PMI 2025: Temporary e Fractional Manager, risorsa chiave per il rilancio
Una carica di innovazione, anche organizzativa e gestionale, che può rivelarsi decisiva Anni Difficili per le PMI Italiane – Ruolo chiave per Temporary e Fractional Manager Gli ultimi due anni sono stati particolarmente difficili per le piccole aziende italiane, con chiusure in continua crescita e migliaia tra fallimenti e liquidazioni volontarie [fonte: Osservatorio Cerved 2024]. Le PMI continuano tuttavia a rappresentare la maggioranza delle imprese (oltre 4,9 milioni, dati ISTAT 2024), confermando così l’importanza di sostenerne resilienza e crescita. D’altra parte le PMI spesso soffrono di limitate risorse e di carenze organizzative, ed è qui che può diventare cruciale il contributo dei Temporary Manager e Fractional Manager. Questi professionisti, in particolare i manager di lunga esperienza, possono trasferire con vantaggio nel mondo delle PMI un prezioso patrimonio di metodologie di lavoro e competenze maturato in grandi aziende, a patto di riconoscere le differenze tra le grandi aziende e le PMI e di sviluppare una mentalità adatta a comprendere le esigenze di queste ultime. Questo il tema trattato il 17 febbraio scorso in un workshop organizzato da Obiettivo50 insieme col Gruppo di Lavoro Mind the Gap di ALDAI-Federmanager. L’incontro ha riproposto riflessioni già in parte sviluppate in un workshop organizzato l’anno scorso, ma che si è ritenuto opportuno riprendere visto l’obiettivo interesse della materia. Scenario e sfide dei Temporary e Fractional Manager con le PMI Il contesto attuale evidenzia come molte imprese di piccole e medie dimensioni abbiano una solida tradizione artigianale, flessibilità, passione ed esperienza tramandata da generazioni. Tuttavia, emergono anche criticità strutturali, tra cui una scarsa managerialità, volumi di produzione limitati, difficoltà nella vendita e nell’espansione in nuovi mercati. Questo porta a una bassa riconoscibilità del brand (se non a livello locale) e a un ridotto potenziale di crescita. Per affrontare queste sfide, è fondamentale l’apporto di competenze strategiche e manageriali. In estrema sintesi, ecco le aree coperte dal workshop, nelle quali l’apporto di profonde competenze ed esperienze manageriali può fare la differenza: • Check-up aziendale: è il primo strumento per individuare punti di forza e di debolezza. A tale riguardo è stato presentato il sistema BDS (Business Development System) Check, reso disponibile da AICIM-Associazione Italiana Cultura d’Impresa e Management, che permette una rapida analisi dello stato di salute dell’impresa. • La digitalizzazione, uno degli sviluppi chiave per il futuro, è in forte ritardo nelle PMI italiane, a causa di limiti economici, organizzativi e culturali nelle PMI….



