Le Neuroscienze per Ottimizzare le Relazioni Commerciali
La Chiave del Successo nell’Interazione con i Clienti? Capirne la Psicologia
Nel corso dell’ultima Pillola di Sapere di Obiettivo 50 abbiamo assistito a un interessante intervento di Gianfranco Lanfredini, Sales temporary manager ed esperto in neuroscienze applicate all’area commerciale.
Attraverso dieci insight o fattori chiave da considerare (chiamati dallo stesso Lanfredini “pillole”), il relatore ha spiegato come la comprensione profonda dei meccanismi neurologici possa essere la chiave per sbloccare il potenziale nelle relazioni commerciali e portare a vantaggi significativi in termini di margini economici. Semplificando potremmo dire che nella relazione commerciale si vendono prodotti e servizi, ma anche – soprattutto, secondo Lanfredini – emozioni, e quindi conoscere i meccanismi psicologici dell’interlocutore/cliente è fondamentale per ottimizzare il rapporto sforzo/risultati del processo di vendita.
Il cambiamento – ha sottolineato Lanfredini – rappresenta un’opportunità di evoluzione: da qui l’importanza di abbandonare la logica del “si è sempre fatto così” e adottare nuove prospettive.
In sintesi sono stati toccati i seguenti temi:
• I Tre Cervelli e la Gestione Emotiva: il cervello è diviso in tre sistemi principali: rettiliano (reattivo a stimoli primordiali), limbico (custode di memoria, reazioni emotive e sociali) e neocorteccia, responsabile di emozioni coscienti e pensiero. Una maggiore consapevolezza e capacità di gestire questi meccanismi sono alla base di un processo di vendita efficace.
• Oltre L’Utilità Pratica: Lanfredini ha evidenziato come ancora oggi la vendita tradizionale si concentri sull’utilità pratica del prodotto, ignorando altre due modalità di percepire il valore: la Funzionalità (soluzione di un problema riconosciuto) e l’Ego-emotività, ossia la soddisfazione di Ego-emozioni. Queste ultime giocano un ruolo cruciale nel convincimento e nel conseguente comportamento dei clienti.
• Fedeltà e Valore Percepito: è stata esaminata la relazione tra fedeltà del cliente e la relativa predisposizione ad accettare un prezzo: più la fedeltà è elevata, più elevata sarà la propensione ad investire.
• Il Confronto Empatico: Carl G. Jung ci ricorda che, in ogni relazione, incontriamo due “soggetti molto diversi” tra loro: prima l’OMINO-Inconscio, poi il Razionale. Entrambi reagiscono a propri stimoli emotivi, purtroppo diversi, che NON conosciamo bene. Pertanto, per costruire le nostre relazioni “proficue”, dobbiamo imparare a conoscere gli “stimoli emotivi” di ognuno e scegliere la modalità di empatia più adeguata per ognuno.
• Mappatura dei valori: il valore percepito varia anche in base al livello di fatturato del cliente ed ai suoi margini commerciali. Conoscere il posizionamento del cliente aiuta a valutare i miglioramenti possibili (ad es. capire se puntare sulla profittabilità o sul consolidamento della fedeltà).
• Tipologia di Servizi: vanno distinti gli indispensabili e i differenzianti: se nel primo caso l’argomentazione ruoterà intorno al prezzo, nel secondo una trattativa vincente dovrà far emergere il valore aggiunto, tramite una comunicazione efficace e/o adeguati strumenti di marketing.
• Competenze e Benefici: In chiusura, Lanfredini ha messo in risalto come essere effervescenti nella comunicazione possa stimolare emozioni che guidano all’acquisto (es. condivisione di valori, sensazione di fare del bene). Le competenze necessarie per una relazione proficua sono tecniche, relazionali e gestionali. Queste ultime consentono di alzare il livello della “qualità percepita” di prodotti/servizi grazie all’interpretazione attenta dei clienti e all’adozione del giusto approccio negoziale.
In conclusione, l’incontro ci ha fornito una prospettiva unica sulla connessione tra una maggiore consapevolezza dei processi neurologici ed i vantaggi distintivi che essa può comportare. Riflessioni che costituiscono uno strumento prezioso per chiunque voglia aprire percorsi innovativi e trasformare le relazioni commerciali in esperienze di successo duraturo.