Formazione O50 per Temporary Export Manager a Torino

Formazione O50 per Temporary Export Manager a Torino

Posted by Gabriella Valeri in Progetti 04 Feb 2016

Corso TEM Torino Proseguono anche nel 2016 i corsi di formazione organizzati da Obiettivo50: la seconda edizione di TEM for Italy – Percorso formativo di cultura manageriale Il Ruolo del Temporary Export Manager per la ripresa e lo sviluppo internazionale delle imprese, si è tenuta a Torino il 21 e 22 gennaio dopo il successo della prima edizione a Milano di settembre 2015.
Organizzato da Obiettivo 50 e ospitato da Federmanager di Torino, il corso, con un taglio pratico-culturale, si è proposto di approfondire e qualificare le competenze dei manager necessarie per sviluppare il business delle PMI nel mercato globale.
Il corso ha richiamato tra i partecipanti numerosi manager che ricoprono o hanno ricoperto posizioni di responsabilità, interessati ad approfondire le tematiche relative al Temporary Export Manager di PMI. La docenza è stata affidata a professionisti dell’internazionalizzazione e ha ospitato testimonianze dirette di PMI ed export manager.
L’indice di gradimento espresso dai partecipanti riguardo sia agli aspetti formCorso TEM Torino gruppoativi che organizzativi è stato molto alto, pari al 95%. Specie il format del percorso formativo, su 2 moduli pari a 2 intense giornate per complessive 14 ore, è stato molto apprezzata dai presenti.
A fine corso è stato rilasciato un Attestato di partecipazione ai 25 i Manager, qualificati come Temporary Export Manager da O50.
Il percorso formativo tenutosi a Torino è stato infine l’occasione per accogliere nella nostra Associazione 14 nuovi soci, provenienti da Federmanager e Manageritalia.

Flash Report delle 2 giornate:
In apertura dei lavori, Gianfranco Antonioli, Presidente O50, Silvio Massa, Presidente di Manageritalia Torino, e Marco Bertolina di Federmanager, hanno sottolineato l’importanza del ruolo svolto da un TEM e le opportunità offerte ai manager disposti a mettere a disposizione le proprie competenze ed esperienze alle PMI italiane per progetti temporary.
Giovanni Pischedda, Responsabile Sviluppo Competitività e Internazionalizzazione CCIAA Torino, ha parlato delle caratteristiche dell’export italiano, con approfondimenti sul Piemonte. Gaetano Bonfissuto, esperto in executive search, ha sottolineato il valore delle soft skills per un manager che segue l’internazionalizzazione delle PMI.
Successivamente, esperti di marketing strategico e consulenti per l’internazionalizzazione delle imprese si sono concentrati sul ruolo chiave di strategia e pianificazione, preliminari a qualsiasi progetto di internazionalizzazione, anche di una piccola impresa.
Patrizia Oliveri del Castillo ha spiegato cosa deve fare un temporary export manager nei “primi 100 giorni”, e ha fornito efficaci strumenti di checkup aziendali per impostare una strategia di posizionamento vincente, in grado di affrontare la clientela internazionale. Gianfranco Antonioli ha segnalato fonti di informazioni utili per identificare i mercati target, e fornito i criteri di scelta dei partner e dei canali di vendita all’estero. Sergio Casavecchia ha infine sottolineato l’importanza delle Fiere Internazionali come efficace strumento di marketing e vendita, purchè siano adeguatamente preparate.
L’Avv. Andrea Antognini, esperto di contrattualistica internazionale e proprietà industriale, ha parlato di contratti internazionali e della protezione dei marchi.
In conclusione della prima giornata Marco Puchetti e Roberto Maggioni hanno raccontato luci ed ombre del mestiere di temporary export manager, condividendo con la platea le proprie esperienze nel ruolo di consulente di internazionalizzazione (il primo) e imprenditore che si avvale con soddisfazione delle competenze di un TEM (il secondo).
La seconda giornata ha toccato temi importanti quali il web, l’e-commerce e i social media con professionisti del mondo digital: Dagmar Sporck di Salesupply ed Emanuele Vitali di East Media.
Il socio Raffaele Tasserini ha condiviso la sua trentennale esperienza di Manager multiculturale ponendo l’accento sull’importanza di considerare le molteplici differenze culturali per il successo di trattative all’estero. Infine, Paolo Engheben di CrossBridge ha presentato le opportunità dei paesi del Far East.
Per concludere, e per passare dalla teoria alla pratica, non poteva mancare un’esercitazione in gruppi, già molto apprezzata anche nella prima edizione: i partecipanti hanno lavorato ad una simulazione di piano export, basato su una case history reale.