Blog

Un business sostenibile e digitalizzato – come si fa?

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Digitalizzazione e sostenibilità possono marciare insieme? Sì, anzi devono. Ce ne ha parlato, nella Pillola di sapere dell’11 ottobre scorso, Andrea Cabiati, AD di Tech Style, società dedicata a servizi digitali a 360°, dallo sviluppo web e Ecommerce alla SEO e alla Marketing automation. La società ha maturato negli anni una forte sensibilità verso l’impatto ambientale e ha deciso di puntare sulla rilevante correlazione tra la sostenibilità e la propria expertise digital; quest’ultima permette infatti di sfruttare la tecnologia come strumento di sviluppo sostenibile. Il contributo che propone Tech Style in questo contesto è concreto e già attivo: si chiama partnertribe ed è una piattaforma online dedicata al supporto di PMI e professionisti nella comunicazione, gestione clienti e vendita, con il forte ausilio digital. “Quando fai un’offerta commerciale, il tuo cliente è veramente colpito?”, ci chiede Cabiati, “Hai la possibilità di correggere un errore senza rimandare l’offerta al cliente? O di conoscere facilmente il nome dell’azienda che ha visitato il tuo sito? “ Queste sono alcune delle funzionalità della piattaforma, che aiuta i business a digitalizzarsi, diminuendo drasticamente l’uso della carta stampata e favorendo una nuova modalità di realizzazione e gestione di documenti (e rapporti commerciali): • Creazione di documenti aziendali: presentazioni professionali e offerte commerciali online • CRM e vendite: gestione di tutte le relazioni e transazioni con i clienti in modo centralizzato • Statistiche di lettura dei documenti inviati: tracciamento preciso dell’attività del cliente e del suo focus di lettura • Web Lead: creazione di form in html da inserire nelle landing page, e di un sistema innovativo, detto Quality Lead, in grado di rilevare non solo le statistiche quantitative sull’andamento del sito ma anche quelle qualitative (es. ragione sociale, fatturato, settore della società che visita il sito) • Firme da remoto: possibilità di far firmare documenti ufficiali a distanza • Gestione degli allegati: possibilità di allegare file ai documenti creati online Facilmente accessibile da ogni device e disponibile in quattro lingue, partnertribe, ci spiega l’AD, presenta un vantaggio fondamentale per l’utilizzatore: avere un unico spazio di lavoro che permette di risparmiare tempo e migliorare la relazione con i propri clienti, che saranno piacevolmente sorpresi dalla personalizzazione e dalla cura di tutto il processo. Il CRM consente infatti al professionista di tenere monitorato ogni step del percorso di vendita e ogni dato inserito in fase commerciale tramite un’unica dashboard. Ad esempio, conoscere quanto tempo dedica il cliente al…

INNOVARE GUARDANDO AVANTI. I principi dell’innovazione strategica

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Che cosa significa “innovare strategicamente”? Ce lo ha raccontato Gianluca Vaglio, consulente tecnologico e Innovation Manager specializzato nell’innovazione e digitalizzazione di piccole e medie imprese e professionisti, nella Pillola di Sapere dello scorso 19 settembre.  In questo evento Obiettivo50 ha voluto dare ai suoi Manager degli strumenti per approfondire la metodologia.   CONTESTOLe imprese di oggi operano in un mondo sempre più competitivo, le cui difficoltà sono state accentuate dalla pandemia; in tale contesto uno degli elementi che aiuta ad evolversi e distinguersi, senza intervenire sulle marginalità, è l’innovazione.Il mondo del business, che negli anni ‘80 veniva descritto con l’acronimo VUCA (volatile, uncertain, complex, ambiguous ossia volatile, incerto, complesso e ambiguo), risponde oggi all’acronimo BANI (brittle, anxious, non-linear, incomprehensible, ossia fragile, ansiogeno, non lineare e incomprensibile).I numeri dicono che l’81% delle aziende italiane non è pronta ad affrontare eventi imprevisti e solo il 16% è rimasto rimane immune dai recenti più significativi eventi come la pandemia e la crisi energetica. La maggior parte non appare inoltre incline alla novità: quasi il 50% della pianificazione aziendale utilizza il foglio di calcolo, strumento anni ’80.   APPROCCIOL’approccio delle aziende, secondo l’Innovation Manager, dev’essere non più reattivo ma anticipatorio: esse devono imparare a comprendere gli impatti a lungo termine dei fenomeni odierni e immaginare scenari futuri che le rendano pronte ad affrontarli.Come si immagina il futuro? Per essere veramente innovativi, spiega Vaglio, è necessario guardare molto avanti, senza considerare solo cambiamenti come sembrerebbero prospettati dalla logica e dal senso comune.Il future thinking è ciò che consente di pensare al futuro in maniera strutturata, utilizzando approcci, metodi e tecniche che generano valore attraverso l’esplorazione di futuri alternativi.Molti sono i vantaggi del future thinking: superare gli schemi abituali, comprendere meglio il contesto, anticipare il cambiamento e cogliere nuove opportunità di business. Ma da soli non bastano. L’approccio vincente consiste nell’unire la strategia anticipatoria all’innovazione così da definire innovazioni chiare e perseguibili mantenendo flessibilità nella strategia.Tale combinazione viene chiamata Innovazione strategica e comprende alcuni passaggi:– Anticipazione di ciò che il futuro riserva– Innovazione basata sulle informazioni derivanti dall’analisi anticipatoria– Costruzione di un sistema di governance per l’innovazione   METODOLOGIAIl Future Strategic Foresight è un metodo che consente alle imprese di costruire scenari dei futuri mondi alternativi e collegarli alla propria realtà aziendale. Il FSF è a sua volta incentrato sul Lean futures Creation Toolkit, una raccolta di scenari (canvas) che dividono questioni complesse, riguardanti la lungimiranza,…

I MANAGER SI RACCONTANO. La svolta professionale di Antonella Di Nicolò

Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News, News

La nostra socia Antonella, dopo una lunga carriera all’interno di multinazionali straniere, si è trovata ad affrontare una impegnativa fase di cambiamento dell’ambiente lavorativo nella sede milanese dell’azienda: nuova organizzazione del lavoro, nuove procedure, nuovi capi, nuovi colleghi. Una situazione nella quale non si trovava a proprio agio. Che fare allora? Provare a riorientare la propria vita professionale, aggiornando le sue competenze, ampliando il suo network di contatti e mettendo a prova le sue capacità di reazione. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza. “È successo tutto tre anni fa”, esordisce Antonella, “quando mi sono trovata, quasi alla fine della mia carriera lavorativa, a dover ricominciare in un ambiente totalmente diverso, con persone nuove e con esigenze molto differenti. Ho sentito il bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad assumere competenze più trasversali, che mi permettessero di affacciarmi nuovamente al mondo del lavoro, magari cimentandomi, perché no?, in una veste, quella di consulente. In questa fase ho cercato dei contatti, qualcuno che potesse guidarmi ed ascoltarmi; ho così conosciuto Obiettivo 50, un’associazione che mi ha offerto possibilità di collaborazione, ma soprattutto un ambiente positivo che potrei riassumere con lo slogan «Non combattenti e reduci; piuttosto, reduci ma combattenti».” Qual è stato il supporto più significativo che Obiettivo50 ti ha fornito? “Uscire da una struttura gerarchica come quella di una multinazionale è stato complesso. Per riorientare la mia vita professionale, necessitavo non solo di dialogo ma di un confronto concreto con altri manager, che Obiettivo 50 ha saputo darmi. Ho avuto la possibilità di accedere a seminari (le “Pillole di sapere” organizzate da Obiettivo50 Academy), ma ho soprattutto apprezzato l’accoglienza e la componente di solidarietà che mi accompagnano ormai da tre anni. Mi sono sentita parte di una rete di colleghi coraggiosi, intraprendenti, mai stanchi di imparare e di trasmettere conoscenza, sempre pronti allo scambio di esperienze. Lo spirito dell’associazione mi ha aiutato a rimettermi in gioco e mi ha insegnato a fare rete, la cosa più importante e utile. Ho imparato a non perdermi d’animo grazie alla disponibilità e all’incoraggiamento di tante persone. Inoltre, ho potuto contare su punti di vista differenti e interessanti, che mi hanno dato una mano a ritrovare la motivazione giusta”. Come si è evoluta poi la tua carriera lavorativa? “L’occasione giusta è arrivata quando mi è stata segnalata la possibilità di partecipare a un bando della pubblica amministrazione, che non avrei mai pensato di…

I MANAGER SI RACCONTANO. L’esperienza di Laura Vescovo alla Fondazione Prandoni

Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News

Nel 2021 abbiamo raccolto l’esperienza di una delle nostre socie, Laura Vescovo, relativamente alla nomina a consigliera presso la Fondazione Prandoni, Organizzazione senza fini di lucro, operante nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria e assistenziale a persone anziane, nel contesto territoriale di Como, Lecco, Milano e Varese.   Laura, dopo aver risposto nuovamente al bando del comune di Milano è stata rieletta consigliera per i prossimi 3 anni (maggio 2023 – maggio 2026). Le abbiamo chiesto di raccontarci com’è andata e che cosa l’ha spinta a ricandidarsi. “Innanzitutto, il primo periodo del mio insediamento, che è corrisposto all’inizio del Covid, è stato molto sofferto e faticoso. L’epidemia non ha infatti risparmiato nessuno: dai degenti a gran parte del personale, al Presidente e al Direttore Generale. Il consiglio ha dovuto far fronte a un periodo molto complicato, che ha però accelerato il mio inserimento e creato un clima di grande collaborazione, partecipazione e stima all’interno del Consiglio. Dopo 3 anni nel ruolo di consigliera posso dire che si tratta di un’esperienza molto soddisfacente e arricchente dal punto di vista umano e professionale, ma anche di grande responsabilità da non sottovalutare. La cornice è inoltre molto piacevole, in quanto la fondazione si trova a Torno, in quella che era la villa di vacanza della famiglia Prandoni, affacciata sul Lago di Como, con un bellissimo parco secolare”. Quali sono state le iniziative e le attività degne di nota durante il suo primo mandato? “In questi anni sono state promosse molte iniziative sul fronte immobiliare, cosa che ha permesso la costruzione di una nuova importante ala della struttura, con 20 camere accessoriate, palestra e terrazza vista lago. I letti disponibili nella struttura sono così passati da 70 a 90. Per quanto riguarda l’assetto organizzativo, il consiglio ha poi nominato a sua tutela, benché non fosse obbligatorio, un Organo di Vigilanza, che potesse sovraintendere alle scelte e ai comportamenti della struttura, garantendo al contempo il rispetto delle norme. Una scelta rivelatasi di successo, che ha consentito alla fondazione di superare brillantemente i controlli (audit) da parte di ATS e ROS, che si sono svolti durante e dopo la pandemia Covid. Da sottolineare poi l’attenzione posta dal consiglio alle tematiche di benessere di tutti gli stakeholder della Fondazione a partire dagli ospiti e dal personale, dei quali si monitora periodicamente la soddisfazione che raggiunge livelli sempre molto positivi anche in confronto ai benchmark certificati dalla LIUC, l’Università di Castellanza….

SEMINARIO – SOSTENIBILITÀ ED ECONOMIA CIRCOLARE

Posted by Anna Lavatelli in Approfondimenti, Blog, Formazione

Sostenibilità ed economia circolare continuano ad essere temi strettamente collegati e imprescindibili nell’ambito di qualsiasi strategia di management aziendale. In particolare, l’economia circolare è uno degli elementi chiave dell’innovazione industriale degli ultimi anni. Spesso confusa con la riduzione dell’impatto ambientale, essa in realtà costituisce uno degli strumenti principali per trasformare le catene del valore contribuendo alla sostenibilità economica, oltre che ambientale. Esperti di settore e imprenditori sono intervenuti portando testimonianze e suggerimenti, confermando che sostenibilità ed economia circolare possono essere impiegate con successo anche dalle Piccole Imprese e che esistono opportunità concrete per Consulenti di Piccole Imprese e Temporary Manager che vogliano cimentarsi in questi ambiti e possiedano il giusto atteggiamento, oltre che conoscenze e competenze appropriate. Ecco i punti salienti della giornata: – Giacomo Andriola, Innovation Manager e Founder di Studio Itaca ha spiegato come l’economia circolare sia un modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali, per estendere il più possibile il ciclo di vita dei prodotti e contribuire a ridurre i rifiuti al minimo. Troppo spesso i consumatori gettano prematuramente articoli che potrebbero essere usati più a lungo, con conseguente aumento di rifiuti, emissioni di gas e crescita della domanda di risorse preziose per la produzione di nuovi beni. Questa situazione mette sempre più in allerta l’UE. Il PNRR per l’economia circolare conta l’investimento di svariati miliardi di euro impiegati a tutto campo: agricoltura, edilizia, energie rinnovabili, ecc. Si impongono nuovi requisiti per rendere i prodotti più “circolari”, durevoli e affidabili. Tutto il processo produttivo va riconvertito, a partire dalla progettazione, per ridurre al minimo gli sprechi. Utili in questo caso progetti di simbiosi industriale tra le aziende, grazie ai quali i rifiuti di una di esse vengono utilizzati come materie prime dall’altra. Necessarie infine nuove competenze e figure professionali specifiche poiché il cambiamento comporta un parallelo mutamento di processo, organizzazione e metodologie: dagli Eco-designer agli Energy manager, agli Eco-coolhunter, esploratori di tendenze «verdi», ecc. – Giovanna Menzaghi, Presidente Associazione Smart Cities Italy e Stefano Vergani, CEO Gruppo Converg hanno spiegato che Smart Cities Italy nasce da un gruppo di Enti, Aziende e Professionisti sensibili allo sviluppo sostenibile (uno di questi è Converg), che si sono aggregati per affrontare una serie di sfide, tra cui l’attivazione di un percorso di studi specializzati e la selezione delle migliori eccellenze, che possano mettere a disposizione la loro professionalità e competenza nei…

Seminario Sostenibilità ed Economia Circolare. TAVOLA ROTONDA – 24 maggio 2023

Posted by Anna Lavatelli in Blog, News

A chiusura del Seminario è stata organizzata una Tavola Rotonda, condotta dalla nostra Socia Laura Vescovo, e alimentata da alcuni dei Relatori della giornata. Lo scopo era quello di fornire alcuni suggerimenti ai manager di Obiettivo 50 che vogliano diventare consulenti nel settore sostenibilità, individuando approcci, opportunità e attività da seguire per iniziare questo nuovo percorso. I temi trattati: – Preparazione, formazione e certificazioni necessarie per diventare consulenti di sostenibilità; – Difficoltà e resistenze che il consulente si deve preparare ad affrontare; – Attività prioritarie da svolgere presso le PMI: bilancio di sostenibilità, formazione, certificazione; – Tipologia di clienti da cercare e motivazioni sulle quali fare leva – Ruolo, approccio e stile del consulente di sostenibilità per le PMI Anzi tutto, quali sono le prime cose che deve fare un consulente per avvicinarsi al tema della sostenibilità e dell’economia circolare? GIACOMO ANDRIOLA, responsabile di Studio Itaca, ha sottolineato che il consulente deve essere molto informato su certificazioni, standard e su tutte le novità in ambito normativo. Allo stesso tempo deve conoscere come funziona il mercato e quali sono i suoi trend. Bisogna apportare alle imprese una nuova consapevolezza supportata da analisi e dati concreti inerenti al settore di riferimento. La successiva domanda è stata posta a GIOVANNA MENZAGHI, Presidente di Smart Cities Italy: Quello della sostenibilità e in particolare della Mobility, sono settori in grande espansione ma ancora molto acerbi. Quali sono i freni e le difficoltà, all’interno della società e delle aziende, che ne impediscono la diffusione? La transizione ecologica – è stato affermato – è possibile solo con una parallela transizione culturale. Spesso gli imprenditori rispondono unicamente nel momento in cui si toccano temi economici. Oltre a un’adeguata formazione manca il corretto mindset e la giusta apertura verso il dialogo e il confronto. Ulteriori difficoltà possono essere date dalla tipologia di business, che, se quasi interamente incentrato su fattori non sostenibili, potrebbe dover cambiare completamente con conseguenze spesso inaccettabili per l’imprenditore. Anche la sostenibilità deve essere sostenibile! Quali sono le attività prioritarie che un consulente dovrebbe proporre ad una PMI per iniziare una consulenza in ambito sostenibilità? Secondo ANDRIOLA, intanto, il bilancio di sostenibilità, il cui obbligo di legge riguarda per ora solo le grandi aziende, ma si estenderà progressivamente fino alle PMI e alle microimprese, diventando sempre più un prerequisito per lavorare con le grosse aziende e partecipare ai bandi gara, nonché elemento di giudizio da parte…