ricordiamo che dai Corsi START-UP e IOT50 sono scaturite recentemente opportunità con Digital Magics e StarBoost come Mentor e Business Angel di Start up, nonché come Consulenti in progetti di Innovazione e Digital Transformation.

Il Percorso di cultura manageriale “L’Innovation Manager per la PMI” si svolgerà a Milano il 27 e 28 settembre : sono disponibili ancora alcuni posti, per info e iscrizioni scrivere a info@obiettivo50.it.

 

Company Creation 10 Weeks, un’impressione personale

25 Lug 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Vita da consulente

Company Creation-Alberti Insieme ad altri soci di Obiettivo 50, ho frequentato a Torino dal 26 aprile al 5 luglio la prima edizione del corso Company Creation 10 Weeks, realizzato da StarBoost Academy. Il corso è già presentato nelle sue linee generali in questo articolo del 15 giugno. A me interessa qui passarvi la mia esperienza personale, maturata durante la frequenza delle lezioni in aula e il lavoro di gruppo fuori aula.

Company Creation riguarda la validazione e lo sviluppo delle iniziative imprenditoriali in super early stage, quando esiste un team ristretto di fondatori, esiste un concept, le analisi di mercato sono appena abbozzate, la strategia è in fase embrionale. E’ evidente che a questo stadio le incognite per il team e per gli eventuali stakeholders sono molteplici. StarBoost Company Creation fornisce a queste realtà strumenti e metodi per verificare la propria idea di business e, in caso di esito positivo, di costituirsi in società.

Quali sono i pilastri della filosofia di StarBoost? Li espongo di seguito corredandoli di alcune osservazioni.

 

  1. Lean Methodology. Tutti la conosciamo, almeno nelle linee generali. In sintesi, sottoponi in maniera iterativa al tuo utente una soluzione in bozza (in gergo MVP, minimum viable product), incorporando ad ogni iterazione i consigli dell’utente per migliorare la tua soluzione. Inizia le iterazioni non appena hai un’idea e un modello di business auto-consistenti, senza preoccuparti di aver incorporato nell’MVP tutte le possibili funzioni migliorative. Tanto non sai se l’utente è interessato a tutte queste funzioni. Semplice, no? Allora, alzi simbolicamente la mano chi fra noi, nell’arco della propria carriera professionale, non ha partecipato in varia forma a progetti di innovazione impostati al debutto in base a criteri strettamente market-oriented, che poi hanno perso per strada la bussola del cliente-target e dei suoi bisogni, non arrivando quindi a valorizzare il tempo e il denaro investiti. Eric Ries ha risposto a questi problemi con The Lean Startup, uscito nel 2011: io lo sto leggendo adesso (colpevole ritardo…), ne consiglio a tutti la lettura.

 

  1. Work for Equity. In super early stage, i nuovi business consumano risorse in misura maggiore di quante ne generano. Cammini nella cosiddetta Valle della Morte, i costi superano i ricavi, il giorno del Break Even è una mera ipotesi. Se il team di fondatori è coeso, si accorda per valorizzare le proprie ore uomo in quote societarie, senza attingere alla cassa, che nella maggior parte dei casi è vuota oppure è alimentata da finanziatori di primissima cerchia. In questo modo il team è libero di validare il modello di business secondo un percorso che si costruisce facendo. E’ una fase cruciale e delicata, la ricerca della giusta rotta richiede continui aggiustamenti del timone, dell’assetto della barca e della regolazione delle vele, per usare una metafora. Al tempo stesso, la libertà lasciata al team di applicare rigorosamente la Lean Methodology è garanzia per gli investitori che entreranno nelle fasi successive. E’ chiaro che il Work for Equity per un fondatore è una parziale scommessa, ma quale iniziativa imprenditoriale non ha implicito un livello di rischio?

 

  1. Scambio di conoscenze. Il corso mette a fianco a fianco studenti universitari, managers e consulenti d’azienda, imprenditori giovani e meno giovani. Espone un metodo rigoroso per la definizione del proprio orizzonte di senso e del proprio profilo imprenditoriale. Sulla base di queste indicazioni iniziali, facilita l’aggregazione di gruppi di lavoro intorno alle migliori idee creative. E’ a questo stadio che si attiva la reciproca conoscenza all’interno dei neo-nati team di lavoro e lo scambio delle conoscenze. La formazione dei gruppi di lavoro avviene fra persone che si conoscono da poco e che provengono da percorsi diversi. Presuppone una buona disponibilità al dialogo e alla condivisione delle esperienze. Consente di mettere velocemente a fattor comune competenze complementari, come lo sviluppo di un prodotto digitale, la tecnica commerciale, il project management, il web marketing.

 

Company Creation-salaDaniele Alberti, fondatore di Bakeca.it e di tante altre iniziative imprenditoriali in Italia e all’estero, è il docente principale del corso. Daniele mette a disposizione dell’aula il proprio patrimonio di esperienze, racconta apertamente rischi e opportunità del mestiere di innovatore, fatto di intuizioni, strade in salita e tanto teamwork. Guida con pazienza e visione i lavori dei gruppi, portandoli a costruire l’elevator pitch  per la presentazione del proprio modello di business ad una platea di esperti e di investitori.

Molto interessanti anche i contributi degli altri relatori, fra i quali l’Ing. Gabriele Ermacora, giovane CEO di HotBlack Robotics, intervenuto sulla Lean Methodology, e l’Avv. Carlo Riganti, Managing Partner di StarClex, che ha presentato l’infrastruttura legale necessaria a far nascere e crescere società Company Creation-attestatiinnovative.

Quali sono i prossimi passi della StarBoost Academy? Le idee sviluppate durante questa prima edizione affronteranno una fase di validazione che darà indicazioni chiave su come proseguire il percorso verso il mercato. Due nuove edizioni di Company Creation partiranno da settembre, una a Torino e una seconda a Fortaleza in Brasile.

Alla luce della mia positiva esperienza, consiglio agli amici soci potenzialmente interessati di frequentare e verificare in prima persona l’efficacia di questa innovativa metodologia. Sarò felice di conoscere il vostro feedback. (Testo di Luca Marretta).

L’Innovation Manager per la PMI – percorso formativo di cultura manageriale

19 Lug 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione, News, Progetti

Innovation Manager per la PMIDopo il successo dei recenti corsi su Start-up e IoT tenutisi a Torino, O50 Academy  presenta un nuovo percorso formativo di cultura manageriale: INNO50 – L’Innovation Manager per la PMI.

In un mondo globalizzato, dinamico e competitivo il successo delle imprese si basa sempre più sull’innovazione, intesa come capacità di creare un contesto organizzativo che faciliti lo sviluppo di nuove idee e le trasformi in reale valore per l’impresa.

In Europa l’innovazione, soprattutto nei paesi anglosassoni e nelle aziende più grandi, è veicolata dall’Innovation Manager. In Italia è una professione ancora quasi del tutto sconosciuta, complice anche la dimensione medio piccola del nostro tessuto industriale. Le PMI sanno di dover innovare, ma non sanno come fare, o come attingere alle risorse finanziarie; l’alternativa ad una figura interna dedicata a tempo pieno all’innovazione è il ricorso al temporary management, che garantisce maggiore flessibilità e costi legati ai risultati

Secondo gli analisti di mercato, l’Innovation Manager è uno dei quattro nuovi profili che si affermeranno nel mondo del lavoro nel futuro (insieme a temporary manager, export manager e manager di rete).

Ma quale è il ruolo del responsabile dell’innovazione in una PMI? E’ una figura manageriale, che affianca l’Imprenditore e che non si occupa solo di sviluppo e introduzione sul mercato di nuovi prodotti e servizi, ma che apporta innovazione anche nei processi aziendali, nel modello di business e nei paradigmi organizzativi. Il suo compito è creare la cultura dell’innovazione, facendo maturare quei cambiamenti organizzativi che favoriscono l’innovazione.

Il corso ha come obiettivo l’approfondimento del tema dell’innovazione sotto angolazioni diverse, in modo da offrire spunti concreti ai manager che vogliano rendere le PMI loro clienti ricettive all’innovazione; è pertanto destinato a manager, che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità in azienda, e vede come docenti e testimonial professionisti con esperienza diretta del settore.

Il corso si tiene il 27 e 28 settembre, dalle 9.00 alle 18.00 a Milano presso Fondazione Ambrosianeum.

Strutturato in 2 moduli complessivi per complessive 16 ore, rilascia attestato di frequenza.

Costi: il corso è gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa.

Gratuito anche per neo iscritti, se l’iscrizione avviene entro il termine di 1/9/2017, mentre per non soci il costo è di € 250.

Termine ultimo iscrizione corso: 15 settembre 2017

Per iscrizioni e ulteriori informazioni: info@obiettivo50.it

In allegato: Scheda Corso_Innovation Manager

 Programma del corso:

Creare Innovazione

– Introduzione / scenario

– Le 5W dell’innovazione

– I “10 comandamenti” per una innovazione efficace

– L’innovazione sistematica: metodi e strumenti per favorire la creatività

– TRIZ: un metodo “evergreen” per la ricerca di soluzioni inventive

– Strumenti tecnici per supportare il processo decisionale in un mondo complesso: System Thinking

  e System Dynamics

– L’innovazione del modello di business: il Business Model Canvas

– Innovazione in Azienda: “make, buy o partner”?

– In cosa consiste il ruolo di un Innovation Manager in una PMI

 Acquistare Innovazione

– Ruolo & Responsabilità di un Manager di Open Innovation in una grande Azienda (Electrolux)

– Le imprese che innovano: creare filiere per lo sviluppo dell’innovazione

– Adottare una Start up: una “Innovation Audit” per valutare la propensione a innovare

– L’innovazione aperta nelle PMI

– Il crowdsourcing e le piattaforme online

– I broker internazionali dell’innovazione – come opera Ninesigma

– Come una PMI può trovare supporti economico-finanziari per concretizzare i progetti di innovazione

– Testimonianze di PMI innovative

 

 

I manager si raccontano – Maurizio Cortesi

25 Mag 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Maurizio CortesiIngegnere, 15 anni vissuti per lavoro in Argentina, Messico, Venezuela, Singapore, Indonesia. Nel 1992 rientro definitivamente in Italia, con vari ruoli manageriali in diverse aziende e nel 2004, a 59 anni, uscito dal giro del management all’italiana, rispondo ad una inserzione della rivista dell’ALDAI che cercava dirigenti disposti ad investire parte del loro tempo per dar vita a un nuovo progetto: la creazione di una Onlus di Manager usciti dalle aziende, che si sarebbe chiamata Obiettivo50 ed emulava un progetto simile nato in Francia alcuni anni prima. Eravamo in una decina: e oggi, con tanto entusiasmo, onestà intellettuale, caparbietà, lavoro di volontariato e un pizzico di fortuna, siamo arrivati ad essere circa 200. L’Associazione nel 2005 intercetta la possibilità di far partecipare una ventina dei suoi Soci alla selezione di Temporary Export Manager (TEM) per il Bando Spring 1, finanziato dalla Regione Lombardia. Il Bando offriva gratuitamente alle PMI lombarde, previamente selezionate, i servizi di Internazionalizzazione attraverso la presenza di un Manager che, a partire da un check up aziendale, affiancasse l’Imprenditore, per un tempo limitato (120 ore), nel tentativo di internazionalizzare l’azienda, posizionandola, ove possibile, all’estero. Il TEM ovviamente veniva retribuito dalla Regione. Bandi simili, ripetuti in questi anni, sono poi stati pubblicati dalla Provincia di Parma, dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) e da Federmanager, permettendo a O50 di “creare” molte nuove opportunità di lavoro per i propri Soci.

In questi 12 anni, grazie ad O50, attraverso la selezione di questi Bandi, sono “stato a braccetto” con una ventina di imprenditori lombardi ed emiliani, fornendo loro servizi nell’area delle soft skill mirati prevalentemente all’internazionalizzazione ed in qualche caso alla riorganizzazione.

In un paio di casi ho potuto creare io stesso opportunità di lavoro avvalendomi della collaborazione di Soci di O50 per interventi specialistici richiesti dalle aziende e in un caso sono stato confermato, alla fine del progetto finanziato, come CEO di un’azienda OEM di macchine utensili pressopiegatrici ad alto livello di tecnologia, per circa 3 anni.

In sostanza, il vero caso di successo è quello di O50, che ha permesso a molti Soci di rientrare nel mondo del lavoro mettendo a disposizione delle PMI sia il networking dell’Associazione sia il patrimonio di competenze manageriali, seppur adattato alle realtà delle PMI: realtà che richiedono, in aggiunta alle competenze, una forte dose di umiltà.

Tutto ciò è stato però possibile grazie all’impegno costante di tutti i Soci-Colleghi nel cercare di far crescere con continuità l’Associazione, sia portando nuovi Soci, sia dedicando parte del proprio tempo alla partecipazione attiva nella realizzazione della Mission dell’Associazione stessa. (testo di Maurizio Cortesi)

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I manager si raccontano – Marco Puchetti

26 Apr 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Marco PuchettiObiettivo50: una scuola di flessibilità.

Obiettivo50 è tra gli strumenti indispensabili per tutti i freelance della consulenza e della formazione aziendale.

Sono in Obiettivo50 sin dai primi incontri, dalle prime riunioni, dalla prima foto fatta dal notaio.

Gli inizi non sono stati facili, c’era l’esempio francese ma il rischio di creare una “Anonima alcolisti” di ex manager disoccupati era alto. Non si usava allora la parola “networking” e quindi nei primi incontri si rischiavamo presentazioni del tipo “Ciao sono Marco e sono senza lavoro da tre mesi…”. La condivisione è importante ma non era così che si potevano creare nuove opportunità. Altre riunioni invece assomigliavano ai gruppi di aiuto per la disintossicazione da vecchie e nuove droghe, per noi dal sicuro e protettivo “posto fisso”: “Come posso lavorare senza la mia scrivania, la mia segretaria e la mia macchina aziendale?”.

Qualche riflessione, seguita anche da un paio di tentativi più concreti, voleva ricreare nell’ambito dell’associazione quel rassicurante mondo di certezze lavorative che molti, volenti o nolenti, avevano dovuto lasciare: creare una cooperativa, una srl di servizi, una qualche società che ci ridesse le nostre certezze perdute? Si tutto bello ma… le opportunità, le aziende, i clienti dove li troviamo? In poche parole: chi paga per i nostri servizi, le nostre competenze acquisite e per le soluzioni che siamo in grado di offrire e realizzare?

Ecco, credo che la forza di Obiettivo50 sia stata quella di aver capito che tutti noi dobbiamo sempre ripartire da quello che sappiamo fare e, senza falsa modestia, spesso molto bene: trovare soluzioni, gestire sistemi più o meno complessi, cercare e creare opportunità.

Sono ancora, dopo 13 anni, iscritto ad Obiettivo50. Un po’ per gratitudine certo, molto perché, anche dopo aver avviato la libera professione e quindi essere in grado di “camminare da solo sulle mie gambe”, l’associazione offre ancora molto: condivisione di opportunità, formazione ed aggiornamenti su temi sempre attuali e tanti colleghi con i quali ho sempre collaborato con uno spirito realmente “cooperativistico”: sempre “sulla stessa barca” mai “concorrenti”.

Grazie ad Obiettivo50 ho scoperto il mondo dei bandi ai quali sembra inizialmente difficile poter partecipare, ho condiviso le piccole difficoltà quotidiane della partita IVA e della sovrabbondante burocrazia, ho avuto conferma che le mie competenze e conoscenze avevano ed hanno ancora possibilità di ottenere una giusta remunerazione se presentate ed incanalate nei segmenti di mercato più interessanti.

Certo è necessaria una buona dose di flessibilità, controbilanciata in parte dalla relativa “libertà” della “libera” professione. Offrire quanto imparato in Bocconi, piuttosto che nelle multinazionali in cui ho lavorato, a PMI spesso di minuscole dimensioni e magari solo grazie ad un bando finanziato dalla Regione Lombardia, comporta una buona dose di capacità di adattarsi. Comunque, ogni volta che devo fare il bonifico della mia quota associativa tiro le somme e mi ricordo delle 25 aziende che ho potuto conoscere e seguire in vari progetti, soprattutto di internazionalizzazione, dei bandi della Regione e del MISE ai quali ho potuto concorrere solo grazie ad altri associati e ai vari incontri formativi ai quali ho partecipato sia come relatore sia come allievo. Ho sempre imparato qualcosa di nuovo che non avrei mai, anche nei tempi di internet, potuto approfondire da solo. I conti alla fine sono sempre a mio vantaggio.

Ovviamente non ho ancora del tutto capito se dal cavallo “posto fisso” sono caduto o se in realtà volevo già scendere. Certamente la flessibilità ogni tanto rassomiglia più al “precariato” che al “prestigio” dei professionisti di un tempo, però gli aspetti positivi superano quelli negativi ed Obiettivo50 è certamente tra gli strumenti indispensabili per tutti i freelance della consulenza e della formazione aziendale. Anche se ogni tanto, devo ammetterlo, soprattutto quando devo pagare il tagliando, la macchina aziendale mi manca…(testo di Marco Puchetti).

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I manager si raccontano – Claudio Cardosi

28 Mar 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Helicopter overview: guardare il bosco e non gli aghi di pino caduti per terra

Claudio Cardosi

Sono entrato in Obiettivo50 nel 2006, meno di due anni dopo la sua fondazione. Nel 2008 sono stato nominato Vice Presidente, carica che tutt’ora ricopro. Credo di essere il socio più anziano dell’Associazione perché ho appena compiuto 77 anni.

Quando sono entrato, ero già in pensione da cinque  anni, con un importo più che soddisfacente avendo accumulato oltre 40 anni di contributi come top manager  in quattro banche italiane medio-grandi (incarichi che mi sono valsi la nomina a Cavaliere della Repubblica a soli 44 anni) e, prima, in due multinazionali dell’ICT.

Non avevo quindi stringente bisogno di lavorare ma volevo cercare di aiutare chi ne aveva necessità.

Ovviamente non disdegnavo incarichi consulenziali, preferibilmente legati al Sistema Bancario. Ho lavorato sino a quattro anni fa con aziende/enti/associazioni che avevo conosciuto nella mia carriera e, fregiandomi anche dell’appartenenza a O50, ho ottenuto un ritorno economico molto interessante.

Direttamente con O50 ho partecipato  solo ad un progetto in team con altri soci, avendo vinto un bando della Regione Lombardia sul tema “ Ricambio generazionale “.

Nei confronti di O50 il mio è quindi un contributo assolutamente volontario di cui vado fiero: questa posizione mi permette di avere un approccio ai problemi dei Colleghi più distaccato, che  credo sia utile nell’equilibrio generale in seno al Consiglio di Amministrazione.

Un mio vecchio consulente  mi ha insegnato che non bisogna portarsi a casa, la sera, la borsa piena di aghi di pino ma avere una helicopter  overview del bosco in cui si opera……

Anche per questo motivo collaboro, sempre volontariamente, con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, per cui partecipo a tre Commissioni di lavoro (con molti punti di contatto con gli obiettivi istituzionali di O50, in particolare formazione e qualificazione professionale) e dal quale sono delegato per gli Esami di Stato al Politecnico di Milano.

Due Ingegneri iscritti all’Ordine sono stati da me portati in O50 e, grazie alle nuove opportunità create, hanno potuto trovare un riposizionamento stabile; ad altri parlo continuamente di O50.

Sempre in  O50 ho contribuito a definire il programma di alcuni corsi facenti ora parte del Catalogo di O50 Academy, ad alcuni dei quali ho anche partecipato come discente.

Sono il responsabile dell’accettazione dei nuovi Soci, a valle delle interviste effettuate dai nostri bravissimi selezionatori. Un compito che richiede attenzione e rigore nella valutazione delle competenze, per garantire il mantenimento dell’immagine di Associazione di nicchia, ma soprattutto di elite, guadagnata da O50. Solo così possiamo oggi dire, senza tema di smentite, che l’appartenenza a O50 è di per sé un bollino di qualità per le proprie competenze professionali, di cui ogni Socio deve andare orgoglioso. A fronte dell’obiettivo dei 200 soci raggiunto alla fine del 2016, almeno altrettanti sono stati “bocciati“: il processo di  selezione è dunque molto serio e impegnativo. Inoltre mi occupo della registrazione delle quote associative e del sollecito nei ritardi.

Insomma di lavoro da fare ce n’è ma anche di soddisfazione. Il segreto di O50 è che tutti devono collaborare per ottenere i risultati per sé e per i Colleghi, senza aspettare egoisticamente…..la pappa fatta e l’occasione d’oro. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

 

 

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Passaggio Generazionale: come procedere

11 Mar 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Vita da consulente

Vi presentiamo un articolo sul tema del passaggio generazionale a cura di un socio esperto sull’argomento.

Statisticamente, il numero di società che riescono a passare di mano si riduce di un terzo ad ogni passaggio generazionale: perché?

I motivi possono essere molteplici: dalla minore capacità imprenditoriale della nuova generazione alla incapacità di passare il timone da parte dell’imprenditore fondatore o prosecutore.

Nessun padre o madre di famiglia direbbe al proprio figlio/a: “No, non camminare perché potresti cadere e farti male. Aspetta: quando io non ci sarò più, allora potrai esercitarti senza farmi preoccupare”.

A volte, il motivo della difficoltà del passaggio è molto più psicologico che di qualità reale degli interlocutori. Perdere la guida della propria società, guidarla con mano ferma verso un business sempre più difficile, con un mercato in continua evoluzione, non è cosa da ragazzini.

Però le soluzioni innovative vanno introdotte, bisogna svecchiare le procedure, essere più flessibili, adattarci alle richieste dei clienti, digitalizzare l’offerta, allargare il mercato ed espandersi all’estero.

Tutte cose giuste a parole, ma pericolose nei fatti e di difficile controllo: e chi mai ha l’esperienza per gestire tutto questo? “Qui c’è il rischio di fallire ancora prima di iniziare e di vedersi portare via l’azienda!”

Questi sono i dubbi e le idee che spesso passano per le teste di padri e figli: come risolverle? Come conciliare le iniziative innovative e le esperienze tradizionali che hanno portato l’azienda a crescere ed a raggiungere i risultati odierni?

Tutto questo si può fare procedendo prima a piccoli passi, chiarendo gli aspetti tecnici in primo luogo e poi curandosi di quelli psicologici, quelli che incidono sulla fiducia e sulla sicurezza.

Le persone non devono fare né passi più lunghi della gamba né effettuare azioni rivoluzionarie: semplicemente non servono soluzioni drammatiche, ma occorre impostare un piano di azione da condividere.

Come dice il saggio cinese: si possono scalare le montagne iniziando a piccoli passi.

La cosa interessante è che si inizia con i piccoli passi e poi si continua con passi sempre più grandi, ma più sicuri e fermi, con il conforto di ogni interlocutore.

Se il genitore non controlla e sostiene il proprio bambino mentre impara a camminare e gli insegna come comportarsi e muoversi per evitare cadute rovinose, che genitore è? Allo stesso modo dovrà darsi da fare perché il proprio figlio possa crescere in azienda con passo sicuro.

Allo stesso modo non vedo un bambino che decide di mettersi a correre nel salire e scendere le scale, pensando di sapere tutto e di far vedere al genitore come si fa.

passaggio generazionale

Tutto questo si può fare senza dover urlare, ma mettendosi in posizione di ascolto, con attenzione: il rispetto delle esigenze dell’altro è un elemento fondamentale per accrescere la fiducia: se non si ascolta l’altro interlocutore come possiamo pensare di essere anche noi ascoltati?

Dobbiamo riconoscere quindi l’esperienza che ha portato l’azienda a prosperare e sopravvivere fino ad oggi e, se vogliamo che si conservi in futuro, dobbiamo mettere in grado la nostra progenie di proseguire con le innovazioni necessarie, dando quelle indicazioni che riteniamo opportune.

Anche l’errore fa parte dell’esperienza che il novello imprenditore dovrà incontrare e gestire: se sbaglierà con il genitore presente potrà essere da lui supportato ed incoraggiato, e potranno anche esserci, in futuro, molti  “te l’avevo detto che avrebbe funzionato” da parte del figlio, o almeno lo spero proprio! L’innovazione non è immobilismo, non è “abbiamo sempre fatto così!”

Si fa esperienza scambiando idee, commentandole, criticandole, facendole crescere e valutando i rischi con la partecipazione attiva di tutti gli interlocutori.

Non si è eterni (non ancora almeno) e il nostro giocattolo che ci dà tante preoccupazioni, ma anche tante soddisfazioni, dovrà passare di mano: pianifichiamo con calma, condividendo le scelte. Si può pilotare la situazione per raggiungere l’obiettivo finale. E poi, perché non goderci anche la meritata pensione, visto che questa generazione lo può fare?

Ognuno di noi ha un compito ben preciso e rilevante da svolgere nei vari momenti della nostra vita: perché contrastarlo? Perché non accettare qualcosa che è previsto nel nostro DNA?

Se poi vi sembra difficile tutto questo e vi serve un aiuto, ci sono persone che sono in grado di darvi una mano: una persona esterna, può risolvere molto in fretta i vostri problemi di insicurezza e mettervi in condizione di maggior attenzione … a patto che la persona non parteggi per qualcuno (sarebbe un grave errore), che non formuli giudizi del tutto inappropriati, in contesti così particolari e diversi, e che si impegni ad aiutarvi comprendendo le ragioni psicologiche che stanno alla base di scelte e comportamenti.

Se poi la persona ha anche conoscenze tecniche ed è in grado di farvi valutare la situazione e farvi prendere le scelte migliori per quel momento e quelle informazioni disponibili, allora avete raggiunto un obiettivo duplice: andare d’accordo e prendere le scelte giuste!

Ma ricordatevi: dovete effettuare voi scelte e decisioni. Il compito del consulente è mettere d’accordo mente (soluzioni razionali) e “pancia” (soluzioni d’istinto ed emotive) sulle scelte da effettuare. (testo di Maurizio Volonghi)

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I manager si raccontano – Leonardo Petrilli

16 Feb 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

temporary export manager per pmiTemporary Export Manager per Pmi: una nuova sfida per la propria esperienza e le proprie competenze. E O50 mi ha aperto la strada…

Laureatomi in Ingegneria a Bologna, in più di 30 anni di carriera ho maturato un’esperienza manageriale con una notevole esposizione sui mercati internazionali nel campo dell’ingegneria di opere portuali e in quello dei grandi impianti petroliferi.

Successivamente, come professionista autonomo sono stato amministratore delegato di una società di costruzioni civili e investimenti immobiliari e consulente in tema di di servizi per l’imprenditorialità in corsi di formazione alle tecniche manageriali per un importante ente regionale a partecipazione pubblica.

Ho conosciuto Obiettivo50 nel 2008 grazie all’ALDAI e mi sono subito iscritto, attratto dall’idea di poter scambiare esperienze e conoscenze con colleghi, partecipare attivamente alle diverse iniziative e poterne trarre utili spunti per lo sviluppo della mia professione di consulente.

Ed è grazie ai contatti e alle opportunità offertemi da Obiettivo50, infatti, che ho potuto instaurare negli ultimi anni numerosi rapporti di collaborazione come Temporary Export Manager per Pmi del Centro-Nord Italia nei settori impianti meccanici, prefabbricati e progettazione idraulica.

Nel corso di questa attività ho aiutato le aziende a capire che l’espansione all’estero non si improvvisa: presuppone la conoscenza dei mercati locali, delle norme internazionali, dei problemi fiscali, doganali e amministrativi, oltre che delle lingue. Cose che difficilmente si trovano tutte insieme in una Pmi, che richiedono tempo e possono molto giovarsi dell’apporto di esperienze managerali collaudate.

E’ così che, sulla base di questa convinzione, non di rado mi è stato chiesto di affiancare il management aziendale in Italia e all’estero su tutta la linea: sviluppo commerciale, rapporti con fornitori e clienti (soprattutto nei contenziosi), programmazione dei nuovi investimenti.

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Industria 4.0 e PMI: non “SE” ma “COME”

02 Feb 2017 Posted by Gabriella Valeri in Blog

Vi proponiamo oggi un articolo sul tema Industria 4.0 e PMI a cura di un socio esperto sull’argomento.

Recentemente API (Associazione Piccole e Medie Imprese) ha diffuso i dati raccolti dal suo Osservatorio su Industria 4.0: fra l’altro, è emerso che circa il 25% degli imprenditori intendono avviare processi in tale direzione nei prossimi 5 anni.

E gli altri 3/4 delle imprese?

Questo risultato testimonia che, guardando al tessuto industriale italiano, tutto il gran parlare che ormai da molti mesi si sta facendo su Industria 4.0, Smart Manufacturing, Rivoluzione Digitale, e tutte le altre belle definizioni così di moda, ha fino ad ora ha sostanzialmente fallito il suo scopo principale: rendere consapevoli le aziende, di qualsiasi settore e dimensione, che l’entrata in questa corrente non è una scelta opzionale, ma al contrario è un dato di fatto che sta già raggiungendo tutti, come venditori, produttori e clienti.

Il punto quindi non può essere “se” avviare processi in tale direzione, dato che tali processi, che piaccia o no, si sono già avviati fuori e sopra le singole aziende, e presto o tardi arriveranno a coinvolgerle (se non l’hanno già fatto …); il punto deve essere “come” governare, e non subire passivamente, gli effetti e le influenze, anche molto profonde, che tale coinvolgimento inevitabilmente causerà.

Non è infatti la singola azienda, grande o (a maggior ragione) piccola che sia, che può decidere, per esempio, il grado di personalizzazione dei prodotti voluto dai consumatori finali (nel fashion, nel luxury, ma anche nell’impiantistica e nella componentistica), o il livello di servizio richiesto dai suoi clienti (che siano automotive, o grande distribuzione, o utilities, o singoli individui), o il prezzo accettato dal mercato (a meno che, ovviamente, non si sia in grado di offrire qualcosa di unico): questi elementi sono vincoli dati, sempre più stringenti e sempre più rapidamente in evoluzione, e le imprese, tutte, devono scegliere se continuare a competere, cavalcando (e magari anticipando) le richieste o se viceversa, molto semplicemente, uscire dal gioco.

Questa è la realtà, che, per molti versi, è poi la solita, dato che da sempre le aziende devono muoversi dentro uno scenario competitivo: oggi tale scenario prevede più velocità, più interdipendenza e più complessità, e quindi fare impresa può essere più difficile, ma non è certo impossibile (e, soprattutto, può dare ancora molte soddisfazioni).

La sfida è capire come continuare a competere, e la risposta è rappresentata dalla digitalizzazione dei prodotti / servizi offerti e dei processi – produttivi, gestionali e di relazione con il mercato – messi in atto: questa non una fra le opzioni possibili, ma, nel lungo periodo, l’unica possibilità, perché anche la più specialistica, artigianale e manuale delle imprese prima o poi si troverà ad avere competitori in grado di offrire (per esempio) prodotti analoghi in tempi più brevi, o arricchiti da servizi complementari, o (sempre per esempio) ad avere sempre più clienti che chiedono modalità di acquisto (“customer experiences”, come si dice …) diverse e nuove, che non passano dalla sola relazione tradizionale.

È la digitalizzazione lo strumento che permette di far fronte a queste, ed a tutte le altre innumerevoli possibili sfide esterne, e tutte le imprese devono essere consce di questo: la digitalizzazione è quindi una grande opportunità, non un pericolo.

Le imprese devono però essere anche consapevoli che la “Rivoluzione Digitale” – che si declina in Industria 4.0 nella manifattura, in connettività e “servitizzazione” dei prodotti, in smart e mobile working nelle organizzazioni, in approccio “data-driven” nei processi decisionali, e così via – non è semplicemente un insieme di tecnologie, ma in realtà si fonda su un cambiamento di paradigma, con l’azienda che da struttura sostanzialmente chiusa, statica, pensata in termini gerarchici e competitivi, deve trasformarsi in un ecosistema (formato da parti che cooperano fra loro restando dinamicamente in equilibrio), che vive all’interno di ecosistemi più ampi, che coinvolgono clienti, fornitori e stakeholders in genere.

Industria 4.0

Solo dopo questo passaggio culturale l’impresa potrà accostarsi all’immenso bouquet di strumenti e soluzioni che concretizzano la “Rivoluzione Digitale”, al fine di scegliere ciò che più possa esserle utile, per risolvere criticità o cogliere opportunità, e a questo punto le modalità di implementazione – priorità considerate, aree coinvolte, risorse dedicate, velocità, e così via – saranno scelte tattiche dettate dalla situazione istantanea dell’azienda, che però, in quanto riferite ad un modello strategico complessivo, potranno restare fra loro coerenti anche se attuate “a macchia di leopardo”, come in effetti è consentito dalle tecnologie coinvolte, che in genere si prestano ad applicazioni modulari e scalabili.

In sintesi, quindi, per una impresa – grande o piccola – il “come” entrare nel flusso della Rivoluzione Digitale passa attraverso tre passaggi

-accettare che questo coinvolgimento è ineludibile, e può essere subito o governato, ma non evitato, in quanto parte integrante dell’evoluzione dello scenario competitivo di ciascuno

-farsi consapevole che tale coinvolgimento è costituito prima di tutto da un cambio di paradigma, da struttura chiusa e statica ad ecosistema parte di ecosistemi più ampi, e dotarsi di una nuova visione strategica coerente con tale nuovo paradigma;

-solo a questo punto scegliere, in coerenza con tale visione e passo passo, le tecnologie e gli strumenti più opportuni per muoversi lungo il percorso di trasformazione digitale, e procedere alle implementazioni secondo le proprie necessità e capacità.

Se, al contrario, si parte concentrandosi su tecnologie e strumenti, calcando la mano sull’immagine “disruptive” (e, in fondo, modaiola) della Rivoluzione Digitale, senza contestualizzarla alle singole realtà, il risultato che si ottiene è quello detto all’inizio: il 75% delle PMI, in Italia, di fronte ad Industria 4.0, dicono “no, grazie, non ci serve”, senza rendersi conto che in questo modo si condannano all’emarginazione ed alla morte. E se si è commesso questo errore di approccio, l’aggiunta di incentivi economici e finanziari (il “Piano Nazionale”, i bandi di finanziamento, etc.) non sarà di grande aiuto: essi cadranno nel vuoto, o al più “drogheranno” il sistema, generando investimenti casuali, opportunistici, e, di fatto, in genere privi di effettivi ritorni di lungo periodo.

Il rischio che accada proprio questo è concreto, e tocca a tutti gli attori in campo – istituzioni, associazioni di imprese e professionali, consulenti, imprenditori e manager – comprenderlo e muoversi, con la massima urgenza ed incisività, per mitigarlo: auguriamoci che ciò accada, se non vogliamo che il sistema industriale italiano perda anche questa opportunità (che, ormai, potrebbe davvero essere l’ultima). (testo di Bruno Lodi)

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Industry 4.0 e PMI: occasione per crescere e migliorare l’efficacia globale

06 Dic 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog

Vi proponiamo oggi un articolo su Industry 4.0 e PMI a cura di un socio con lunga esperienza in ambito manifatturiero.

Industry 4.0 e PMIIndustry 4.0 rappresenta un segnale di cambiamento radicale per l’industria manifatturiera proponendosi come logica evoluzione della tecnologia digitale al servizio della condivisione non più solo tra le persone ma anche tra le “cose”.

Nel trentennio di esperienza manageriale nelle PMI ho sostenuto l’impiego di modelli produttivi e formativi adatti a sostenere la capacità innovativa, l’impiego di tecnologie attualizzate, l’automazione integrata, l’opportunità di acquisire dati di processo ed analizzarli per ottenere feed-back di efficienza produttiva.

Denominatore comune è sempre stata l’attenzione all’elemento umano come attore dominante e valorizzante.

Coerentemente con la velocità e le necessità dei tempi, ho vissuto tutto ciò in maniera separata, abbinando aspettative e risultati a parole d’ordine che negli anni si sono succedute in ogni sito produttivo: qualità, flessibilità, miglioramento continuo, problem solving, teamworking, lean production, empowerment, …. ecc.

Su detti argomenti le PMI hanno costruito progetti, successi e fallimenti.

Elemento perturbante in questo contesto è sempre stata la difficoltà di trasformare l’efficienza delle risorse (materiali e non) in efficacia organizzativa e produttiva.

L’opportunità di superare questa problematica potrà rappresentare un valido stimolo per applicare il nuovo modello produttivo ispirato ad Industry 4.0 anche per predisporsi ad affrontare mercati in continua e rapida evoluzione, orientati a richiedere sempre maggiori volumi e flessibilità.

Industry 4.0 sembra offrire (nel medio termine) alle nostre PMI la via per implementare una trasformazione tecnologica mediante un processo di crescente digitalizzazione delle operations e molte fonti indicano che nel settore industriale l’incremento di efficienza produttiva atteso per il prossimo quinquennio è stimato nell’ordine del 15 % (grazie a miglioramenti in tutta la catena dei processi) cui potrebbe affiancarsi una riduzione dei costi di pari ordine di grandezza.

Quindi progetteremo e svilupperemo prodotti mediante simulazioni ingegneristiche che dovranno coinvolgere anche il “consenso” delle reti di macchinari di processo;  vale a dire che, in proiezione, gli impianti produttivi avranno una propria rigida “consapevolezza” che dovrà interagire con i comandi umani per ottimizzare l’efficacia, anche in termini di impiego energetico e riduzione costi.

Appare evidente che solo un adeguato sforzo in termini di coinvolgimento e formazione del personale potrà condurre al recupero di quell’efficacia indispensabile per accrescere il valore del prodotto/servizio.

L’essere umano si troverà più coinvolto nel ruolo di supervisore del sistema produttivo impiegando la propria creatività per sviluppare le strategie di industrializzazione, risolvere problematiche inattese e monitorare l’intero processo.

La possibilità di monitorare, analizzare ed integrare in tempo reale e simultaneamente sempre più dati e informazioni rilevate su prodotti, processi e sistemi, costituirà dunque il punto chiave per consentire ai supervisori di prendere decisioni utili ad ottimizzare lo sfruttamento degli impianti.

E’ pensabile che, nel tempo, alcune funzioni “tradizionali” perderanno importanza, ma è altrettanto vero che per sostenere l’implementazione e garantire l’operatività delle nuove soluzioni produttive necessiterà anche un significativo e moderno impegno “manutentivo” interno e/o l’impiego di nuove soluzioni di assistenza che potranno impiegare sia giovani preparati che personale con lunga esperienza.

Sta di fatto che per mantenere i lavoratori al centro del sistema produttivo dovranno essere ripensati tempi e modalità con cui il lavoro dovrà essere svolto.

Non è pensabile applicare una logica produttiva coerente con Industry 4.0 senza un significativo incremento delle competenze degli addetti (da semplici operatori a tecnici altamente specializzati).

In base all’esperienza e all’attuale stato delle PMI appare sensato pensare che il processo di introduzione delle logiche connesse ad Industry 4.0 sarà graduale con priorità ai processi capaci di dare un ritorno più vantaggioso nel breve periodo (es. qualità di servizio, pianificazione e tracciabilità dati di processo, tempi di attraversamento commesse, flessibilità, qualità del prodotto, personalizzazione di prodotto, manutenzione).

Ciò permetterà un impatto altrettanto graduale sul personale il cui livello operativo dovrà essere portato, e mantenuto, all’avanguardia tanto quanto quello dei macchinari Grande responsabilità sarà quindi demandata non solo al sistema educativo scolastico ma soprattutto ai processi di formazione propri di ogni azienda.

Solo così il connubio Industry 4.0 e PMI potrà rappresentare l’occasione di crescita e coinvolgimento della risorsa umana per concorrere all’aumento dell’efficacia globale.

(testo di Walter Nardini)

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I manager si raccontano – Maurizio Volonghi

25 Nov 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Maurizio VolonghiObiettivo50: una spinta in più ad abbracciare un’attività di consulenza, con la certezza di avere un network di colleghi con cui scambiare idee ed esperienze

Ingegnere di formazione, ho ricoperto posizioni manageriali in multinazionali italiane ed estere, occupandomi in particolare di automazione industriale, logistica e informatica di fabbrica, con l’adozione di tecniche di Lean Manufacturing per incrementare l’efficienza e ridurre i costi produttivi.

Ho avuto esperienze manageriali diversificate in Europa e Usa nello sviluppo di processi chimici e nell’organizzazione e gestione di risorse umane e finanziarie per obiettivi strategici e operativi, in ambito Ingegneria, ma anche Commerciale.

Sono stato infatti direttore commerciale presso una multinazionale tedesca nella Business Unit dedicata inizialmente a sistemi di controllo di processo e successivamente anche a distribuzione elettrica, automazione e risparmio energetico.

Nel 2011 ho conseguito l’Executive MBA presso il MIP-Politecnico di Milano.

Nel luglio 2013 ho incontrato Obiettivo50 grazie ad un socio presentatore. Ho subito apprezzato lo spirito dell’associazione e le opportunità di un network manageriale: scambio di esperienze, formazione, valorizzazione del contributo da parte di ciascuno per lo sviluppo dell’Associazione. Mi è sembrato in assoluto che i soci di O50 avessero maggiori contatti ed opportunità di lavoro e capacità di aggiornare costantemente il proprio know-how più che in ogni altra associazione.

L’incontro mi ha rafforzato nel proposito, che già stavo maturando, di avviare, forte della esperienza accumulata e dei risultati raggiunti, un’attività professionale indipendente. Ho potuto infatti confrontarmi con molti altri soci che avevano avuto analoghe positive esperienze.

L’attività di consulenza intrapresa riguarda automazione, gestione della produzione e management strategico. Ho operato fra l’altro come consulente commerciale per società italiane e francesi. Come consulente di direzione strategica presso una società italiana, ho sviluppato, dopo aver allineato gli obiettivi dei tre soci, con caratteristiche e capacità diverse ma complementari, un business plan triennale di espansione in Cina e Usa, oltre che di miglioramento interno. Il piano ha avuto successo.

Con O50 ho avuto modo di accrescere le mie conoscenze anche al di fuori dei miei tradizionali campi di esperienza. Questo mi mette in condizioni di “arricchire il mio biglietto da visita” ed esplorare nuove possibilità di business. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

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Percorsi informativi di cultura manageriale e opportunità professionali per i soci

14 Nov 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Formazione2
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Corso Internet of Things (2016)

Obiettivo50, ben sapendo che un manager deve essere sempre informato e consapevole dei temi socio-economici di più stringente attualità, si impegna da tempo nell’informazione e formazione dei soci, attività di recente formalizzata con l’istituzione ad hoc di Obiettivo50 Academy, struttura interna dedicata alla formazione.

Tra gli argomenti affrontati negli anni, sia con convegni che con percorsi Informativi, troviamo Pianeta Cina (2009), Programma MRI Manager di Reti di Imprese (2013), la Comunicazione Digitale (2014), l’Internazionalizzazione e il TEM -Temporary Export Manager (2015), lo Start Up delle PMI innovative (marzo 2016), e  da ultimo l’IoT-Internet of Things (ottobre 2016).

Qualche numero per testimoniare il successo di queste iniziative: solo negli ultimi 3 anni i partecipanti ai corsi sono stati ben  240, le occasioni di incontro per coaching, formazione e informazione sono state 19, per complessive 106 ore di docenza erogate da 81 relatori di altissimo profilo. Diversi percorsi formativi hanno inoltre avuto una seconda edizione, altro segnale molto positivo.

Corso TEM Torino gruppo

Seconda edizione corso TEM- Torino (2016)

Nel documento qui allegato trovate una presentazione dell’Academy, che ripercorre nel dettaglio iniziative e temi della formazione O50.

Queste tematiche vengono sempre trattate con un filo conduttore ben preciso: fornire al manager che offre consulenza alle PMI una chiave di lettura a 360 gradi che gli consenta di affrontare e gestire i problemi di sviluppo e di evoluzione delle aziende che a lui si rivolgono. Il percorso ha quindi un approccio informativo e di scenario ma anche pratico, in quanto ad esempio vengono prese in esame le caratteristiche che deve avere un Manager di Rete di Imprese, o un Temporary Export Manager, o, ancora, un Mentor di impresa in una Start Up.

Questo successo di partecipazione e i positivi riscontri ricevuti non sarebbero tuttavia sufficienti se questi risultati non si potessero misurare in termini di opportunità professionali e di networking molto qualificato a vantaggio dei soci. Per quanto i dati in nostro possesso non ci permettano una mappatura adeguata del fenomeno, alcune indicazioni sicuramente siamo in grado di  riportarle.

Per cominciare, diverse opportunità per i soci qualificati ai corsi si sono avute nell’ambito delle Reti di Imprese e Internazionalizzazione, con collaborazioni con Federmanager, Manageritalia (Roma), Ecipar/Provincia di Parma, AssetManagement/Gi Group, come consulenti, docenti o relatori a convegni, seminari, corsi. Degni di nota i progetti di Internazionalizzazione di PMI gestiti dai soci Obiettivo50, che si sono segnalati come case histories esemplari dell’iniziativa ESP-Export Service Parma.

Svariate poi le opportunità professionali come Temporary Export Manager di PMI, nei bandi GATE di Regione Lombardia (2014) e del MISE Ministero dello Sviluppo Economico (2015), oltre che a seguito di segnalazioni di altri soci comparse in bacheca.

corso start-up day2

Corso Start-Up (2016)

Infine, anche con riferimento alle più recenti attività formative del 2016, si sono aperte opportunità ai soci come mentor, Business Angel e consulente per Start-Up, oltre che con la richiesta di un loro contributo manageriale in progetti di Innovazione e Digital Transformation per start-up acquisite da multinazionali.

L’ultima parola infine la lasciamo direttamente ai soci che, nel raccontare come Obiettivo50 ha positivamente influito sul loro percorso e rilancio professionale nella nostra sezione sui casi di successo, hanno esplicitamente citato la partecipazione ai corsi di formazione.

Ecco, per noi questo è il vero successo della formazione della Obiettivo50 Academy: che il corso TEM 2015 abbia fornito il know-how per collaborare con successo a progetti internazionali, o che il corso per Manager di Rete 2013 abbia dato gli strumenti per avviare e portare avanti una rete di imprese.

 

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I manager si raccontano – Loris Crozzoletti

22 Ott 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

 

Loris Crozzoletti

Conoscere nuovi colleghi e seguire le iniziative di formazione di Obiettivo50 allarga gli orizzonti professionali

Laureatomi in Scienze dell’Informazione nel 1987, ho ricoperto diversi ruoli in multinazionali del settore ICT come IBM, H-P, Netscape.

Dopo una breve esperienza nel management team di una start-up anglo-spagnola a cavallo degli anni 2000, ho intrapreso un percorso lavorativo come libero professionista sempre in ambito ICT, collaborando sia con grandi aziende, come Vodafone, sia con PMI italiane. In questo ambito rientrano anche le collaborazioni con Cestec (Regione Lombardia) come ICT Temporary Manager nel quadro delle edizioni 2008 e 2010 di Dinameeting, programma di promozione dello sviluppo aziendale attraverso l’ICT.

Nel 2012 vengo a conoscenza di Obiettivo50. Dopo alcuni incontri introduttivi rimango favorevolmente colpito dalla qualità  professionale ed umana dei soci e dal loro bagaglio di esperienze;  e in particolare dalle possibilità offerte dall’Associazione in termini sia di nuove opportunità professionali, sia di occasioni di formazione anche in ambiti diversi rispetto al mio skill primario.

Pur continuando a lavorare nel mio settore principale di attività, quello di progetti internazionali in area ICT, ho dunque sempre colto le opportunità di formazione, scambio di esperienze e networking tra soci, che mi hanno consentito di propormi alle imprese anche in ruoli diversi rispetto al puro ambito ICT.

A questo proposito si possono citare:

  • la collaborazione ad un programma di export di prodotti “Made in Italy” in Benelux, per cui mi sono occupato di listini di acquisto / vendita, realizzazione di un webshop, online / offline marketing tramite social media ed organizzazione di eventi ad-hoc, magazzini e logistica
  • la collaborazione con un System Integrator italiano per l’avvio di una filiale operativa in Spagna.

Il know how per la realizzazione di tali iniziative è stato appunto da me acquisito anche grazie alla partecipazione al corso TEMforItaly organizzato da O50 nel corso del 2015. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

I manager si raccontano – Walter Nardini

29 Set 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Walter NardiniL’incontro con O50 ha ridato slancio e vitalità ad un percorso professionale reso incerto dalla crisi.

Ingegnere di formazione, ho percorso la mia carriera in PMI operanti in vari settori (impiantistica, oceanografia, componenti elettromeccanici, macchine utensili) ricoprendo diversi ruoli manageriali (Tecnico commerciale, Qualità, Operations) sino alla direzione di stabilimento.

Fra il 2009 e il 2011 la crisi ha interrotto questo percorso e, dopo un travagliato passaggio in una società in “ristrutturazione” con incarichi poco costruttivi, mi sono orientato verso nuovi orizzonti.

Entrato nei meandri dell’outplacement, ho constatato l’inutilità di ripropormi in ruoli dirigenziali a 57 anni e mi sono orientato alla libera professione per valorizzare le esperienze accumulate. L’idea era di creare un servizio rivolto ad aziende con volontà di reagire e risollevarsi ottimizzando capacità innovative e valore delle proprie risorse.

In questo quadro ho partecipato al percorso START di Formaper (CAMCOM di Milano) proponendo un progetto sulle Reti di Imprese. Ed è in Formaper che mi è stata segnalata Obiettivo50 come possibile risposta al mio desiderio di confrontarmi con altri professionisti con interessi analoghi.

Mi sono dunque iscritto e ho subito individuato nella partecipazione alla vita associativa il piacere di condividere idee ed esperienze e ritemprare la voglia di fare.

Già dopo pochi mesi, a marzo 2012, un annuncio inserito nella bacheca di O50 da un manager socio mi ha aperto la strada per una prima interessantissima esperienza consulenziale in una azienda del settore metalmeccanico ove riproporre le mie competenze (e acquisirne di nuove !!). A distanza di quattro anni quel rapporto continua con soddisfazione.

Nel contempo, collaborando alla realizzazione del percorso formativo di O50 per Manager di Reti d’Imprese, ho potuto approfondire temi che mi hanno portato altre brevi ma interessanti opportunità in ambito formazione.

Grazie ad un altro annuncio in bacheca ho potuto offrire tra il 2013 e il 2014 i miei servizi ad un’azienda del settore vetrario alle prese con un progetto molto stimolante.

Il passaparola innescato da conoscenze acquisite in questi lavori mi ha poi portato ad un’altra azienda del settore chimico che da un anno supporto nella fase di trasformazione organizzativa (e, per supportare lo sviluppo commerciale di cui non mi occupo direttamente, ho a mia volta inserito un annuncio in bacheca).

In sintesi, l’incontro con O50 ha contribuito a trasformare un trentennio di esperienze aziendali in un appassionante e gratificante percorso di affiancamento alle PMI che molto apprezzano l’opportunità di avere a disposizione un ex manager capace di coordinare in modo pragmatico anche progetti che coinvolgono più processi. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

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I manager si raccontano – Gaetano Bonfissuto

16 Giu 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Lavoriamo insieme ai colleghi soci, non aspettiamo che la manna delle opportunità professionali ci cada dal cieloGaetano Bonfissuto

Classe 1966, ho sviluppato tutto il mio percorso professionale come manager nell’area commerciale e marketing, con responsabilità crescenti, all’interno di società operanti in diversi mercati. Ho anche lavorato per diversi anni all’estero, in Europa e in Usa, quindi in diversi contesti culturali e professionali, che mi hanno arricchito come persona e come manager e mi hanno permesso di sviluppare una solida rete professionale internazionale

Oggi ho una mia società (Socialsurf srl) che si occupa di executive search a livello internazionale.

Dal 2006 sono socio Obiettivo50. La mission di questa associazione mi incuriosiva e mi attraeva. Ho fatto parte di molte associazioni professionali, sempre nella convinzione che all’interno di un gruppo prima bisogna dare (tempo, conoscenza, voglia di fare) e poi arriva il momento in cui si riceve.

E così è stato anche in Obiettivo50, dove ho dato il mio contributo come membro del cda, quindi partecipe delle scelte strategiche dell’associazione, e inoltre assumendo la responsabilità dello sviluppo associativo e delle iniziative in Piemonte e collaborando all’organizzazione di vari seminari.

Questo coinvolgimento ha finito poi per generare quasi naturalmente anche delle opportunità di business.

Nel 2013 sono stato presentato da un collega ad un suo cliente per una ricerca e selezione di profili manageriali; nel 2014, grazie ad un annuncio apparso sulla bacheca dei soci, ho seguito un’azienda bergamasca per un progetto export in Scandinavia.

Nel 2015, con l’aiuto di alcuni soci, la mia società si è qualificata nell’albo del Ministero Sviluppo Economico per l’erogazione del voucher export per le PMI, aprendo così un altro fronte di business molto importante.

Attualmente cinque delle otto aziende di cui mi occupo provengono dai contatti generati da Obiettivo50; il giro d’affari che esse generano è di oltre 100 mila €, di cui 2/3 vanno ai soci che hanno fornito prestazioni di Temporary Export Management.

Ribadisco però che tutto questo non sarebbe successo se io non avessi prima dato, non avessi attivamente partecipato alla vita associativa.

Quindi dico a tutti i manager in cerca di una “terza via”: venite con noi, se avete voglia di fare, se portate competenze, se condividete i nostri valori. E se non state fermi ad aspettare che la semplice associazione a Obiettivo50 porti delle opportunità di lavoro. (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

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Ticket Restaurant, quando li usa il consulente

26 Mag 2016 Posted by Gianfranco Antonioli in Blog

Ticket restaurant: condividiamo oggi un argomento in ambito fiscale, caro a molti soci che operano in consulenza con partita IVA.ticket restaurant
Sappiamo bene che un problema dei titolari di partita IVA è la relativa possibilità di attribuirsi costi a fronte dei ricavi che si percepiscono con le attività di consulenza, con la conseguenza di una sensibile tassazione sugli stessi. Quando poi succede che a tali redditi da consulenza si aggiungono altri redditi, l’aliquota marginale applicata può risultare particolarmente gravosa.
Ecco quindi che risulta interessante individuare quali sono i costi che ci si può legalmente attribuire, e tra questi vi è quello legato all’acquisto di buoni pasto.
I Ticket Restaurant garantiscono massima flessibilità ai propri utilizzatori: possono infatti essere usati nei ristoranti, bar, pizzerie, tavole calde e fredde, gastronomie, supermercati, e sono accettati su tutto il territorio italiano. Inoltre, presso molte società erogatrici, sono acquistabili anche on line.
Grazie al sistema dei buoni pasto, che prevede un trattamento fiscale e contributivo agevolato, si può beneficiare dei seguenti vantaggi fiscali:
• i buoni pasto in formato cartaceo, fino al valore di 5,29€/giorno;
• i buoni pasto elettronici, fino al valore di 7€/giorno;
Essi costituiscono reddito di lavoro dipendente, con conseguente esenzione da oneri contributivi e sono interamente deducibili come costi aziendali con un’IVA al 4% interamente detraibile.
I Ticket restaurant non sono solo comodi da usare per una veloce pausa pranzo, ma sono anche un utile suggerimento in ambito fiscale per tutti i consulenti.

I manager si raccontano – Claudio Gregorio

19 Mag 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Obiettivo50: quando i manager fanno rete, i risultati non mancanoClaudio Gregorio

Dopo una lunga permanenza nella “grande scuola” IBM, ho intrapreso alla fine degli anni 90 un percorso da imprenditore (ancora nell’informatica) e poi da dirigente in una struttura pubblica dedicata all’innovazione e al procurement.

Orientatomi successivamente alla consulenza, nel 2008 mi sono avvicinato, grazie ad amici, a Obiettivo50. Sono stato subito colpito dai suoi obiettivi, dalle sue caratteristiche originali nel panorama del lavoro, dai valori, dalla struttura basata sul volontariato dei soci e dall’alto livello delle persone.

Frequentando O50, dando il mio contributo nel Comitato Esecutivo e nel CdA e tenendo vivo il networking con gli altri Soci, ho capito che l’associazione ha senso, e produce risultati per tutti, solo se ciascuno dà qualcosa di sé: tempo, contatti, idee, attività.

Per quanto mi riguarda, il valore del networking  ha generato opportunità professionali che in almeno tre casi si sono convertite in un ritorno anche economico.

Tre anni fa mi sono qualificato come Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Milano per il settore Informatica e Gestione Aziendale. L’idea di presentare domanda mi è venuta parlando con un Socio già esperto in quell’attività, che mi ha indirizzato e consigliato. Sono stato finora chiamato una decina di volte da vari Giudici per consulenze e risposte a quesiti posti dal Magistrato.

Una seconda opportunità è arrivata da un suggerimento di colleghi di Obiettivo50, riguardante l’utilizzo dei Fondi Inter-professionali per ottenere finanziamenti di corsi di formazione per le PMI che seguiamo.

In pratica il consulente propone le PMI di cui si occupa ad una società di formazione; questa ricorre al finanziamento del Fondo e poi ingaggia il consulente come formatore, mentre le imprese non pagano nulla (basta l’iscrizione al Fondo).

Nel mio caso ho impostato, con una società di formazione, un corso di Marketing e Comunicazione per le PMI aderenti alla Rete di Imprese che stavo seguendo.

Importante, infine, il contatto con l’Unione Artigiani delle Province di Milano e di Monza-Brianza, procurato da un socio alla conclusione del corso organizzato da O50 per Manager di Rete.

Dopo una presentazione di O50 e del suo know how su vari temi, è emerso un interesse per le Reti di Imprese. Mi sono allora offerto – grazie ad una mia precedente esperienza di Manager di Rete nel settore dell’edilizia – di supportare gratuitamente l’avvio di una nuova Rete che stavano progettando, sempre nel settore edile ma con enfasi sull’efficienza energetica.  La Rete è stata costituita e mi è stato affidato l’incarico di Manager per il 2014: un progetto che ancora oggi in parte seguo.

Insomma, per creare e cogliere opportunità credo che la ricetta e gli ingredienti siano sempre gli stessi:  networking, orecchie ben aperte (certo, anche un po’ di fortuna…) (testimonianza raccolta da Ugo Panerai)

I manager si raccontano – Ugo Panerai

28 Apr 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Mi sono iscritto a Obiettivo50 (di cui avevo sentito parlare da amici ed ex-colleghi d’aziendUgo Paneraia) nel 2011, quando già da alcuni anni, andato in pensione dopo una lunga carriera dirigenziale, operavo come consulente nel campo della comunicazione d’impresa.

Mi attirava la prospettiva di poter scambiare idee ed esperienze con altri manager, acquisire nuove conoscenze personali e professionali, insomma entrare in un network. Beninteso, nello sfondo c’era anche la convinzione che attraverso O50 avrei potuto allargare il mio orizzonte culturale ed acquisire elementi e contatti utili per ampliare la mia attività o per accedere a nuove opportunità nel caso che il fragile mestiere del consulente avesse trovato qualche intoppo.

Ebbene, O50 non mi ha fornito direttamente opportunità di lavoro (del resto, fortunatamente non ne ho avuto bisogno), ma ha risposto, e sta rispondendo, pienamente alle aspettative di cui parlavo prima.

Ho incontrato nuovi colleghi con cui si è stabilito un simpatico e proficuo rapporto e dai quali ho imparato molto (forse, chissà, ho anche insegnato io qualcosa).

La mia professione di comunicatore d’impresa, in azienda e fuori azienda, mi ha allenato al contatto con le realtà più diverse e alla conoscenza, seppure non specialistica, praticamente di tutti i settori della vita di un’impresa. Ma poiché non si finisce mai di imparare, in O50 ho potuto confrontarmi con una grande varietà di realtà e di stili manageriali. E sono convinto che queste esperienze prima o poi mi riusciranno utili. Un investimento, ecco: l’associazione a O50 come un investimento.

Naturalmente ho anche dato. Le occasioni più efficaci per fare nuove esperienze e imparare nuove cose sono state infatti quelle in  cui ho collaborato a progetti svolti insieme per l’associazione, mettendo a disposizione le mie competenze e le mie energie, e integrandole con quelle degli altri. Non è tutto sempre rose e fiori: in un buon lavoro di gruppo problemi, difficoltà, incomprensioni si superano. L’Associazione funziona se i soci la fanno funzionare e se lavorano a vario titolo per essa. Insomma, “Aiutati che O50 ti aiuta”…

I soci possono trovare il mio cv nella sezione a noi riservata; i non soci, su LinkedIn.

(testo di Ugo Panerai)

I manager si raccontano – Patrizia Oliveri del Castillo

17 Mar 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

Obiettivo50 è un amplificatore di opportunità.

Questa è – tra le tante – la definizione di O50 che mi piace di più. Si, è per questo che amo l’Associazione:PatriziaOliveriDC perché non promette facili successi, ma ti consegna delle occasioni, che sta a te cogliere e trasformare. Perché è un’organizzazione snella, in cui puoi sentirti protagonista, in quanto si vede quello che fai, e anche quello che non fai.

E’ l’artefice della mia seconda vita professionale. Cinque anni fa mi ritrovai a chiedermi come incanalare le mie energie lavorative e chi fosse degno di raccogliere le molteplici conoscenze e competenze di cui sono “portatrice sana”, sviluppate e “sudate” in oltre trent’anni di vita da manager in multinazionali di rilievo.

Fu un collega a parlarmi per la prima volta dell’Associazione. Ai tempi mi aveva colpito molto il fatto che i manager associati potessero scambiarsi in piena libertà le segnalazioni di offerte di lavoro, e che a nessuno fosse dovuta provvigione alcuna nel momento in cui il lavoro fosse andato in porto. Nel tempo poi questo stesso collega mi parlò delle attività dell’associazione, degli eventi culturali. Finché mi sentii pronta ed incuriosita. Compilai il form online e fui contattata subito. Ricordo di essermi sentita molto importante e considerata per questo.

Pochi mesi dopo la mia iscrizione, ho visto un annuncio nella “bacheca” del sito di O50. C’era una segnalazione fatta da un collega di un bando di concorso indetto dalla Provincia di Parma. Cercavano un Export Manager. Ebbene: io ero un Direttore Marketing. E’ vero: ho lavorato tutta la vita in aziende multinazionali. I miei sottoposti erano dislocati in varie parti d’Europa. Il mio capo era un indiano che risiedeva in UK. Parlavo, scrivevo e pensavo in inglese, prima che in italiano. Mi muovevo quindi molto agevolmente in ambito internazionale. Ma fare l’Export Manager di una PMI, pensavo, è totalmente diverso.

Ricordo che fu mio marito a convincermi a rispondere all’annuncio. E’ così che ho scoperto il mondo dei bandi di concorso e approfondito la mia conoscenza dell’universo delle PMI italiane. La “Formazione finanziata”, poi, non l’ho cercata: è lei che ha trovato me. Ed è stato amore a prima vista!

Obiettivo50 mi ha insegnato a buttare il cuore oltre la siepe: mettermi in gioco, guardare le cose sotto un’altra prospettiva, sviluppare la fantasia. Prima mi giravo solo quando mi sentivo dare del Direttore Marketing. Adesso vi rispondo anche se mi chiamate Consulente per l’Internazionalizzazione, Formatrice Professionale, Manager di Rete di Imprese, (Temporary) Export Manager.

Utilizzando le parole di una mia collega di O50 che stimo molto, ora sono una professionista libera!!! Libera di scegliere come, quando e a chi dare le mie competenze. Grazie Obiettivo50! (Testo di Patrizia Oliveri del Castillo)

I manager si raccontano – Fabrizio Resta

18 Feb 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

FabrizioRestaQuando si dà il proprio contributo manageriale a una start-up e la si vede poi decollare

Ho vissuto tutta l’evoluzione di Obiettivo50, essendo stato tra i soci fondatori a fine 2004, quando già avevo avviato un’attività di consulente, con alle spalle un background manageriale in imprese grandi e medio-grandi in Italia e all’estero.
Numerose le esperienze professionali che si sono susseguite in questi anni, molte delle quali collegate all’appartenenza a O50. Credo però che la più rilevante, per il modo in cui ha avuto origine e si è sviluppata e per i risultati raggiunti, riguardi una Start-up nata nell’ambito del Politecnico di Milano.
Sin dall’inizio noi di O50 siamo andati a caccia di opportunità frequentando convegni con lo scopo di generare contatti utili. Durante un convegno presso il Technology Transfer Office del Politecnico (era il 2005), abbiamo preso contatto con il responsabile degli Spin-off e proposto di eseguire una verifica sulla reale possibilità di successo dei singoli Spin-off. Insieme ad alcuni colleghi soci abbiamo intervistato, gratuitamente, oltre dieci Spin-off e fornito ai giovani ricercatori la nostra opinione sul loro progetto.
Qualche settimana dopo sono stato avvicinato da una delle aziende intervistate che cercava un manager part-time per aiutarla ad organizzarsi ed a crescere. Così ho iniziato la mia consulenza nel 2005 (l’azienda era nata nel 2001) principalmente aiutando il management nell’organizzazione del lavoro.

La mia appartenenza a un’associazione di manager esperti come O50 ha giocato un ruolo importante in questa decisione dell’azienda, perché ai loro occhi davo maggiori garanzie rispetto ad altri professionisti, potendo io contare sull’eventuale supporto di colleghi.

La società si chiama Tele-Rilevamento Europa (TRE) S.r.l. ed elabora dati radar forniti dai satelliti per misurare spostamenti millimetrici al suolo.

Da allora (sono ancora loro consulente) mi sono occupato di definizione degli incentivi, valutazione delle risorse, partecipazione a bandi europei e regionali, sviluppo dell’attività commerciale all’estero, soprattutto in Francia.
In particolare, li ho aiutati nella partecipazione ai bandi Spring (I e II)della Regione Lombardia e ho coinvolto un collega di Obiettivo50 esperto del settore petrolifero e del mercato nordamericano per l’apertura della loro filiale canadese. Dopo aver fatto partecipare TRE al bando Gate della Regione Lombardia, ho coinvolto un altro collega di O50 per fornire una consulenza per lo sviluppo commerciale in Nord-Africa.
La società in questi anni è definitivamente decollata: opera in tutti i continenti, fattura oltre 5 milioni di €, investe il 15% in R&S, ha raggiunto i 45 dipendenti e ha sempre generato utili.
Alla fine del 2015 il capitale di TRE è passato in mano ad una società francese collegata all’agenzia spaziale nazionale francese, che vuole ampliare la propria offerta: un investimento che mostra l’interesse per l’iniziativa e per i suoi prevedibili sviluppi. A partire dal 2016, TRE acquisisce la responsabilità di una società spagnola operante nello stesso settore già rilevata qualche anno fa dall’azienda francese. (testimoniananza raccolta da Ugo Panerai)

Casi di successo-presentazione

18 Gen 2016 Posted by Gabriella Valeri in Blog, Casi di successo, Casi di successo

I Manager di Obiettivo50 si raccontano – Casi di successo

Inizia con questo articolo introduttivo una collana di testimonianze di nostri Soci sulla loro esperienza con Obiettivo50.
Una serie, lunga oggi 11 anni, di casi di successo che hanno visto protagonisti loro e di riflesso tutta l’Associazione. Storie di cui siamo orgogliosi.
Che cosa hanno ricavato i nostri Soci dall’appartenenza alla Associazione?
Non siamo una società di head hunting né una società di outplacement, e non siamo intermediari nel mercato del lavoro; ma il nostro ampio network, interno ed esterno, ha creato molteplici opportunità che i Soci hanno potuto cogliere grazie agli stimoli e agli spunti che l’Associazione ha saputo offrire in questi anni valorizzando la loro esperienza, proattività e intraprendenza.
I manager devono reinventarsi e darsi nuovi orizzonti. Servono contatti con le associazioni di categoria, corsi, ricerca di opportunità attraverso i social network, e così via. Ma è necessario anche “fare quadrato” con altri manager, mettersi in rete, scambiarsi esperienze, opportunità e riferimenti.
Muoversi presentando se stessi, ma come parte di un gruppo estremamente qualificato,portatore di esperienze e competenze manageriali a tutto campo.
Che cosa ha ricavato l’Associazione dal contributo partecipativo dei Soci?
Obiettivo50 si è affermata come interlocutore affidabile di enti, istituzioni, associazioni di categoria e singole aziende, per progetti di sviluppo delle Pmi e come una realtà in grado di collaborare a iniziative pubbliche o private in tema di cultura manageriale.
Un’ultima cosa. Le attività consulenziali dei nostri Soci hanno rappresentato a livello individuale un giro di affari complessivo che supera ormai largamente i 5 Milioni di Euro.
In questo, ma non solo, risiedono i casi di successo dei nostri Soci.
E questo costituisce quindi il “caso di successo” di Obiettivo50.

(di Gianfranco Antonioli)