Formazione

Il progetto di Obiettivo50 per l’innovazione a StoryTime di Radio Canale Italia

10 Mar 2023 Posted by Anna Lavatelli in Blog, Eventi, News, News

Il 20 febbraio scorso, il nostro vicepresidente, l’ing. Claudio Gregorio, ha presentato il progetto Obiettivo 50 presso StoryTime – Radio Canale Italia, una radio che racconta “il Capitale Umano” del mondo del lavoro attraverso la voce diretta dei protagonisti.

Ecco una sintesi del suo intervento:

StoryTime: Claudio innanzitutto cos’è Obiettivo 50?  

Claudio: La nostra è un’Associazione di Manager di alto profilo professionale, senza scopo di lucro e accomunati da un profondo senso etico, che si propone di supportare le imprese nella realizzazione dei loro obiettivi e di offrire opportunità professionali ai nostri associati. Il nostro payoff è: Manager per la realtà di impresa. Siamo un centinaio di associati sparsi per l’Italia, per lo più in Lombardia ed in Piemonte, che vantano esperienze ultraventennali in situazioni complesse e ruoli di responsabilità.

StoryTime: Com’è nato questo progetto?

Claudio:Il progetto è nato da un’intuizione e da un’esigenza. Nel 2004, alcuni dirigenti che avevano lasciato la realtà aziendale si sono uniti per creare nuove opportunità di lavoro in un’organizzazione più orizzontale. Nel 2008, la nostra organizzazione è stata riconosciuta come APS, ossia un’Associazione di Promozione Sociale di interesse generale per i suoi iscritti e la comunità, grazie al volontariato dei nostri associati.

StoryTime: Qual è la vostra Mission principale?

Claudio: L’obiettivo è mettere a disposizione di società e aziende il nostro network di competenze con servizi di consulenza o di temporary management, che contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi aziendali e forniscano al tempo stesso opportunità professionali ai nostri associati. Insieme alla classica consulenza offriamo consulenze temporanee o fractional management a tempo e che possono essere suddivisi in più aziende. I nostri servizi sono focalizzati principalmente sulle PMI (piccole e medie imprese), in cui i manager solitamente coincidono con i proprietari. Obiettivo 50 entra in relazione diretta con la dirigenza, che spesso ha bisogno di integrare risorse, competenze o gruppi di competenze.

StoryTime: Quali sono i vostri gruppi di competenze?

Claudio:L’avanzamento tecnologico ha ridefinito gli scenari produttivi e sta spingendo le PMI a ricercare risorse umane in grado di gestire la trasformazione tecnologica e possedere competenze trasversali in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato. Abbiamo pertanto individuato questi quattro gruppi di competenze che, secondo noi, colmano il mismatch tra domanda e offerta sul fronte delle competenze tecnico-digitali:

  1. 1) Internazionalizzazione: esperienza in mercati internazionali B2B e B2C in Europa e Far East in materia di export “tradizionale” off-line e competenze di export digitale acquisite sul campo. Definiamo piani di sviluppo, controlliamo e monitoriamo la loro implementazione, fornendo suggerimenti operativi.

  2. 2) Marketing e Digital marketing: esperienza manageriale nell’innovazione digitale, marketing, comunicazione, vendite, che proponiamo in sinergia a servizi di digital marketing. Valorizziamo la presenza delle aziende sul web e sui social per rafforzarne l’immagine e la credibilità, consolidando la base clienti e ricercandone di nuovi.

  3. 3) Economia circolare e sostenibilità: Ci occupiamo di Economia Circolare – re-design del prodotto, tecnologie sostenibili, finanza sostenibile, catene di approvvigionamento sostenibili, aspetti ESG che contribuiscono a trasformare il modo in cui le aziende operano e crescono. In aggiunta poniamo attenzione alle tematiche di marketing e di comunicazione mirate alla divulgazione dei valori di Sostenibilità che l’azienda vuole far percepire ai mercati sia B2B sia B2C, nazionali ed internazionali.

  4. 4) Digital Manufacturing 4.0: Abbiamo Soci con esperienze manageriali ed operative nel manufacturing e nell’innovazione tecnologica e di mercato.
    Con l’implementazione di un’organizzazione Lean ed efficace in termini di processi e risorse, utilizziamo la leva strategica del processo di digitalizzazione per reagire alle crisi ed accelerare la crescita competitiva delle PMI.

StoryTime: Qual è il vostro valore aggiunto?

Claudio: Siamo convinti che la scelta di “fare rete”, di collaborare tra di noi, condividendo idee, stimoli ed opportunità e valorizzando le diverse esperienze e background, sia fondamentale per il successo dell’Associazione. Crediamo che il valore principale dell’Associazione sia rappresentato dalle competenze dei singoli manager. Inoltre, abbiamo creato un’Accademy interna con “pillole di sapere”, workshop e corsi di formazione gratuiti per i soci, ma aperta a chiunque sia interessato a migliorare le proprie conoscenze.




L’intervista di Claudio Gregorio, che ha presentato il progetto Obiettivo 50, si inserisce in un quadro in cui il mercato del lavoro è in sostanziale tenuta, con una domanda di professionisti qualificati che supera l’offerta, come rivelato da recenti survey di importanti società di recruitment.

La transizione digitale, che coinvolge ormai tutte le aziende – dalle multinazionali alle PMI, dai Family Business alle Start Up – l’allargamento dei mercati e lo sviluppo di nuovi business, continuano a trainare la domanda di nuovi professionisti.

In questo contesto l’ingaggio di un’associazione come Obiettivo 50 risulta importante e significativo poiché mette a disposizione delle PMI un network di competenze ampio e distintivo, essenziale per affrontare le esigenze di complessità e la trasformazione dei settori economici e industriali attuali.

L’informazione nell’era dell’Intelligenza Artificiale Generativa

08 Mag 2025 Posted by Anna Lavatelli in News

Essenziali pensiero critico e soft skill per il migliore uso di questi sistemi – Grandi cambiamenti anche nella ricerca di informazioni online

 

La Pillola di Sapere del 15 aprile, organizzata da Obiettivo50, ha offerto uno sguardo approfondito su come l’Intelligenza Artificiale generativa stia cambiando il modo in cui cerchiamo, selezioniamo e interpretiamo le informazioni online.

Ad affrontare il tema sono stati: Alberto Accolla, consulente di direzione in innovazione strategica e consigliere di Obiettivo50, con una riflessione sui rischi legati ai bias cognitivi da cui possono essere affetti i sistemi AI e quindi le loro risposte, e sulle relative responsabilità etiche e legali; e Andrea Paternostro, docente di digital marketing e comunicazione in università e istituti di ricerca e formazione, con un focus sull’impatto dell’AI sulle ricerche online, sul comportamento degli utenti/consumatori e sulle strategie di marketing digitale più efficaci per le aziende.

 

Bias e rischi nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale generativa

Accolla ha evidenziato come i moderni sistemi di AI quali ChatGPT, Gemini o Perplexity – non restituiscano certezze, ma generino risposte probabilistiche. Ne possono conseguire le cosiddette allucinazioni algoritmiche: risposte verosimili ma sbagliate, derivanti p.es. (ma non solo) da dati non aggiornati o non verificati. Questo accade perché, come sottolineato durante l’intervento, l’AI non ammette mai di non sapere. Non è in grado di sospendere il giudizio, e ciò può portare a disinformazione, errori decisionali e rischi reputazionali, soprattutto in ambito aziendale.
Accolla ha inoltre chiarito che, in assenza di un riconoscimento giuridico dell’AI, eventuali danni, plagi o contenuti errati ricadono su chi formula il prompt. Da qui l’importanza di promuovere un utilizzo consapevole degli strumenti generativi, basato, oltre che ovviamente sulle competenze tecniche, anche sulla verifica attenta delle fonti, su valutazioni etiche e sull’uso di alcune soft skill.

 

Soft skill e competenze trasversali nell’era dell’AI

Per affrontare con efficacia i cambiamenti portati dall’AI generativa e coglierne al meglio le opportunità sono determinanti alcune soft skill, tra cui in particolare sono state evidenziate durante l’incontro:
Intelligenza emotiva
• Pensiero critico
• Flessibilità e comunicazione
• Pensiero creativo
• Gestione del tempo

Queste abilità permettono di collaborare in team interdisciplinari, motivare le nuove generazioni, e valorizzare l’esperienza dei professionisti senior. Per manager e consulenti saperle riconoscere e coltivare è oggi un vantaggio competitivo.

Come cambia il comportamento degli utenti nelle ricerche online
Paternostro ha illustrato l’evoluzione del Customer Search Journey, cioè del processo che porta dal primo contatto all’acquisto online di un bene o di un servizio, un processo oggi sempre più frammentato e non lineare. Gli utenti si muovono tra streaming, scrolling, searching e shopping in un processo definito da Google come “messy middle” .
In questo contesto, si possono registrare valutazioni distorte o erronee della realtà (bias): fattori come scarsità percepita del prodotto o servizio cui si è interessati, la disponibilità di consegne rapide e/o gratuite, l’opinione di esperti e le recensioni degli altri utenti condizionano fortemente le scelte.

L’arrivo dell’AI Overview di Google, attiva in Italia da marzo 2025, accentua questi cambiamenti: le risposte sintetiche generate dall’AI vengono mostrate prima dei risultati organici, riducendo drasticamente il CTR (Click-Through Rate, in pratica un parametro che misura l’efficacia di una campagna online) e modificando l’equilibrio della visibilità online.

Come evidenziato da Paternostro, perché un’azienda abbia una visibilità rilevante non basta più una presenza digitale generica: bisogna che l’azienda stessa diventi una fonte autorevole e citabile. I contenuti devono essere coerenti, ben referenziati, verificabili e costruiti su basi solide, poiché sono proprio queste caratteristiche che aumentano la probabilità di essere selezionati dagli algoritmi generativi.

È stata inoltre sottolineata l’importanza di rafforzare anche con l’uso di AI la propria strategia di marketing dosando il mix di strumenti a disposizione:

Canali proprietari, come siti web, newsletter, materiali informativi, eventi aziendali
Contenuti “guadagnati” , come menzioni, recensioni, relazioni pubbliche e media coverage
Contenuti a pagamento, come campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni e simili per aumentare visibilità e coerenza nella narrazione digitale

Un digital marketing mix solido e strategico è oggi un elemento chiave per emergere nei nuovi ambienti conversazionali basati su AI

 

Perché guidare (e non subire) la trasformazione digitale

L’Intelligenza Artificiale Generativa rappresenta una delle trasformazioni tecnologiche più rapide e profonde degli ultimi decenni, paragonabile all’introduzione del computer, ma con una diffusione ancora più accelerata.

Per i Temporary manager e i Consulenti aggiornare le proprie competenze e posizionarsi in modo autorevole all’interno di questo contesto in continua evoluzione è una priorità.

Significa:
• comprendere come cambiano le logiche di ricerca e visibilità online
• investire nella propria reputazione digitale
• diventare un punto di riferimento affidabile e riconosciuto

La vera sfida non è rincorrere l’innovazione, ma guidarla con consapevolezza, etica e visione. Solo così è possibile continuare a generare valore in modo sostenibile, umano e rilevante.

 

Automazione digitale: trasformare i processi per generare valore

15 Apr 2025 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Visione strategica e metodologie efficaci per accompagnare le PMI nel cambiamento digitale.

 

L’automazione digitale è sempre più centrale nelle strategie di ottimizzazione e innovazione dei processi, anche per realtà di piccole e medie dimensioni.

Durante la Pillola di Sapere del 27 marzo, abbiamo avuto il piacere di ospitare Gianluca Vaglio, Innovation Manager e consulente tecnologico, il quale ha illustrato come automatizzare in modo efficace significhi rendere i flussi più fluidi e affidabili, ridurre gli errori e liberare tempo da dedicare ad attività a più alto valore.

Un obiettivo, questo, raggiungibile con strumenti accessibili, scalabili e sostenibili – spesso anche open source – purché guidati da un’analisi preliminare solida e da un approccio strategico.

Un concetto chiave emerso fin da subito è che non è la dimensione dell’azienda a determinare la convenienza dell’automazione, ma la natura del processo da ottimizzare.

Una domanda posta dai partecipanti ha infatti sollevato un dubbio ricorrente: “Esiste una soglia dimensionale sotto la quale non vale la pena investire?

La discussione ha evidenziato che ogni valutazione deve partire dal tipo di attività, dal margine di errore ad essa associato e dal potenziale miglioramento che ci si può attendere. Un processo ripetitivo e soggetto a imprecisioni può generare inefficienze significative anche in una microimpresa. Se automatizzarlo riduce drasticamente il rischio o consente di risparmiare tempo e risorse, allora ha senso procedere. Al contrario, se l’attività è semplice e poco impattante, potrebbe non esserci un reale beneficio.

 

Dove l’automazione può fare la differenza
Numerosi i casi d’uso concreti citati durante la sessione, in cui soluzioni digitali possono intervenire a supporto dei processi. Fra questi:

Inserimento nuovi dipendenti: raccolta automatica dei documenti, creazione degli account, email di benvenuto preimpostate.

Gestione delle prenotazioni: conferme inviate automaticamente, calendari sincronizzati, ordini di prodotti, definizione di appuntamenti ecc.

Email marketing: segmentazione del pubblico, follow-up automatici, aggiornamento delle liste.
Project management: integrazione tra strumenti diversi (come fogli di calcolo, email e software come Trello o Asana) per centralizzare e semplificare le attività. Social media e raccolta feedback: programmazione dei contenuti e gestione automatica delle risposte e dei dati raccolti.

Un’altra domanda che ha dato origine ad approfondimenti ha riguardato le agevolazioni economiche e la sostenibilità delle soluzioni: “Esistono vantaggi fiscali o formule che ne rendano l’adozione più accessibile?

È stato chiarito che i software in cloud rientrano spesso nei piani operativi e possono essere portati in detrazione, analogamente a un leasing. In più, adottare software open source comporta l’assenza di costi di licenza, con il valore aggiunto della formazione gratuita o a costi contenuti.
Tuttavia, l’entità del risparmio dipende da diversi fattori: occorre valutare con attenzione funzionalità realmente utilizzate e potenziale di integrazione con gli strumenti esistenti. In questo senso, la figura del consulente assume un ruolo centrale.

 
Un cambiamento che parte dalle persone
Un ulteriore passaggio fondamentale riguarda chi coinvolgere all’interno dell’azienda per attivare un processo di automazione.
Chi sono gli interlocutori giusti per questi progetti?” è stata una delle domande emerse durante l’incontro.

La risposta è che, oltre ai decisori, è cruciale coinvolgere le figure operative che conoscono a fondo i flussi di lavoro. La scelta dell’area da cui partire non può essere generica: va valutata caso per caso, sulla base del bisogno espresso oppure del potenziale ritorno sull’investimento.

In alcune realtà, è l’area HR a richiedere maggiore efficienza nei processi di inserimento nuovi dipendenti o nella gestione documentale. In altre, può essere l’area marketing o operation, dove si utilizzano già più strumenti digitali e l’automazione può portare un risparmio di tempo immediato.

Partire da un reparto circoscritto può consentire di testare, misurare e – se i risultati sono positivi – estendere gradualmente l’approccio ad altre funzioni.
L’automazione, quindi, non si impone, ma si costruisce attivando il confronto, anche informale, per far emergere consapevolezze spesso latenti.

 

Conclusioni
L’incontro ha evidenziato con chiarezza come l’automazione non sia una questione di strumenti, ma di metodo e visione.

Per chi lavora a stretto contatto con le imprese, rappresenta una leva concreta per portare ordine, efficienza e miglioramento continuo nei processi aziendali. Ma l’introduzione dell’automazione richiede competenze trasversali: non solo tecniche, ma anche relazionali e strategiche.

Il consulente ha un ruolo determinante nell’accompagnare le aziende in questo percorso: ascolta, analizza, progetta soluzioni sostenibili, supportando l’impresa nella trasformazione, con attenzione al contesto, agli obiettivi e alle persone.

Automatizzare, in questo senso, non significa rinunciare al controllo, ma potenziarlo.
Significa trasformare la ripetitività in valore.

 

PMI 2025: Temporary e Fractional Manager, risorsa chiave per il rilancio

27 Feb 2025 Posted by Anna Lavatelli in News

Una carica di innovazione, anche organizzativa e gestionale, che può rivelarsi decisiva

 

Anni Difficili per le PMI Italiane – Ruolo chiave per Temporary e Fractional Manager

Gli ultimi due anni sono stati particolarmente difficili per le piccole aziende italiane, con chiusure in continua crescita e migliaia tra fallimenti e liquidazioni volontarie [fonte: Osservatorio Cerved 2024]. Le PMI continuano tuttavia a rappresentare la maggioranza delle imprese (oltre 4,9 milioni, dati ISTAT 2024), confermando così l’importanza di sostenerne resilienza e crescita.

D’altra parte le PMI spesso soffrono di limitate risorse e di carenze organizzative, ed è qui che può diventare cruciale il contributo dei Temporary Manager e Fractional Manager.
Questi professionisti, in particolare i manager di lunga esperienza, possono trasferire con vantaggio nel mondo delle PMI un prezioso patrimonio di metodologie di lavoro e competenze maturato in grandi aziende, a patto di riconoscere le differenze tra le grandi aziende e le PMI e di sviluppare una mentalità adatta a comprendere le esigenze di queste ultime.

Questo il tema trattato il 17 febbraio scorso in un workshop organizzato da Obiettivo50 insieme col Gruppo di Lavoro Mind the Gap di ALDAI-Federmanager. L’incontro ha riproposto riflessioni già in parte sviluppate in un workshop organizzato l’anno scorso, ma che si è ritenuto opportuno riprendere visto l’obiettivo interesse della materia.

  

Scenario e sfide dei Temporary e Fractional Manager con le PMI

Il contesto attuale evidenzia come molte imprese di piccole e medie dimensioni abbiano una solida tradizione artigianale, flessibilità, passione ed esperienza tramandata da generazioni. Tuttavia, emergono anche criticità strutturali, tra cui una scarsa managerialità, volumi di produzione limitati, difficoltà nella vendita e nell’espansione in nuovi mercati. Questo porta a una bassa riconoscibilità del brand (se non a livello locale) e a un ridotto potenziale di crescita.

Per affrontare queste sfide, è fondamentale l’apporto di competenze strategiche e manageriali. In estrema sintesi, ecco le aree coperte dal workshop, nelle quali l’apporto di profonde competenze ed esperienze manageriali può fare la differenza:

Check-up aziendale: è il primo strumento per individuare punti di forza e di debolezza. A tale riguardo è stato presentato il sistema BDS (Business Development System) Check, reso disponibile da AICIM-Associazione Italiana Cultura d’Impresa e Management, che permette una rapida analisi dello stato di salute dell’impresa.
La digitalizzazione, uno degli sviluppi chiave per il futuro, è in forte ritardo nelle PMI italiane, a causa di limiti economici, organizzativi e culturali nelle PMI.
Comunicazione e marketing, spesso trascurati nelle PMI, raccomandano un approccio integrato, che combini canali online e offline.
Intelligenza Artificiale (AI) , che merita la più grande attenzione, come strumento innovativo capace di migliorare sensibilmente l’efficienza operativa, personalizzare offerte e servizi, ottimizzare la gestione dei dati aziendali e automatizzare attività ripetitive, liberando risorse umane per compiti a più alto valore aggiunto. L’AI rappresenta oggi un elemento chiave per innovare e mantenere un vantaggio competitivo purché introdotta e gestita in azienda con cura e competenza, e a fronte di adeguati investimenti in formazione.
Le opportunità di finanziamento agevolato, tramite bandi regionali, PNRR e istituzioni come Invitalia e SIMEST.
Lo sviluppo vendite e la ricerca di nuovi clienti, per cui occorre adottare una ricerca sistematica dei contatti commerciali per sviluppare relazioni stabili e durature.
La sostenibilità, emersa come un vantaggio competitivo cruciale, da integrare nella strategia aziendale per facilitare l’accesso ai mercati internazionali, in particolare del Nord Europa.

  

Conclusioni
Questo workshop ha ribadito il ruolo imprescindibile dei Temporary Manager e Fractional Manager nel sostenere la resilienza e la crescita delle PMI italiane, specialmente in periodi di crisi prolungata.
I senior manager offrono alle PMI competenze e visione strategica, aiutandole a crescere e ad affrontare le sfide del mercato.
Le innovazioni introdotte, dall’AI alla sostenibilità come parte della strategia aziendale, insieme a strumenti consolidati di Check up aziendale, rappresentano un set di risorse essenziali per affrontare con successo le attuali sfide economiche e organizzative.

 

 

Un brindisi speciale per i 20 anni di Obiettivo50!

20 Dic 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Con l’augurio di un nuovo anno ricco di soddisfazioni e progetti condivisi

Quest’anno Obiettivo50 ha compiuto 20 anni: la costituzione ufficiale dell’Associazione è del novembre del 2004. Per festeggiare questo importante traguardo, ricordare la strada percorsa insieme e gettare uno sguardo positivo e carico di energia sul futuro, il 4 dicembre soci fondatori, nuovi membri e collaboratori si sono ritrovati in una delle suggestive sale del ristorante Tagiura a Milano.

L’evento, caratterizzato da una piacevole atmosfera di amicizia e di condivisione, non è stato solo un momento di celebrazione, ma anche l’occasione per riflettere sul valore della nostra Asso-ciazione, nata per offrire a manager impegnati nella consulenza opportunità per fare rete scambiandosi esperienze e know how, e al tempo stesso offrire alle PMI italiane competenze manageriali di alto profilo.

Questo incontro, che potremmo definire storico “ha sottolineato la presidente Marina Pittini “ci vede riuniti in un clima contrassegnato da energia, voglia di fare e di crescere. Non solo lavoro, pe-rò, ma anche il piacere di sentirsi parte di una famiglia allargata che continua a tendere sempre al nuovo.

Un paio tra le voci raccolte tra i soci presenti rendono l’idea dell’aria che si respirava:

Obiettivo50 è molto più di un network: è una comunità che trasforma le esperienze in va-lore.”
“Questo anniversario non è solo un punto di arrivo, ma un nuovo, più impegnativo punto di parten-za per continuare a costruire e contribuire allo sviluppo.

L’atmosfera natalizia ha aggiunto suggestione all’incontro.
Abbiamo celebrato la tradizione con un risotto allo zafferano e un dolce finale composto da panettone, pandoro e mascarpone con l’immancabile coppa di spumante, che han-no accresciuto il tono di calore e convivialità della giornata.

Un ringraziamento speciale a tutti i soci e ai collaboratori che hanno contribuito a rendere la giornata memorabile.
Con l’auspicio di un nuovo anno ricco di soddisfazioni e progetti condivisi, ci siamo dati appuntamento ai prossimi incontri per continuare a crescere insieme.

Auguri di Buone Feste a tutti i soci, amici e familiari!

 

Sostenibilità ed Economia Circolare: una leva per la crescita delle PMI

11 Dic 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Innovazione, ESG e competenze per guidare il cambiamento

Il seminario “Sostenibilità ed Economia Circolare”, tenutosi lo scorso 20 novembre, ha esplorato le sfide e le opportunità offerte dalla transizione ecologica ed energetica. Organizzato dall’Academy di Obiettivo50, l’evento ha ribadito l’importanza per le PMI di adottare un approccio strategico e sostenibile per mantenere la competitività.

Introduzione: rischi e opportunità della sostenibilità
Marina Pittini, presidente di Obiettivo50, ha aperto il seminario ribadendo l’urgenza per le PMI di affrontare tematiche come sostenibilità ed economia circolare per rispondere alle crescenti sfide competitive. Già nei due anni precedenti – è stato sottolineato – l’Academy si era occupata di questi temi, intuendone il grande rilievo; scopo di questa terza edizione, illustrare le novità più recenti in tema di normative europee e le ricadute sulle PMI.

Sostenibilità: sfide e opportunità per le imprese
Alberto Biraghi, primo relatore e AD di Demoskopea (www.demoskopea.it), ha evidenziato come i rischi indubbiamente legati alle normative stringenti e alla necessità di investimenti in tecnologie efficienti, siano ampiamente compensati dalle opportunità offerte dalla sostenibilità, come il miglioramento della reputazione aziendale, dell’erogazione del credito e l’accesso a nuovi mercati.
Il relatore ha precisato che i nuovi obblighi di valutazione dei rischi ambientali e sociali entrano in vigore dal 2027 non solo per le grandi imprese ma per l’intera filiera, con ripercussioni anche sul mondo delle PMI, se vogliono rimanere nella catena di approvvigionamento.
Ha inoltre approfondito il concetto di doppia materialità, sottolineando l’importanza di bilanciare impatti ambientali e sociali con benefici economici sostenibili.

Piano di Transizione 5.0: opportunità e strumenti per le imprese
Ferruccio Sassone, presidente di Open Group Italia (www.opengroupitalia.it), ha presentato il Piano di Transizione 5.0, un’iniziativa europea volta a supportare progetti che riducono i consumi energetici e promuovono l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Il nesso tra Piano di Transizione Industria 5.0 e paradigma ESG è evidente. E, data la rilevanza che queste tematiche rappresenteranno per il futuro del mondo imprenditoriale, anche le PMI devono comprendere l’urgenza di assumere impegni verso una maggiore sostenibilità e di individuare gli strumenti prioritari da adottare.
Il relatore ha spiegato inoltre come strumenti quali l’energy dashboarding (monitoraggio in tempo reale dei consumi energetici) possano ottimizzare l’efficienza operativa e supportare decisioni strategiche per ridurre gli sprechi. Sassone ha anche condiviso casi pratici di PMI che hanno beneficiato di questi strumenti per migliorare la loro sostenibilità e competitività.

Certificazioni ESG: un vantaggio competitivo
Sonia Sabato, consulente, temporary manager e collaboratrice della Scuola Etica Leonardo (www.scuolaeticaleonardo.it), ha illustrato il valore strategico delle certificazioni ESG, descrivendole come uno strumento chiave per rafforzare la conformità legislativa e migliorare la continuità aziendale.
Certificazioni che rappresentano una grande opportunità anche per i professionisti: la transizione verso un’economia sostenibile creerà infatti una significativa domanda di figure qualificate nella sostenibilità. Cruciale – è stato rilevato – il loro ruolo nel guidare le aziende verso pratiche sostenibili, enfatizzando la loro responsabilità nel promuovere valori etici e favorire la collaborazione tra diverse realtà.
Sabato ha presentato il framework SRG 88088:20 come esempio di strumento utile per ot-tenere certificazioni riconosciute a livello internazionale e promuovere una cultura aziendale orientata alla sostenibilità e all’etica.

Tecnologia e sostenibilità: la piattaforma EsgMax
Massimo Ferri, CEO di EsgMax (www.esgmax.io) ha illustrato una piattaforma digitale progettata per semplificare la reportistica ESG. Durante la dimostrazione Ferri ha spiegato come EsgMax consenta alle PMI di monitorare e analizzare i dati di sostenibilità, ottimizzando i pro-cessi interni e riducendo i costi amministrativi. Ha presentato casi di successo che evidenziano come l’adozione di questa tecnologia possa migliorare l’efficienza operativa e facilitare l’integrazione delle pratiche ESG.

Finanza sostenibile e direttive europee
Antonio Santospirito, Consulente di Direzione per la sostenibilità (www.mid-as.it), ha approfondito le direttive europee CSRD e CSDDD, evidenziando come queste normative rappresentino un’opportunità per le imprese di migliorare la trasparenza aziendale e attrarre investimenti sostenibili. Durante il suo intervento Santospirito ha fornito strumenti pratici per integrare la sostenibilità nella gestione aziendale, sottolineando l’importanza di un approccio proattivo per rispondere alle nuove regolamentazioni.

Economia circolare e innovazione: il contributo delle PMI
Emilio Sassone Corsi, docente universitario, CEO di Management Innovation Srl (www.managementinnovation.it) e Socio di Obiettivo 50 ha ribadito come l’economia circolare possa aiutare le PMI a ridurre gli sprechi, valorizzare le risorse, migliorare la resilienza aziendale e creare nuovi mercati.
Ha sottolineato i limiti dell’economia lineare e presentato casi di successo che dimostrano l’utilità di approcci circolari, come aumentare l’efficacia dell’utilizzo delle risorse e diminuire l’impatto ambientale. Sassone Corsi ha inoltre sottolineato l’importanza della formazione continua per acquisire competenze aggiornate e affrontare le sfide legate alla transizione ecologica ed energetica.

Casi studio: successi nell’economia circolare
Fabrizio Ranieri, direttore commerciale di Bioplasmar GmbH (www.bioplasmar.com) e Socio di Obiet-tivo 50, ha concluso il seminario con un approfondito esame del settore della plastica.
Ha illustrato come l’analisi del ciclo di vita dei prodotti (LCA) consenta di ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Infine ha portato l’esempio dell’azienda in cui lavora, Bioplastmar, che ha implementato un modello di economia circolare, realizzando un prodotto destinato all’agricoltura, vasetti per piante composti di una mescola di scarti di legno e plastiche biodegradabili che si biodegradano nel terreno dopo il trapianto.

Conclusioni
Il seminario ha confermato che la sostenibilità è una necessità strategica per le imprese di ogni dimensione. Fondamentale è disporre di competenze mirate, come l’analisi dei dati ESG e l’adozione di strumenti digitali avanzati, per affrontare le sfide ambientali e normative.
Gli approcci legati all’economia circolare e tecnologie come l’energy dashboarding si rivelano essenziali per ridurre gli sprechi, valorizzare le risorse e migliorare la competitività aziendale. Le certificazioni ESG emergono come strumenti fondamentali per promuovere una cultura aziendale trasparente ed etica, in grado di attrarre investimenti e consolidare la reputazione.
Per i Consulenti e/o Temporary Manager la transizione ecologica ed energetica rappresenta una grande opportunità di ampliare la propria esperienza e accrescere la credibilità professionale.
Altro punto cruciale è la formazione continua, che consente a manager d’impresa e consulenti di mantenere aggiornate le proprie competenze e rispondere efficacemente ai cambiamenti.
Sono stati anche offerti esempi pratici e concrete soluzioni applicabili per affrontare con successo il processo di cambiamento definito “transizione ecologica ed energetica” e le relative sfide normative e ambientali ed è stato ribadito il ruolo dei professionisti in questo processo.
 

>>> Grandi opportunità per i Soci di Obiettivo 50!

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Maggiori informazioni nella bacheca di Obiettivo 50, riservata ai Soci.

 

AI: Minaccia o Alleato Prezioso per l’Export Manager?

02 Nov 2024 Posted by Anna Lavatelli in News, News

Come l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando il lavoro dell’Export Manager nell’era digitale

Durante la Pillola di Sapere di Obiettivo 50 Gaetano Bonfissuto ha illustrato come l’intelligenza artificiale possa diventare uno strumento strategico per l’export manager. In un mercato sempre più competitivo e globale, le aziende, in particolare le PMI, devono sfruttare ogni opportunità per espandersi oltre i confini nazionali. L’AI, con le sue capacità di analisi e automazione, può essere un valido alleato in questo percorso.

L’AI generativa, un tipo avanzato di intelligenza artificiale, si distingue per la sua capacità di creare nuovi contenuti a partire da dati di “addestramento” del sistema. Durante l’incontro, Gaetano ha presentato anche Perplexity, uno strumento alternativo a ChatGPT, particolarmente utile per l’export manager, poiché consente di gestire informazioni complesse e produrre dati strutturati in modo rapido ed efficiente.

Come lavora un Export Manager?
L’export manager ha il compito di gestire la strategia di espansione internazionale di un’azienda, attraverso fasi che vanno dall’analisi dell’azienda e dei mercati, fino alla ricerca di partner e all’apertura di filiali estere. In queste fasi, l’AI può essere impiegata in diversi ambiti, dalla logistica all’analisi dei dati di mercato, fermo restando che è fondamentale la supervisione umana. Strumenti come IBM Watson, piattaforma di intelligenza artificiale avanzata di IBM, possono ottimizzare le rotte di consegna, riducendo tempi di transito e costi. L’AI permette anche di gestire in modo efficace il magazzino, prevedendo cambiamenti nella domanda e ottimizzando la gestione delle scorte, risultando utile soprattutto nelle vendite online.

Casi pratici di AI nell’export e nella produzione
Gaetano ha presentato alcuni casi pratici di applicazione dell’AI nell’export e nei processi produttivi. Ad esempio, Barilla utilizza l’AI per scansionare le confezioni e individuare corpi estranei, migliorando così la sicurezza e la qualità dei prodotti esportati, un fattore cruciale per il successo sui mercati internazionali. Ha inoltre adottato AI Prism, una piattaforma avanzata di monitoraggio che supporta le aziende nell’analizzare in tempo reale le prestazioni delle loro operazioni di export, offrendo un feedback immediato e prezioso per prendere decisioni informate.

I Prompt: Come Dialogare con l’AI
Uno degli aspetti pratici discussi è l’importanza di saper formulare correttamente i prompt, ovvero le istruzioni da fornire ai modelli di AI. Gaetano ha sottolineato che per ottenere risultati validi il prompt deve essere preciso, formulato preferibilmente in inglese, e fornire al modello informazioni anche di dettaglio, come la forma e il tono delle risposte che si attendono.
Tra i suggerimenti pratici è emerso che il miglioramento continuo del prompt è essenziale per ottenere risultati migliori. Questo implica un costante affinamento delle richieste fatte all’AI, così da estrarre il massimo valore dai dati analizzati.

Aspetti Legali e Privacy
Gaetano Bonfissuto ha poi toccato il tema della responsabilità legale nell’uso dell’AI. L’AI facilita certamente il lavoro, ma è fondamentale capire come vengono gestiti i dati. È responsabilità dell’azienda assicurarsi che i dati utilizzati siano protetti e che l’AI operi in conformità con le normative sulla privacy. Questo aspetto è particolarmente rilevante per i manager che lavorano in ambito internazionale, dove le normative sui dati possono variare significativamente da un paese all’altro.

Conclusioni
In conclusione, il messaggio principale dell’incontro è chiaro: l’AI non deve essere vista come una minaccia, ma come un prezioso alleato per gli export manager. Se utilizzata correttamente, l’AI può accelerare e ottimizzare molte delle fasi del processo di internazionalizzazione, ma è fondamentale che i professionisti dell’export comprendano come sfruttare al meglio queste tecnologie. Non si tratta solo di adottare nuovi strumenti, ma di combinare le competenze umane con la potenza dell’intelligenza artificiale per creare una sinergia vincente.