Approfondimenti

SEMINARIO – SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE

Posted by Anna Lavatelli in Approfondimenti, Blog, Formazione

Sostenibilità ed economia circolare continuano ad essere temi strettamente collegati e imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. In particolare, l’economia circolare è uno degli elementi chiave dell’innovazione industriale degli ultimi anni. Spesso confusa con la riduzione dell’impatto ambientale, essa in realtà costituisce uno degli strumenti principali per trasformare le catene del valore contribuendo alla sostenibilità economica, oltre che ambientale. Esperti di settore e imprenditori sono intervenuti portando testimonianze e suggerimenti, confermando che sostenibilità ed economia circolare possono essere impiegate con successo anche dalle Piccole Imprese e che esistono opportunità concrete per Consulenti di Piccole Imprese e Temporary Manager che vogliano cimentarsi in questi ambiti e possiedano il giusto atteggiamento, oltre che conoscenze e competenze appropriate. Ecco i punti salienti della giornata: – Giacomo Andriola, Innovation Manager e Founder di Studio Itaca ha spiegato come l’economia circolare sia un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e contribuire a ridurre i rifiuti al minimo. Troppo spesso i consumatori gettano prematuramente articoli che potrebbero essere usati più a lungo, con conseguente aumento di rifiuti, emissioni di gas e crescita della domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni. Questa situazione mette sempre più in allerta l’UE. Il PNRR per l’economia circolare conta l’investimento di svariati miliardi di euro impiegati a tutto campo: agricoltura, edilizia, energie rinnovabili, ecc. Si impongono nuovi requisiti per rendere i prodotti più “circolari”, durevoli e affidabili. Tutto il processo produttivo va riconvertito, a partire dalla progettazione, per ridurre al minimo gli sprechi. Utili in questo caso progetti di simbiosi industriale tra le aziende, grazie ai quali i rifiuti di una di esse vengono utilizzati come materie prime dall’altra. Necessarie infine nuove competenze e figure professionali specifiche poiché il cambiamento comporta un parallelo mutamento di processo, organizzazione e metodologie: dagli Eco-designer agli Energy manager, agli Eco-coolhunter, esploratori di tendenze «verdi», ecc. – Giovanna Menzaghi, Presidente Associazione Smart Cities Italy e Stefano Vergani, CEO Gruppo Converg hanno spiegato che Smart Cities Italy nasce da un gruppo di Enti, Aziende e Professionisti sensibili allo sviluppo sostenibile (uno di questi è Converg), che si sono aggregati per affrontare una serie di sfide, tra cui l’attivazione di un percorso di studi specializzati e la selezione delle migliori eccellenze, che possano mettere a disposizione la loro professionalità e competenza nei…

I professionisti nel post emergenza Covid-19

Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, News, News

Professionisti, consulenti, aziende e mondo produttivo in generale: cosa ci aspetta nel post emergenza Covid-19? In uno scambio di opinioni tra colleghi di Obiettivo50 abbiamo condiviso articoli e approfondimenti sul tema, che, pur nell’incertezza che –ancora per un bel po’- dominerà gli scenari, costituiscono dei punti di riflessione che ci fa piacere estendere a tutti. Il Business dopo il Covid-19 Si dovrà pensare a una sorta di checklist per le aziende, con suggerimenti per operare una Business Transformation, che non è la Digital Transformation ma va in un’altra direzione, più accessibile per le PMI in termini di flessibilità ma più complessa in termini culturali. A questo link un articolo sull’argomento, che parte da un’analisi di contesto di ampio respiro con successivi paragrafi su singoli temi; vi consigliamo in particolare  di leggere dal punto “Salvare l’azienda, i punti di attenzione”. https://www.digital4.biz/executive/business-dopo-coronavirus/ Sul versante comunicazione strategica e gestione risorse umane, il punto di vista di un sociologo porta l’attenzione su temi sempreverdi ma rivestiti oggi di una nuova attualità: importanza del gioco di squadra anche tra imprenditori, rimettersi in gioco, creare un nuovo modo di lavorare, attivare nuove prospettive nella selezione del personale e nell’approccio agli stakeholders. Riferiti ai professionisti e ai manager/consulenti, i seguenti concetti si rivelano particolarmente utili: -Rivedere in modo più coerente con le nuove realtà le competenze, anche sul profilo LinkedIN -Trovare  nuovi alleati con cui fare team. -Ottenere fidelizzazione generando fiducia nel valore del servizio che propongo -La base della formazione è il Sapere, inteso come “sapere chi sono” -Investire nella crescita personale per crescere professionalmente -Fatte 100 le competenze, il 25% sono hard skills, il 75% soft skills, e sono queste ultime a fare la differenza -Ascolto attivo: fondamento dato dal non giudicare gli interlocutori, comunicare la nostra attenzione; importante anche prestare attenzione alla comunicazione non verbale Queste considerazioni sono state presentate nel corso di un webinar sulla Positività Strategica tenuto dal sociologo Salvatore Licata, per approfondire vi rimandiamo ad un articolo sul tema dello stesso autore. http://www.totilicata.com/index.php/pubblicazioni/eventi/55-positivita-strategica I professionisti: come si ricomincerà e si continuerà a lavorare Per professionisti e studi professionali, pur nelle specificità dei singoli ambiti e settori, è la tecnologia la   direzione verso cui puntare: se da consulenti e temporary manager lo smartworking non è una novità, è certo videoconferenze e webinar continueranno ad essere la via per gestire le relazioni con clienti, colleghi e collaboratori. Un uso più consapevole della tecnologia,…

La Bacheca di Obiettivo50

Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog

Cos’è, come funziona, perché un socio dovrebbe utilizzarla In questo momento di emergenza in cui tutte le attività di networking e formazione di Obiettivo50 sono rimandate, la comunicazione interna tramite email e annunci in bacheca è il modo per restare in contatto con gli associati, per condividere notizie e informazioni utili. In quest’ottica acquista quindi ancor maggior valore la bacheca di Obiettivo50 intesa come canale privilegiato di dialogo diretto con i soci, oltre che strumento di networking e motore di molte iniziative della nostra associazione. Che cos’è la bacheca di Obiettivo50 La bacheca è uno strumento talmente conosciuto da essere dato quasi per scontato, ma forse proprio per questo è importante trovare l’occasione per parlarne in modo un po’ più dettagliato. Come dice il nome, la bacheca è innanzitutto un mezzo di comunicazione: è uno degli strumenti più potenti che l’associazione mette a disposizione dei suoi associati ed è riservata ai soli soci di Obiettivo50, che vi arrivano accedendo all’area soci, la parte riservata del sito, con inserimento di nome utente e password. Questa modalità di accesso con nome utente e password si rende innanzitutto necessaria ai fini del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR 2016/679) in quanto nell’area soci sono presenti dati personali e dati sensibili dei  soci. L’accesso con credenziali è inoltre richiesto in quanto le informazioni presenti nell’area soci (come ad es. i contenuti della bacheca e delle altre sezioni di quest’area del sito) sono riservate esclusivamente ai soci. In bacheca vengono pubblicati annunci e news (circa un centinaio di pubblicazioni all’anno): ricerche di professionisti qualificati, offerte di collaborazione, opportunità di networking, segnalazioni di convegni e corsi, informazioni su bandi e progetti finanziati, oltre naturalmente alle notizie su progetti e attività dell’associazione. Queste pubblicazioni si traducono, se opportunamente recepite dall’associato, in occasioni di networking, di nuove collaborazioni professionali, di partecipazione a progetti, oltre che in un puntuale aggiornamento, anche culturale, su temi di economia, management, geopolitica. I soci non sono però solo fruitori degli annunci e delle news pubblicati in bacheca: i soci sono essi stessi il motore della bacheca, perché le news, le offerte di collaborazione, le segnalazioni di seminari e di opportunità di networking sono proposte per la pubblicazione dai soci stessi. Ecco perché definiamo la bacheca un potente mezzo di networking: perché il singolo socio può con tutta comodità proporre il proprio messaggio ed entrare in contatto con tutti i soci interessati alla…

Da dirigente e manager a consulente: quali passi

Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Vita da consulente

Dopo aver analizzato in questo articolo il contesto e aver approfondito le opportunità di reinventarsi una nuova vita professionale, vediamo ora quali i possibili step da intraprendere in questo percorso.  Le linee di azione La domanda che lecitamente ci si pone è: come fare a rendere visibile ed a sfruttare questo vasto patrimonio professionale? A questa domanda l’associazione O50 si adopera da anni per dare risposta. Riuscendoci. Vediamo come. Sostanzialmente si aprono due vie per promuovere le suddette professionalità: quella diretta, presso le stesse aziende, l’altra, attraverso degli intermediari presentatori che condividano la finalità. L’interlocutore può essere l’imprenditore stesso? E’ l’unico in grado di valutare i benefici di un’attività di supporto di alto livello e di decidere se accedervi o meno. Dopo aver sperimentato alcune vie di contatto diretto, si arriva rapidamente alla conclusione che un approccio sistematico “porta a porta” è non solo non praticabile, ma impensabile, per una serie infinita di motivi: la vastità del mondo delle PMI (sia pure limitandolo ad una Provincia o Regione), la difficoltà oggettiva di ottenere ascolto presso l’imprenditore, la naturale e sana diffidenza dell’imprenditore nei confronti di persone non conosciute, considerate alla stregua di “questuanti”. Meglio prendere in considerazione un nuovo fronte, individuando operatori che non solo condividano le finalità sociali dell’associazione di cui il manager fa parte, ma che abbiano un dichiarato interesse a portare benefici al mondo delle PMI, con le quali intrattengono rapporti istituzionali, siano essi di rappresentanza o di natura economica: Pubblica Amministrazione, Istituti di credito, Istituti accademici, Associazioni datoriali e di categoria. Le associazioni imprenditoriali/datoriali sono alla continua ricerca di servizi innovativi da offrire alle aziende associate. Anche qui, pur in un ambito di non facile percorribilità, sono individuabili servizi professionali che coprano varie esigenze (check-up aziendale, internazionalizzazione, ecc.). Le Autorità, locali (Comuni, Province, Regione), e centrali (Ministeri), nonché a livello di Unione Europea, emettono bandi per Progetti Finanziati attraverso i quali tali iniziative si esprimono. Molti istituti accademici, soprattutto in ambito hi-tech, partoriscono ed allevano piccole start- up, costituite da ricercatori d’ingegno e di coraggio. Questi, per estrazione, dopo il momento dell’invenzione, hanno necessità di supporto gestionale e commerciale per garantire lo sviluppo della loro creatura Inoltre, un supporto essenziale alle problematiche del rapporto con le Banche è la semplice presenza di un professionista, in grado di meglio presentare le prospettive di business dell’azienda. E in tutto ciò, la consapevolezza che la stragrande maggioranza delle opportunità nasce…

Il percorso del cinquantenne da dirigente e manager a consulente

Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog, Vita da consulente

Come reinventarsi consulente, temporary manager o imprenditore In Obiettivo50 questa è la storia di molti soci: un brillante background come dirigente che si mette al servizio di una nuova vita professionale, giocandosi in ruoli nuovi e impensabili fino a pochi anni prima. In questo approfondimento in due parti vediamo, a partire dalla concreta esperienza di molti di noi, come approcciare questo percorso. Nella prima parte analizziamo il contesto e le opportunità, nella seconda parte, nel prossimo articolo, approfondiremo alcune possibili linee operative, ovvero come muoversi nel concreto. Il punto di partenza 1: l’offerta Ben difficilmente un cinquantenne si rialloca come dirigente dipendente all’interno di una grande struttura. Questa persona possiede però un tesoro, costruito con anni ed anni di lavoro sul campo: il bagaglio professionale, l’esperienza. E questo è quello che deve mettere in gioco. Ma dove? E come? Ecco che allora il manager fa di necessità virtù e si “reinventa” in un nuovo ruolo professionale: il consulente, il temporary manager, più raramente l’imprenditore, in alcuni casi nella combinazione dei tre. Il punto di partenza 2: la domanda Se da un lato, le grandi imprese sono in ritirata, dall’altro vi sono aziende che di questo bagaglio di esperienza e professionalità possono usufruire: le PMI, la struttura portante dell’economia italiana. Un’attenta analisi conduce ad individuarne le aree meritevoli di attenzione e di possibile miglioramento, in particolare: –      l’ internazionalizzazione: la necessità e la volontà di uscire dai confini domestici, ma all’estero non si va solo per vendere, spesso anche per produrre o per comprare –      l’ innovazione: l’espansione è raggiungibile solo grazie al valore aggiunto che le aziende mettono nel prodotto e nei processi produttivi. E’ nei servizi, nella proposizione dell’offerta, nella cooperazione con portatori esterni di conoscenza, nella protezione della proprietà intellettuale che si possono trovare ulteriori elementi differenzianti competitivi –      le start-up: l’ICT offre oggi innumerevoli possibilità di avviare nuove iniziative, valide sotto il profilo del valore aggiunto apportato, che necessitano della esperienza di manager qualificati per decollare in termini di sviluppo e ritorno dell’investimento –    la transizione generazionale: il nostro tessuto economico è basato sull’azienda a conduzione famigliare, ma solo il 3 % delle imprese (in Europa) giunge alla terzagenerazione imprenditoriale. L’immissione di forze manageriali permanenti, che possano condurre l’azienda a superare l’indissolubile triangolo azienda – famiglia – proprietà è spesso di vitale importanza. –      La cooperazione attraverso Reti di Impresa: la natura “egocentrica” dell’impresa famigliare è detta…

Come contattare possibili clienti PMI: suggerimenti e argomenti per il consulente

Posted by Gabriella Valeri in Approfondimenti, Blog

Come contattare possibili clienti PMI: per il consulente interessato a sviluppare contatti con le PMI, per stimolare le esigenze di consulenza sui classici temi dell’internazionalizzazione, della comunicazione digitale o dell’innovazione (o industria 4.0 che dir si voglia), il primo passo è innanzitutto crearsi dei buoni elenchi di società da contattare. Questi provengono generalmente da liste espositori di Fiere specialistiche, da Directories tematiche disponibili su web, da specifiche liste di Associazioni, ecc. Premesso questo, bisogna poi tener presente le oggettive difficoltà insite nel così definito “primo contatto a freddo”. E’ quindi necessario avere alcuni elementi per rendere efficace la telefonata: Il nome della persona da contattare – o in alternativa una funzione aziendale precisa Un valido argomento da presentare (lo Speech) Il fattore FCC (Focus, Chiarezza, Concisione) Vediamoli nel dettaglio. Il primo punto sembra banale, ma spesso si perde tempo ad inseguire l’interno desiderato. Cosa che si può superare se si effettua una ricerca preliminare sui database online (Kompass, Guida Monaci, Europages, e altri, Associazioni, LinkedIn, ecc.) individuando la posizione chiave per l’argomento che si andrà a proporre (vedi punto 2): il responsabile tecnico, il direttore R&D, responsabile acquisti, ecc. Il secondo punto è poi veramente importante per suscitare l’attenzione dell’interlocutore, e quindi aprire la strada alla discussione. Gli argomenti più validi sono quelli che riferiscono a possibilità di ottenere contributi a fondo perduto: esempi utili sono i bandi del Mise (ad es. per l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle PMI), i vari bandi regionali, i bandi INAIL, ecc. Altri argomenti interessanti sono i finanziamenti agevolati, che però, essendo materia dei commercialisti, potrebbe avere poco appeal se proposti da uno sconosciuto, ma non è mai detto! Il terzo punto è altrettanto fondamentale. Focus: saper andare subito al dunque. Chiarezza: parole semplici e non le solite espressioni in inglese da consulenti. Concisione: dopo 30 secondi l’attenzione dell’interlocutore già scade. Se si giunge a poter fissare un incontro in azienda il gioco è fatto: nel corso dell’incontro si illustrerà l’argomento specifico, ma in genere si scoprono ulteriori  problemi e necessità (i bisogni latenti), che possono creare opportunità di collaborazione. Come contattare possibili clienti PMI: in conclusione, ricordarsi che questo approccio non è un “gioco da ragazzi”, il tasso di redemption è basso, e ci vuole molta pazienza e determinazione. BUON LAVORO!