Progetti

Percorso informativo O50: IoT50 Internet of Things – Nuove opportunità di business per le PMI

07 Lug 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

Dopo il successo del recente corso sulle Start-up,  O50 Academy (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo)  presenta un nuovo percorso informativo di cultura manageriale: IoT50 –  Internet of Things – Nuove opportunità di business per aumentare la quota di mercato delle PMI

IoT50-Corso Internet of ThingsL’Internet of Things (IoT), o Internet delle cose, è quel network di sensori applicati su dispositivi perfettamente integrati e continuamente connessi fra loro. Essi possono monitorare e gestire lo stato e le azioni di macchine e oggetti, ma anche il mondo naturale, gli animali, le persone. IoT porta cambiamenti radicali nel modo in cui le imprese gestiscono i propri asset fisici, i consumatori curano la loro salute ed il loro benessere, o come le città immaginano il loro futuro.

Intorno ad IoT si va creando una nuova e dinamica industry, e con l’introduzione e lo sviluppo di soluzioni IoT le aziende saranno in grado di sfruttare nuove opportunità di business, aumentare la quota di mercato, ottimizzare i propri costi. Infatti, la digitalizzazione agisce in modo da sfumare le differenze tra i fornitori di tecnologia e le stesse imprese clienti; per esempio, coloro che costruiscono macchine, grazie ad IoT possono creare nuovi modelli di business e trasformarsi a loro volta in fornitori di servizi, in una miriade di combinazioni diverse.

Il corso è destinato ai Manager soci che desiderano approfondire le tematiche relative all’Industry 4.0 e ad altri ambiti di applicazione dell’ IoT quali Smart Home, Smart City e Healthcare, mettendoli poi in grado di trasferire buone idee alle aziende del loro portafoglio.

Il Corso è organizzato dalla nostra Associazione tramite Obiettivo50 Academy, strutturato in 2 moduli per un totale di 14 ore, e vede tra i docenti professionisti dell’Internet of Things, oltre a testimonianze dirette di operatori del settore.

Il programma del corso parte da una messa a fuoco del fenomeno IoT, prosegue con la Cyber Security nell’IoT e si conclude con una panoramica sui principali settori di applicazione IoT (dettagli nel programma qui allegato)

In questo breve video: Internet of Things, come funziona.

Il corso è gratuito per i soci di Obiettivo50 in regola con il rinnovo annuale della quota associativa, il costo è di € 250 per i non soci.

Il percorso formativo si tiene a Milano il 19 e 20 ottobre, dalle 9.30 alle 17.30.

Ulteriori informazioni nella scheda di presentazione qui in allegato. Scheda_corso_IOT_O50

Le iscrizioni si chiudono il 30 settembre 2016
Per contatti e informazioni: info@obiettivo50.it.

Indagine sulle reti di imprese: primi risultati dalle interviste sul campo

30 Giu 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

Si è conclusa la prima fase dell’indagine sulle reti di impresa nata da un accordo di collaborazione traindagine sulle reti di imprese Manageritalia  e Obiettivo50, e in questi giorni sono state rese note le prime evidenze delle interviste a 92 reti che Obiettivo50 ha svolto nelle regioni Lombardia,Piemonte, Emilia, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna, grazie al coinvolgimento di 27 soci.

Si è trattata di una importante operazione di ascolto che , attraverso il dialogo con Manager, Imprenditori e altri soggetti coinvolti nella gestione,  ha evidenziato numerosi elementi  di rilievo sui temi dell’organizzazione  e della gestione dei progetti di Rete.

Alla base della costituzione di una rete –confermano i risultati dell’indagine – c’è sempre un obiettivo di aumento della competitività, perseguito attraverso lo sviluppo di nuovi mercati, l’innovazione e lo sviluppo di nuovi prodotti.

La gestione della rete è affidata prevalentemente a manager interni, con la sola eccezione delle fasi di progettazione e lancio della Rete, in cui sono stati utilizzati consulenti/manager esterni.

La figura del manager di rete è presente in circa il 55% delle reti intervistate, anche se solo nel 23% dei casi si è fatto ricorso ad una figura manageriale esterna.

Quello della scelta del management è sicuramente un tema da approfondire, dal momento che tra le criticità dichiarate dagli intervistati vengono evidenziate proprio la difficoltà di collaborazione, la mancanza di chiarezza negli obiettivi e negli accordi tra i soci. Tutti elementi  che suggeriscono la necessità di un management qualificato per dare forza ai progetti di rete.

 Parte ora la seconda fase del progetto, che sarà curata da Manageritalia e che prevede la realizzazione di eventi pubblici in cui saranno presentati i dati emersi dalla lettura  dei questionari e saranno organizzate tavole rotonde di esperti, studiosi e rappresentanti delle istituzioni con l’obiettivo di valutare ed individuare  criticità e punti di forza di questo strumento. Si è già svolto il primo incontro a Cagliari e sono previste ulteriori  tappe a Pescara, Perugia, Roma, Milano, Torino, Bologna.

Gli ulteriori elementi di valutazione raccolti nel corso di questo roadshow  si aggiungeranno ai dati quantitativi e qualitativi delle interviste realizzate sul campo da Obiettivo50 e consentiranno di costruire un quadro di riferimento utile ad individuare azioni ed iniziative a sostegno delle Reti di imprese.

I dati di giugno di Unioncamere del resto confermano un trend crescente, con  2.880 contratti di rete per un totale di 14.462 imprese partecipanti, a dimostrazione di quanto sia sentita tra le aziende l’esigenza di costruire collaborazione per crescere.

L’indagine sulle reti di imprese evidenzia l’importanza della scelta del management, tema sul quale ormai da diversi anni la nostra Associazione è molto attiva con la promozione della figura professionale del manager di rete attraverso corsi di formazione e incontri di approfondimento.

(testo di Luciano Nigro)

Salva

Concluso con successo il corso O50 “Lo start-up delle PMI innovative”

15 Apr 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

Eccellente riscontro per il nostro corso di formazione “Lo start-up delle PMI innovative”: i questionari di gradimento segnano un bel 97% di partecipanti soddisfatti per l’iniziativa nel suo complesso.

Il corso si è articolato su tre intere giornate, ognuna dedicata ad uno specifico temcorso start-up day3a, con l’obiettivo di presentare ai partecipanti il quadro generale di un fenomeno in grande espansione, alcuni casi concreti, e una sorta di “cassetta degli attrezzi” ai manager interessati al mentoring delle start-up. I docenti e le testimonianze del corso, tutti di alto profilo, hanno richiamato oltre 60 partecipanti tra i soci  Obiettivo50 e soci ALDAI. 52 gli attestati di partecipazioni rilasciati a chi ha frequentato l’intero percorso d’aula.

Flash Report  delle 3 giornate

La prima giornata, il 17 marzo presso il PoliHub di Milano, si è concentrata su scenario, attori e mercato per le start-up.

Ha aperto i lavori Stefano Mainetti, CEO PoliHub (50 start-up incubate, 12 milioni di Euro di fatturato, 7 milioni di Euro di investimenti, 400 persone, 1200 idee valutate ogni anno, 83% delle start-up ancora operative) con un intervento volto a creare il mindset: perché fare una start-up, come essere imprenditori, come avviarla e gli elementi chiave (idea, prodotto, team, execution e finanziamento). La start-up è un’organizzazione temporanea, alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile, diversa da un new business (crescita scalabile vs crescita incrementale).

Ha proseguito Antonio Ghezzi, Dir. Osservatorio Start-up Hi-Tech Politecnico Milano, con un’overview sulle start-up in Italia: gli investimenti (la maggior parte da investitori informali, ad es. Business Angels), l’importanza del team (valutato dai finanziatori), il crescente impatto, sulle dinamiche imprenditoriali in Italia, di fatturato e occupati nelle start-up, con esempi significativi di start-up.

Federico Barilli, Segr. Gen. Italia Start-up, ha evidenziato come in Italia, a differenza che in altri paesi come gli USA, manchi una vision di sistema: c’è pertanto ancora bisogno di un’associazione no profit che supporti con i suoi servizi l’ecosistema start-up.

A seguire Alberto Giusti, Managing Partner 42Accelerator, con una carrellata di esempi (prevalentemente USA) di nuovi player emersi in numerosi settori, e su come approfittare della Digital Transformation (incluse le “nuove onde”: stampa 3D, IoT), per concludere sul ruolo chiave degli acceleratori e del crowdfunding.

Luca Canepa, Board Member IBAN e socio O50, sull’investire in start-up innovative ha presentato il modello Bcorso start-up day1usiness Angels (BA), soffermandosi su processo di investimento, due diligence, metodologie di valutazione, exit, oltre che sull’investimento in syndication (clusters di Angels).

Ha concluso la giornata Layla Pavone, A.D. Digital Magics (incubatore certificato di start-up innovative digitali presente in tutt’Italia), che ha illustrato  la grande opportunità del contesto italiano della digital economy (rivoluzione digitale sommata al potenziale degli investitori privati e a legislazione specifica), confermata dalle oltre 5.000 nuove start-up high-tech a fine 2015.

La seconda giornata del corso start-up, il 24 marzo presso ALDAI, è stata dedicata alla presentazione di casi reali di start-up.

In apertura Stefania Iacono Pezzillo e Olga Ignjatov di Innovits, con l’esperienza del loro laboratorio d’impresa no profit per il supporto alle start-up, “la nave Argo” che porta gli Argonauti verso il vello d’oro. A seguire, casi di start-up portati da Innovits: un pitch di 2 start-up con valutazione in diretta a simulare una effettiva presentazione di startupper, e un caso problematico.corso start-up day2

Ha proseguito Andrea Rinaldo, CEO X-Metrics, molto coinvolgente nel raccontare la sua start-up dall’idea al successo: si parla di un activity tracker per nuotatori, un device indossabile per monitorare le prestazioni in vasca, nato dal suo background di allenatore di nuoto e ora distribuito in tutto il mondo. I suoi consigli: lavorare per sottrazione e rendere essenziali le funzionalità, non concentrarsi troppo sul prodotto ma saper comunicare e farsi conoscere, l’importanza del team.

Alessandro Venturini, Business Dev. Dir. Inventia (soluzioni di video engagment per  supporto e vendita omnichannel), ha portato un interessante esempio di start-up creata da un gruppo di manager che fanno impresa.

Nell’intervento di Gianpietro Pasquon, CFO Endosight e socio InnoVits, c’è il suo percorso professionale di manager di medie e grandi aziende che diventa prima mentore di start-up e poi CFO nelle stesse start-up. Perché un manager in una start-up? “Esperienza manageriale in azienda, seniority, ma soprattutto la capacità di dare un contributo trasversale”: questa la sua risposta.

A concludere la seconda giornata Stefano Mizio e Matthias Loehner, InnoVitsLab, su opportunità e modelli di collaborazione tra manager e start-up. Dal mito del garage alle aziende e alle start-up: la prospettiva è diversa, ed è un mestiere che bisogna imparare, non ci si deve improvvisare. Entrepreneurship, ovvero nelle start-up sono più importanti le persone delle idee.Serve realismo ed esperienza: si parla qui di “learning and discovery culture”.

I relatori della terza e conclusiva giornata del corso start-up, 31 marzo sempre presso ALDAI, hanno fornito strumenti pratici di intervento nelle start-up.

Giusy Stanziola e Fabio Melzani, UniCredit Start Lab, hanno presentato i servizi della banca a supporto di idee imprenditoriali, start-up e PMI innovative (Start Lab), e le attività del Fondo Centrale di Garanzia PMI del MISE, inclusa l’iniziativa Smart&Start per start-up innovative.

Si è proseguito con Cinzia Tonin, CCIIA MI, che ha elencato i servizi camerali a sostegno di imprenditorialità e nuove imprese in genere, non limitati alle start-up,

Francesco Lazzarotto, Warrant Group, ha infine evidenziato opportunità e criticità del complesso quadro di riferimento delle risorse finanziarie europee, regionali e nazionali a sostegno delle Start-up, e presentato il portale dedicato alla ricerca dei finanziamenti agevolati per le start-up, realizzato in collaborazione con Italia Startup.

Laura Savini e Guido Dominoni, Finlombarda Regione Lombardia, hanno illustrato gli  strumenti della UE a sostegno di Start-up e PMI: le misure per le PMI in  Horizon2020 (SME Instrument e FTI-Fast Track to Innovation), oltre ai servizi delle Rete Simpler-Enterprise Europe Network per agevolare la partecipazione ai Bandi Europei.

Emanuela Garlaschelli, CCIIA e ODCEC MI, ha presentato il punto di vista del commercialista (legislazione, requisiti, agevolazioni, informative del MISE) con riferimento alle nuove imprese innovative , cioè le start-up innovative e le PMI Innovative.

A cura di Fabrizio Amarilli Fondazione Politecnico l’intervento conclusivo della giornata e del corso, dedicato alle buone pratiche per rispondere con successo alle call dello SME Instrument di Horizon2020: focus, tra gli altri, sul mercato, sul tipo di innovazione , sul TRL-Technology Readiness Level, sfatando inoltre alcuni miti sullo SME Instrument.

Manager e start-up: come valorizzare lo spirito imprenditoriale

02 Apr 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

“Siamo convinti che in Italia vi siano moltissimi manager e imprenditori che potrebbero dManager e start-upare un valore aggiunto importante all’avvio di nuove imprese”: queste parole di Gianfranco Antonioli, presidente di Obiettivo50, introducono il tema manager e start-up, un binomio in cui la nostra Associazione crede fortemente. Ne è conferma il percorso formativo “Lo start-up delle PMI innovative” da noi recentemente organizzato (sul quale vi aggiorneremo a breve) e che ha ospitato le testimonianze dei principali attori del panorama start-up a livello nazionale.

Tra questi, Innovits Lab, di cui ci fa piacere presentarvi qui un approfondimento sull’argomento manager e start-up. Buona lettura!

 

Percorso formativo O50: Lo start-up delle PMI innovative

13 Feb 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

CorsoStartUpObiettivo50Obiettivo50 propone anche quest’anno un percorso formativo di cultura manageriale, con il titolo “Lo START-UP delle PMI innovative: come crearle, finanziarle, gestirle”.
Gli investimenti in start-up sono cresciuti del 45% nel 2014 (fonte: Sda Bocconi): è un fenomeno che si presenta come un’indubbia opportunità di crescita e rinnovamento per il nostro Paese, e che pertanto merita un adeguato approfondimento da parte dei soci di Obiettivo50.
Con start-up si intende il periodo in cui prende il via una nuova impresa, durante il quale vengono svolte tutte quelle attività finalizzate a strutturare l’azienda nascente e rendere redditizia l’intuizione imprenditoriale. L’innovazione è un requisito imprescindibile per una start-up, al fine di superare la fase di avvio e di trasformarsi in tempi brevi in una piccola o media impresa affermata e profittevole. Il percorso per le start-up non è tuttavia facile, e anche in presenza di una idea davvero innovativa, molte possono essere le criticità (ad es. mancanza di pianificazione, di strategia, di un business plan realistico, ecc).
Il programma formativo nasce dalla convinzione che questo fenomeno può offrire ai manager, soci di Obiettivo50, l’opportunità di supportare gli imprenditori nel processo di sviluppo di un’idea innovativa in veste di consulenti. Quando l’imprenditore è un giovane, il supporto di un manager affermato è fondamentale e complementare, con il giusto mix di innovazione, competenza ed esperienza. E ancora, la start-up può rivelarsi una valida opzione per i manager che si trasformano in imprenditori. Infine, il manager può a sua volta diventare investitore nella start-up.
Il percorso formativo ha l’obiettivo di fornire, nell’arco di 3 giornate, una panoramica completa del fenomeno start-up, nella prospettiva di diventare mentor, startupper o finanziatori.
Il corso, organizzato dalla nostra Associazione, è strutturato su 3 moduli, con attestato di frequenza finale.
La docenza è affidata a professionisti del settore e ospita testimonianze dirette di case history.
Destinatari del corso sono soci vecchi e nuovi di Obiettivo50, ovvero manager che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità.
Il corso è gratuito per i soci vecchi e nuovi di Obiettivo50 in regola con il pagamento della quota associativa per il 2016.
Il percorso formativo si tiene a Milano, il 17, 24 e 31 marzo, dalle 9.30 alle 17.30.
Ulteriori informazioni nella scheda di presentazione qui in allegato: CorsoStartUpObiettivo50.
Le iscrizioni si chiudono il 29 febbraio 2016.
Per contatti e informazioni: info@obiettivo50.it.

Formazione O50 per Temporary Export Manager a Torino

04 Feb 2016 Posted by Gabriella Valeri in Progetti

Corso TEM Torino Proseguono anche nel 2016 i corsi di formazione organizzati da Obiettivo50: la seconda edizione di TEM for Italy – Percorso formativo di cultura manageriale Il Ruolo del Temporary Export Manager per la ripresa e lo sviluppo internazionale delle imprese, si è tenuta a Torino il 21 e 22 gennaio dopo il successo della prima edizione a Milano di settembre 2015.
Organizzato da Obiettivo 50 e ospitato da Federmanager di Torino, il corso, con un taglio pratico-culturale, si è proposto di approfondire e qualificare le competenze dei manager necessarie per sviluppare il business delle PMI nel mercato globale.
Il corso ha richiamato tra i partecipanti numerosi manager che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità, interessati ad approfondire le tematiche relative al Temporary Export Manager di PMI. La docenza è stata affidata a professionisti dell’internazionalizzazione e ha ospitato testimonianze dirette di PMI ed export manager.
L’indice di gradimento espresso dai partecipanti riguardo sia agli aspetti formCorso TEM Torino gruppoativi che organizzativi è stato molto alto, pari al 95%. Specie il format del percorso formativo, su 2 moduli pari a 2 intense giornate per complessive 14 ore, è stato molto apprezzata dai presenti.
A fine corso è stato rilasciato un Attestato di partecipazione ai 25 i Manager, qualificati come Temporary Export Manager da O50.
Il percorso formativo tenutosi a Torino è stato infine l’occasione per accogliere nella nostra Associazione 14 nuovi soci, provenienti da Federmanager e Manageritalia.

Flash Report delle 2 giornate:
In apertura dei lavori, Gianfranco Antonioli, Presidente O50, Silvio Massa, Presidente di Manageritalia Torino, e Marco Bertolina di Federmanager, hanno sottolineato l’importanza del ruolo svolto da un TEM e le opportunità offerte ai manager disposti a mettere a disposizione le proprie competenze ed esperienze alle PMI italiane per progetti temporary.
Giovanni Pischedda, Responsabile Sviluppo Competitività e Internazionalizzazione CCIAA Torino, ha parlato delle caratteristiche dell’export italiano, con approfondimenti sul Piemonte. Gaetano Bonfissuto, esperto in executive search, ha sottolineato il valore delle soft skills per un manager che segue l’internazionalizzazione delle PMI.
Successivamente, esperti di marketing strategico e consulenti per l’internazionalizzazione delle imprese si sono concentrati sul ruolo chiave di strategia e pianificazione, preliminari a qualsiasi progetto di internazionalizzazione, anche di una piccola impresa.
Patrizia Oliveri del Castillo ha spiegato cosa deve fare un temporary export manager nei “primi 100 giorni”, e ha fornito efficaci strumenti di checkup aziendali per impostare una strategia di posizionamento vincente, in grado di affrontare la clientela internazionale. Gianfranco Antonioli ha segnalato fonti di informazioni utili per identificare i mercati target, e fornito i criteri di scelta dei partner e dei canali di vendita all’estero. Sergio Casavecchia ha infine sottolineato l’importanza delle Fiere Internazionali come efficace strumento di marketing e vendita, purchè siano adeguatamente preparate.
L’Avv. Andrea Antognini, esperto di contrattualistica internazionale e proprietà industriale, ha parlato di contratti internazionali e della protezione dei marchi.
In conclusione della prima giornata Marco Puchetti e Roberto Maggioni hanno raccontato luci ed ombre del mestiere di temporary export manager, condividendo con la platea le proprie esperienze nel ruolo di consulente di internazionalizzazione (il primo) e imprenditore che si avvale con soddisfazione delle competenze di un TEM (il secondo).
La seconda giornata ha toccato temi importanti quali il web, l’e-commerce e i social media con professionisti del mondo digital: Dagmar Sporck di Salesupply ed Emanuele Vitali di East Media.
Il socio Raffaele Tasserini ha condiviso la sua trentennale esperienza di Manager multiculturale ponendo l’accento sull’importanza di considerare le molteplici differenze culturali per il successo di trattative all’estero. Infine, Paolo Engheben di CrossBridge ha presentato le opportunità dei paesi del Far East.
Per concludere, e per passare dalla teoria alla pratica, non poteva mancare un’esercitazione in gruppi, già molto apprezzata anche nella prima edizione: i partecipanti hanno lavorato ad una simulazione di piano export, basato su una case history reale.