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Il Networking Efficace

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Costruire relazioni autentiche e durature: ecco che cosa significa davvero “fare rete”. Qualche consiglio su come si fa   Relazioni vere, fiducia e consapevolezza: il capitale che genera valore Oggi il networking è parte integrante della vita professionale. Ma saperlo fare bene significa superare l’idea di “vendere sé stessi” e imparare invece a costruire connessioni di senso. Come ha spiegato Lorena Bullo durante la Pillola di sapere del 29 ottobre, “Confidare e cogliere il piacere di stare in relazione – ancor prima di fare – è il senso della rete, è il tuo networking efficace.” Una rete che funziona non nasce dalla quantità di contatti, ma dalla qualità delle relazioni: persone che si riconoscono, si ascoltano e decidono di condividere esperienze, valori e obiettivi.   Dal biglietto da visita alla relazione autentica Il networking, se fatto con consapevolezza, è un processo di costruzione di fiducia, che valorizza la relazione prima di ogni altra cosa. Ogni incontro è un’occasione per conoscersi, confrontarsi e, se si crea sintonia, costruire una collaborazione duratura. Per questo, spiega Bullo, fare rete significa imparare a: 1° Presentarsi in modo autentico, dicendo chi si è davvero, non solo cosa si fa. 2° Conoscersi, cercando punti di contatto e ascoltando con curiosità. 3° Coltivare le relazioni nel tempo, trasformando i contatti in rapporti di valore. “Meglio pochi incontri autentici che decine di conversazioni vuote: la vera rete si costruisce un dialogo alla volta.”   Fiducia e reputazione: il cuore della rete Uno dei passaggi più significativi dell’incontro ha riguardato il tema della fiducia, elemento centrale di ogni relazione professionale. Fare rete significa anche esporsi: ogni volta che mettiamo in connessione due persone, mettiamo in gioco la nostra credibilità. La reputazione personale diventa così il vero capitale relazionale. Chi dimostra coerenza, rispetto e credibilità nel tempo costruisce una rete che si sostiene da sé: un ecosistema di persone affidabili, che si stimano, si supportano e si aprono a nuove collaborazioni. Il networking efficace, ha ricordato Bullo, “è una pratica di fiducia che cresce con il tempo e cambia con noi”.   Consapevolezza e responsabilità nel costruire la propria rete Fare rete significa anche mettersi in gioco. Richiede il coraggio di uscire dalla propria zona di comfort e la volontà di conoscere senza pregiudizi. Tutto parte da domande essenziali: Chi sono? Cosa voglio? Cosa offro? Domande che non servono solo a presentarsi meglio, ma a dare una direzione di senso…

Nuovo Direttivo Obiettivo 50

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Visione e continuità per il biennio 2025–2027 Il 24 settembre scorso si è tenuto il meeting di insediamento del nuovo Direttivo di Obiettivo 50 per il biennio 2025–2027, guidato dal Presidente Gianpaolo Rolando e dalla Vicepresidente Gabriella Grazianetti. Un appuntamento che ha inaugurato ufficialmente il nuovo anno dell’Associazione, offrendo ai soci un’occasione preziosa di confronto, dialogo e networking. L’incontro si è aperto con un giro di tavolo: prima la presentazione dei componenti del nuovo Direttivo, poi quella di tutti i soci presenti, storici e nuovi. Un momento che ha messo in evidenza la pluralità di esperienze e competenze che costituisce la vera forza dell’Associazione, nella quale sempre nuove energie si inseriscono con continuità e al tempo stesso con spirito inno-vativo in un percorso virtuoso consolidato. Il confronto sulle prossime “Pillole di Sapere” curate da Obiettivo50 Academy si è rive-lato uno dei momenti più vivaci e ricchi di spunti. Tra le proposte, quelle che hanno suscitato maggiore consenso sono state: l’Innovazione nei modelli di distribuzione, la Leadership intergenerazionale, la Certificazione della Parità di genere, l’efficace utilizzo dei Bandi, e un tema che continua ad essere di punta – l’Intelligenza Artificiale – con un particolare focus su potenziali rischi e sul piano AI Plus svelato recentemente dalla Cina, che mira ad integrare profondamente l’intelligenza artificiale in ambiti cruciali come la manifattura, l’agricoltura e i servizi. Altri temi su cui i manager associati hanno manifestato interesse sono stati: la rete e il posizionamento professionale come leva per valorizzare le competenze, l’analisi preditti-va per anticipare le tendenze, la gestione della reputazione online, nonché il ruolo del management in un contesto geopolitico turbolento. Grande attenzione e aspettative sono state poi generate dall’annuncio del corso intensivo “Temporary Management: da Manager a risorsa strategica per tutte le funzioni aziendali” , idealmente programmato per la primavera del 2026. Si è infine discusso della necessità di aggiornamenti da apportare al sito, che è un elemento chiave per la riconoscibilità e la promozione dell’Associazione, e sono stati individuati alcuni primi passi da compiere. La giornata si è conclusa con un aperitivo di networking, occasione informale ma preziosa per trasformare le idee in connessioni e aprire la strada a nuove collaborazioni. Con questo incontro si apre ufficialmente il nuovo biennio di Obiettivo 50: un in bocca al lupo al nuovo Direttivo e a tutti i soci, per un anno dinamico e ricco di stimoli, confronto e crescita condivisa. Ci vediamo ai…

Dalla “moda modulare” alla consulenza ESG

Posted by Anna Lavatelli in Casi di successo, Casi di successo, News

Intervista a Gabriella Grazianetti, vicepresidente di Obiettivo50 Dal tessile alla consulenza ESG, passando per una filiera sperimentale legata al territorio: il percorso di Gabriella Grazianetti unisce creatività e pragmatismo, visione individuale e scambio collettivo. In questa intervista ci racconta come è nata la sua idea di “moda modulare”, quanto ha contato il confronto con i soci di Obiettivo50 e in che modo oggi la sua esperienza si sia trasformata in una testimonianza utile anche per altri professionisti. Gabriella, il tuo percorso nasce nel tessile-moda. Da dove è partita l’idea? È nato tutto come un esperimento di moda modulare: capi trasformabili, capaci di creare più combinazioni con meno risorse. Una sfida creativa che mi ha spinta a passare subito dalla teoria alla pratica. Ho realizzato prototipi e collezioni, costruendo una filiera sperimentale fatta di fornitori e laboratori scelti con cura, realtà del territorio che hanno reso concreto un pro-getto nato come laboratorio creativo. Quanto ha contato Obiettivo50 nella fase iniziale? Moltissimo. Alcuni soci, esperti di marketing e comunicazione, mi hanno aiutata nel posizionamento del brand United Separable; altri, con competenze in internazionalizzazione del tessile-moda, mi hanno reso agevole accostarmi a mercati complessi e a dinamiche nuove. In questo modo, un’idea che nasceva come sfida personale ha assunto una prospettiva manageriale più strutturata. Oltre al supporto operativo, cos’hai trovato in Obiettivo50? Ho trovato soprattutto un luogo di confronto. Non solo “aiuti” mirati, ma una vera palestra di dialogo e arricchimento reciproco. Ogni fase del mio progetto diventava occasione per condividere aggiornamenti, riflessioni sugli standard EFRAG relativi ai report di sostenibilità, esperienze di filiera e contatti esterni. Non era un semplice passaggio di informazioni da loro a me o rispettivamente da me a loro, ma uno scambio continuo. E questo è ciò che rende speciale Obiettivo50: la possibilità di crescere insieme, in un processo di cross-fertilization di percorsi e competenze. A un certo punto, però, hai scelto di cambiare rotta. Perché? Il contesto globale parlava chiaro: produciamo troppo e scartiamo ancora di più. Con mercati in contrazione, tensioni geopolitiche e il cambiamento climatico, ho sentito il bisogno di trasformare il mio progetto in qualcosa di diverso. Non una chiusura, ma un nuovo inizio: una exit strategy che rappresentasse un case study concreto, utile per portare avanti attività di consulenza e diffusione sui temi ESG, sulla circolarità e sui modelli di consumo sostenibile. Oggi in che direzione ti muovi? Come ho detto, il laboratorio…

Assemblea 2025 dei Soci Obiettivo50

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Approvato il Bilancio ed eletto il nuovo Consiglio Direttivo. Poste le basi per un programma di consolidamento e di crescita Riuniti il 19 giugno a Milano nella sede di M&C Partners, i soci hanno esaminato il rendiconto economico 2024 e il forecast per il 2025, confermando, nonostante l’obiettiva difficoltà del contesto socio-economico, la sostenibilità economico-finanziaria dell’Associazione e le condizioni favorevoli per proseguire e rafforzare il percorso di sviluppo. Il bilancio è stato approvato all’unanimità e l’Assemblea ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo, composto da: • Alberto Accolla • Gianfranco Antonioli • Gaetano Bonfissuto • Claudio Gregorio • Gabriella Maria Angela Grazianetti • Patrizia Oliveri del Castillo • Marina Pittini • Gianpaolo Rolando Il Consiglio, che resterà in carica per il prossimo biennio, si è successivamente riunito il 2 luglio e ha eletto i nuovi Presidente e Vicepresidente. La carica di Presidente sarà ricoperta da Gianpaolo Rolando e la Vicepresidente sarà Gabriella Maria Angela Grazianetti. Confermato Giuseppe Lunetta nella posizione di Tesoriere. Nell’illustrare le attività concluse nel primo semestre 2025 e quelle progettate per il secondo, la Presidente uscente Marina Pittini ha invitato i soci a collaborare proponendo idee e nuove iniziative per promuovere l’attività dei manager soci di Obiettivo 50 presso la platea delle PMI, naturali destinatarie dei servizi professionali.   Quali linee di sviluppo per l’Associazione? Dal confronto tra i Soci sono emerse alcune possibili direttrici di sviluppo: • Qualità e riconoscimento Esplorare nuove modalità di attestazione della qualità dei servizi professionali prestati dai soci, per consolidare l’autorevolezza di Obiettivo 50 sul mercato e presso le aziende PMI e gli interlocutori istituzionali. • Servizi alle imprese Sviluppare per i Soci pacchetti di consulenza aziendale che essi possono utilizzare nelle loro attività verso le PMI e percorsi di formazione manageriale specializzati su temi PMI rispondendo ai bisogni emergenti di competitività e innovazione. • Collaborazioni strategiche Rafforzare le sinergie con altre associazioni di fractional e temporary management per ampliare le opportunità professionali dei soci e sviluppare iniziative congiunte a beneficio del tessuto imprenditoriale. Nel corso del dibattito è emerso un promettente forte spirito di partecipazione e di collaborazione, e si è affermata la volontà di trasformare, attraverso adeguate proposte, le idee condivise in iniziative concrete e sostenibili.   Il Consiglio Direttivo raccoglierà i contributi e a settembre presenterà un piano operativo focalizzato su: • l’introduzione di servizi innovativi per promuovere e valorizzare i manager associati • la crescita dell’immagine di Obiettivo50 sul territorio e del suo potere di attrazione verso i manager potenziali nuovi soci; • la creazione di sinergie con il…

L’informazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale Generativa

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Essenziali pensiero critico e soft skill per il migliore uso di questi sistemi – Grandi cambiamenti anche nella ricerca di informazioni online   La Pillola di Sapere del 15 aprile, organizzata da Obiettivo50, ha offerto uno sguardo approfondito su come l’Intelligenza Artificiale generativa stia cambiando il modo in cui cerchiamo, selezioniamo e interpretiamo le informazioni online. Ad affrontare il tema sono stati: Alberto Accolla, consulente di direzione in innovazione strategica e consigliere di Obiettivo50, con una riflessione sui rischi legati ai bias cognitivi da cui possono essere affetti i sistemi AI e quindi le loro risposte, e sulle relative responsabilità etiche e legali; e Andrea Paternostro, docente di digital marketing e comunicazione in università e istituti di ricerca e formazione, con un focus sull’impatto dell’AI sulle ricerche online, sul comportamento degli utenti/consumatori e sulle strategie di marketing digitale più efficaci per le aziende.   Bias e rischi nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa Accolla ha evidenziato come i moderni sistemi di AI quali ChatGPT, Gemini o Perplexity – non restituiscano certezze, ma generino risposte probabilistiche. Ne possono conseguire le cosiddette allucinazioni algoritmiche: risposte verosimili ma sbagliate, derivanti p.es. (ma non solo) da dati non aggiornati o non verificati. Questo accade perché, come sottolineato durante l’intervento, l’AI non ammette mai di non sapere. Non è in grado di sospendere il giudizio, e ciò può portare a disinformazione, errori decisionali e rischi reputazionali, soprattutto in ambito aziendale. Accolla ha inoltre chiarito che, in assenza di un riconoscimento giuridico dell’AI, eventuali danni, plagi o contenuti errati ricadono su chi formula il prompt. Da qui l’importanza di promuovere un utilizzo consapevole degli strumenti generativi, basato, oltre che ovviamente sulle competenze tecniche, anche sulla verifica attenta delle fonti, su valutazioni etiche e sull’uso di alcune soft skill.   Soft skill e competenze trasversali nell’era dell’AI Per affrontare con efficacia i cambiamenti portati dall’AI generativa e coglierne al meglio le opportunità sono determinanti alcune soft skill, tra cui in particolare sono state evidenziate durante l’incontro: • Intelligenza emotiva • Pensiero critico • Flessibilità e comunicazione • Pensiero creativo • Gestione del tempo Queste abilità permettono di collaborare in team interdisciplinari, motivare le nuove generazioni, e valorizzare l’esperienza dei professionisti senior. Per manager e consulenti saperle riconoscere e coltivare è oggi un vantaggio competitivo. Come cambia il comportamento degli utenti nelle ricerche online Paternostro ha illustrato l’evoluzione del Customer Search Journey, cioè del processo che porta dal primo contatto…

Automazione digitale: trasformare i processi per generare valore

Posted by Anna Lavatelli in News, News

Visione strategica e metodologie efficaci per accompagnare le PMI nel cambiamento digitale.   L’automazione digitale è sempre più centrale nelle strategie di ottimizzazione e innovazione dei processi, anche per realtà di piccole e medie dimensioni. Durante la Pillola di Sapere del 27 marzo, abbiamo avuto il piacere di ospitare Gianluca Vaglio, Innovation Manager e consulente tecnologico, il quale ha illustrato come automatizzare in modo efficace significhi rendere i flussi più fluidi e affidabili, ridurre gli errori e liberare tempo da dedicare ad attività a più alto valore. Un obiettivo, questo, raggiungibile con strumenti accessibili, scalabili e sostenibili – spesso anche open source – purché guidati da un’analisi preliminare solida e da un approccio strategico. Un concetto chiave emerso fin da subito è che non è la dimensione dell’azienda a determinare la convenienza dell’automazione, ma la natura del processo da ottimizzare. Una domanda posta dai partecipanti ha infatti sollevato un dubbio ricorrente: “Esiste una soglia dimensionale sotto la quale non vale la pena investire?” La discussione ha evidenziato che ogni valutazione deve partire dal tipo di attività, dal margine di errore ad essa associato e dal potenziale miglioramento che ci si può attendere. Un processo ripetitivo e soggetto a imprecisioni può generare inefficienze significative anche in una microimpresa. Se automatizzarlo riduce drasticamente il rischio o consente di risparmiare tempo e risorse, allora ha senso procedere. Al contrario, se l’attività è semplice e poco impattante, potrebbe non esserci un reale beneficio.   Dove l’automazione può fare la differenza Numerosi i casi d’uso concreti citati durante la sessione, in cui soluzioni digitali possono intervenire a supporto dei processi. Fra questi: • Inserimento nuovi dipendenti: raccolta automatica dei documenti, creazione degli account, email di benvenuto preimpostate. • Gestione delle prenotazioni: conferme inviate automaticamente, calendari sincronizzati, ordini di prodotti, definizione di appuntamenti ecc. • Email marketing: segmentazione del pubblico, follow-up automatici, aggiornamento delle liste. • Project management: integrazione tra strumenti diversi (come fogli di calcolo, email e software come Trello o Asana) per centralizzare e semplificare le attività. Social media e raccolta feedback: programmazione dei contenuti e gestione automatica delle risposte e dei dati raccolti. Un’altra domanda che ha dato origine ad approfondimenti ha riguardato le agevolazioni economiche e la sostenibilità delle soluzioni: “Esistono vantaggi fiscali o formule che ne rendano l’adozione più accessibile?” È stato chiarito che i software in cloud rientrano spesso nei piani operativi e possono essere portati in detrazione, analogamente a…