Blog

I MANAGER SI RACCONTANO. L’esperienza di Laura Vescovo alla Fondazione Prandoni

Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News

Nel 2021 abbiamo raccolto l’esperienza di una delle nostre socie, Laura Vescovo, relativamente alla nomina a consigliera presso la Fondazione Prandoni, Organizzazione senza fini di lucro, operante nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria e assistenziale a persone anziane, nel contesto territoriale di Como, Lecco, Milano e Varese.   Laura, dopo aver risposto nuovamente al bando del comune di Milano è stata rieletta consigliera per i prossimi 3 anni (maggio 2023 – maggio 2026). Le abbiamo chiesto di raccontarci com’è andata e che cosa l’ha spinta a ricandidarsi. “Innanzitutto, il primo periodo del mio insediamento, che è corrisposto all’inizio del Covid, è stato molto sofferto e faticoso. L’epidemia non ha infatti risparmiato nessuno: dai degenti a gran parte del personale, al Presidente e al Direttore Generale. Il consiglio ha dovuto far fronte a un periodo molto complicato, che ha però accelerato il mio inserimento e creato un clima di grande collaborazione, partecipazione e stima all’interno del Consiglio. Dopo 3 anni nel ruolo di consigliera posso dire che si tratta di un’esperienza molto soddisfacente e arricchente dal punto di vista umano e professionale, ma anche di grande responsabilità da non sottovalutare. La cornice è inoltre molto piacevole, in quanto la fondazione si trova a Torno, in quella che era la villa di vacanza della famiglia Prandoni, affacciata sul Lago di Como, con un bellissimo parco secolare”. Quali sono state le iniziative e le attività degne di nota durante il suo primo mandato? “In questi anni sono state promosse molte iniziative sul fronte immobiliare, cosa che ha permesso la costruzione di una nuova importante ala della struttura, con 20 camere accessoriate, palestra e terrazza vista lago. I letti disponibili nella struttura sono così passati da 70 a 90. Per quanto riguarda l’assetto organizzativo, il consiglio ha poi nominato a sua tutela, benché non fosse obbligatorio, un Organo di Vigilanza, che potesse sovraintendere alle scelte e ai comportamenti della struttura, garantendo al contempo il rispetto delle norme. Una scelta rivelatasi di successo, che ha consentito alla fondazione di superare brillantemente i controlli (audit) da parte di ATS e ROS, che si sono svolti durante e dopo la pandemia Covid. Da sottolineare poi l’attenzione posta dal consiglio alle tematiche di benessere di tutti gli stakeholder della Fondazione a partire dagli ospiti e dal personale, dei quali si monitora periodicamente la soddisfazione che raggiunge livelli sempre molto positivi anche in confronto ai benchmark certificati dalla LIUC, l’Università di Castellanza….

SEMINARIO – SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE

Posted by Anna Lavatelli in Approfondimenti, Blog, Formazione

Sostenibilità ed economia circolare continuano ad essere temi strettamente collegati e imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. In particolare, l’economia circolare è uno degli elementi chiave dell’innovazione industriale degli ultimi anni. Spesso confusa con la riduzione dell’impatto ambientale, essa in realtà costituisce uno degli strumenti principali per trasformare le catene del valore contribuendo alla sostenibilità economica, oltre che ambientale. Esperti di settore e imprenditori sono intervenuti portando testimonianze e suggerimenti, confermando che sostenibilità ed economia circolare possono essere impiegate con successo anche dalle Piccole Imprese e che esistono opportunità concrete per Consulenti di Piccole Imprese e Temporary Manager che vogliano cimentarsi in questi ambiti e possiedano il giusto atteggiamento, oltre che conoscenze e competenze appropriate. Ecco i punti salienti della giornata: – Giacomo Andriola, Innovation Manager e Founder di Studio Itaca ha spiegato come l’economia circolare sia un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e contribuire a ridurre i rifiuti al minimo. Troppo spesso i consumatori gettano prematuramente articoli che potrebbero essere usati più a lungo, con conseguente aumento di rifiuti, emissioni di gas e crescita della domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni. Questa situazione mette sempre più in allerta l’UE. Il PNRR per l’economia circolare conta l’investimento di svariati miliardi di euro impiegati a tutto campo: agricoltura, edilizia, energie rinnovabili, ecc. Si impongono nuovi requisiti per rendere i prodotti più “circolari”, durevoli e affidabili. Tutto il processo produttivo va riconvertito, a partire dalla progettazione, per ridurre al minimo gli sprechi. Utili in questo caso progetti di simbiosi industriale tra le aziende, grazie ai quali i rifiuti di una di esse vengono utilizzati come materie prime dall’altra. Necessarie infine nuove competenze e figure professionali specifiche poiché il cambiamento comporta un parallelo mutamento di processo, organizzazione e metodologie: dagli Eco-designer agli Energy manager, agli Eco-coolhunter, esploratori di tendenze «verdi», ecc. – Giovanna Menzaghi, Presidente Associazione Smart Cities Italy e Stefano Vergani, CEO Gruppo Converg hanno spiegato che Smart Cities Italy nasce da un gruppo di Enti, Aziende e Professionisti sensibili allo sviluppo sostenibile (uno di questi è Converg), che si sono aggregati per affrontare una serie di sfide, tra cui l’attivazione di un percorso di studi specializzati e la selezione delle migliori eccellenze, che possano mettere a disposizione la loro professionalità e competenza nei…

Seminario Sostenibilità ed Economia Circolare. TAVOLA ROTONDA – 24 maggio 2023

Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

A chiusura del Seminario è stata organizzata una Tavola Rotonda, condotta dalla nostra Socia Laura Vescovo, e alimentata da alcuni dei Relatori della giornata. Lo scopo era quello di fornire alcuni suggerimenti ai manager di Obiettivo 50 che vogliano diventare consulenti nel settore sostenibilità, individuando approcci, opportunità e attività da seguire per iniziare questo nuovo percorso. I temi trattati: – Preparazione, formazione e certificazioni necessarie per diventare consulenti di sostenibilità; – Difficoltà e resistenze che il consulente si deve preparare ad affrontare; – Attività prioritarie da svolgere presso le PMI: bilancio di sostenibilità, formazione, certificazione; – Tipologia di clienti da cercare e motivazioni sulle quali fare leva – Ruolo, approccio e stile del consulente di sostenibilità per le PMI Anzi tutto, quali sono le prime cose che deve fare un consulente per avvicinarsi al tema della sostenibilità e dell’economia circolare? GIACOMO ANDRIOLA, responsabile di Studio Itaca, ha sottolineato che il consulente deve essere molto informato su certificazioni, standard e su tutte le novità in ambito normativo. Allo stesso tempo deve conoscere come funziona il mercato e quali sono i suoi trend. Bisogna apportare alle imprese una nuova consapevolezza supportata da analisi e dati concreti inerenti al settore di riferimento. La successiva domanda è stata posta a GIOVANNA MENZAGHI, Presidente di Smart Cities Italy: Quello della sostenibilità e in particolare della Mobility, sono settori in grande espansione ma ancora molto acerbi. Quali sono i freni e le difficoltà, all’interno della società e delle aziende, che ne impediscono la diffusione? La transizione ecologica – è stato affermato – è possibile solo con una parallela transizione culturale. Spesso gli imprenditori rispondono unicamente nel momento in cui si toccano temi economici. Oltre a un’adeguata formazione manca il corretto mindset e la giusta apertura verso il dialogo e il confronto. Ulteriori difficoltà possono essere date dalla tipologia di business, che, se quasi interamente incentrato su fattori non sostenibili, potrebbe dover cambiare completamente con conseguenze spesso inaccettabili per l’imprenditore. Anche la sostenibilità deve essere sostenibile! Quali sono le attività prioritarie che un consulente dovrebbe proporre ad una PMI per iniziare una consulenza in ambito sostenibilità? Secondo ANDRIOLA, intanto, il bilancio di sostenibilità, il cui obbligo di legge riguarda per ora solo le grandi aziende, ma si estenderà progressivamente fino alle PMI e alle microimprese, diventando sempre più un prerequisito per lavorare con le grosse aziende e partecipare ai bandi gara, nonché elemento di giudizio da parte…

Tecniche di Digital Marketing per la costruzione di un database di contatti utili – Training on the job

Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

Un’attività di consulente o di temporary manager? Ok, idea interessante e stimolante, ma come mi procuro in modo sistematico e organizzato i contatti giusti: potenziali clienti, partner, enti di riferimento, ecc. (al di là dei nominativi di cui già dispongo)? Come entro in relazione con loro e come coltivo la relazione? A queste domande ha risposto, almeno in prima battuta, il Workshop Tecniche di Digital Marketing per la costruzione di un database di contatti utili, svoltosi lo scorso 19 aprile. PREMESSA Viviamo un’epoca digitalizzata nella quale le mutate modalità di gestione del business rendono fondamentale un continuo aggiornamento sugli strumenti utili ad agevolare il lavoro. Altro aspetto da sempre basilare per un’attività di successo sono le relazioni, da costruire non solo con i clienti ma anche con colleghi, collaboratori e tutto l’ecosistema di riferimento del proprio settore. Tali rapporti sono stati ulteriormente amplificati dai social media, che possono essere sfruttati per un’organizzazione efficiente e proficua dei contatti OBIETTIVI Finalità del worskshop: creazione di un database digitale per costruirsi la propria rete professionale, sviluppare opportunità di business, condividere e diffondere novità e aggiornamenti, il tutto col corredo di esempi concreti. I relatori Gianfranco Antonioli e Laura Vescovo hanno inoltre mostrato i vari step di utilizzo degli strumenti: il social media professionale Linkedin e la piattaforma di email marketing Mail Chimp. STEP OPERATIVI 1) Identificazione dell’Esigenza: ad es. sono un consulente e voglio propormi alle imprese con un’expertise specifica, o sono un professionista di settore e cerco collaboratori o fornitori. 2) Ricerca e utilizzo di portali: una volta chiara la mia esigenza passo alla ricerca di profili utili al mio scopo. Nel caso del consulente potrei rivolgermi ad associazioni a sostegno delle PMI, nel secondo potrei partire consultando la lista espositori di una fiera di settore per procedere allo screening dell’elenco di aziende partecipanti, filtrare caratteristiche di interesse come tipologia di prodotti, lingua preferita, etc. In alternativa posso individuare contatti di persone o di aziende, direttamente da Linkedin tramite l’utilizzo di filtri: – Parole chiave (ruolo, esperienza e competenza ricoperte, settore merceologico di appartenenza)– Località di riferimento, Università frequentata (o con cui si è collegati), azienda attuale o precedente. 3) Approccio: Individuati i profili di interesse procedo all’invio di messaggi e, ponendo molta attenzione alla qualità degli stessi, presenterò la mia azienda o servizio, e la mia offerta, e richiederò un incontro. CASE STUDY La nostra socia Gabriella Grazianetti, founder della start…

EQUITY CROWDFUNDING: che cos’è?

Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

Una nuova formula per il finanziamento di startup innovative e PMI al centro di una “Pillola di Sapere” della Obiettivo50 Academy Startup innovative o PMI alla ricerca di finanziatori per sviluppare progetti imprenditoriali? Non ci sono solo banche (spesso “avare”), o fondi di venture capital. Oggi c’è anche una formula nuova, l’equity crowdfunding. Lo scorso 16 marzo si è tenuto un incontro “Pillola di Sapere” della nostra Academy su questo tema attualissimo e in continua evoluzione; un processo attraverso il quale più persone, tramite apposite piattaforme online, investono somme anche relativamente modeste in startup innovative o PMI, acquisendone una quota di partecipazione e contribuendo quindi a finanziarne i progetti imprenditoriali e a sostenerne lo sviluppo. Relatori Marco Rizzelli – General Manager di Seed Money, il primo progetto italiano di crowd seed funding “equity-based”, Riccardo Caliari – Chairman del Birrificio 620Passi, e Antonio Piva– Mentore e Business Angel di Seed Money, che hanno raccontato il funzionamento del veicolo di investimento Seed Money, riconosciuto come business ad alto valore sociale, illustrando un esempio concreto. Il contesto Il contesto in cui si muovono oggi le start up richiede per la loro sopravvivenza mezzi, collaborazioni e un network di riferimento. La logica delle start up, diversamente dalle PMI, è quella della crescita esponenziale in tempi brevi e dell’Exit Strategy. Con questa uscita (mediamente dopo 7 anni) proprietari e founder massimizzano l’investimento effettuato ottenendo i fondi per dedicarsi a una nuova fase di sviluppo mentre gli investitori ottengono il ritorno del capitale versato con un surplus, impiegabile in altre attività. Si tratta di un settore innovativo che cresce sulla base degli investimenti. Il mercato italiano, che conta circa 2,34 miliardi di investimenti in capitale di rischio, è in crescita. I grossi progressi in questo ambito sono dovuti all’intervento di Cassa Depositi e Prestiti ma sono altresì agevolati da quote associative accessibili a tutti, a partire da 200 €, detrazioni Irpef e plus valenze esentasse: vantaggi di cui possono usufruire investitori e soci. La piattaforma Seed Money è un acceleratore a proprietà diffusa che conta ad oggi 508 soci storici, 26 startup e 100 soci investitori seriali con 10 investimenti all’attivo ciascuno, e che può vantare risultati come il 94 % tasso di successo delle campagne crowdfunding promosse e il 265% di overfunding medio. “La nostra piattaforma di equity crowfunding implica la partecipazione attiva in società e trattamenti vantaggiosi, senza imporre iter prestabiliti; si può investire…

Il progetto di Obiettivo50 per l’innovazione a StoryTime di Radio Canale Italia

Posted by Anna Lavatelli in Blog, Eventi, News, News

Il 20 febbraio scorso, il nostro vicepresidente, l’ing. Claudio Gregorio, ha presentato il progetto Obiettivo 50 presso StoryTime – Radio Canale Italia, una radio che racconta “il Capitale Umano” del mondo del lavoro attraverso la voce diretta dei protagonisti. Ecco una sintesi del suo intervento: StoryTime: Claudio innanzitutto cos’è Obiettivo 50?   Claudio: La nostra è un’Associazione di Manager di alto profilo professionale, senza scopo di lucro e accomunati da un profondo senso etico, che si propone di supportare le imprese nella realizzazione dei loro obiettivi e di offrire opportunità professionali ai nostri associati. Il nostro payoff è: Manager per la realtà di impresa. Siamo un centinaio di associati sparsi per l’Italia, per lo più in Lombardia ed in Piemonte, che vantano esperienze ultraventennali in situazioni complesse e ruoli di responsabilità. StoryTime: Com’è nato questo progetto? Claudio:Il progetto è nato da un’intuizione e da un’esigenza. Nel 2004, alcuni dirigenti che avevano lasciato la realtà aziendale si sono uniti per creare nuove opportunità di lavoro in un’organizzazione più orizzontale. Nel 2008, la nostra organizzazione è stata riconosciuta come APS, ossia un’Associazione di Promozione Sociale di interesse generale per i suoi iscritti e la comunità, grazie al volontariato dei nostri associati. StoryTime: Qual è la vostra Mission principale? Claudio: L’obiettivo è mettere a disposizione di società e aziende il nostro network di competenze con servizi di consulenza o di temporary management, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi aziendali e forniscano al tempo stesso opportunità professionali ai nostri associati. Insieme alla classica consulenza offriamo consulenze temporanee o fractional management a tempo e che possono essere suddivisi in più aziende. I nostri servizi sono focalizzati principalmente sulle PMI (piccole e medie imprese), in cui i manager solitamente coincidono con i proprietari. Obiettivo 50 entra in relazione diretta con la dirigenza, che spesso ha bisogno di integrare risorse, competenze o gruppi di competenze. StoryTime: Quali sono i vostri gruppi di competenze? Claudio:L’avanzamento tecnologico ha ridefinito gli scenari produttivi e sta spingendo le PMI a ricercare risorse umane in grado di gestire la trasformazione tecnologica e possedere competenze trasversali in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato. Abbiamo pertanto individuato questi quattro gruppi di competenze che, secondo noi, colmano il mismatch tra domanda e offerta sul fronte delle competenze tecnico-digitali: 1) Internazionalizzazione: esperienza in mercati internazionali B2B e B2C in Europa e Far East in materia di export “tradizionale” off-line e competenze di export digitale…